martedì 31 gennaio 2017

Baricco

Poi non è che la vita vada come tu te la immagini.
Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada.
Così… Io non è che volevo essere felice, questo no.
Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi.
Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri.
Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente:
il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No.
Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera.
Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito.
Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile:
e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male.
E’ lì che salta tutto, non c’è verso di scappare,
più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci.
Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare.
Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male
che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.

- Alessandro Baricco -  Oceano mare

lunedì 30 gennaio 2017

Anaïs Nin

"E non è più una passione della carne,
ma una fame totale di te, una fame divorante".
- Anaïs Nin, Henry & June

Francesco Alberoni

"L'amore produce una geografia sacrale del mondo. Quel posto, quella casa, quel particolare punto di vista sul mare o sui monti, quell'albero, diventano i simboli sacri dell'amato o dell'amore. […] Anche a distanza di anni o decenni gli innamorati, ora divisi, non potranno incontrare certe date dell'anno senza essere turbati, non potranno tornare in certi luoghi senza essere invasi dalla nostalgia. […] Questo spazio e questo tempo sacro, sono immortali. Dimenticati, sopravvivono nell'inconscio."
— Francesco AlberoniInnamoramento e amore

Julio Cortàzar

“Ma certo - disse Oliveira - Chi te lo nega? ma quel che non capiamo è per quale ragione deve capitare così, per quale ragione noi siamo qui e fuori sta piovendo. L’assurdo non sono le cose, l’assurdo è che le cose siano lì e noi le si senta assurde. A me sfugge la relazione fra me e quel che mi sta capitando in questo momento. Non ti nego che mi stia capitando. Altroché, mi capita. E questo è l’assurdo”.
Julio Cortàzar, “Il gioco del mondo” 

sabato 28 gennaio 2017

Epistulae

Hannah,
ti saluto dalla “spiacevole distanza di tremila miglia” … l’abisso della nostalgia. Eppure ogni giorno sono felice che le cose siano così come sono. Ma molto spesso mi piacerebbe passare il pettine a cinque denti tra i tuoi capelli crespi, soprattutto quando la tua cara foto mi guarda dritto al cuore. Tu non sai che è lo stesso sguardo che brillava rivolto a me sulla cattedra – ah, era, è e rimane l’eternità, da lontano nella vicinanza.

Martin Heidegger a Hannah Arendt

Delitto e castigo

Ha ragione, non mi ama; ma non metta mai la mano sul fuoco quando si tratta dei rapporti fra una moglie e un marito o fra due amanti. C'è sempre un angolino che resta ignoto al mondo intero e che conoscono solo loro due.
— Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo

Gabriel García Márquez

"… e le baciai tutto il corpo sino a rimanere senza fiato: la spina dorsale, vertebra per vertebra, fino alle natiche languide, il lato del neo, quello del suo cuore inesauribile. A mano a mano che la baciavo aumentava il calore del suo corpo e sprigionava una fragranza selvatica. Lei mi rispose con vibrazioni nuove in ogni centimetro della sua pelle, e in ognuno trovai un calore diverso, un sapore proprio, un gemito nuovo, e lei tutta riecheggiò dentro con un arpeggio e i suoi capezzoli si aprirono a fiore senza che li avessi toccati."
— Gabriel García Márquez, Memoria delle mie puttane tristi