mercoledì 3 agosto 2016

Natalia Aspesi

La verità è che solo alle pochissime persone che lo hanno amato, dispiace davvero che il morto sia morto.
— Natalia Aspesi

Paolo Sorrentino

Voglio buttare una rete e ne uscirò soddisfatto solo quando da quella rete non uscirà semplicemente niente. Mangiare, bere e divertirsi un po’. Io voglio quello che hanno sempre voluto i Ricchi e Poveri. Voglio vivere come il Quartetto Cetra. Voglio le tendine alle finestre. Voglio placare tutto il casino solo con una camomilla. Nient’altro. Voglio i baci dietro al collo e una certa discrezione nel fare l’amore. Io rivoglio i pomeriggi infiniti. E piangere al tramonto come Riccardo Cocciante. Voglio tutta la tenerezza che facevo finta che non servisse perché indice di debolezza. Liquidare le questioni con una mano quando sono troppo complicate, senza andarci dentro a piedi uniti. Voglio infilare gli occhiali da vista e guardare la vecchiaia. Guardare la vecchiaia.
—  Paolo SorrentinoHanno tutti ragione


Alda Merini

… tu sei una donna del Sud.
Altera nella sapienza,
vedova nel tuo lavoro
tenera come il cristallo
amante di ciò che è vero.
Alda Merini

Pier Paolo Pasolini

E dunque la bellezza si vede perché è viva e quindi reale. Diciamo meglio che può capitare di vederla. Dipende da dove si svela. Ma che certe volte si sveli non c’è dubbio.
—  Pier Paolo Pasolini

martedì 2 agosto 2016

Umberto Eco

I perdenti, come gli autodidatti, hanno sempre conoscenze più vaste dei vincenti, se vuoi vincere devi sapere una cosa sola e non perdere tempo a saperle tutte, il piacere dell’erudizione è riservato ai perdenti. Più cose uno sa, più le cose non gli sono andate per il verso giusto.
—  Umberto EcoNumero zero




Italo Calvino

Mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile. Non si creda che questa mia reazione corrisponda a un’intolleranza per il prossimo: il fastidio peggiore lo provo sentendo parlare me stesso. Per questo cerco di parlare il meno possibile, e se preferisco scrivere è perché scrivendo posso correggere ogni frase tante volte quanto è necessario per arrivare non dico a essere soddisfatto delle mie parole, ma almeno a eliminare le ragioni d’insoddisfazione di cui posso rendermi conto.
—  Italo Calvino, Lezioni americane 



Epistulae

Il tuo amore è sceso su di me come un dono divino,
inatteso, 
improvviso,
dopo tanta stanchezza e disperazione.
—Fëdor Michajlovič Dostoevskij, da una lettera a Apollinarija Suslova