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sabato 2 maggio 2020
lunedì 20 aprile 2020
Eugenio Montale
Lei sola percepiva i suoni dei miei silenzi. Temevo a volte che fuggisse il tempo ostile mentre parlavamo.
Dopodiché ho smarrito la memoria ed ora mi ritrovo a parlare di lei con te, tra spirali di fumo che velano la nostra commozione.
Ed è questa la parte di me che ritrovo mutata: il sentimento, per sé informe, in quest'oggi che è solo di rimpianto.
- Eugenio Montale, Ricordo
Dopodiché ho smarrito la memoria ed ora mi ritrovo a parlare di lei con te, tra spirali di fumo che velano la nostra commozione.
Ed è questa la parte di me che ritrovo mutata: il sentimento, per sé informe, in quest'oggi che è solo di rimpianto.
- Eugenio Montale, Ricordo
martedì 14 aprile 2020
domenica 12 aprile 2020
Franco Arminio
Le malattie dell'anima
vengono dagli occhi.
Ogni volta che ti guardano
pensa a come ti hanno guardato,
non credere troppo in fretta
all'inimicizia degli altri,
quasi sempre è distrazione,
non credere neppure
che il dolore ti sia stato assegnato
per sempre.
Pensa al bene
da portare agli altri,
non pesare quello che ti danno.
Ogni tanto allontanati dai tuoi errori,
vattene via dalle tue attese,
da quelle belle e da quelle brutte,
lontano da te e dalla tua vita
ci sono cose bellissime
che ti aspettano.
Franco Arminio
vengono dagli occhi.
Ogni volta che ti guardano
pensa a come ti hanno guardato,
non credere troppo in fretta
all'inimicizia degli altri,
quasi sempre è distrazione,
non credere neppure
che il dolore ti sia stato assegnato
per sempre.
Pensa al bene
da portare agli altri,
non pesare quello che ti danno.
Ogni tanto allontanati dai tuoi errori,
vattene via dalle tue attese,
da quelle belle e da quelle brutte,
lontano da te e dalla tua vita
ci sono cose bellissime
che ti aspettano.
Franco Arminio
sabato 11 aprile 2020
Jacques Prévert
Le foglie morte, di Jacques Prévert
Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi
i giorni felici del nostro amore
Com’era più bella la vita
E com’era più bruciante il sole
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi, e i rimpianti
e il vento del nord porta via tutto
nella più fredda notte che dimentica
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi
i giorni felici del nostro amore
Com’era più bella la vita
E com’era più bruciante il sole
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi, e i rimpianti
e il vento del nord porta via tutto
nella più fredda notte che dimentica
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi
È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi
Le foglie morte cadono a mucchi
e come loro i ricordi, i rimpianti
Ma il mio fedele e silenzioso amore
sorride ancora, dice grazie alla vita
Ti amavo tanto, eri così bella
Come potrei dimenticarti
Com’era più bella la vita
e com’era più bruciante il sole
Eri la mia più dolce amica…
Ma non ho ormai che rimpianti
E la canzone che tu cantavi
la sentirò per sempre
e come loro i ricordi, i rimpianti
Ma il mio fedele e silenzioso amore
sorride ancora, dice grazie alla vita
Ti amavo tanto, eri così bella
Come potrei dimenticarti
Com’era più bella la vita
e com’era più bruciante il sole
Eri la mia più dolce amica…
Ma non ho ormai che rimpianti
E la canzone che tu cantavi
la sentirò per sempre
È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi
domenica 15 settembre 2019
Wystan Hugh Auden
Può assomigliare a un pigiama
o a del salame piccante dove non c’è da bere?
Per l’odore può ricordare un lama
o avrà un profumo consolante?
È pungente a toccarlo, come un pruno,
o lieve come morbido piumino?
È tagliente o ha gli orli lisci e soffici?
Ditemi la verità, vi prego, sull’amore. […]
Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre mi sto grattando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta,
o là sull’autobus mi pesterà un piede?
Arriverà come il cambiamento improvviso del tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
Ditemi la verità, vi prego, sull’amore.
mercoledì 24 aprile 2019
Eugenio Montale
Ogni giorno di più mi scopro difettivo:
manca il totale.
Gli addendi sono a posto, ineccepibili,
ma la somma?
lunedì 12 novembre 2018
Eugenio Montale
"Lo sai: debbo riperderti e non posso.”
— Eugenio Montale - Mottetti (1934, estratto)
venerdì 22 giugno 2018
Franco Arminio
Ma se d’improvviso una sera
ci guardassimo negli occhi
avremmo fatto buon uso,
un uso semplice e profondo
di noi e del mondo.
Franco Arminio
ci guardassimo negli occhi
avremmo fatto buon uso,
un uso semplice e profondo
di noi e del mondo.
Franco Arminio
lunedì 7 maggio 2018
Mario Luzi
È inverno o primavera?
Non lo sappiamo,
siamo
e non siamo niente
nella molteplicità delle apparenze,
però dentro la vita, dentro
il meraviglioso istante.
domenica 3 settembre 2017
Il diritto all'allegria
"L'abitudine di amare spesso smorza l'amore, lo debilita. Bisogna amare a margine di ogni abitudine, in modo improvvisato. L'amore è più sicuro quando ci coglie di sorpresa e disorienta l'abitudine."
— Mario Benedetti, da "Il diritto all'allegria "
Il diritto all'allegria
"Di tutti i tempi, i vecchi e i nuovi, restano i trucioli della vita. Nonostante gli eserciti invasori, le religioni che benedicono le guerre, i professionisti della tortura, gli imperi dello schifo, i padroni del petrolio, il fanatismo dei missili. Nonostante tutto, restano i trucioli della vita. Li abbracciamo e ci affidiamo a loro, con loro nutriamo la nostra debole coscienza e alimentiamo sogni e fantasticherie."
— Mario Benedetti, da "Il diritto all'allegria"
giovedì 31 agosto 2017
Nazim Hikmet
Lipsia, settembre 1961
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d’accordo
con gli uomini e con me stesso
veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d’ippocastani.
Alcyone
Settembre, andiamo.E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti alpestri,
che sapor d'acqua natía rimanga ne' cuori esuli a conforto,che lungo illuda la lor sete in via.Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,quasi per un erbal fiume silente,su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral camminala greggia.
Senza mutamento è l'aria.il sole imbionda sì la viva lana che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
(Gabriele D'Annunzio, Alcyone,I pastori)
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti alpestri,
che sapor d'acqua natía rimanga ne' cuori esuli a conforto,che lungo illuda la lor sete in via.Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,quasi per un erbal fiume silente,su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral camminala greggia.
Senza mutamento è l'aria.il sole imbionda sì la viva lana che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
(Gabriele D'Annunzio, Alcyone,I pastori)
giovedì 20 luglio 2017
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