giovedì 5 gennaio 2017

Tullio De Mauro

"Purtroppo l’analfabetismo è oggettivamente un instrumentum regni, un mezzo eccellente per attrarre e sedurre molte persone con corbellerie e mistificazioni”.
- Tullio De Mauro

Tullio De Mauro

La lingua sta bene. Stanno male quelli che la usano. Mi spiego. Siamo riusciti a conquistare la capacità di parlare italiano per il 95 per cento. Non siamo riusciti invece a conquistare la capacità di leggere. Leggiamo poco. Pochi giornali e pochissimi libri. I lettori sono circa un terzo della popolazione. I restanti due terzi non hanno quel retroterra di letture e formazione scolastica che garantiscono un possesso saldo della lingua. Parliamo molto e leggiamo poco. Questo incide sul modo di usare l’italiano. Si va troppo a orecchio. Però la lingua, per conto suo, sta bene. 
Tullio De Mauro intervistato da Matteo Nucci, Il Messaggero, 31 marzo 2012

lunedì 2 gennaio 2017

Anaïs Nin

Sono irrequieta. Le cose mi stanno chiamando. Le stelle tirano di nuovo i miei capelli.
Anaïs Nin

Mario Benedetti

Ora che inizio il giorno
rivedendo i tuoi occhi
e mi hai trovato bene
e ti trovo più bella
ora che finalmente
è tutto molto chiaro
dove è il tuo posto e dove è il mio
so per la prima volta
che avrò la forza
di costruire insieme a te
una amicizia così straordinaria
che dal vicino territorio dell'amore
quell'altro disperato
finiranno col guardarci con invidia
e si metteranno a organizzare
delle gite
per venire a domandarci come abbiamo fatto.
Mario Benedetti, Lovers go home


Gaber

"Il desiderio
è la cosa più importante
è un'attrazione un po’ incosciente
è l'affiorare di una strana voce
che all'improvviso ti seduce
è una tensione che non riesci a controllare
ti viene addosso non sai bene come e quando
e prima di capire
sta già crescendo.
Il desiderio è il vero stimolo interiore
è già un futuro che in silenzio stai sognando
è l'unico motore
che muove il mondo."
— Giorgio Gaber, Il desiderio

José Saramago

"Oggi non era giorno di parole,
con mire di poesie o di discorsi,
né c’era strada che fosse nostra.
A definirci bastava solo un atto,
e visto che a parole non mi salvo,
parla per me, silenzio, ch’io non posso.”
— José Saramago


Hermann Hesse

"A lui, che in amore era ancora un ragazzo, e perciò incline a precipitarsi ciecamente e insaziabilmente nel piacere come in un abisso, ella insegnò a fondo la dottrina che non si ottiene piacere senza dare piacere, e che ogni gesto, ogni carezza, ogni contatto, ogni sguardo, ogni minima posizione del corpo ha il suo segreto, la cui scoperta avvia alla consapevole felicità.”
— Siddharta, Hermann Hesse