Gli storici hanno discusso a lungo se Cesare intendesse trasformare la sua dittatura in monarchia e se pensasse a se stesso come a un re, con tutti gli elementi divini che la tradizione antica attribuiva alla figura del monarca. Secondo alcuni aneddoti, Cesare aveva in realtà in odio la carica di re: si racconta che una volta fece togliere da una statua un'iscrizione che lo chiamava "semidio", che un'altra volta rispose a chi lo chiamava "re" di essere "solo Cesare" e infine che , poco prima di morire, per tre volte rifiutò , durante una cerimonia, di indossare la corona regale che gli veniva offerta. Altri episodi della vita di Cesare, tuttavia, ci restituiscono un'immagine diversa del celebre generale. Egli amava infatti ricordare la sua presunta origine divina per parte di padre ( da Venere) e regale per parte di madre ( da Anco Marcio). Una volta divenuto dittatore, prese il diritto di sedersi in senato su un seggio dorato, creò dei sacerdoti intitolati al suo nome, autorizzò il conio di monete con la sua immagine, permise le offerte alla sua persona, come si usava per gli dei, e in alcuni templi pose statue che lo rappresentavano accanto a quelle delle divinità. Infine, non si dimentichi che aveva al suo fianco la regina Cleopatra, che lo aveva seguito a Roma e che sembra non mancasse di influenzarlo per fargli accettare quei simboli regali a cui lei era tanto affezionata.
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