“Perché il mondo oggi è congegnato in modo che nessuno può fare quello che desidererebbe e deve invece fare quello che gli altri desiderano”
- Alberto Moravia, "Il disprezzo"mercoledì 31 agosto 2016
Marina Cvetaeva
"Buona notte. Se dormite tranquillo, lo dovete a me. Avrei potuto essere cattiva come le altre, ma non sarei stata più io, e se mi aveste amato per effetto della mia cattiveria, non è me che avreste amato. (Ma avrei potuto essere cattiva come le altre?)
Ho sempre preferito far dormire piuttosto che togliere il sonno, far mangiare piuttosto che togliere l’appetito, dare le idee piuttosto che far perdere la testa. Ho sempre preferito dare a togliere, a ricevere; dare — ad avere.
P.S. (Pensiero spontaneo). Il vero carnefice, quello del Medio Evo, quello che aveva il diritto di baciare la propria vittima, è quello che dà la morte, non quello che toglie la vita. Non è la stessa cosa. Pensateci".
— Marina Cvetaeva, Le notti fiorentine
Italo Calvino
"Ogni incontro di due esseri al mondo è uno sbranarsi.
Vieni con me, io ho la conoscenza di questo male e sarai più sicura che con chiunque altro; perché io faccio del male come tutti lo fanno; ma, a differenza degli altri, io ho la mano sicura.”
Vieni con me, io ho la conoscenza di questo male e sarai più sicura che con chiunque altro; perché io faccio del male come tutti lo fanno; ma, a differenza degli altri, io ho la mano sicura.”
— Italo Calvino, Il visconte dimezzato
Pane e tulipani
Le cose lente sono le più belle.
Bisogna sapere aspettare.
Bisogna sapere aspettare.
— | Fermo Felice Andreasi in "Pane e tulipani" (1999) di Silvio Soldini |
Film stasera in tv
Stasera, alle 21.30 su La7D sarà trasmesso "Piccole donne (Little Women)", film del 1994, diretto dalla regista australiana Gillian Armstrong. È il terzo film sonoro tratto dal libro di Louise May Alcott, il primo con una regia al femminile. Due versioni del libro realizzate in film muto sono andate perse.
Settembre, andiamo.
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natía
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.
alpestri, che sapor d’acqua natía
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh’esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l’aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
la greggia. Senza mutamento è l’aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io co’ miei pastori?
(Gabriele D'Annunzio, Alcyone,I pastori)
(Gabriele D'Annunzio, Alcyone,I pastori)
domenica 21 agosto 2016
Dino Buzzati
«Quello che si dovrebbe insegnare nelle scuole è quella che io chiamo "decenza" o"pulizia del carattere". Si dovrebbe imparare fin da piccoli a non vantarsi, a non voler comparire più di quanto non si sia in realtà, insomma a non essere cafoni. Questo è il maggior difetto degli Italiani. Basta che uno sappia guidare un'auto per sentirsi autorizzato a dire che corre la Millemiglia».
- Dino Buzzati
- Dino Buzzati
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