venerdì 4 aprile 2014

De Gregori

Stasera sono un libro aperto,
mi puoi leggere fino a tardi
— Francesco De Gregori, Falso movimento

Viva l'talia

Viva l'Italia,
l'Italia liberata,
l'Italia del valzer e l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia,
l'Italia che non muore.

Viva l'Italia,
presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia,
l'Italia che non ha paura.

Viva l'Italia,
l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia,
l'Italia tutta intera.

Viva l'Italia,
l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera e l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia,
l'Italia sulla luna.

Viva l'Italia,
l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia,
l'Italia che resiste.

Francesco De Gregori, Viva l'Italia

Buon compleanno a Fiorella Mannoia

Tanti auguri di buon sessantesimo compleanno a Fiorella Mannoia, nata a Roma il 4 aprile 1954 <3

Pezzi di vetro

Ti potresti innamorare di lui, forse ti sei già innamorata di lui. Cosa importa se ha vent’anni e nelle pieghe della mano, una linea che gira e lui risponde serio “è mia”, sottintende la vita. E la fine del discorso la conosci già, era acqua corrente un po’ di tempo fa e ora si è fermata qua. Non conosce paura l’uomo che salta e vince sui vetri, e spezza bottiglie e ride e sorride, perché ferirsi non è possibile, morire meno che mai e poi mai.(…) Lui ti offre la sua ultima carta, il suo ultimo prezioso tentativo di stupire, quando dice: “è quattro giorni che ti amo, ti prego non andare via, non lasciarmi ferito”. E non hai capito ancora come mai, gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai, però stai bene dove stai…
Francesco De Gregori, Pezzi di vetro


Buon compleanno, maestro!

Auguri di buon compleanno a Francesco De Gregori, nato a  Roma il 4 aprile 1951


La donna cannone

Senza fame e senza sete.
Senza ali e senza rete.
Voleremo via.

- Francesco De Gregori, La donna cannone

giovedì 3 aprile 2014

Stasera in tv

Alle 21.05 su Iris sarà trasmesso Le onde del destino (Breaking the Waves), film del 1996 diretto dal regista danese Lars von Trier. La pellicola rivelò al grande pubblico il talento del regista (che vinse il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes) e della protagonista Emily Watson (che ottenne una nomination agli Oscar come migliore attrice).

Trilussa

“NUMMERI - Conterò poco, è vero:
- diceva l’Uno ar Zero -
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
Sia ne l’azzione come ner pensiero
rimani un coso voto e inconcrudente.
lo, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so’ li zeri che je vanno appresso.”
Trilussa , 1944 - Acqua e vino

Fernando Pessoa

Per essere grande, sii intero: non esagerare e non escludere niente di te. Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei, nel minimo che fai, come la Luna in ogni lago tutta risplende, perché in Alto vive.
(Fernando Pessoa)


Che cosa significa amare

Ora credo di aver imparato che cosa significa amare: essere capaci, non di prendere iniziative di rilancio di sé e di "esagerazione", ma di essere attenti all'altro, di rispettare il suo desiderio e i suoi ritmi, di non chiedere nulla ma imparare a ricevere e ricevere ogni dono come una sorpresa della vita, ed essere capace, senza alcuna pretesa, sia dello stesso dono sia della stessa sorpresa verso l'altro, senza usargli la minima violenza. Insomma, la semplice libertà. Perché mai Cézanne avrebbe dipinto la montagna Sainte-Victoire a ogni istante? Perché la luce di ogni istante è un dono.

Louis Althusser - L'avvenire dura a lungo


Accadde oggi

Il 3 aprile 1896 nacque La Gazzetta dello Sport, dalla fusione di due fogli specializzati di argomento ciclistico, il settimanale Il Ciclista di Eliso Rivera (con sede a Milano) ed il bisettimanale La Tripletta di Eugenio Camillo Costamagna (con sede a Torino), nati l'anno precedente.

Maria Gabriella Ferri (Roma, 18 settembre 1942 – Corchiano, 3 aprile 2004)

" Ognuno è un cantastoria 
tante facce nella memoria 
tanto di tutto tanto di niente 
le parole di tanta gente. 
Tanto buio tanto colore 
tanta noia tanto amore 
tante sciocchezze tante passioni 
tanto silenzio tante canzoni. “
Gabriella Ferri — Sempre 

Carlo Lizzani

La cosa più importante del cinema italiano è la sua doppia identità, una condizione che poi rispecchia perfettamente la cultura del nostro paese, formatasi nel corso dei secoli su una scala diversa da quella su cui si sono formate, ad esempio, la cultura e la lingua della Francia, della Russia, dell’Inghilterra, seguendo e assecondando processi di unità nazionale molto lenti, ma molto profondi. L’immaginario italiano, che si è costituito soprattutto nel Medioevo e nel Rinascimento, è legato a tematiche, ideologie e raffigurazioni non nazionali: la Chiesa, l’Impero, i Comuni, le signorie che nessun principe è riuscito a immettere in un disegno nazionale. Voglio dire che l’identità culturale italiana non si fonda solo su Dante, Manzoni e Verga, ma sull’universalismo rinascimentale, su quell’immenso repertorio di immagini e parole creato nei tanti secoli in cui l’Italia non fu nazione ma crocevia di tutta la civiltà occidentale. In questo senso, nessun’altra cinematografia ha saputo – come quella italiana – proporsi come sovranazionale, fino a identificarsi con altre culture. Visconti e i suoi sceneggiatori hanno fatto grande riferimento alla cultura tedesca e mitteleuropea; Antonioni ha girato film come Blow Up, Zabriskie Point e Professione Reporter; Gillo Pontecorvo ha girato La battaglia di Algeri e Queimada; Bernardo Bertolucci ha realizzato delle straordinarie mimetizzazioni culturali con L’ultimo imperatore e Il piccolo Budda; e andando indietro non possiamo dimenticare Germania anno zero di Rossellini, che fa parte a tutti gli effetti della storia del cinema tedesco del dopoguerra, e più di recente La presa del potere di Luigi XIV; e si potrebbe continuare ancora con Ferreri, Scola, Zeffirelli, la Cavani, Leone. A confermarmi in quest’idea è stato, curiosamente, proprio Sergio Leone, quando lo intervistai per un mio lavoro sulla storia del cinema italiano. Gli chiesi: «Come hai potuto identificarti così bene con l’epica del Far West? Quanto di più lontano dalla realtà in cui sei vissuto e ti sei formato». E lui con molto candore, e anche un po’ stupito, mi rispose: «E Ariosto, allora? Lui non si identificava con la chanson de geste? Non parlava dei mori e dei Pirenei?». Lì per lì, la frase mi fece venire un brivido, mi sembrava tradire una certa presunzione, ma poi ripensandoci mi sono reso conto che Leone aveva perfettamente ragione. Si tratta davvero di una peculiarità italiana, perché ad esempio i francesi, tranne rare eccezioni, hanno sempre fallito quando hanno cercato di identificarsi con altre culture, per non dire degli americani, che quando ambientano i loro film in Italia non riescono a sfuggire agli stereotipi e alle macchiette. Riescono ad essere credibili, forse, solo i registi di origine ebraica o slava, e non è un caso viste le loro radici culturali multietniche. Quello che voglio dire con questo discorso è che la doppia identità non è sinonimo di ambiguità, può essere invece, com’è stato in molti casi del cinema italiano, una straordinaria opportunità da mettere a frutto.
-Carlo Lizzani



mercoledì 2 aprile 2014

Stasera in tv

Per gli insonni...
Alle 0.35 su Rai Movie sarà trasmesso "Les amants", film del 1958 diretto da Louis Malle.
Con Josè Luis De Villalonga e Jeanne Moreau.

Premi:
Leone d'argento - Gran Premio della giuria al Festival di Venezia

Papa Giovanni Paolo II ( Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005)

"Vi diranno che non siete abbastanza. Non fatevi ingannare, siete molto meglio di quello che vogliono farvi credere!" 
Karol Wojtyla


Buon compleanno a ...

Mi piacerebbe una grande avventura: con Dio in persona, possibilmente.
- Giuliana De Sio
Buon compleanno alla grande Giuliana De Sio, nata a Salerno il  2 aprile 1957 <3


Aldo Fabrizi (Roma, 1º novembre 1905 – Roma, 2 aprile 1990)

Doppo che ho rinnegato pasta e pane,
so’ dieci giorni che nun calo, eppure
resisto, soffro e seguito le cure…
me pare ‘n anno e so’ du’ settimane.
Nemmanco dormo più, le notti sane,
pe’ damme er conciabbocca a le torture,
le passo a immagina’ le svojature
co’ la lingua de fòra come un cane.
Ma vale poi la pena de soffrì
lontano da ‘na tavola e ‘na sedia
pensanno che se deve da morì?
Nun è pe’ fa’ er fanatico romano;
però de fronte a ‘sto campa’ d’inedia,
mejo morì co’ la forchetta in mano!
Aldo Fabrizi

Roma città aperta

‘Chi ce le farà dimentica’ tutte ‘ste sofferenze, tutte ‘ste ansie, ‘ste paure? Ma Cristo nun ce vede!?
Tanti mi fanno questa domanda, sora Pina. “Cristo non ci vede…”. Ma siamo sicuri di non averlo meritato questo flagello? Siamo sicuri di aver sempre vissuto secondo le leggi del Signore? Nessuno pensa di cambiar vita, di ravvedersi. Poi, quando i nodi arrivano al pettine, tutti si disperano e si domandano: “Ma non ci vede il Signore? Non ha pietà di noi il Signore?”. Sì, il Signore avrà pietà di noi, ma abbiamo tanto da farci perdonare.’

- Dal film “Roma Città aperta”,  Anna Magnani e  Aldo Fabrizi

Aldo Fabrizi (Roma, 1º novembre 1905 – Roma, 2 aprile 1990)

L’autentico romano è questo qui:
risparmia er fiato ar massimo che po’,
dondola la capoccia pe’ di’ “No!”
e abbassa l’occhi si ha da di’ de sì.

Pe’ risponne ar telefono fa: “Si…”
Si ha da chiama’ quarcuno, strilla: “Aò!”
E quanno co’ le mano forma un “O”
vordì du’ occhi o un bucio da ingrandì.

Invece si le mano, in quella posa,
pe’ due tre vorte l’arza e le riabbassa,
vò intenne che s’è rotto quarche cosa.

Insomma li romani, bontà loro,
so’ così pigri ch’a ‘gni nòva tassa
dicheno solamente “tacciloro!”
Aldo Fabrizi

Aldo Fabrizi (Roma, 1º novembre 1905 – Roma, 2 aprile 1990)

Magnà e dormì
So’ du’ vizietti, me diceva nonno,
che mai nessuno te li pò levà,
perché so’ necessari pe’ campà
sin dar momento che venimo ar monno.
Er primo vizio provoca er seconno:
er sonno mette fame e fà magnà,
doppo magnato t’aripija sonno
poi t’arzi, magni e torni a riposà.
Insomma, la magnata e la dormita,
massimamente in una certa età,
so’ l’uniche du’ gioje de la vita.
La sola differenza è questa qui:
che pure si ciài sonno pòi magnà,
ma si ciài fame mica pòi dormì.
Aldo Fabrizi

martedì 1 aprile 2014

Robert Doisneau

”Certi giorni basta il semplice fatto di esistere per essere felici. Ci si sente leggeri leggeri, ci si sente talmente ricchi che viene voglia di condividere con qualcuno una gioia troppo grande. Il ricordo di quei momenti è il mio bene più prezioso. Forse perchè sono così rari".
— ROBERT DOISNEAU
 


Robert Doisneau

Il grande avvenimento dell'amore è l'istante in cui si rivela la nudità.
(Pierre Louys, Afrodite)
Foto: Robert Doisneau,Le Peintre du Pont des Arts, c.1953
 


L'arte di insegnare

L'arte di insegnare consiste tutta e soltanto nell'arte di destare la naturale curiosità delle giovani menti, con l'intento di soddisfarla in seguito. Per digerire il sapere, bisogna averlo divorato con appetito.
(Anatole France, Il delitto di Sylvestre Bonnard, 1881)


Photo by Robert Doisneau

Robert Doisneau


Un fotografo che ha immortalato un momento splendido, una posa accidentale di qualcuno o di uno splendido scenario, ha scoperto un tesoro.
(Robert Doisneau)


Robert Doisneau

"Non mi sono mai chiesto perchè scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia contro l'idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere.
E' pura follia. "
(Robert Doisneau)


Robert Doisneau (Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1º aprile 1994)

Un centesimo di secondo qui, un centesimo di secondo là... anche se li metti tutti in fila, rimangono solo un secondo, due, forse tre secondi... strappati all'eternità.
(Robert Doisneau)
 


Robert Doisneau (Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1º aprile 1994)

Il vero contatto fra gli esseri si stabilisce solo con la presenza muta, con l'apparente non-comunicazione, con lo scambio misterioso e senza parole che assomiglia alla preghiera interiore.
Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973


L'insostenibile leggerezza dell'essere

Lei cercava di vedere se stessa attraverso il proprio corpo. Per questo stava così spesso davanti allo specchio. E avendo paura di essere sorpresa dalla madre, gli sguardi che dava allo specchio avevano il marchio di un vizio segreto. Quello che l'attirava verso lo specchio non era la vanità, bensì la meraviglia di vedere il proprio io. Dimenticava che stava guardando il quadro di comando dei meccanismi del corpo. Credeva di vedere la sua anima che le si rivelava nei tratti del suo viso. Dimenticava che il naso non é che l'estremità di un tubo che porta aria ai polmoni. In esso vedeva l'espressione fedele del proprio carattere."
Da "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera


Milan Kundera

"Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un altra cultura, inventa per loro un'altra storia. 
Dopo di che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è Stato. 
Ed il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta."
Milan Kundera


lunedì 31 marzo 2014

Octavio Paz

Il mondo nasce quando due si baciano.
- Octavio Paz


Octavio Paz (Città del Messico, 31 marzo 1914 – 20 aprile 1998

Un popolo comincia a corrompersi quando si corrompe la sua grammatica e la sua lingua.
- Octavio Paz, diplomatico, poeta e scrittore messicano, premio Nobel per la letteratura nel 1990




Stasera in tv

Alle 21.15 su Rai Storia sarà trasmesso "Una giornata particolare", film del 1977 diretto da Ettore Scola, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Il film è stato presentato in concorso al 30° Festival di Cannes. Ha inoltre ricevuto due nomination al Premio Oscar come Miglior film straniero e Miglior attore (Marcello Mastroianni)




Marina, Carlos Ruiz Zafòn

"Tutta la geografia, la trigonometria e l'aritmetica del mondo non servono a niente se non impari a pensare con la tua testa. E non te lo insegnano in nessuna scuola. Non è nel programma".
- Marina, Carlos Ruiz Zafòn



Oriana Fallaci - Intervista con il potere

Oriana Fallaci - Intervista con il potere


"Perchè ormai l'ho capita, la Vita, e sono una persona lacerata dai dubbi che vengono a capirla. Non è consolante capire la Vita, anzi è terrificante. Significa perdere riferimenti cui ci si appoggiava prima di capirla: il bene e il male, il vero e il falso, il giusto e l'ingiusto. Quando la Vita era mistero, quindi ricerca, quei riferimenti costituivan certezze che permettevano di prendere una strada senza esitare, ed esprimer giudizi precisi. Quando invece t'accorgi che il bene e il male sono punti di vista come il vero e il falso, il giusto e l'ingiusto, ogni strada t'appare incerta e ogni giudizio arbitrario. Ti senti sicuro solo dei tuoi dubbi, e della tua solitudine".




Accadde oggi

"La Torre Eiffel sembrava un faro abbandonato sulla terra da una generazione scomparsa, da una generazione di giganti".
- Edmond de Goncourt, Journal, 6 maggio 1889

Il 31 marzo 1889 venne inaugurata la Torre Eiffel, il monumento più famoso di Parigi e conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città stessa e della Francia. Progettata dall'ingegnere Gustave Eiffel, la Torre è alta 324 m e pesa circa 8000 tonnellate, ma le sue fondamenta discendono di appena 15 m al di sotto del livello del terreno. Per il suo mantenimento servono 50 tonnellate di vernice ogni 7 anni. A seconda della temperatura ambientale l'altezza della Torre può variare di diversi centimetri a causa della dilatazione del metallo ( sino a 15 cm più alta durante le calure estive). Nelle giornate ventose sulla cima della torre si possono verificare oscillazioni sino a 12 cm.




Charlotte Brontë (Thornton, 21 aprile 1816 – Haworth, 31 marzo 1855)

“…E sono pazze tutte le donne quando lasciano che si accenda in loro un amore segreto che, se sconosciuto e non corrisposto, distrugge la vita che lo nutre; e, se scoperto e ricambiato, conduce, come un ignis fatuus, in paludi selvagge da cui non c’è scampo.”
— Jane Eyre - Charlotte Brontë



Brano tratto da "Jane Eyre", di Charlotte Bronte

Un innamorato trova la sua bella addormentata su un sedile di muschio; egli desiderava osservare il suo volto senza svegliarla. Cammina piano piano sull'erba, cercando di non far rumore; si ferma, avendo l'impressione che ella si sia mossa; fa un passo indietro; per nulla al mondo vorrebbe essere visto. Tutto è tranquillo; avanza di nuovo, si curva su di lei; un velo leggero ne copre i lineamenti, lo solleva e si abbassa; ora il suo occhio si prepara ad ammirare una visione di bellezza, calda e fiorente, adorabile nel sonno. Come è ansioso il suo sguardo! Come la contempla con ardore! Ma d'un tratto leva tra le braccia quel corpo che prima non osava sfiorare con un dito! Chiama ad alta voce un nome, depone a terra il fardello, e lo guarda smarrito! La chiama, la stringe, la chiama ancora, e comincia a temere che nessun suono potrà più svegliarla. Egli credeva che il suo amore dormisse dolcemente e si accorge che ella è fredda nell'immobilità della morte.Ed io che rivolgo sguardi felici e timorosi a quella che un tempo era una casa, non vidi che rovine annerite di fumo.


domenica 30 marzo 2014

Norah Jones

Non voglio assomigliare a nessuno se non a me stessa. Se qualcosa è fuori dalla mia natura cerco di evitarlo.
-Norah Jones

Buon compleanno a Norah Jones, nata a New York il 30 marzo 1979 

Paul Marie Verlaine (Metz, 30 marzo 1844 – Parigi, 8 gennaio 1896)



La musica prima di tutto
e dunque scegli il metro dispari
più vago e più lieve,
niente in lui di maestoso e greve.
Occorre inoltre che tu scelga
le parole con qualche imprecisione:
nulla di più amato del canto ambiguo
dove all’esatto si unisce l’incerto.
Son gli occhi belli dietro alle velette,
l’immenso dì che vibra a mezzogiorno,
e per un cielo d’autunno intepidito
l’azzurro opaco delle chiare stelle!
Perché ancora bramiamo sfumature,
sfumatura soltanto, non colore!
Oh! lo sfumato soltanto accompagna
il sogno al sogno e il corno al flauto!
[…]
E musica, ancora, e per sempre!
Sia in tuo verso qualcosa che svola,
si senta che fugge da un’anima in viaggio
verso altri cieli e verso altri amori.
Sia il tuo verso la buona avventura
spanta al vento frizzante del mattino
che fa fiorire la menta ed il timo…
Il resto è soltanto letteratura.
 

Verlaine, “Arte poetica”

Paul Marie Verlaine (Metz, 30 marzo 1844 – Parigi, 8 gennaio 1896)

Se tu ti allontani,
anche un poco,
rinascono in me le bufere.
” 
 - Paul Verlaine


Van Gogh

Ramo di mandorlo in fiore o Ramo di mandorlo fiorito è un dipinto ad olio su tela di cm 73.5 X 92 realizzato a Saint Rémy nel 1890. La tela fu un regalo che lo stesso pittore fece al fratello Theo Van Gogh e alla moglie Johanna Bonger per la nascita del loro figlioletto, di nome Vincent Willem.
L'opera è la rappresentazione di un ramo di mandorlo fiorito, dai petali bianchi, quasi perlacei, che si stagliano in un cielo blu, dalle sfumature turchesi. Come simbolo di vita, Van Gogh scelse i rami del mandorlo, uno dei primi alberi in fiore che, nel soleggiato sud, in quel febbraio annunciava l'imminente primavera.
L'opera fu sicuramente ispirata dalle stampe giapponesi, probabilmente la prima di una serie che Vincent non riuscì a terminare perché sconvolto da una crisi.
Il quadro oggi è esposto al Van Gogh Museum di Amsterdam nella sezione 1889-90 Saint Rémy.

Van Gogh


Vincent van Gogh’s paintings of flowers

Van Gogh

Caffè Van Gogh ad Arles 

Vincent Van Gogh

È come avere un gran fuoco nella propria anima e nessuno viene mai a scaldarvisi, e i passanti non scorgono che un po' di fumo, in alto, fuori del camino e poi se ne vanno per la loro strada.
(Vincent Van Gogh)

Buon compleanno, Uomo del blues!

Tanti auguri di buon compleanno a Eric Clapton, nato a Ripley il 30 marzo 1945

Franco Califano (Tripoli, 14 settembre 1938 – Roma, 30 marzo 2013)

Giovani lo si è sempre, se lo si vuole.
- Franco Califano


Francisco José de Goya y Lucientes

Il sonno della ragione genera mostri.
- Francisco Goya

sabato 29 marzo 2014

Cose che nessuno sa

La memoria delle donne non è situata nella testa, ma nel corpo, dappertutto.
Anima e corpo in una donna sono più uniti, e ogni parte del corpo ricorda, soprattutto quando ha perso la mano che l’accarezzava, le braccia che la sollevavano, le labbra che la baciavano.
 - Alessandro D'Avenia - Cose che nessuno sa

Enzo Jannacci

Perché spari cazzate e non c’hai neanche la mira.” 
- Enzo Jannacci - Quando un musicista ride

Enzo Jannacci

Perché la bellezza dei vent’anni è poter non dare retta a chi pretende di spiegarti l’avvenire
e poi il lavoro
e poi l’amore
 - Enzo Jannacci