"E per addormentarmi penso che ti scriverei che non sapevo che il tempo non aspetta, davvero non lo sapevo, non si pensa mai che il tempo è fatto di gocce, e basta una goccia in più perché il liquido si sparga a terra e si allarghi a macchia e si perda. E ti direi che amo, che amo ancora, anche se i sensi sembrano stanchi, perché lo sono, e quel tempo che era così rapido e impaziente, ora è lunghissimo da passare in certe ore del pomeriggio, soprattutto sul fare dell’inverno, quando se ne va l’equinozio e la sera cala a tradimento e le luci che non aspettavi si accendono nel villaggio.”
— Antonio Tabucchi, Si sta facendo sempre più tardi
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sabato 24 settembre 2016
domenica 30 agosto 2015
Antonio Tabucchi
Per capire cos’è la saudade, dunque, niente di meglio che provarla direttamente. Il momento migliore è ovviamente il tramonto, che è l’ora canonica della saudade, ma si prestano bene anche certe sere di nebbia atlantica, quando sulla città scende un velo e si accendono i lampioni. Lì, da soli, guardando questo panorama davanti a voi, forse vi prenderà una sorta di struggimento. La vostra immaginazione, facendo uno sgambetto al tempo, vi farà pensare che una volta tornati a casa e alle vostre abitudini vi prenderà la nostalgia di un momento privilegiato della vostra vita in cui eravate in una bellissima e solitaria viuzza a guardare un panorama struggente. Ecco, il gioco è fatto: state avendo nostalgia del momento che state vivendo in questo momento. E’ una nostalgia al futuro. Avete sperimentato di persona la saudade.
-Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi
-Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi
lunedì 8 settembre 2014
Stasera in tv
martedì 25 marzo 2014
Antonio Tabucchi
Ho preso il tuo biglietto, sono entrato nel mare
e l’ho depositato sulla superficie dell’acqua.
L’onda l’ha avvolto, ed è scomparso dalla vista.
Oddìo, ho pensato per un momento
con quel batticuore di quando si assiste ad una partenza
(le partenze causano sempre un po’ d’ansia,
e tu sai che in me è sempre eccessiva), finirà contro le rocce.
E invece no. Ha preso la direzione giusta,
galleggiando gagliardamente sulla corrente che rinfresca il piccolo golfo.
Ed è scomparso in un attimo. Ho cercato di sventolare l’asciugamano
per dirti ciao,ma tu eri già troppo lontana.
Magari non te ne sei neppure accorta.
e l’ho depositato sulla superficie dell’acqua.
L’onda l’ha avvolto, ed è scomparso dalla vista.
Oddìo, ho pensato per un momento
con quel batticuore di quando si assiste ad una partenza
(le partenze causano sempre un po’ d’ansia,
e tu sai che in me è sempre eccessiva), finirà contro le rocce.
E invece no. Ha preso la direzione giusta,
galleggiando gagliardamente sulla corrente che rinfresca il piccolo golfo.
Ed è scomparso in un attimo. Ho cercato di sventolare l’asciugamano
per dirti ciao,ma tu eri già troppo lontana.
Magari non te ne sei neppure accorta.
Antonio Tabucchi
Ma ciò che inquieta di più e che rode come un tarlo testardo
infilato in una vecchia tavola e impossibile da far tacere
se non con un veleno che avvelenerebbe anche noi,
è la lettera che non abbiamo mai scritto. “Quella” lettera.
Quella che tutti noi abbiamo sempre pensato di scrivere,
in certe notti insonni, e che abbiamo sempre rimandato al giorno dopo.
infilato in una vecchia tavola e impossibile da far tacere
se non con un veleno che avvelenerebbe anche noi,
è la lettera che non abbiamo mai scritto. “Quella” lettera.
Quella che tutti noi abbiamo sempre pensato di scrivere,
in certe notti insonni, e che abbiamo sempre rimandato al giorno dopo.
Tabucchi, ci manchi!
Il 25 marzo 2012 ci lasciava il grande scrittore Antonio Tabucchi
“C’è un momento indistinto che chiamano anàstole, con il quale tutto ricomincia perché il cerchio si chiude e si riapre immediatamente.”
Tristano muore
“La vita non è in ordine alfabetico come credete voi. Appare… un po’ qua e un po’ la, come meglio crede, sono briciole, il problema è raccoglierle dopo, è un mucchietto di sabbia, e qual è il granello che sostiene l’altro? A volte quello che sta sul cucuzzolo e che sembra sorretto da tutto il mucchietto, è proprio lui che tiene insieme tutti gli altri, perché quel mucchietto non ubbidisce alle leggi della fisica, togli il granello che credevi che sorreggesse niente e crolla tutto, la sabbia scivola, si appiattisce e non ti resta altro che farci ghirigori col dito, degli andirivieni, sentieri che non portano da nessuna parte, e dai e dai, stai lì a tracciare andirivieni, ma dove sarà quel benedetto granello che teneva tutto insieme… e poi un giorno il dito si ferma da sé, non ce la fa più a fare ghirigori, sulla sabbia c’è un tracciato strano, un disegno senza logica e senza costrutto, e ti viene un sospetto, che il senso di tutta quella roba erano i ghirigori.”
- Antonio Tabucchi, Tristano muore
domenica 9 febbraio 2014
Sosteneva Tabucchi...
Sono convinto che, nonostante la stagione di crisi politica ed economica, la produzione artistica italiana degli ultimi anni - letteraria, cinematografica- sia di ottima qualità, e che non sfiguri al confronto con quella di altri paesi europei. Anzi. Quanto poi questa qualità artistica possa avere influenza su una situazione difficile dal punto di vista civile e morale, non so. Gli artisti sono sempre piccoli David di fronte a un enorme Golia. Non sono loro a far cadere i regimi, ma vivendo nell'Attuale, nel loro tempo, nel loro "ora", se non altro ne osservano le storture; se non altro, tentano di capire il perché e il quando delle cose, di ciò che non va. E capire è già molto. Con un cerino gli artisti illuminano l'oscurità, in tempo per mostrare a chi abbia occhi quando il sentiero percorso è sull'orlo dell'abisso.
- Antonio Tabucchi
- Antonio Tabucchi
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