sabato 27 novembre 2021

La felicità secondo Bauman

 “La felicità è uno stato mentale, corporeo, che sentiamo in modo acuto, ma che è ineffabile. Una sensazione che non è possibile condividere con altri. Ciononostante,la caratteristica principale della felicità e’ quella di essere un’apertura di possibilità, in quanto dipende dal punto di vista con il quale la esperiamo. Nell’antichità la felicità era una ricompensa per pochi eletti selezionati. In un momento successivo venne concepita come un diritto universale che spettava a ogni membro della specie umana. Successivamente, si trasformò in un dovere: sentirsi infelici provoca senso di colpa. Dunque chi è infelice è costretto, suo malgrado, a trovare una giustificazione alla propria condizione esistenziale".


Zygmunt Bauman



giovedì 25 novembre 2021

Lella Costa

 “Che lo si sappia una volta per tutte: la prima causa di morte delle donne, tutte le donne, in tutto il mondo, macabro esempio di globalizzazione è la violenza, soprattutto domestica.


Sono i coltelli alla gola, i pugni, i calci, le forbici di casa, le mutilazioni genitali, gli stupri, il commercio dei corpi, le  note uccise, sono le pietre, l’acido, le semiautomatiche con regolare porto d’armi.


Sono…i vicini che non sentono, le denunce inutili, le fughe disperate e quel giorno in tribunale, quando potresti farlo condannare, davvero, lui il nemico, lui il mostro, lui l’orco, lui…il terrore dei tuoi figli…Ma no, no, è lo stesso ragazzo delle feste sulla spiaggia, delle foto del matrimonio, del mutuo per la casa; lo stesso che oggi piange e giura che non lo farà mai più.”


Monologo di Lella Costa tratto dallo spettacolo “Ragazze”



Susanna Casciani

 Fate attenzione anche a quegli uomini che vi vorrebbero come dicono loro, che dopo qualche tempo provano a cambiarvi, a manovrarvi.


Attenzione alla violenza che non fa rumore e non lascia lividi, ma fa comunque a pezzi.


Attenzione, perché chi vi ama non vi fa sentire inadeguate, come se non foste mai abbastanza. Non cercate di salvare chi non sa amare. Salvate voi stesse, piuttosto.


Susanna Casciani



Sii bella e stai zitta

 "Quanto più la donna cerca di affermarsi come uguale in dignità, valore e diritti all’uomo, tanto più l’uomo reagisce in modo violento. La paura di perdere anche solo alcune briciole di potere lo rende volgare, aggressivo e violento."


- Michela Marzano



lunedì 22 novembre 2021

André Gide

 Bisogna lasciare la ragione agli altri perché questo li consola del non avere altro.


- André Gide


giovedì 18 novembre 2021

Zygmunt Bauman

 Penso che la cosa più eccitante, creativa e fiduciosa nell'azione umana sia precisamente il disaccordo, lo scontro tra diverse opinioni, tra diverse visioni del giusto, dell'ingiusto, e così via. Nell'idea dell'armonia e del consenso universale, c'è un odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere tutti uniformi, rendere tutti uguali. Alla fine questa è un'idea mortale, perché se davvero ci fosse armonia e consenso, che bisogno ci sarebbe di tante persone sulla terra? Ne basterebbe una: lui o lei avrebbe tutta la saggezza, tutto ciò che è necessario, il bello, il buono, il saggio, la verità.


Zygmunt Bauman, Intervista di Luciano Minerva (RaiNews24, 2003)



mercoledì 17 novembre 2021

Le cinema

 "Tu saresti capace di piantare tutto e ricominciare la vita da capo? Di scegliere una cosa, una cosa sola e di essere fedele a quella, riuscire a farla diventare la ragione della tua vita, una cosa che raccolga tutto, che diventi tutto proprio perché è la tua fedeltà che la fa diventare infinita, saresti capace?"


- Guido (Marcello Mastroianni) a Claudia (Claudia Cardinale) in 8½ di Federico Fellini


La macchia umana

 Ai tempi dei miei genitori, e anche ai miei tempi e ai suoi, le carenze erano dell’individuo. Oggi sono della disciplina. Leggere i classici è troppo difficile, dunque la colpa è dei classici. Oggi lo studente sbandiera la sua incapacità come se fosse un privilegio. Non riesco a impararlo, dunque dev’esserci qualcosa di sbagliato. E qualcosa di particolarmente sbagliato deve avere l’insegnate cattivo che pretende d’insegnarlo.


Philip Roth, La macchia umana



martedì 16 novembre 2021

Saramago

 «L’uomo più saggio che ho conosciuto in tutta la mia vita non sapeva leggere né scrivere. […] 

Questo è stato mio nonno Jerónimo, pastore e narratore di storie, che al presentire che la morte

lo stava venendo a prendere, è andato a congedarsi dagli alberi del suo podere, uno a uno, 

abbracciandoli e piangendo perché sapeva che non li avrebbe più rivisti.»


José de Sousa Saramago


(discorso per la consegna del Nobel)



Saramago

 In effetti non è facile oggi invitare la gente ad essere buona. Ma per quel che mi riguarda, la bontà viene addirittura prima dell’intelligenza, o meglio è la forma più alta dell’intelligenza.

E’ una bontà che si manifesta nella pratica quotidiana; che non è animata da nessun pensiero salvifico sull’intera umanità; che si accontenta di far “lavorare” il proprio minuscolo granello di sabbia. 

Nel tentativo di recuperare una relazione umana che sia effettivamente tale.

Aggiungerei una piccola postilla. Sono sufficientemente vecchio e sufficientemente scettico per rendermi conto che la “bontà attiva”, come io la chiamo, ha ben poche possibilità di trasformarsi in un orizzonte sociale condiviso. Può però diventare la molla individuale del singolo, il miglior contravveleno di cui può dotarsi quell’ “animale malato” che è l’uomo.

José Saramago



Saramago e il senso delle parole

 Perché le parole hanno cessato di comunicare. Ogni parola è detta perché non se ne oda un’altra. La parola, anche quando non afferma, si afferma. La parola non risponde, né domanda: accumula. La parola è l’erba fresca e verde che copre la superficie dello stagno. La parola è polvere negli occhi e occhi bucati. La parola non mostra. La parola dissimula.


Per questo urge mondare le parole perché la semina si muti in raccolto. Perché le parole siano strumento di morte - o di salvezza. Perché la parola valga solo ciò che vale il silenzio dell’atto.


C’è anche il silenzio. Il silenzio, per definizione, è ciò che non si ode. Il silenzio ascolta, esamina, osserva, pesa e analizza. Il silenzio è fecondo. Il silenzio è terra nera e fertile, l’humus dell’essere, la tacita melodia sotto la luce solare. Cadono su di esso le parole. Tutte le parole. Quelle buone e quelle cattive. Il grano e il loglio. Ma solo il grano dà il pane.



José Saramago - Di questo mondo e degli altri

lunedì 8 novembre 2021

Massimo Gramellini

Con l’assoluzione urbi et orbi, soprattutto orbi, dall’abuso di Instagram e Facebook, si restringe sempre più la sfera dei comportamenti scolastici attribuibili ai figli. Se tirano uno schiaffo al prof, la colpa è del prof che non ha saputo incutere nella scolaresca il dovuto rispetto. Se gli rubano il registro, la colpa è del prof che lo ha lasciato in vista: una sorta di istigazione a delinquere. Ma anche se gli mettono una mano di vernice sulla sedia e lui/lei ci spalma i pantaloni o la gonna sopra, la colpa è del prof che non ha controllato prima di sedersi. E se gli fratturano il malleolo con una mazza da baseball? Che domande: la colpa è del prof, anzi della scuola intera, che ha permesso a un oggetto contundente di circolare indisturbato per i corridoi. Se poi un angioletto di mamma e papà prende due in tutte le materie, la colpa è ovviamente e unicamente del prof che non ha saputo stimolare l’allievo e interessarlo alle lezioni. In realtà ci sarebbe una colpa che non si può dare ai figli (e tantomeno al prof): di avere dei genitori così. 

Massimo Gramellini



Agnes Heller

 "Se qualcuno dovesse chiedere a me, come filosofa, che cosa si dovrebbe imparare al liceo, risponderei: “prima di tutto, solo cose inutili, greco antico, latino, matematica pura e filosofia. Tutto quello che è inutile nella vita”.

Il bello è che così, all’età di 18 anni, si ha un bagaglio di sapere inutile con cui si può fare tutto.

Mentre col sapere utile si possono fare solo piccole cose".

Agnes Heller




sabato 6 novembre 2021

Enzo Biagi

 "Dopo tre apparizioni in video, qualunque co****ne viene intervistato, dice la sua e anche quella degli altri".

Enzo Biagi



venerdì 5 novembre 2021

Enzo Biagi

 "È il culto del potere, che in Italia è un sentimento estremamente diffuso. In nessuna parte del mondo esistono, come da noi, cartelli che avvertono, negli stadi, o nei parcheggi, o nei teatri: "Riservato alle Autorità".


Enzo Biagi, L' albero dai fiori bianchi



Monica Vitti

 Perché si batte per il femminismo?“

 “Perché è anche ora!

È ora del femminismo, perché ad una giovane donna viene detto: tu la cosa più importante che devi fare è trovarti un marito e difenderlo, forse anche mentirgli, ma l’importante è che tu abbia qualcuno con cui costruire questo focolare, questa famiglia, da portare avanti e anche che ti mantiene.


Invece a 15 anni bisognerebbe dire a una figlia: tu devi trovarti un bel lavoro, duraturo possibilmente, che ti dia soprattutto un’indipendenza finanziaria. Poi puoi trovarti anche un uomo, sposarti, avere dei figli, ma comunque avresti un lavoro, degli interessi".

Monica Vitti in un' intervista del 1971 realizzata da Enzo Biagi


 photo @Pierluigi Praturlon, 1968