“Ma poi, è proprio obbligatorio essere qualcuno?! "
Amici miei - 1975
venerdì 16 maggio 2014
Mario Monicelli
Siamo senza speranza. L’aveva già spiegato Pasolini: la speranza è una trappola, usata dal potente politico e religioso per ingabbiare i poveretti, con promesse di futuro benessere o di paradisiaci aldilà. Non c’è alcuna speranza di riscatto per il Paese. Il vero problema non è tanto la classe politica, che è una minoranza, ma questa generazione, che manda giù tutto senza protesta, cullandosi sulle promesse. È tutta una generazione che va cambiata, anzi rigenerata con urgenza.
Mario Monicelli
Mario Monicelli
“La vera felicità è la pace con se stessi. E, per averla, non bisogna tradire la propria natura.”
— | Mario Monicelli |
Un borghese piccolo piccolo
"Pensa a te, Mario, pensa solo a te! Ricordati che in questo mondo basta fare sì con gli occhi e no con la testa, che c’è sempre uno pronto che ti pugnala nella schiena. D’altronde io e tua madre siamo soddisfatti: abbiamo un figlio ragioniere, che vogliamo di più? Per noi gli altri non esistono. Tu ormai sei sistemato, noi siamo vecchi: non c’abbiamo altre ambizioni. Tutto quello che vogliamo è morire in pace, con la coscienza a posto."
Alberto Sordi, Vincenzo Crocitti ne "Un borghese piccolo piccolo", film del 1977 diretto da Mario Monicelli
Mario Monicelli
Quello che in Italia non c'è mai stato, una bella botta, una bella rivoluzione, Rivoluzione che non c'è mai stata in Italia... c'è stata in Inghilterra, c'è stata in Francia, c'è stata in Russia, c'è stata in Germania, dappertutto meno che in Italia. Quindi ci vuole qualcosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, 300 anni che è schiavo di tutti.
(Mario Monicelli, dall'intervista a Raiperunanotte, 25 marzo 2010)
(Mario Monicelli, dall'intervista a Raiperunanotte, 25 marzo 2010)
giovedì 15 maggio 2014
Mario Monicelli ( Viareggio, 15 maggio 1915 – Roma, 29 novembre 2010)
"La cattiveria è come un bisturi che colpisce, va a fondo e poi paradossalmente guarisce. Fa male, però rivela verità che sono salutari.”
(Mario Monicelli)
(Mario Monicelli)
Il Maestro e Margherita
“L’insulto è la ricompensa abituale di un lavoro ben fatto.”
— Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita.
— Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita.
La guardia bianca
Tutto passerà. Le sofferenze, i tormenti, il sangue, la fame e la pestilenza. La spada sparirà, ma le stelle resteranno anche quando le ombre dei nostri corpi e delle nostre opere non saranno più sulla terra. Non c’è uomo che non lo sappia. Perché dunque non vogliamo rivolgere lo sguardo alle stelle? Perché?”
Michail Bulgakov, La guardia bianca
Michail Bulgakov, La guardia bianca
Il maestro e Margherita
L’amore ci aveva sorpreso inatteso e violento come un assassino che sbuchi fuori d’improvviso, e ci aveva pugnalato entrambi. Così colpisce il fulmine, così colpisce la lama finnica. Del resto, lei sosteneva in seguito che non avvenne così, che noi ci amavamo sicuramente da sempre, senza saperlo, senza esserci mai visti.
Mikhail Bulgakov - Il maestro e Margherita
Mikhail Bulgakov - Il maestro e Margherita
Richard Avedon (New York, 15 maggio 1923 – San Antonio, 1º ottobre 2004)
"Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia, è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale. È come se mi fossi dimenticato di svegliarmi”
Richard Avedon
Richard Avedon
Emily Dickinson
Cadde tanto in basso nella mia considerazione che lo udii battere in terra e andare a pezzi sulle pietre in fondo alla mia mente. Ma rimproverai la sorte che lo abbatté meno di quanto denunciai me stessa,per aver tenuto oggetti placcati sulla mensola degli argenti.
- Emily Dickinson
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886)
La speranza è una strana invenzione
Un Brevetto del Cuore
In incessante azione
Eppure mai consumata
Di questa elettrica appendice
Non si conosce nulla
Se non che un suo unico momento
Abbellisce tutto ciò che abbiamo
Emily Dickinson
Un Brevetto del Cuore
In incessante azione
Eppure mai consumata
Di questa elettrica appendice
Non si conosce nulla
Se non che un suo unico momento
Abbellisce tutto ciò che abbiamo
Emily Dickinson
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886)
Temo un uomo di poche parole -
temo un uomo che tace -
l’arringatore - posso superarlo -
il chiacchierone - posso intrattenerlo -
ma di colui che pondera
mentre gli altri spendono tutto ciò che hanno -
di quest’uomo diffido -
temo ch’egli sia grande.
( Emily Dickinson)
temo un uomo che tace -
l’arringatore - posso superarlo -
il chiacchierone - posso intrattenerlo -
ma di colui che pondera
mentre gli altri spendono tutto ciò che hanno -
di quest’uomo diffido -
temo ch’egli sia grande.
( Emily Dickinson)
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886)
Il Paradiso dipende da noi. Chiunque voglia vive nell'Eden, nonostante Adamo e la cacciata.
Emily Dickinson, Poesie
Emily Dickinson, Poesie
mercoledì 14 maggio 2014
Stasera in tv
Alle 21.10 su Rai 4 sarà trasmesso Cosa piove dal cielo? (Un cuento chino), film del 2011 diretto da Sebastián Borensztein.
Il film è stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2011 dove ha vinto il Premio Marc'Aurelio d'Oro al miglior film, nonché il Premio BNL assegnato tramite votazione del pubblico.
Il film è stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2011 dove ha vinto il Premio Marc'Aurelio d'Oro al miglior film, nonché il Premio BNL assegnato tramite votazione del pubblico.
Il titolo originale (Un cuento chino, "un racconto cinese") richiama una espressione utilizzata nei paesi ispanici per indicare un racconto o un fatto bizzarro, senza senso, difficile da credere. È sinonimo di falsità.
La pellicola è stata girata in Argentina ed in Spagna. Nei titoli del film si informa che l'opera è tratta da un fatto realmente accaduto.
L'italiano: lezioni semiserie
Conosco ragazze che considerano il congiuntivo più sexy di un orologio di lusso o di un pantalone firmato.
– Beppe Severgnini, “L’italiano: lezioni semiserie”
– Beppe Severgnini, “L’italiano: lezioni semiserie”
Vittorio Gassman a Giorgio Soavi
La parola è mercuriale, mutevole e relativa; fragile al punto di doversi difendere nel tempo per eternare, di contrabbando, i suoi messaggi: ecco il significato di Babele, ecco la parola criptica delle predizioni secolari, dei profeti, della rivelazione religiosa.
La parola è un vino raro che mal tollera il viaggio.
Una lingua straniera è una bandiera di quarantena, una poesia tradotta è un’altra poesia.
La parola è cifrata: i tecnici della linguistica ci spiegano che si può parlare solo a chi possiede il codice del cifrario, cioè si parla solo a chi sa già che cosa gli diciamo. Dunque la parola è al di sopra della semplice comunicazione, è un faticoso patto-sfida fra gli uomini.
Vittorio Gassman a Giorgio Soavi
Lettere d’amore sulla bellezza
La parola è un vino raro che mal tollera il viaggio.
Una lingua straniera è una bandiera di quarantena, una poesia tradotta è un’altra poesia.
La parola è cifrata: i tecnici della linguistica ci spiegano che si può parlare solo a chi possiede il codice del cifrario, cioè si parla solo a chi sa già che cosa gli diciamo. Dunque la parola è al di sopra della semplice comunicazione, è un faticoso patto-sfida fra gli uomini.
Vittorio Gassman a Giorgio Soavi
Lettere d’amore sulla bellezza
Cose che nessuno sa
“Intelligente: viene da “intus” più “legere”:”leggere dentro”. La persona intelligente è quella che sa guardare dentro le cose,dentro le persone,dentro i fatti. Diceva che non è questione di fare tante esperienze,ma di sapere cogliere il succo di quelle che si fanno.”
— Alessandro D'Avenia, "Cose che nessuno sa"
— Alessandro D'Avenia, "Cose che nessuno sa"
Massimo Gramellini
Le donne non si conquistano con le corde vocali, ma con gli orecchi. Noi maschi sprechiamo tempo a rintronarle di battute memorabili, quando l’unica cosa che ci chiedono è di prestare attenzione ai loro pensieri.
– Massimo Gramellini
– Massimo Gramellini
Poesia senza titolo, di Jacques Prèvert
Poesia senza titolo di Jacques Prévert
Un uomo e una donna
non si sono mai visti
Vivono ben lontani l’uno dall’altra
in diverse città
Un giorno leggono
la stessa pagina in uno stesso libro
nel medesimo tempo
e medesimo secondo
del primo minuto
della loro ultim’ora
esattamente.
Un uomo e una donna
non si sono mai visti
Vivono ben lontani l’uno dall’altra
in diverse città
Un giorno leggono
la stessa pagina in uno stesso libro
nel medesimo tempo
e medesimo secondo
del primo minuto
della loro ultim’ora
esattamente.
Roberto Benigni
“Ho come l’impressione, guardandomi attorno, che gli adolescenti, oggi, perdano la verginità all’età in cui io mi divertivo a nutrire i ragni ma, ascoltando i loro discorsi, temo che moriranno vergini d’amore.”
— Roberto Benigni
— Roberto Benigni
La parola si fa gesto
Dobbiamo modificare il nostro modo tradizionale di parlare che, per lo più, si rivolge all’altro attraverso un senso già codificato, presunto neutrale e universale. Rivolgersi all’altro in quanto altro richiede parole inedite e in qualche maniera uniche, come è sempre nuovo e unico l’incontro con un altro. Richiede anche parole che esprimono, e si indirizzano, a un essere globale, con la propria sensibilità, il proprio corpo. Non si tratta dunque di ripetere un discorso già esistente, ma di creare un dire vivo, direi poietico, che chiama l’altro ad entrare in relazione qui e ora. La parola allora si fa gesto, un gesto che tocca l’altro e lo implica, pur rispettando la sua singolarità. Il che esige che sia mantenuto, in se stessi e fra i due, un silenzio che preservi la dualità dei mondi e delle soggettività, e fornisca un luogo dove possa nascere una parola nuova.
(Luce Irigaray)
(Luce Irigaray)
martedì 13 maggio 2014
A Bologna "la Borsa delle 100 città d'arte"
Si svolgerà all'Archiginnasio di Bologna il 30 maggio e il 1 giugno la 18/a edizione de "La Borsa delle 100 città d'arte". Sono attesi 100 tour operator provenienti da tutto il mondo con 34 Paesi rappresentati, 9 in più dello scorso anno con un'importante presenza di buyer dai paesi emergenti e di lungo raggio: dalla Cina agli Emirati Arabi; dall'India agli Stati Uniti. In programma, 'disfide' tra cucine regionali, workshop sull'Enogastronomia dell'Emilia-Romagna e un focus nazionale sul turismo.
L'alfabeto figurativo - l'arte spiegata ai bambini
Lo storico dell'arte Tomaso Montanari ha realizzato su misura per i lettori più piccoli un alfabeto figurativo, nel quale racconta i protagonisti e i capolavori della storia dell'arte: dal Bacco di Michelangelo, al Pescatorello di Vincenzo Gemito, dall'intenso ritratto di Rembrandt del figlio Titus, al San Girolamo e il leone di Gian Lorenzo Bernini.
Età di lettura: da 6 anni.
Malamore - Esercizi di resistenza al dolore
Vorrei poter dire che se devi uscire alle cinque per un impegno improrogabile e alle cinque meno dieci la persona con cui dividi l’esistenza ti pone una questione epocale da cui dipende l’esito della tua giornata, della settimana e della vita, ecco, quella è una prova di forza, una forma sottile di violenza che si esercita nel celebre quesito: dimostrami che cosa è più importante per te.
Perché si sa che l’amore viene prima di tutto, per le donne è certamente così.
Perché se hai interessi fuori, più importante deve essere sempre, tuttavia, l’interesse dentro.
Perché se un uomo può dire “scusami ma ho da fare”, e dimenticarsi l’anniversario, la spesa, la festa di compleanno del bambino, la consegna a domicilio, una donna no, non può farlo.
O meglio: può, ma paga un prezzo.
Perché si sa che l’amore viene prima di tutto, per le donne è certamente così.
Perché se hai interessi fuori, più importante deve essere sempre, tuttavia, l’interesse dentro.
Perché se un uomo può dire “scusami ma ho da fare”, e dimenticarsi l’anniversario, la spesa, la festa di compleanno del bambino, la consegna a domicilio, una donna no, non può farlo.
O meglio: può, ma paga un prezzo.
Concita De Gregorio , Malamore - Esercizi di resistenza al dolore
Tahar Ben Jelloun
E se la letteratura non può molto contro la stupidità che semina morte, lo scrittore in quanto uomo e coscienza, in quanto semplice individuo può e deve reagire. Se la letteratura può sembrare un lusso, il silenzio, la resa, l'atteggiamento dimissionario sono una forma di compicità con quanto non si può tollerare. Non fosse che per questo bisogna continuare a scrivere (...) a partire dall'immaginari o di una società diversa.Scriver e fino a quando le parole dell'odio, della crudeltà e dell'umiliazion e siano lavate, mondate, restituite alla bellezza e alla generosità dell'immaginari o individuale e collettivo"
Tahar Ben Jelloun
Tahar Ben Jelloun
lunedì 12 maggio 2014
Stasera in TV
Alle 21.15 su Rai Storia sarà trasmesso "L'oro di Roma", film del 1961 diretto da Carlo Lizzani, basato sui fatti reali del rastrellamento del ghetto di Roma, avvenuto nell'ottobre 1943.
Jiddu Krishnamurti
"Coltiva tre cose: la bontà, la saggezza e l’amicizia.
Cerca tre cose: la verità, la filosofia e la comprensione.
Ama tre cose: le buone maniere, il valore ed il servizio.
Governa tre cose: il carattere, la lingua e la condotta.
Apprezza tre cose: la cordialità, l’allegria e la decenza.
Difendi tre cose: l’onore, gli amici e i deboli.
Ammira tre cose: il talento, la dignità e la grazia.
Escludi tre cose: l’ignoranza, l’offesa e l’invidia.
Combatti tre cose: la bugia, l’odio e la calunnia.
Conserva tre cose: la salute, il prestigio e il buon umore.”
Jiddu Krishnamurti
Cerca tre cose: la verità, la filosofia e la comprensione.
Ama tre cose: le buone maniere, il valore ed il servizio.
Governa tre cose: il carattere, la lingua e la condotta.
Apprezza tre cose: la cordialità, l’allegria e la decenza.
Difendi tre cose: l’onore, gli amici e i deboli.
Ammira tre cose: il talento, la dignità e la grazia.
Escludi tre cose: l’ignoranza, l’offesa e l’invidia.
Combatti tre cose: la bugia, l’odio e la calunnia.
Conserva tre cose: la salute, il prestigio e il buon umore.”
Jiddu Krishnamurti
domenica 11 maggio 2014
Le notti bianche
"E’ possibile, è possibile che non ci vedremo mai più? … Che il nostro incontro rimanga così?"
"Vedete", disse ridendo la ragazza, "all’inizio volevate solo due parole, e adesso … Del resto io non vi dirò nulla …. Forse ci incontreremo ancora …"
"Verrò qui domani", dissi io. "Oh, perdonatemi, io lo pretendo già …"
"Si, voi siete impaziente … voi quasi pretendete …"
"Ascoltate, ascoltate!", l’interruppi. "Perdonatemi se vi dirò ancora qualcosa … Ecco, vedete: domani non potrò non venire qui. Io sono un sognatore; ho vissuto così poco la vita reale che attimi come questi non posso non ripeterli nei sogni. Vi sognerò per tutta la notte, per tutta la settimana, per tutto l’anno. Sicuramente domani ritornerò qui, proprio qui, in questo posto, e proprio a quest’ora, e sarò felice ricordando quello che è successo. […]
— Fëdor Dostoevskij, Le notti bianche
Mi piace la gente che vibra . Mario Benedetti
Mi piace la gente che vibra,
che non devi continuamente sollecitare
e alla quale non c’è bisogno di dire cosa fare
perché sa quello che bisogna fare e lo fa.
Mi piace la gente che sa misurare le conseguenze
delle proprie azioni, la gente che non lascia le soluzioni al caso.
Mi piace la gente giusta e rigorosa,
sia con gli altri che con se stessa,
purché non perda di vista che siamo umani
e che possiamo sbagliare.
Mi piace la gente che pensa
che il lavoro collettivo, fra amici, è più produttivo dei caotici sforzi individuali.
Mi piace la gente che conosce l’importanza dell’allegria.
Mi piace la gente sincera e franca,
capace di opporsi con argomenti sereni e ragionevoli.
Mi piace la gente di buon senso,
quella che non manda giù tutto,
quella che non si vergogna di riconoscere
che non sa qualcosa o si è sbagliata.
Mi piace la gente che, nell’accettare i suoi errori,
si sforza genuinamente di non ripeterli.
Mi piace la gente capace di criticarmi
costruttivament e e a viso aperto: questi li chiamo “i miei amici”.
Mi piace la gente fedele e caparbia, che non si scoraggia quando si tratta di perseguire traguardi e idee.
Mi piace la gente che lavora per dei risultati.
Con gente come questa mi impegno a qualsiasi impresa,
giacché per il solo fatto di averla al mio fianco
mi considero ben ricompensato.
(Mario Benedetti)
che non devi continuamente sollecitare
e alla quale non c’è bisogno di dire cosa fare
perché sa quello che bisogna fare e lo fa.
Mi piace la gente che sa misurare le conseguenze
delle proprie azioni, la gente che non lascia le soluzioni al caso.
Mi piace la gente giusta e rigorosa,
sia con gli altri che con se stessa,
purché non perda di vista che siamo umani
e che possiamo sbagliare.
Mi piace la gente che pensa
che il lavoro collettivo, fra amici, è più produttivo dei caotici sforzi individuali.
Mi piace la gente che conosce l’importanza dell’allegria.
Mi piace la gente sincera e franca,
capace di opporsi con argomenti sereni e ragionevoli.
Mi piace la gente di buon senso,
quella che non manda giù tutto,
quella che non si vergogna di riconoscere
che non sa qualcosa o si è sbagliata.
Mi piace la gente che, nell’accettare i suoi errori,
si sforza genuinamente di non ripeterli.
Mi piace la gente capace di criticarmi
costruttivament
Mi piace la gente fedele e caparbia, che non si scoraggia quando si tratta di perseguire traguardi e idee.
Mi piace la gente che lavora per dei risultati.
Con gente come questa mi impegno a qualsiasi impresa,
giacché per il solo fatto di averla al mio fianco
mi considero ben ricompensato.
(Mario Benedetti)
La pazienza di innaffiare i fiori
Chi non ha la pazienza e la volontà di innaffiare i suoi fiori dirà di amarli dimenticandosi di dargli l’acqua necessaria a farli vivere, e darà sempre
la colpa al clima sfavorevole, quando moriranno. Per me non esiste l’arte di sfiorare, o lo tocchi l’amore o lo lasci andare.
(M.Bisotti)
la colpa al clima sfavorevole, quando moriranno. Per me non esiste l’arte di sfiorare, o lo tocchi l’amore o lo lasci andare.
(M.Bisotti)
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