Buon compleanno al regista sceneggiatore e produttore Bernardo Bertolucci, nato a Parma il 16 marzo 1941
domenica 16 marzo 2014
Bernardo Bertolucci (Parma, 16 marzo 1941)
L'amore non esiste: ci sono solo prove d'amore.
- Da "Io ballo da sola", diretto da Bernardo Bertolucci (1996)
- Da "Io ballo da sola", diretto da Bernardo Bertolucci (1996)
Antonio Guerra conosciuto come Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 16 marzo 1920 – Santarcangelo di Romagna, 21 marzo 2012)
“L’aria è quella roba leggera
che ti gira attorno alla testa
e diventa più chiara quando ridi.”
che ti gira attorno alla testa
e diventa più chiara quando ridi.”
— | Tonino Guerra, I bu, 1972 |
sabato 15 marzo 2014
Antonio Guerra conosciuto come Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 16 marzo 1920 – Santarcangelo di Romagna, 21 marzo 2012)
“Bisogna stare in un posto dove le parole diventano foglie e così possono rubare i colori alle nuvole e dondolare al vento. I nostri discorsi devono avere sulle spalle gli umori delle stagioni e il riverbero dei paesaggi dove stanno nascendo. Non è vero che le parole non sentono l’influenza dei rumori e del silenzio che le ha viste spuntare e vivere. Parliamo in modo diverso se piove o se ci batte il sole sulla lingua.”
- Tonino Guerra
Antonio Guerra conosciuto come Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 16 marzo 1920 – Santarcangelo di Romagna, 21 marzo 2012)
“Sono nato a Santarcangelo di Romagna nel 1920. Un’infanzia con le strade di terra battuta e le siepi con piccoli uccelli. Ho studiato al mio paese, a Forlimpopoli e a Urbino dove c’erano dei professori eccezionali. Mia madre era analfabeta. Le ho insegnato a scrivere. Ho letto il suo testamento nella casupola sulla sponda del fiume Uso, dove eravamo sfollati al tempo del fronte. Cosi’ era scritto sul foglio nascosto nell’astuccio di cartone dei suoi occhiali da vista: ‘Lasio tutti i miei beni a mio marito da fare tutto quello che vole’.”
- Tonino Guerra
Antonio Guerra conosciuto come Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 16 marzo 1920 – Santarcangelo di Romagna, 21 marzo 2012)
"Non è vero che uno più uno fa sempre due; una goccia più una goccia fa una goccia più grande".
- Tonino Guerra
- Tonino Guerra
Antonio Guerra conosciuto come Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 16 marzo 1920 – Santarcangelo di Romagna, 21 marzo 2012)
"Contento, proprio contento
sono stato molte volte nella vita
ma più di tutte quando
mi hanno liberato in Germania
che mi sono messo a guardare una farfalla
senza la voglia di mangiarla."
- Tonino Guerra
sono stato molte volte nella vita
ma più di tutte quando
mi hanno liberato in Germania
che mi sono messo a guardare una farfalla
senza la voglia di mangiarla."
- Tonino Guerra
Oriana Fallaci
“L’amicizia non può rimpiazzare l’amore, dicevo. L’amicizia è un ripiego effimero, artificioso, e spesso una menzogna. Non aspettarti mai dall’amicizia i miracoli che l’amore produce: gli amici non possono sostituire l’amore. Non possono strappare alla solitudine, riempire il vuoto, offrire quel tipo di compagnia. Hanno la propria vita, gli amici, i propri amori. Sono un’entità indipendente, estranea, una presenza transitoria e soprattutto priva di obblighi. Riescono ad essere amici dei tuoi nemici, gli amici. Vanno e vengono quando gli pare o gli serve, e si dimenticano facilmente di te: non te ne sei accorto? Oh, andando promettono montagne. Magari in buona fede. Conta-su-di-me, rivolgiti-a-me, chiama-me. Però, se li chiami, nella maggior parte dei casi non li trovi. Se li trovi, hanno qualche impegno inderogabile e non vengono. Se vengono, al posto delle montagne ti portano una manciata di ghiaia: gli avanzi, le briciole di sé stessi. E tu fai la medesima cosa con loro. No, a me non basta l’amicizia. Io ho bisogno di amore.”
— |
Oriana Fallaci, Insciallah
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Edvard Munch a Palazzo Ducale di Genova
"Edvard Munch"
Dal 6 novembre al 27 aprile - Genova, Palazzo Ducale
Orari:
Lunedì dalle ore 14.00 alle ore 18.00
Dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 18.00
La biglietteria chiude un'ora prima
Aperture straordinarie:
Domenica 20 aprile (Pasqua): mostra aperta dalle 9:00 alle 19:00. La biglietteria chiude alle ore 18.00
Lunedì 21 aprile (Pasquetta): apertura dalle 9:00 alle 19:00. La biglietteria chiude alle ore 18.00
Venerdì 25 aprile: mostra aperta dalle 9:00 alle 19:00. La biglietteria chiude alle ore 18.00
Dal 6 novembre al 27 aprile - Genova, Palazzo Ducale
Orari:
Lunedì dalle ore 14.00 alle ore 18.00
Dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 18.00
La biglietteria chiude un'ora prima
Aperture straordinarie:
Domenica 20 aprile (Pasqua): mostra aperta dalle 9:00 alle 19:00. La biglietteria chiude alle ore 18.00
Lunedì 21 aprile (Pasquetta): apertura dalle 9:00 alle 19:00. La biglietteria chiude alle ore 18.00
Venerdì 25 aprile: mostra aperta dalle 9:00 alle 19:00. La biglietteria chiude alle ore 18.00
Studenti occupano Palazzo Ducale a Genova
Ieri pomeriggio a Genova, centocinquanta studenti del movimento "Rete Universitaria Precaria" hanno occupato questo l'ingresso di Palazzo Ducale chiedendo e ottenendo di poter visitare gratuitamente la mostra di Edward Munch. Sono intervenuti vigili urbani e agenti della Digos che hanno bloccato l'accesso dei manifestanti. Al termine di una trattativa è stato deciso di concedere l'ingresso gratuito agli studenti divisi per gruppi.
Addio a Glenn, il marinaio del bacio
E' morto ieri negli Stati Uniti a 86 anni Glenn McDuffie, il marinaio ritratto nella storica foto del bacio all 'infermiera a Times Square il 15 agosto 1945, realizzata dal fotoreporter Alfred Eisenstaedt.
Tu quoque, Brute, fili mi!
"Quando egli fu seduto, i congiurati lo attorniarono come per rendergli omaggio. E subito Tillio Cimbro, che si era assunto il compito di dare il via all'azione, gli si avvicinò come per chiedergli qualcosa, e, quando l'altro fece un cenno di rifiuto rimandando ad altro momento. gli afferrò da entrambe le spalle la toga; poi, mentre Cesare gridava: "ma questa è violenza!", uno dei due Casca lo ferì da dietro un poco sotto la gola. Cesare, afferrato il braccio di Casca, lo trafisse con uno stilo; ma poi, mentre tentava di dare un balzo, fu bloccato da un'altra ferita. Quando si rese conto di essere da ogni parte preso di mira dalle armi impugnate, si avvolse la toga intorno al capo, mentre con la sinistra ne fece scendere le pieghe sino in fondo ai piedi, per cadere più compostamente con la parte inferiore del corpo anch'essa coperta. E così, fu trafitto da ventitrè ferite, emettendo un solo gemito al primo colpo, senza una parola. Alcuni però, hanno raccontato che , a Bruto che gli si avventava contro, egli disse : "καὶ σύ, τέκνον;" . Ormai spirato, mentre tutti fuggivano qua e là, egli rimase lì a giacere per qualche tempo, finchè, caricato su una lettiga, con il braccio che ne pendeva giù, tre giovani schiavi lo riportarono a casa. E fra tante ferite, a parere del medico Antistio, nessuna fu riscontrata veramente letale, tranne la seconda che aveva ricevuto nel petto".
Gaio Svetonio Tranquillo, De vita Caesarum, Liber Primus, Divus Iulius
Gaio Svetonio Tranquillo, De vita Caesarum, Liber Primus, Divus Iulius
Gaio Giulio Cesare
Gli storici hanno discusso a lungo se Cesare intendesse trasformare la sua dittatura in monarchia e se pensasse a se stesso come a un re, con tutti gli elementi divini che la tradizione antica attribuiva alla figura del monarca. Secondo alcuni aneddoti, Cesare aveva in realtà in odio la carica di re: si racconta che una volta fece togliere da una statua un'iscrizione che lo chiamava "semidio", che un'altra volta rispose a chi lo chiamava "re" di essere "solo Cesare" e infine che , poco prima di morire, per tre volte rifiutò , durante una cerimonia, di indossare la corona regale che gli veniva offerta. Altri episodi della vita di Cesare, tuttavia, ci restituiscono un'immagine diversa del celebre generale. Egli amava infatti ricordare la sua presunta origine divina per parte di padre ( da Venere) e regale per parte di madre ( da Anco Marcio). Una volta divenuto dittatore, prese il diritto di sedersi in senato su un seggio dorato, creò dei sacerdoti intitolati al suo nome, autorizzò il conio di monete con la sua immagine, permise le offerte alla sua persona, come si usava per gli dei, e in alcuni templi pose statue che lo rappresentavano accanto a quelle delle divinità. Infine, non si dimentichi che aveva al suo fianco la regina Cleopatra, che lo aveva seguito a Roma e che sembra non mancasse di influenzarlo per fargli accettare quei simboli regali a cui lei era tanto affezionata.
Aristoteles Sokrates Homer Onassis (in greco: Αριστοτέλης Ωνάσης; Smirne, 15 gennaio 1906 – Neuilly-sur-Seine, 15 marzo 1975)
Ci si deve liberare della speranza che il mare possa mai riposare. Dobbiamo imparare a navigare in venti forti.
- Aristotele Onassis
- Aristotele Onassis
Le Idi di marzo
Roma, 15 marzo del 44 a. C
La mattina del 15 marzo ( le Idi di marzo, secondo il calendario romano) del 44 a .C. Giulio Cesare, appena entrato nell'aula del senato, fu improvvisamente circondato da un gruppo di congiurati e assassinato con 23 pugnalate. Si interrompeva così tragicamente la vita di Cesare, alla vigilia di una spedizione contro i Parti che aveva preparato con grande cura, reclutando un esercito imponente. Il complotto era stato animato da due aristocratici: Gaio Cassio e Marco Bruto, nipote di Catone Uticense e figlio adottivo di Cesare.
La mattina del 15 marzo ( le Idi di marzo, secondo il calendario romano) del 44 a .C. Giulio Cesare, appena entrato nell'aula del senato, fu improvvisamente circondato da un gruppo di congiurati e assassinato con 23 pugnalate. Si interrompeva così tragicamente la vita di Cesare, alla vigilia di una spedizione contro i Parti che aveva preparato con grande cura, reclutando un esercito imponente. Il complotto era stato animato da due aristocratici: Gaio Cassio e Marco Bruto, nipote di Catone Uticense e figlio adottivo di Cesare.
Einstein
Ci sono solo due modi di vivere la propria vita: uno come se niente fosse un miracolo; l'altro come se tutto fosse un miracolo.
- Albert Einstein
- Albert Einstein
venerdì 14 marzo 2014
Giangiacomo Feltrinelli
Un editore può cambiare il mondo dei libri? Può pubblicare certi libri che vengono a far parte del mondo dei libri e lo cambiano con la loro presenza. Questa affermazione può sembrare formale e non corrisponde in pieno a quello che penso: il mio miraggio [...] è il libro che mette le mani addosso, il libro che sbatte per aria, il libro che "fa" qualche cosa alle persone che lo leggono, il libro che ha l'"orecchio ricettivo" e raccoglie e trasmette messaggi magari misteriosi ma sacrosanti, il libro che nel guazzabuglio della storia quotidiana ascolta l'ultima nota, quella che dura una volta finiti i rumori inessenziali.
Giangiacomo Feltrinelli
Giangiacomo Feltrinelli (Milano, 19 giugno 1926 – Segrate, 14 marzo 1972)
La parola cultura mi appare gigantesca, enorme, degna di non essere scomodata di continuo.
Giangiacomo Feltrinelli
Giangiacomo Feltrinelli
Albert Einstein (Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955)
L'immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo, stimolando il progresso, facendo nascere l'evoluzione.
(Albert Einstein, Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955)
(Albert Einstein, Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955)
Albert Einstein (Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955)
“I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri.”
(Albert Einstein)
(Albert Einstein)
Albert Einstein (Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955)
Io non pretendo di sapere cosa sia l’amore per tutti,
ma posso dirvi che cosa è per me:
l’amore è sapere tutto su qualcuno,
e avere la voglia di essere ancora con lui
più che con ogni altra persona.
L’amore è la fiducia di dirgli tutto su voi stessi,
compreso le cose che ci potrebbero far vergognare.
L’amore è sentirsi a proprio agio
e al sicuro con qualcuno,
ma ancor di più è sentirti cedere le gambe
quando quel qualcuno entra in una stanza e ti sorride.
giovedì 13 marzo 2014
Steno, nome d'arte di Stefano Vanzina (Roma, 19 gennaio 1915 – Roma, 13 marzo 1988)
Steno, nome d'arte di Stefano Vanzina (Roma, 19 gennaio 1915 – Roma, 13 marzo 1988)
Filmografìa
Regista
Al diavolo la celebrità (1949) (co-regia Mario Monicelli, anche soggetto e sceneggiatura)
Totò cerca casa (1949) (co-regia Mario Monicelli, anche soggetto e sceneggiatura)
Vita da cani (1950) (co-regia Mario Monicelli, anche soggetto e sceneggiatura)
È arrivato il cavaliere (1950) (co-regia Mario Monicelli, anche sceneggiatura)
Guardie e ladri (1951) (co-regia Mario Monicelli, anche sceneggiatura)
Totò e i re di Roma (1951) (co-regia Mario Monicelli, anche soggetto e sceneggiatura)
Totò e le donne (1952) (co-regia Mario Monicelli, anche sceneggiatura; in realtà diretto da solo)
Totò a colori (1952) (anche soggetto e sceneggiatura)
Le infedeli (1953) (co-regia Mario Monicelli, anche sceneggiatura; in realtà diretto soltanto da Monicelli)
L'uomo, la bestia e la virtù (1953) (anche sceneggiatura)
Cinema d'altri tempi (1953) (anche soggetto, sceneggiatura e attore)
Un giorno in pretura (1953) (anche sceneggiatura)
Un americano a Roma (1954) (anche soggetto e sceneggiatura)
Le avventure di Giacomo Casanova (1954) (anche soggetto e sceneggiatura)
Piccola posta (1955) (anche soggetto e sceneggiatura)
Mio figlio Nerone (1956) (anche sceneggiatura)
Guardia, ladro e cameriera (1958) (anche soggetto e sceneggiatura)
Femmine tre volte (1957) (anche attore)
Susanna tutta panna (1957)
Mia nonna poliziotto (1958) (anche sceneggiatura)
Totò nella luna (1958) (anche soggetto e sceneggiatura)
Totò, Eva e il pennello proibito (1959)
I tartassati (1959) (anche sceneggiatura)
Tempi duri per i vampiri (1959)
Un militare e mezzo (1960) (anche sceneggiatura)
Letto a tre piazze (1960) (anche sceneggiatura)
A noi piace freddo...! (1960) (anche soggetto e sceneggiatura)
Psycosissimo (1961) (anche soggetto e sceneggiatura)
I moschettieri del mare (1961) (anche soggetto)
La ragazza di mille mesi (1961) (anche sceneggiatura)
I due colonnelli (1962)
Totò diabolicus (1962) (anche attore)
Copacabana Palace (1962)
Totò contro i quattro (1963)
Gli eroi del West (1963) (anche soggetto e sceneggiatura)
I gemelli del Texas (1964)
Un mostro e mezzo (1964) (anche sceneggiatura)
Letti sbagliati (1965)
Rose rosse per Angelica (1965) (anche sceneggiatura)
Amore all'italiana (1966) (anche soggetto e sceneggiatura)
La feldmarescialla (1967)
Arriva Dorellik (1967)
Capriccio all'italiana (1967) (episodio Il mostro della domenica, anche soggetto e sceneggiatura)
Il trapianto (1969) (anche sceneggiatura)
Cose di Cosa Nostra (1971) (anche soggetto e sceneggiatura)
Il vichingo venuto dal sud (1971) (anche soggetto e sceneggiatura)
La polizia ringrazia (1971) (anche soggetto e sceneggiatura, firmato col suo vero nome)
Il terrore con gli occhi storti (1972) (anche sceneggiatura)
L'uccello migratore (1972)
Anastasia mio fratello (1973) (firmato col suo vero nome)
Piedone lo sbirro (1973)
La poliziotta (1974)
Piedone a Hong Kong (1974) (anche sceneggiatura)
Il padrone e l'operaio (1975)
Febbre da cavallo (1976) (anche sceneggiatura)
L'Italia s'è rotta (1976) (anche soggetto e sceneggiatura)
Tre tigri contro tre tigri (1977) (co-regia Sergio Corbucci)
Doppio delitto (1977)
Piedone l'africano (1978)
Amori miei (1978)
Dottor Jekyll e gentile signora (1979) (anche sceneggiatura)
La patata bollente (1979) (anche sceneggiatura)
Piedone d'Egitto (1980) (anche sceneggiatura)
Fico d'India (1980) (anche soggetto)
Quando la coppia scoppia (1981) (anche sceneggiatura)
Il tango della gelosia (1981) (anche sceneggiatura)
Dio li fa e poi li accoppia (1982)
Banana Joe (1982) (anche sceneggiatura)
Sballato, gasato, completamente fuso (1982) (anche sceneggiatura)
Bonnie e Clyde all'italiana (1982)
Mani di fata (1983) (anche sceneggiatura)
Mi faccia causa (1984) (anche sceneggiatura)
Animali metropolitani (1987) (anche soggetto e sceneggiatura)
L'ombra nera del vesuvio (1987, miniserie TV) (anche soggetto e sceneggiatura)
Big Man (1987-1988, miniserie TV) (anche soggetto e sceneggiatura, solo 5 episodi)
Collaborazioni[modifica | modifica sorgente]
Eravamo sette vedove (1938), regia di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Lo vedi come sei... lo vedi come sei? (1939), regia di Mario Mattòli (sceneggiatura e aiuto regista)
1000 km al minuto! (1940), regia di Mario Mattòli (aiuto regista)
Abbandono (1940), regia di Mario Mattòli (soggetto, sceneggiatura e aiuto regista)
Il pirata sono io! (1940), regia di Mario Mattòli (sceneggiatura, dialoghi e aiuto regista)
Non me lo dire! (1940), regia di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Luce nelle tenebre (1941), regia di Mario Mattòli (aiuto regista)
La scuola dei timidi (1941), regìa di Carlo Ludovico Bragaglia (sceneggiatura e aiuto regista)
C'è un fantasma nel castello (1941), regìa di Giorgio Simonelli (sceneggiatura)
La donna è mobile (1942), regìa di Mario Mattòli (soggetto)
Labbra serrate (1942), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Soltanto un bacio (1942), regìa di Giorgio Simonelli (attore)
Violette nei capelli (1942), regìa di Carlo Ludovico Bragaglia (aiuto regista e attore)
Quarta pagina (1942), regia di Nicola Manzari (sceneggiatura)
L'avventura di Annabella (1943), regìa di Leo Menardi (soggetto e sceneggiatura)
Due cuori fra le belve (1943), regìa di Giorgio Simonelli (sceneggiatura)
Non canto più (1943), regìa di Riccardo Freda (soggetto e sceneggiatura)
Romanzo a passo di danza (1943), regìa di Giancarlo Cappelli (soggetto e sceneggiatura)
Il viaggio del signor Perrichon (1943), regìa di Paolo Moffa (sceneggiatura)
Quartieri alti (1944), regìa di Mario Soldati (sceneggiatura)
Tutta la città canta (1944), regìa di Riccardo Freda (soggetto e sceneggiatura)
Dieci minuti di vita (1944), regìa di Leo Longanesi (sceneggiatura, completato da Nino Giannini col titolo Vivere ancora)
La vita ricomincia (1945), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura e aiuto regista)
Aquila nera (1946), regìa di Riccardo Freda (sceneggiatura)
L'angelo e il diavolo (1946), regìa di Mario Camerini (sceneggiatura)
Come persi la guerra (1947), regìa di Carlo Borghesio (sceneggiatura)
Il corriere del re (1947), regìa di Gennaro Righelli (sceneggiatura)
I due orfanelli (1947), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
La figlia del capitano (1947), regìa di Mario Camerini (sceneggiatura)
I miserabili (1947), regìa di Riccardo Freda (sceneggiatura)
Lo sciopero dei milioni (1947), regìa di Raffaello Matarazzo (sceneggiatura)
Follie per l'opera (1947), regìa di Mario Costa (soggetto e sceneggiatura)
Il cavaliere misterioso (1948), regìa di Riccardo Freda (soggetto e sceneggiatura)
L'eroe della strada (1948), regìa di Carlo Borghesio (soggetto e sceneggiatura)
Fifa e arena (1948), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Totò al giro d'Italia (1948), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Vespro siciliano (1949), regìa di Giorgio Pàstina (sceneggiatura)
Botta e risposta (1949), regìa di Mario Soldati (soggetto e sceneggiatura)
Come scopersi l'America (1949), regìa di Carlo Borghesio (sceneggiatura)
Il conte Ugolino (1949), regìa di Riccardo Freda (sceneggiatura)
Il lupo della Sila (1949), regìa di Duilio Coletti (soggetto e sceneggiatura)
I pompieri di Viggiù (1949), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Quel bandito sono io (1949), regìa di Mario Soldati (sceneggiatura)
Il brigante Musolino (1950), regìa di Mario Camerini (soggetto)
L'inafferrabile 12 (1950), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Accidenti alle tasse!! (1951), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Vendetta... sarda (1951), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Anema e core (1951), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Amo un assassino (1951), regìa di Baccio Bandini (soggetto e sceneggiatura)
Core 'ngrato (1951), regìa di Guido Brignone (soggetto)
È l'amor che mi rovina (1951), regìa di Mario Soldati (soggetto e sceneggiatura)
Tizio, Caio, Sempronio (1951), regia di Marcello Marchesi, Vittorio Metz e Alberto Pozzetti (sceneggiatura)
Napoleone (1951), regìa di Carlo Borghesio (sceneggiatura)
O.K. Nerone (1951), regìa di Mario Soldati (soggetto e sceneggiatura)
5 poveri in automobile (1952), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Don Lorenzo (1952), regìa di Carlo Ludovico Bragaglia (soggetto e sceneggiatura)
Ragazze da marito (1952), regìa di Eduardo De Filippo (soggetto e sceneggiatura)
Ci troviamo in galleria (1953), regìa di Mauro Bolognini (sceneggiatura)
Io sono la primula rossa (1954), regìa di Giorgio Simonelli (sceneggiatura)
Totò, Peppino e le fanatiche (1958), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Totò, Peppino e... la dolce vita (1961), regìa di Sergio Corbucci (soggetto)
Le bambole (1964), episodio Il trattato di eugenetica, regìa di Luigi Comencini (sceneggiatura)
Le belle famiglie (1964), regìa di Ugo Gregoretti (sceneggiatura)
Delitto quasi perfetto (1965), regìa di Mario Camerini (soggetto);
Le piacevoli notti (1966), regìa di Armando Crispino e Luciano Lucignani (sceneggiatura)
L'arcangelo (1969), regìa di Giorgio Capitani (sceneggiatura)
Germania 7 donne a testa (1970), regìa di Stanislao Nievo e Paolo Cavallina (soggetto e sceneggiatura)
Armiamoci e partite! (1971), regìa di Nando Cicero (soggetto)
Speed Cross (1979), regìa di Stelvio Massi (soggetto e sceneggiatura)
Italian Fast Food (1986), regìa di Lodovico Gasparini (soggetto)
Filmografìa
Regista
Al diavolo la celebrità (1949) (co-regia Mario Monicelli, anche soggetto e sceneggiatura)
Totò cerca casa (1949) (co-regia Mario Monicelli, anche soggetto e sceneggiatura)
Vita da cani (1950) (co-regia Mario Monicelli, anche soggetto e sceneggiatura)
È arrivato il cavaliere (1950) (co-regia Mario Monicelli, anche sceneggiatura)
Guardie e ladri (1951) (co-regia Mario Monicelli, anche sceneggiatura)
Totò e i re di Roma (1951) (co-regia Mario Monicelli, anche soggetto e sceneggiatura)
Totò e le donne (1952) (co-regia Mario Monicelli, anche sceneggiatura; in realtà diretto da solo)
Totò a colori (1952) (anche soggetto e sceneggiatura)
Le infedeli (1953) (co-regia Mario Monicelli, anche sceneggiatura; in realtà diretto soltanto da Monicelli)
L'uomo, la bestia e la virtù (1953) (anche sceneggiatura)
Cinema d'altri tempi (1953) (anche soggetto, sceneggiatura e attore)
Un giorno in pretura (1953) (anche sceneggiatura)
Un americano a Roma (1954) (anche soggetto e sceneggiatura)
Le avventure di Giacomo Casanova (1954) (anche soggetto e sceneggiatura)
Piccola posta (1955) (anche soggetto e sceneggiatura)
Mio figlio Nerone (1956) (anche sceneggiatura)
Guardia, ladro e cameriera (1958) (anche soggetto e sceneggiatura)
Femmine tre volte (1957) (anche attore)
Susanna tutta panna (1957)
Mia nonna poliziotto (1958) (anche sceneggiatura)
Totò nella luna (1958) (anche soggetto e sceneggiatura)
Totò, Eva e il pennello proibito (1959)
I tartassati (1959) (anche sceneggiatura)
Tempi duri per i vampiri (1959)
Un militare e mezzo (1960) (anche sceneggiatura)
Letto a tre piazze (1960) (anche sceneggiatura)
A noi piace freddo...! (1960) (anche soggetto e sceneggiatura)
Psycosissimo (1961) (anche soggetto e sceneggiatura)
I moschettieri del mare (1961) (anche soggetto)
La ragazza di mille mesi (1961) (anche sceneggiatura)
I due colonnelli (1962)
Totò diabolicus (1962) (anche attore)
Copacabana Palace (1962)
Totò contro i quattro (1963)
Gli eroi del West (1963) (anche soggetto e sceneggiatura)
I gemelli del Texas (1964)
Un mostro e mezzo (1964) (anche sceneggiatura)
Letti sbagliati (1965)
Rose rosse per Angelica (1965) (anche sceneggiatura)
Amore all'italiana (1966) (anche soggetto e sceneggiatura)
La feldmarescialla (1967)
Arriva Dorellik (1967)
Capriccio all'italiana (1967) (episodio Il mostro della domenica, anche soggetto e sceneggiatura)
Il trapianto (1969) (anche sceneggiatura)
Cose di Cosa Nostra (1971) (anche soggetto e sceneggiatura)
Il vichingo venuto dal sud (1971) (anche soggetto e sceneggiatura)
La polizia ringrazia (1971) (anche soggetto e sceneggiatura, firmato col suo vero nome)
Il terrore con gli occhi storti (1972) (anche sceneggiatura)
L'uccello migratore (1972)
Anastasia mio fratello (1973) (firmato col suo vero nome)
Piedone lo sbirro (1973)
La poliziotta (1974)
Piedone a Hong Kong (1974) (anche sceneggiatura)
Il padrone e l'operaio (1975)
Febbre da cavallo (1976) (anche sceneggiatura)
L'Italia s'è rotta (1976) (anche soggetto e sceneggiatura)
Tre tigri contro tre tigri (1977) (co-regia Sergio Corbucci)
Doppio delitto (1977)
Piedone l'africano (1978)
Amori miei (1978)
Dottor Jekyll e gentile signora (1979) (anche sceneggiatura)
La patata bollente (1979) (anche sceneggiatura)
Piedone d'Egitto (1980) (anche sceneggiatura)
Fico d'India (1980) (anche soggetto)
Quando la coppia scoppia (1981) (anche sceneggiatura)
Il tango della gelosia (1981) (anche sceneggiatura)
Dio li fa e poi li accoppia (1982)
Banana Joe (1982) (anche sceneggiatura)
Sballato, gasato, completamente fuso (1982) (anche sceneggiatura)
Bonnie e Clyde all'italiana (1982)
Mani di fata (1983) (anche sceneggiatura)
Mi faccia causa (1984) (anche sceneggiatura)
Animali metropolitani (1987) (anche soggetto e sceneggiatura)
L'ombra nera del vesuvio (1987, miniserie TV) (anche soggetto e sceneggiatura)
Big Man (1987-1988, miniserie TV) (anche soggetto e sceneggiatura, solo 5 episodi)
Collaborazioni[modifica | modifica sorgente]
Eravamo sette vedove (1938), regia di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Lo vedi come sei... lo vedi come sei? (1939), regia di Mario Mattòli (sceneggiatura e aiuto regista)
1000 km al minuto! (1940), regia di Mario Mattòli (aiuto regista)
Abbandono (1940), regia di Mario Mattòli (soggetto, sceneggiatura e aiuto regista)
Il pirata sono io! (1940), regia di Mario Mattòli (sceneggiatura, dialoghi e aiuto regista)
Non me lo dire! (1940), regia di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Luce nelle tenebre (1941), regia di Mario Mattòli (aiuto regista)
La scuola dei timidi (1941), regìa di Carlo Ludovico Bragaglia (sceneggiatura e aiuto regista)
C'è un fantasma nel castello (1941), regìa di Giorgio Simonelli (sceneggiatura)
La donna è mobile (1942), regìa di Mario Mattòli (soggetto)
Labbra serrate (1942), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Soltanto un bacio (1942), regìa di Giorgio Simonelli (attore)
Violette nei capelli (1942), regìa di Carlo Ludovico Bragaglia (aiuto regista e attore)
Quarta pagina (1942), regia di Nicola Manzari (sceneggiatura)
L'avventura di Annabella (1943), regìa di Leo Menardi (soggetto e sceneggiatura)
Due cuori fra le belve (1943), regìa di Giorgio Simonelli (sceneggiatura)
Non canto più (1943), regìa di Riccardo Freda (soggetto e sceneggiatura)
Romanzo a passo di danza (1943), regìa di Giancarlo Cappelli (soggetto e sceneggiatura)
Il viaggio del signor Perrichon (1943), regìa di Paolo Moffa (sceneggiatura)
Quartieri alti (1944), regìa di Mario Soldati (sceneggiatura)
Tutta la città canta (1944), regìa di Riccardo Freda (soggetto e sceneggiatura)
Dieci minuti di vita (1944), regìa di Leo Longanesi (sceneggiatura, completato da Nino Giannini col titolo Vivere ancora)
La vita ricomincia (1945), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura e aiuto regista)
Aquila nera (1946), regìa di Riccardo Freda (sceneggiatura)
L'angelo e il diavolo (1946), regìa di Mario Camerini (sceneggiatura)
Come persi la guerra (1947), regìa di Carlo Borghesio (sceneggiatura)
Il corriere del re (1947), regìa di Gennaro Righelli (sceneggiatura)
I due orfanelli (1947), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
La figlia del capitano (1947), regìa di Mario Camerini (sceneggiatura)
I miserabili (1947), regìa di Riccardo Freda (sceneggiatura)
Lo sciopero dei milioni (1947), regìa di Raffaello Matarazzo (sceneggiatura)
Follie per l'opera (1947), regìa di Mario Costa (soggetto e sceneggiatura)
Il cavaliere misterioso (1948), regìa di Riccardo Freda (soggetto e sceneggiatura)
L'eroe della strada (1948), regìa di Carlo Borghesio (soggetto e sceneggiatura)
Fifa e arena (1948), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Totò al giro d'Italia (1948), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Vespro siciliano (1949), regìa di Giorgio Pàstina (sceneggiatura)
Botta e risposta (1949), regìa di Mario Soldati (soggetto e sceneggiatura)
Come scopersi l'America (1949), regìa di Carlo Borghesio (sceneggiatura)
Il conte Ugolino (1949), regìa di Riccardo Freda (sceneggiatura)
Il lupo della Sila (1949), regìa di Duilio Coletti (soggetto e sceneggiatura)
I pompieri di Viggiù (1949), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Quel bandito sono io (1949), regìa di Mario Soldati (sceneggiatura)
Il brigante Musolino (1950), regìa di Mario Camerini (soggetto)
L'inafferrabile 12 (1950), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Accidenti alle tasse!! (1951), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Vendetta... sarda (1951), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Anema e core (1951), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Amo un assassino (1951), regìa di Baccio Bandini (soggetto e sceneggiatura)
Core 'ngrato (1951), regìa di Guido Brignone (soggetto)
È l'amor che mi rovina (1951), regìa di Mario Soldati (soggetto e sceneggiatura)
Tizio, Caio, Sempronio (1951), regia di Marcello Marchesi, Vittorio Metz e Alberto Pozzetti (sceneggiatura)
Napoleone (1951), regìa di Carlo Borghesio (sceneggiatura)
O.K. Nerone (1951), regìa di Mario Soldati (soggetto e sceneggiatura)
5 poveri in automobile (1952), regìa di Mario Mattòli (sceneggiatura)
Don Lorenzo (1952), regìa di Carlo Ludovico Bragaglia (soggetto e sceneggiatura)
Ragazze da marito (1952), regìa di Eduardo De Filippo (soggetto e sceneggiatura)
Ci troviamo in galleria (1953), regìa di Mauro Bolognini (sceneggiatura)
Io sono la primula rossa (1954), regìa di Giorgio Simonelli (sceneggiatura)
Totò, Peppino e le fanatiche (1958), regìa di Mario Mattòli (soggetto e sceneggiatura)
Totò, Peppino e... la dolce vita (1961), regìa di Sergio Corbucci (soggetto)
Le bambole (1964), episodio Il trattato di eugenetica, regìa di Luigi Comencini (sceneggiatura)
Le belle famiglie (1964), regìa di Ugo Gregoretti (sceneggiatura)
Delitto quasi perfetto (1965), regìa di Mario Camerini (soggetto);
Le piacevoli notti (1966), regìa di Armando Crispino e Luciano Lucignani (sceneggiatura)
L'arcangelo (1969), regìa di Giorgio Capitani (sceneggiatura)
Germania 7 donne a testa (1970), regìa di Stanislao Nievo e Paolo Cavallina (soggetto e sceneggiatura)
Armiamoci e partite! (1971), regìa di Nando Cicero (soggetto)
Speed Cross (1979), regìa di Stelvio Massi (soggetto e sceneggiatura)
Italian Fast Food (1986), regìa di Lodovico Gasparini (soggetto)
Accadde oggi
13 marzo 1943: i nazisti operano la "liquidazione" finale del ghetto ebraico di Cracovia in Polonia, effettuata dalle SS al comando dello SS- Hauptsturmführer Amon Göth: circa 2000 persone considerate inabili, soprattutto bambini ed anziani, vennero uccise nelle strade del ghetto, 8000 ebrei reputati abili al lavoro vennero deportati al Campo di concentramento di Krakòw - Plaszòw, il resto invece al campo di sterminio di Birkenau.
Gabriele D'Annunzio
Stringiti a me, abbandonati a me, sicura. Io non ti mancherò e tu non mi mancherai. Troveremo, troveremo la verità segreta su cui il nostro amore potrà riposare per sempre, immutabile. Non ti chiudere a me, non soffrire sola, non nascondermi il tuo tormento! Parlami, quando il cuore ti si gonfia di pena. Lasciami sperare che io potrei consolarti. Nulla sia taciuto fra noi e nulla sia celato. Oso ricordarti un patto che tu medesima hai posto. Parlami e ti risponderò sempre senza mentire. Lascia che io ti aiuti, poiché da te mi viene tanto bene!
Gabriele D’Annunzio - Il Fuoco
Gabriele D’Annunzio - Il Fuoco
Accadde oggi
Il 13 marzo 1972 il congresso di Milano del PCI eleggeva segretario Enrico Berlinguer. Appartenente ai giovani dirigenti del partito, egli aveva affiancato alla segreteria l'anziano Luigi Longo, suggerendo una prima presa di distanza dall'Unione Sovietica in occasione della repressione della Primavera di Praga nell'agosto 1968. Con Berlinguer il PCI avrebbe accettato definitivamente la collocazione internazionale dell'Italia all'interno dell'Alleanza atlantica e si sarebbe sforzato di definire una 'terza via' per i partiti comunisti dell'Europa occidentale e mediterranea (l'eurocomunismo), alternativa sia al comunismo sovietico, sia alla socialdemocrazia che accettava il quadro capitalista. Questa evoluzione, cui si accompagnava la decisa e netta opposizione al terrorismo, permise al PCI di allargarsi anche verso parti dei ceti medi – colpiti dalla crisi economica – e verso quei giovani che erano passati attraverso la stagione del Sessantotto, mentre si verificava un complessivo spostamento a sinistra dell'elettorato. Questa tendenza, già manifestata in occasione del referendum sul divorzio del maggio 1974, vedrà i comunisti ottenere il 33 per cento alle elezioni regionali del 1975. Nel contesto della grave crisi che attraversava l'Italia, Berlinguer riteneva necessario evitare quella frattura profonda fra cattolici e sinistre che nel settembre 1973 aveva consegnato il Cile alla dittatura di Augusto Pinochet. Rendendosi conto che le opposizioni all'ingresso del PCI in un governo sarebbero state troppe e troppo pericolose, egli ritenne che con la DC dovesse esserci una consociazione e non un'alleanza politica: a partire dall'ottobre 1973 iniziò così a parlare di “compromesso storico” fra tutte le forze popolari antifasciste (cattolici, socialisti e comunisti), sostanzialmente disponendosi a un appoggio esterno a un governo a guida democristiana. Tale linea sarà ribadita ancora al congresso di Roma del PCI del marzo 1976, pochi mesi prima che le elezioni anticipate portassero il partito comunista a poco più di quattro punti percentuali di distanza dalla DC.
mercoledì 12 marzo 2014
Klimt
Nessun settore della vita è tanto esiguo e insignificante da non offrire spazio alle aspirazioni artistiche.
- Gustav Klimt
- Gustav Klimt
Klimt, alle origini di un mito
KLIMT. Alle origini di un mito
Palazzo Reale, Milano | 12 marzo – 13 luglio 2014
Orari: LUN 14.30 – 19.30 | MAR, MER, VEN, DOM 9.30 – 19.30 | GIO, SAB 9.30 – 22.30
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Per prenotazioni e informazioni: +39 02 54917
Kerouac
« La Beat Generation è un gruppo di bambini all'angolo della strada
che parlano della fine del mondo »
|
(Jack Kerouac) |
Jack Kerouac
Dopo scese il crepuscolo color dell'uva, violetto sulle coltivazioni di aranci e sui lunghi campi di meloni; il sole del colore dell'uva spremuta, con squarci di rosso borgogna, i campi del colore dell'amore e dei misteri di Spagna. Infilai la testa fuori dal finestrino e inalai grandi boccate di aria fragrante. Fu il momento più bello.
Jack Kerouac, "On the road"
Pietro Barcellona (Catania, 12 marzo 1936 – San Giovanni la Punta, 6 settembre 2013)
“Come affermava Saint-Exupéry, occorre: «che si sbrogli la logica per dar conto alla vita!». La prima rivoluzione culturale di cui questo Paese ha bisogno è la verità del confronto, l’apertura dello spazio pubblico ai “dilettanti della vita” che praticano giornalmente la fatica di lavorare, insegnare, educare, amare e soffrire. Facciamo davvero posto alla “gente” di cui tutti parlano a sproposito: facciamo parlare i giovani, gli operai, le casalinghe, gli anziani, i malati. Smettiamola con il nichilismo della fiction e con la semplificazione opportunistica degli schieramenti politici. Nel mondo comune le parole sono ancora pesanti, perchè chi le pronuncia ne vive i significati, incarnandoli. Smettiamola di parlare di onestà in astratto e mostriamo, invece, che cosa fanno e dicono gli uomini e le donne oneste”.
Pietro Barcellona
Pietro Barcellona
Jack Kerouac
Sembra che io abbia una costituzione che non regge l'alcol e ancor di meno l'idiozia e l'incoerenza.
(Jack Kerouac)
(Jack Kerouac)
martedì 11 marzo 2014
Pessoa
Segui il tuo destino,
annaffia le tue piante,
ama le tue rose.
Il resto è l’ombra di alberi estranei.
La realtà
sempre è di più o di meno
di quello che vogliamo.
Solo noi siamo sempre
uguali a noi stessi.
Dolce è vivere solo.
Grande e nobile è sempre
semplicemente vivere.
Lascia il dolore sulle are
come ex voto agli dei.
Guarda da lontano la vita,
senza mai interrogarla.
Essa niente può dirti.
La risposta
sta al di là degli dei.
Ma serenamente
imita l’Olimpo
dentro il tuo cuore.
Gli dèi sono dèi
perché non si pensano.
Fernando Pessoa
annaffia le tue piante,
ama le tue rose.
Il resto è l’ombra di alberi estranei.
La realtà
sempre è di più o di meno
di quello che vogliamo.
Solo noi siamo sempre
uguali a noi stessi.
Dolce è vivere solo.
Grande e nobile è sempre
semplicemente vivere.
Lascia il dolore sulle are
come ex voto agli dei.
Guarda da lontano la vita,
senza mai interrogarla.
Essa niente può dirti.
La risposta
sta al di là degli dei.
Ma serenamente
imita l’Olimpo
dentro il tuo cuore.
Gli dèi sono dèi
perché non si pensano.
Fernando Pessoa
Ungaretti
“Tornano in alto ad ardere le favole.
Cadranno colle foglie al primo vento.
Ma venga un altro soffio,
ritornerà scintillamento nuovo.”
Giuseppe Ungaretti, Stelle, da "Sentimento del tempo", 1927
Cadranno colle foglie al primo vento.
Ma venga un altro soffio,
ritornerà scintillamento nuovo.”
Giuseppe Ungaretti, Stelle, da "Sentimento del tempo", 1927
John Gray
Un rapporto di coppia è come un giardino, Per crescere rigoglioso deve essere annaffiato regolarmente. Ha bisogno di cure particolari a seconda della stagione e del clima. Bisogna deporre i semi ed estirpare le erbacce. In modo analogo, per mantenere viva la magia dell’amore è necessario che ne comprendiamo le stagioni e dedichiamo cure adeguate alle speciali necessità dell’amore stesso.
(John Gray, “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”)
(John Gray, “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”)
Stasera in tv
Oltre alla vita di Ginsberg, il lungometraggio è strutturato attorno al processo per oscenità del 1957, aperto dopo la pubblicazione di Urlo.
Il film è stato presentato in concorso al Sundance Film Festival e alla 60a edizione del Festival di Berlino, dove era in lizza per l'Orso d'oro.
La pellicola è caratterizzata da un taglio sperimentale ed utilizza la tecnica del bianco e nero, del colore e dell'animazione per affrontare i tre diversi temi proposti: la vita di Allen Ginsberg raccontata in prima persona, il processo e l'interpretazione animata dell'opera letteraria.
Tango...
Il segreto del tango sta in quell’istante di improvvisazione che si crea tra passo e passo. Rendere l’impossibile una cosa possibile: ballare il silenzio...
(Carlos Gavito)
(Carlos Gavito)
Alba de Céspedes
"Tuttavia provava il bisogno di udire parole, parole, come ai primi tempi, portarsele di là, in cucina, a farle compagnia durante la giornata"
(Alba de Céspedes)
(Alba de Céspedes)
lunedì 10 marzo 2014
Manlio Sgalambro
Il primo venuto che vuol dire la sua, vanta il diritto all'autonomo pensiero a cui è stato educato. Lasciate che parli: si impiccherà da sé.
- Manlio Sgalambro
- Manlio Sgalambro
Benigni
“Pronunciare questa frase “la vita è bella”, nel tuo periodo più buio, non è cosa da niente. Dirlo forse è più semplice che crederci, ma se ci credi, forse riuscirai a comprendere il vero significato di questa vita. Perché la vita è bella; e non perchè tu hai, ma perchè tu dai, nonostante tutto. La felicità la trovi nei piccoli gesti quotidiani, nei silenzi ascoltati, nei vuoti riempiti, nei sorrisi regalati e nell’amore vissuto. La vita è bella se cerchiamo di vivere la felicità e non d’inseguirla.”
— Roberto Benigni
— Roberto Benigni
Mario Benedetti
Facciamo un patto Compagna tu
sai
che puoi contar su di me
non fino a due
né fino a dieci
ma contare su di me. Se a volte
sentirai
che ti guardo negli occhi,
e una vena
d’amore riconosci nei miei,
non impugnare fucili
non pensar che
deliro.
Malgrado la vena
o magari perche’ esiste,
puoi contare su di me. Se altre volte
mi trovi
oscuro senza motivo,
non pensare che sono giù
puoi contare lo stesso su di me. Ma facciamo un patto:
Io vorrei contare su di te.
È così bello
Sapere che tu esisti,
Uno si sente vivo. E quando dico questo
voglio dire contare
anche fino a due
anche sino a cinque. Non perche’ tu corra
premurosa in mio aiuto,
ma per sapere
con certezza
che sai che puoi
contare su di me.
Mario Benedetti
sai
che puoi contar su di me
non fino a due
né fino a dieci
ma contare su di me. Se a volte
sentirai
che ti guardo negli occhi,
e una vena
d’amore riconosci nei miei,
non impugnare fucili
non pensar che
deliro.
Malgrado la vena
o magari perche’ esiste,
puoi contare su di me. Se altre volte
mi trovi
oscuro senza motivo,
non pensare che sono giù
puoi contare lo stesso su di me. Ma facciamo un patto:
Io vorrei contare su di te.
È così bello
Sapere che tu esisti,
Uno si sente vivo. E quando dico questo
voglio dire contare
anche fino a due
anche sino a cinque. Non perche’ tu corra
premurosa in mio aiuto,
ma per sapere
con certezza
che sai che puoi
contare su di me.
Mario Benedetti
Malala Yousafzai
« Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è l'istruzione. E non ho paura di nessuno. »
-Malala Yousafzai
-Malala Yousafzai
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