domenica 2 ottobre 2016

Italo Calvino

Una notte osservavo come al solito il cielo col mio telescopio. Notai che da una galassia lontana 100 milioni di anni-luce sporgeva un cartello. C’era scritto: Ti ho visto.
- Italo Calvino, Le cosmicomiche

Ennio Flaiano

Un amore si nutre di piccoli punti di contatto. Ennio Flaiano / appunto del 23 aprile ‘65 dal Diario degli errori
Foto: John Dolan

Natalia Aspesi

Anche le persone colte, o forse soprattutto le persone colte, stanno perdendo l’abitudine al dialogo, allo scambio di idee, alla voglia di sapere i perché degli altri e a far sapere con pacatezza i propri perché. Oggi l’incontro è sostituito dallo scontro: la curiosità e la sapienza sono sostituiti dalla stizza e dal disprezzo. Natalia Aspesi, la Repubblica - 13 settembre 2016

Julio Cortàzar


Maledizione, maledizione, ma com'è possibile, che cos'è questa cosa che fu, che fummo in un sogno ma che è altro, torna ogni tanto ed è lì, ma dove, come è lì e dove è lì?
- Julio Cortàzar, Lì, ma dove, come da Ottaedro

Massimo Gramellini

L’amore vive finché si fanno progetti e sogni in suo nome. Finché si coniugano i verbi al futuro. Finché coloro che si amano non smettono mai, almeno un po’, di mancarsi.
- Massimo Gramellini

Avrò cura di te

"Mi ha sempre colpito l’atteggiamento delle donne nei confronti dell’amore. Si tratta di un atto di fede incondizionato che difendete da ogni minaccia, compresa quella dell’evidenza. Disposte a qualcosa di ancora più spericolato che perdonare il vostro compagno: illudervi che possa cambiare. Quando investite la vostra vita in un uomo, non importa in quali disastri vi coinvolga: li sopporterete con stoicismo. Ma, appena smettete di credere in quella storia, vi si spegne la luce dagli occhi, il vostro cuore fa uno scatto e diventa una trappola. E non esiste rimonta possibile per il maschio. Nemmeno se comincia a offrirvi le cose che prima vi negava. Perché la «voi» di prima era un’altra donna. Una donna che pensava, viveva e respirava in Due".
- Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, Avrò cura di te

giovedì 29 settembre 2016

Cortàzar

"E dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te".

Julio Cortazar, da "Futuro"