Auguri di buon compleanno al regista Tinto Brass, nato a Milano il 26 marzo 1933
"Sul piano etico il sedere è più onesto della faccia, non inganna, non è maschera ipocrita.
- Tinto Brass, Intervista a La Stampa, 2007
mercoledì 26 marzo 2014
Roland Barthes
“Un mandarino era innamorato di una cortigiana. “Sarò vostra, - disse lei, - solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su uno sgabello, nel mio giardino, sotto la mia finestra”. Ma, alla novantanovesima notte, il mandarino si alzò, prese il suo sgabello sotto il braccio e se n’andò.”
- Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso
Roland Barthes (Cherbourg, 12 novembre 1915 – Parigi, 26 marzo 1980)
“Stamattina, devo scrivere con urgenza una lettera “importante” - dalla quale dipende il successo d’una certa iniziativa; scrivo invece una lettera d’amore - che non spedisco. Abbandono allegramente tristi incombenze, ragionevoli scrupoli, comportamenti reattivi imposti dal mondo, a beneficio di un compito inutile, derivato da un Dovere luminoso: il Dovere amoroso. Con discrezione, faccio delle cose pazze; sono l’unico testimone della mia follia.”
- Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso
Roland Barthes
Sono innamorato? - Sì, poiché sto aspettando”. L’altro, invece, non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell’innamorato non è altro che:
io sono quello che aspetta.
(Roland Barthes, "Frammenti di un discorso amoroso")
io sono quello che aspetta.
(Roland Barthes, "Frammenti di un discorso amoroso")
martedì 25 marzo 2014
Antonio Tabucchi
Ho preso il tuo biglietto, sono entrato nel mare
e l’ho depositato sulla superficie dell’acqua.
L’onda l’ha avvolto, ed è scomparso dalla vista.
Oddìo, ho pensato per un momento
con quel batticuore di quando si assiste ad una partenza
(le partenze causano sempre un po’ d’ansia,
e tu sai che in me è sempre eccessiva), finirà contro le rocce.
E invece no. Ha preso la direzione giusta,
galleggiando gagliardamente sulla corrente che rinfresca il piccolo golfo.
Ed è scomparso in un attimo. Ho cercato di sventolare l’asciugamano
per dirti ciao,ma tu eri già troppo lontana.
Magari non te ne sei neppure accorta.
e l’ho depositato sulla superficie dell’acqua.
L’onda l’ha avvolto, ed è scomparso dalla vista.
Oddìo, ho pensato per un momento
con quel batticuore di quando si assiste ad una partenza
(le partenze causano sempre un po’ d’ansia,
e tu sai che in me è sempre eccessiva), finirà contro le rocce.
E invece no. Ha preso la direzione giusta,
galleggiando gagliardamente sulla corrente che rinfresca il piccolo golfo.
Ed è scomparso in un attimo. Ho cercato di sventolare l’asciugamano
per dirti ciao,ma tu eri già troppo lontana.
Magari non te ne sei neppure accorta.
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