mercoledì 16 aprile 2014

Aspettando la stazione....

Nascosta da qualche parte nel vostro inconscio vi è una visione idilliaca. Ci vediamo in un lungo viaggio su tutto il continente. Viaggiamo in treno. Fuori del finestrino ammiriamo il passaggio a livello, bestiame al pascolo su una collina lontana, fumo che fuoriesce da una centrale termica, file su file di grano e di mais, pianure e valli, montagne e dolci colline, profili di città e ville nei paesini.
Ma dominante nella nostra mente è la destinazione finale. In un certo giorno a una certa ora entreremo nella stazione. Ci saranno bande musicali e sventolio di bandiere. Una volta arrivati lì, tanti sogni meravigliosi si avvereranno e i pezzi della nostra vita si completeranno a vicenda come un rompicapo portato a termine.
Con quale irrequietezza percorriamo i corridoi, maledicendo i minuti d'ozio, aspettando, aspettando, aspettando la stazione.
"Quando arriveremo in stazione, sarà fatta!" gridiamo. "Quando avrò diciotto anni." "Quando mi comprerò una Mercedes Benz nuova!" "Quando l'ultimo figlio avrà terminato l'Università." "Quando avrò finito di pagare il mutuo!" "Quando avrò la promozione." "Quando raggiungerò la l'età della pensione, vivrò felice e contento!".
Prima o poi dobbiamo renderci conto che non vi è nessuna stazione, nessun luogo a cui arrivare una volta per tutte. La vera gioia della vita è il viaggio. La stazione è soltanto un sogno. Ci distanzia sempre. "Assapora l'attimo fuggente." Non sono i fardelli di oggi a fare impazzire gli uomini. Sono i rimpianti di ieri e le paure di domani. Rimpianti e paure sono ladri che ci derubano dell'oggi.
Allora smettete di percorrere i corridoi e di contare i chilometri. Invece scalate più montagne, mangiate più gelato, camminate più spesso a piedi nudi, nuotate in più fiumi, ammirate più tramonti, ridete di più, piangete di meno. La vita deve essere vissuta a mano a mano che si procede. La stazione arriverà fin troppo presto."
(Robert J. Hastings)


Cesar Chavez (Yuma, 31 marzo 1927 – San Luis, 23 aprile 1993)

Una volta che inizia il cambiamento sociale, non può essere invertito. Non è possibile rendere illetterato chi ha imparato a leggere. Non si può umiliare chi si sente orgoglioso. Non è possibile opprimere i popoli che non hanno paura più. Abbiamo visto il futuro e il Futuro è dalla nostra.
Cesar Chavez
 


Anais Nin

All'ombra di un ciliegio in fiore ho desiderato per la prima volta le tue labbra. Tra le dune di sabbia hai risposto ai miei sguardi; il tempo ha lasciato segni sulla nostra pelle senza privarci della capacità di sognare e desiderare.
(Anais Nin)


Il sacro ripostiglio della memoria

Quando spolveri il sacro ripostiglio
che chiamiamo "memoria"
scegli una scopa molto rispettosa
e fallo in gran silenzio.
Sarà un lavoro pieno di sorprese - 
oltre all'identità
potrebbe darsi
che altri interlocutori si presentino -
Di quel regno la polvere è silente -
sfidarla non conviene -
tu non puoi sopraffarla - invece lei
può ammutolire te-.
[Emily Dickinson]

Plotino - Enneadi

Come si può vedere la bellezza dell'anima buona?
Ritorna in te stesso e guarda: se non ti vedi ancora interiormente bello, fa come lo scultore di una statua che deve diventar bella. Egli toglie, raschia, liscia, ripulisce finché nel marmo appaia la bella immagine: come lui, leva tu il superfluo, raddrizza ciò che è obliquo, purifica ciò che è fosco e rendilo brillante e non smettere di scolpire la tua propria statua interiore, finché non ti si manifesti lo splendore divino della virtù e non veda la temperanza sedere su un trono sacro.
... Se tu sei diventato completamente una luce vera, non una luce di grandezza o di forma misurabile che può diminuire o aumentare indefinitamente, ma una luce del tutto senza misura, perché superiore a ogni misura e a ogni qualità; se ti vedi in questo modo, tu sei diventato ormai una potenza veggente e puoi confidare in te stesso. Anche rimanendo quaggiù tu sei salito né più hai bisogno di chi ti guidi; fissa lo sguardo e guarda: questo soltanto è l'occhio che vede la grande bellezza.
(Plotino,Enneadi I, 6, 9).


martedì 15 aprile 2014

Accadde oggi

Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando la libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi.
Vittorio Arrigoni, (Besana in Brianza, 4 febbraio 1975 - Gaza, 15 aprile 2011)
Vittorio Arrigoni, attivista dell’ International Solidarity Movement, da tempo residente a Gaza, venne rapito il 13 aprile 2011, attirato in una trappola da persone che egli conosceva e ucciso il 15 aprile, dopo che il governo di Gaza aveva rifiutato lo scambio con un esponente salafita detenuto.
Il 19 aprile i rapitori furono rintracciati e nel corso di un conflitto a fuoco due di loro vennero uccisi (secondo alcune voci) dalle forze di sicurezza di Hamas


Jean- Paul Sartre (Parigi, 21 giugno 1905 – Parigi, 15 aprile 1980)

“Lo so. So che non incontrerò mai più niente né nessuno che m’ispiri della passione. Lo sai, mettersi ad amare qualcuno, è un’impresa. Bisogna avere un’energia, una generosità, un accecamento… c’è perfino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio: se si riflette non lo si fa. Io so che non salterò mai più.”
— La Nausea - J.P. Sartre