"Le parole sono buone. Le parole sono cattive. Le parole offendono. Le parole chiedono scusa. Le parole bruciano. Le parole accarezzano. Le parole sono date, scambiate, offerte, vendute e inventate. Le parole sono assenti. Alcune parole ci succhiano, non ci mollano; sono come zecche: si annidano nei libri, nei giornali, nelle carte e nei cartelloni. Le parole consigliano, suggeriscono, insinuano, ordinano, impongono, segregano, eliminano. Sono melliflue o aspre. Il mondo gira sulle parole lubrificate con l’olio della pazienza. I cervelli sono pieni di parole che vivono in santa pace con le loro contrarie e nemiche. Per questo le persone fanno il contrario di quel che pensano, credendo di pensare quel che fanno."
José Saramago
venerdì 4 settembre 2015
Le cinema
Se tu l'avessi conosciuta quando l'avevo conosciuta io, era così bella. Era così bella da levarti il fiato. Era cosi piena di talento, così brillante,così sensuale. Immagina: ha scelto me tra mille uomini pronti a uccidere per lei. Eravamo tutt' e due sicuri che il nostro rapporto fosse perfetto, ma c'era qualcosa che mancava. Capisci? Cioè: l'amore richiede un equilibrio talmente perfetto. E' come il corpo umano: può succedere che tu hai tutte le vitamine e i minerali ma se c'è un minuscolo ingrediente che manca, come il sale per esempio, tu muori.
- Vicky Cristina Barcelona, regia di Woody Allen
- Vicky Cristina Barcelona, regia di Woody Allen
mercoledì 2 settembre 2015
Cecilia Strada
E se voi avete diritto di chiamarli negri e clandestini, io mi prendo il diritto di chiamarvi ritals. e rospi, e cani da banchina. e carcamano, e guinea, e magnaspaghetti, e testa unta, e shitalian. perché è così che chiamavano noi italiani quando migravamo in cerca di futuro. palla di grasso e mafia-mann.
Dedicato a tutti gli squali: loro hanno perso la vita, ma voi avete perso ogni briciola di umanità
Cecilia Strada
martedì 1 settembre 2015
Baricco
Lui tornerà ad essere un estraneo dopo che avrete fuso le vostre vite in una sola, vi sarete confidati i segreti più nascosti e avrete abbattuto il muro di qualunque pudore. Sarete due estranei anche se conoscete il ritmo del vostro sonno, i vostri odori, le vostre abitudini. Due estranei che si conoscono meglio di chiunque altro e le cui vite non si incroceranno mai più se non per caso.
— Alessandro Baricco
domenica 30 agosto 2015
Antonio Tabucchi
Per capire cos’è la saudade, dunque, niente di meglio che provarla direttamente. Il momento migliore è ovviamente il tramonto, che è l’ora canonica della saudade, ma si prestano bene anche certe sere di nebbia atlantica, quando sulla città scende un velo e si accendono i lampioni. Lì, da soli, guardando questo panorama davanti a voi, forse vi prenderà una sorta di struggimento. La vostra immaginazione, facendo uno sgambetto al tempo, vi farà pensare che una volta tornati a casa e alle vostre abitudini vi prenderà la nostalgia di un momento privilegiato della vostra vita in cui eravate in una bellissima e solitaria viuzza a guardare un panorama struggente. Ecco, il gioco è fatto: state avendo nostalgia del momento che state vivendo in questo momento. E’ una nostalgia al futuro. Avete sperimentato di persona la saudade.
-Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi
-Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi
Iscriviti a:
Post (Atom)