"L’alternativa è chiara. Si può preferire il gregge, cioè il conformismo, la moda, l’indolenza del pensiero. Ma, se si vuole vivere in libertà, non si deve avere paura delle idee. Osa pensarle! Non dire mai: non sono capace d’idee! Tutti ne sono capaci. Se dici così, è perché ti accontenti d’essere conformista. E, non solo osa pensarle, ma osa dirle! Le idee racchiuse in se stesse s’inaridiscono e si spengono. Solo se circolano e si mescolano, vivono, fanno vivere, si alimentano le une con le altre e contribuiscono alla vita comune, cioè alla cultura. Perfino l’eremita, se vuol vivere, deve intessere dialoghi d’idee, con se stesso e col suo dio."
sabato 6 settembre 2014
Anaïs Nin
Il fascino che una persona esercita su un’altra
non sta in ciò che mostra della sua personalità
nell’istante preciso dell’incontro,
ma nella sintesi del suo intero essere,
che rilascia questa droga potente
che cattura l’immaginazione
e genera il legame.
Anaïs Nin
non sta in ciò che mostra della sua personalità
nell’istante preciso dell’incontro,
ma nella sintesi del suo intero essere,
che rilascia questa droga potente
che cattura l’immaginazione
e genera il legame.
Anaïs Nin
I trentatrè nomi di Dio
I trentatré nomi di Dio (Marguerite Yourcenar)
1. Mare al mattino
1. Mare al mattino
2. Rumore dalla
sorgente nelle
rocce sulle pareti di
pietra
sorgente nelle
rocce sulle pareti di
pietra
3. Vento di mare
a notte
su un'isola
a notte
su un'isola
4. Ape
5. Volo triangolare
dei cigni
dei cigni
6. Agnello appena nato
bell'ariete
pecora.
bell'ariete
pecora.
7. Il tenero muso
della vacca
il muso selvaggio
del toro
della vacca
il muso selvaggio
del toro
8. Il muso
paziente
del bue
paziente
del bue
9. La fiamma rossa
nel focolare.
nel focolare.
10. Il cammello
zoppo
che attraversò
zoppo
che attraversò
la grande città
affollata
andando verso la morte.
affollata
andando verso la morte.
11. L'erba
L'odore dell'erba.
L'odore dell'erba.
12. (disegno suo, come tanti asterischi, stelline)
13. La buona terra
La sabbia e
la cenere
La sabbia e
la cenere
14. L'airone che ha
atteso tutta
la notte, intirizzito,
atteso tutta
la notte, intirizzito,
e che trova
di che placare la sua
fame all'aurora
di che placare la sua
fame all'aurora
15. Il piccolo pesce
che agonizza nella gola dell'
airone
che agonizza nella gola dell'
airone
16. La mano
che entra in
contatto
con le cose
che entra in
contatto
con le cose
17. La pelle - tutta la superficie del corpo
18. Lo sguardo
e quello che guarda
e quello che guarda
19. Le nove porte
della
percezione
della
percezione
20. Il torso
umano
umano
21. Il suono di una viola o di un lauto indigeno
22. Un sorso
di una bevanda
fredda
o calda
di una bevanda
fredda
o calda
23. Il pane
24. I fiori
che spuntano
dalla terra
a primavera
che spuntano
dalla terra
a primavera
25. Sonno in un letto
26. Un cieco che canta
e un bambino invalido
e un bambino invalido
27. Cavallo che
corre
libero
corre
libero
28. La donna
-- dei --
cani
-- dei --
cani
29. I cammelli
che si abbeverano
con i loro piccoli
che si abbeverano
con i loro piccoli
nel difficile wadi
30. Sole nascente
sopra un lago
ancora mezzo
ghiacciato
sopra un lago
ancora mezzo
ghiacciato
31. Il lampo
silenzioso
Il tuono
fragoroso
silenzioso
Il tuono
fragoroso
32. Il silenzio
fra due amici
fra due amici
33. La voce che viene
da est,
entra dall'orecchio
destro
da est,
entra dall'orecchio
destro
e insegna una canto.
venerdì 5 settembre 2014
Forte è la donna
Quando non si facessero più sogni audaci,
anche le azioni audaci sulla Terra cesserebbero.
I sogni audaci sono il carburante indispensabile
per il motore del Fare.
I sogni audaci sono la miccia d’oro
per la forza vitale dell’Essere.
Ciò che non si può sognare
non si può fare.
Rialzatevi!
Non impeditevi di sognare,
seminate ovunque
i sogni più belli,
i sogni più audaci
sorti dall’Anima con un ruggito.
anche le azioni audaci sulla Terra cesserebbero.
per il motore del Fare.
per la forza vitale dell’Essere.
non si può fare.
Non impeditevi di sognare,
seminate ovunque
i sogni più belli,
i sogni più audaci
sorti dall’Anima con un ruggito.
Chiara Gamberale, Le luci nelle case degli altri
Com’è che un amore finisce?
Finisce quando non ce n’è più, quando ce n’è troppo, quando in realtà non c’è mai stato. Un amore finisce perché qualcosa si consuma: allora non bisogna usarlo, forse, l’amore. Ma finisce pure quando non si consuma niente e, anzi: tutto rimane come il primo giorno. Così perfetto che pare finto. E allora forse almeno un po’ bisognerebbe usarlo, l’amore. E se poi finisce perché mentre lo usi ti cade per terra e si rompe? Anche quello può capitare. O magari finisce perché te lo scordi da qualche parte, perché lo vuoi tenere sempre chiuso in tasca per non perderlo, ma così marcisce: va a male. Finisce perché andavi di fretta, finisce perché rimani indietro, finisce perché vuole finire, perché deve finire. Finisce perché non c’è cosa più impossibile da tenere a mente, quando un amore comincia, che potrebbe finire. E trasformarsi, passato il dolore, in qualcosa a cui accennare mentre parli d’altro, l’ennesimo aneddoto da raccontare a una cena, scuotendo la testa divertito da te e dal male assurdo che faceva.
Finisce quando non ce n’è più, quando ce n’è troppo, quando in realtà non c’è mai stato. Un amore finisce perché qualcosa si consuma: allora non bisogna usarlo, forse, l’amore. Ma finisce pure quando non si consuma niente e, anzi: tutto rimane come il primo giorno. Così perfetto che pare finto. E allora forse almeno un po’ bisognerebbe usarlo, l’amore. E se poi finisce perché mentre lo usi ti cade per terra e si rompe? Anche quello può capitare. O magari finisce perché te lo scordi da qualche parte, perché lo vuoi tenere sempre chiuso in tasca per non perderlo, ma così marcisce: va a male. Finisce perché andavi di fretta, finisce perché rimani indietro, finisce perché vuole finire, perché deve finire. Finisce perché non c’è cosa più impossibile da tenere a mente, quando un amore comincia, che potrebbe finire. E trasformarsi, passato il dolore, in qualcosa a cui accennare mentre parli d’altro, l’ennesimo aneddoto da raccontare a una cena, scuotendo la testa divertito da te e dal male assurdo che faceva.
Chiara Gamberale, Le luci nelle case degli altri |
Comizi d'amore
PASOLINI (fuori campo) Ma davvero agli uomini interessa qualcos'altro che vivere? Tonino e Graziella si sposano. Del loro amore essi sanno soltanto che è amore. [...] Dei loro futuri figli sanno soltanto che saranno figli. È soprattutto quando è lieta e innocente che la vita non ha pietà.
Due ragazzi italiani si sposano. E in questo loro giorno tutto il male e tutto il bene precedenti ad essi sembrano annullarsi, come il ricordo della tempesta nella pace.
Ogni diritto è crudele, ed essi, esercitando il proprio diritto ad essere ciò che furono i loro padri e le loro madri, non fanno altro che confermare, cari come sono alla vita, la lietezza e l'innocenza della vita.
Così la conoscenza del male e del bene - la storia, che non è né lieta né innocente - si trova sempre di fronte a questa spietata smemoratezza di chi vive, alla sua sovrana umiltà.
Tonino e Graziella si sposano: e chi sa, tace, di fronte alla loro grazia che non vuole sapere.
E invece il silenzio è colpevole: e l'augurio a Tonino e a Graziella sia: «Al vostro amore si aggiunga la coscienza del vostro amore».
Pier Paolo Pasolini, Comizi d'amore
Due ragazzi italiani si sposano. E in questo loro giorno tutto il male e tutto il bene precedenti ad essi sembrano annullarsi, come il ricordo della tempesta nella pace.
Ogni diritto è crudele, ed essi, esercitando il proprio diritto ad essere ciò che furono i loro padri e le loro madri, non fanno altro che confermare, cari come sono alla vita, la lietezza e l'innocenza della vita.
Così la conoscenza del male e del bene - la storia, che non è né lieta né innocente - si trova sempre di fronte a questa spietata smemoratezza di chi vive, alla sua sovrana umiltà.
Tonino e Graziella si sposano: e chi sa, tace, di fronte alla loro grazia che non vuole sapere.
E invece il silenzio è colpevole: e l'augurio a Tonino e a Graziella sia: «Al vostro amore si aggiunga la coscienza del vostro amore».
Pier Paolo Pasolini, Comizi d'amore
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