venerdì 12 luglio 2024

Giorgio Armani

 《Basta spettacolarizzazione, basta sprechi. Basta con la moda come gioco di comunicazione, basta con le sfilate in giro per il mondo, al solo scopo di presentare idee blande. Basta intrattenere con spettacoli grandiosi che oggi si rivelano per quel che sono: inappropriati, e voglio dire anche volgari. Basta con le sfilate in tutto il mondo, fatte tramite i viaggi che inquinano. Basta con gli sprechi di denaro per gli show, sono solo pennellate di smalto apposte sopra il nulla. Il momento che stiamo attraversando è turbolento, ma ci offre la possibilità, unica davvero, di aggiustare quello che non va, di togliere il superfluo, di ritrovare una dimensione più umana. Questa è forse la più importante lezione di questa crisi》.

Giorgio Armani




Lutto nel mondo del cinema: addio alla straordinaria attrice Shelley Duvall

 《 [Kubrick] non gira nulla  almeno fino alla trentacinquesima ripresa. Trentacinque riprese, correndo, piangendo e portando un bambino, diventa difficile. Una performance completa fin dalla prima prova

Prima di una scena, prendevo un walkman e ascoltavo canzoni tristi. O semplicemente pensi a qualcosa di molto triste nella tua vita o a quanto ti manca la tua famiglia o gli amici. Ma dopo un po’, il tuo corpo si ribella. Dice: ‘Smettila di farmi questo. Non voglio piangere ogni giorno”. E a volte solo questo pensiero mi faceva piangere. Svegliarsi un lunedì mattina presto e realizzare che dovevi piangere tutto il giorno perché era in programma – beh, mi faceva scoppiare subito a piangere. Mi ripetevo, ‘Oh no, non posso, non posso’. Eppure l’ho fatto. Non so come ho fatto. Anche Jack mi ha detto così. Ha detto: ‘Non so come fai’》.


Shelley Alexis Duvall (7 luglio 1949 - 11 luglio 2024)




Milan Kundera

 Forse ti voglio bene.

Forse ti voglio molto bene.

Ma proprio per questo

sarà forse meglio

che rimaniamo così come siamo.

Forse un uomo e una donna

sono più vicino l’uno all’altro

quando non vivono insieme

e sanno soltanto di esistere,

quando sono riconoscenti l’uno all’altro

solo perché esistono

e perché l’uno sa che l’altro esiste.

E alla loro felicità questo basta.


Milan Kundera, Amori ridicoli