venerdì 16 ottobre 2015

Oscar Wilde

Si narra che l’usignolo amasse la rosa da abbracciarla così tanto che le spine gli trafissero il cuore.
—  L’usignolo e la rosa, Oscar Wilde

Oscar Wilde

A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio.
—  Oscar Wilde


Oscar Wilde

Un sognatore è uno che può solo trovare la sua strada al chiaro di luna, e la sua punizione è che scorge l’alba prima del resto del mondo.
(Oscar Wilde, Il critico come artista, 1889)

Italo Calvino

Quando due hanno dormito insieme è un’altra cosa, ci si ritrova al mattino a riaffiorare entrambi dallo stesso sonno, si è pari. 
Italo Calvino, Racconti

Italo Calvino

“Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto.”
— Italo Calvino

Italo Calvino

E lei: Tu credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé
Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia… Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: “Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto.” e sarebbe stata di nuovo felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: “Non ci può essere amore se non si è sé stessi con tutte le proprie forze.” 
Italo Calvino, Il barone rampante

Italo Calvino

La scuola è tenuta a darti degli strumenti per esercitare una scelta; ma le scelte che contano sono quelle che avvengono fuori e dopo ogni scuola. 
Italo Calvino - Perché leggere i classici

martedì 13 ottobre 2015

Rayuela

Alla campana si gioca con un sassolino, che bisogna spingere con la punta del piede. Ingredienti: un marciapiedi, un sassolino, una scarpa e un bel disegno fatto col gesso, preferibilmente colorato. In alto c’è il Cielo, in basso c’è la Terra, è molto difficile far arrivare il sassolino al Cielo, quasi sempre si calcola male e il sassolino esce dal disegno. Poco a poco, però, si acquisisce l’abilità necessaria per saltare sui vari tipi di caselle (c’è la campana lumaca, la campana rettangolare, la campana fantasiosa, poco usata) e un giorno si impara a lasciare la Terra per rilanciare il sassolino verso il Cielo, riuscendo ad arrivare al Cielo, la cosa brutta è, che giusto in quel momento, quando ancora quasi nessuno ha imparato a rilanciare il sassolino verso Cielo, finisce di colpo l’infanzia e si cade nei romanzi, nel angoscia del razzo divino, nella speculazione dell’altro Cielo a cui si vuole arrivare. E solo a causa della fine dell’infanzia, si dimentica che per arrivare al Cielo, gli ingredienti sono, un sassolino e la punta di una scarpa”.

Julio Cortazàr - Rayuela


lunedì 12 ottobre 2015

Julio Cortàzar

Se cadi ti rialzo, oppure mi sdraio accanto a te.
Julio Cortàzar


Audrey


Rita Levi Montalcini

Quello che molti ignorano è che il nostro cervello è fatto di due cervelli. Un cervello arcaico, limbico, localizzato nell'ippocampo, che non si è praticamente evoluto da tre milioni di anni a oggi, e non differisce molto tra l'homo sapiens e i mammiferi inferiori. Un cervello piccolo, ma che possiede una forza straordinaria. Controlla tutte quelle che sono le emozioni. Ha salvato l'australopiteco quando è sceso dagli alberi, permettendogli di fare fronte alla ferocia dell'ambiente e degli aggressori. L'altro cervello è quello cognitivo, molto più giovane. E' nato con il linguaggio e in 150mila anni ha vissuto uno sviluppo straordinario, specialmente grazie alla cultura.
Rita Levi Montalcini

Pier Pasolini Pasolini

L’omologazione culturale ha cancellato dall’orizzonte le “piccole patrie”, le cui luci brillano ormai nel rimpianto, memorie sempre più labili di stelle scomparse. “Come polli d’allevamento, gli italiani hanno indi accettato la nuova sacralità, non nominata, della merce e del suo consumo”: è questa la nuova società nella quale oggi ci muoviamo, testimoni e vittime dei lutti culturali.”
— Pier Paolo Pasolini

Antonio De Curtis

“Dove l’ignoranza urla, l’intelligenza tace. È una questione di stile: signori si nasce!”
Antonio De Curtis

Elias Canetti

Ama gli scogli, nonché il sapere, per gli abissi immensi sui quali si affacciano.
Elias Canetti(1905-1994)
La tortura delle mosche: II

martedì 6 ottobre 2015

Steve Jobs

Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore.
E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione.
In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare.
Tutto il resto è secondario.
(Steve Jobs)

lunedì 5 ottobre 2015

Giornata Mondiale degli Insegnanti


Marcel Marceau

"E 'bello stare zitti qualche volta." 
Marcel Marceau (Strasburgo, 22 marzo 1923 – Cahors, 22 settembre 2007)

L'ultima riga delle favole

Gli uomini attribuiscono troppo peso alle emozioni confondendole con i sentimenti.Le emozioni servono a ricordare in ogni momento il colore dei pensieri ma hanno una natura violenta e breve. Per questo ci lasciano sempre insoddisfatti,alimentando rimpianti e nostalgie.I sentimenti invece sono un mare profondo e stabile,che evapora solo quando diventa stagnante.
(Massimo Gramellini,L'ultima riga delle favole)

Lessing

"Chi e' bella senza fronzoli lo e' doppiamente".
(Gotthold Ephraim Lessing)

Louis Armstrong

Se mi fai un torto, sei tu che devi vergognarti.
(Louis Armstrong)

Hermann Hesse

La lettura senza l'amore, il sapere senza la reverenza, la cultura senza il cuore, sono tra i peggiori peccati commessi contro lo spirito.
(Hermann Hesse)

"Lettera al fratello marocchino" di Don Tonino Bello

"Lettera al fratello marocchino" di Don Tonino Bello
Fratello marocchino. Perdonami se ti chiamo così, anche se col Marocco non hai nulla da spartire. Ma tu sai che qui da noi, verniciandolo di disprezzo, diamo il nome di marocchino a tutti gli infelici come te, che vanno in giro per le strade, coperti di stuoie e di tappeti, lanciando ogni tanto quel grido, non si sa bene se di richiamo o di sofferenza: tapis!

La gente non conosce nulla della tua terra. Poco le importa se sei della Somalia o dell'Eritrea, dell'Etiopia o di Capo Verde. A che serve? Il mondo ti è indifferente.
Dimmi marocchino. Ma sotto quella pelle scura hai un'anima pure tu? Quando rannicchiato nella tua macchina consumi un pasto veloce, qualche volta versi anche tu lacrime amare nella scodella? Conti anche tu i soldi la sera come facevano un tempo i nostri emigranti? E a fine mese mandi a casa pure tu i poveri risparmi, immaginandoti la gioia di chi li riceverà? E' viva tua madre? La sera dice anche lei le orazioni per il figlio lontano e invoca Allah, guardando i minareti del villaggio addormentato? Scrivi anche tu lettere d'amore? Dici anche tu alla tua donna che sei stanco, ma che un giorno tornerai e le costruirai un tukul tutto per lei, ai margini del deserto o a ridosso della brugheria?

Mio caro fratello, perdonaci. Anche a nome di tutti gli emigrati clandestini come te, che sono penetrati in Italia, con le astuzie della disperazione, e ora sopravvivono adattandosi ai lavori più umili. Sfruttati, sottopagati, ricattati, sono costretti al silenzio sotto la minaccia di improvvise denunce, che farebbero immediatamente scattare il "foglio di via" obbligatorio.

Perdonaci, fratello marocchino, se noi cristiani non ti diamo neppure l'ospitalità della soglia. Se nei giorni di festa, non ti abbiamo braccato per condurti a mensa con noi. Se a mezzogiorno ti abbiamo lasciato sulla piazza, deserta dopo la fiera, a mangiare in solitudine le olive nere della tua miseria.

Perdona soprattutto me che non ti ho fermato per chiederti come stai. Se leggi fedelmente il Corano. Se osservi scrupolosamente le norme di Maometto. Se hai bisogno di un luogo dove poter riassaporare, con i tuoi fratelli di fede e di sventura, i silenzi misteriosi della tua moschea. Perdonaci, fratello marocchino. Un giorno, quando nel cielo incontreremo il nostro Dio, questo infaticabile viandante sulle strade della terra, ci accorgeremo con sorpresa che egli ha... il colore della tua pelle.


Fernando Pessoa

“Di quante complesse incomprensioni è fatta la comprensione che gli altri hanno di noi.” 
— Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine

lunedì 28 settembre 2015

Marcello Mastroianni

Un attore fa di tutto per diventare celebre e poi,quando ci riesce,si mette un paio di occhiali scuri per non farsi riconoscere.
- Marcello Mastroianni

lunedì 21 settembre 2015

Auguri, Leonard!

C'è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce.
Leonard Cohen


Buon compleanno, Mister Leonard Cohen
 Emoticon heart

Buon compleanno, Ivano Fossati!

Auguri di buon compleanno a Ivano Fossati, nato a Genova il 21 settembre 1951 <3

sabato 19 settembre 2015

Italo Calvino

Spalla come guancia – dico. 
Non si capisce niente.
- Come? – chiede.
Ma non le importa nulla di quel che dico.

- Corsa come giugno – dico,
sempre nella fossetta.
Lei non capisce quello che faccio ma ne è contenta e ride.
E’ una cara ragazza.
- Mare come arrivo – dico, poi tolgo la bocca dalla fossetta e ci poso sopra l’orecchio per sentire l’eco.
Non si sente che il suo respiro e, lontano e sepolto,
il cuore.
- Cuore come treno – dico.
(Italo Calvino, "Prima che tu dica pronto")


Italo Calvino

Amo soprattutto Stendhal perché solo in lui tensione morale individuale, tensione storica, slancio della vita sono una cosa sola, lineare tensione romanzesca.
Amo Puskin perché è limpidezza, ironia e serietà.
Amo Hemingway perché è matter of fact, understatement, volontà di felicità, tristezza.
Amo Stevenson perché pare che voli.
Amo Cechov perché non va più in là di dove va.
Amo Conrad perché naviga l’abisso e non ci affonda.
Amo Tolstoj perché alle volte mi pare d’essere lì lì per capire come fa e invece niente.
Amo Manzoni perché fino a poco fa l’odiavo.
Amo Chesterton perché voleva essere il Voltaire cattolico e io volevo essere il Chesterton comunista.
Amo Flaubert perché dopo di lui non si può più pensare di fare come lui.
Amo Poe dello Scarabeo d’oro.
Amo Twain di Huckleberry Finn.
Amo Kipling dei Libri della Giungla.
Amo Nievo perché l’ho riletto tante volte divertendomi come la prima.
Amo Jane Austen perché non la leggo mai ma sono contento che ci sia.
Amo Gogol perché deforma con nettezza, cattiveria e misura.
Amo Dostoevskij perché deforma con coerenza, furore e senza misura.
Amo Balzac perché è visionario.
Amo Kafka perché è realista.
Amo Maupassant perché è superficiale.
Amo la Mansfield perché è intelligente.
Amo Fitzgerald perché è insoddisfatto.
Amo Radiguet perché la giovinezza non torna più.
Amo Svevo perché bisognerà pur invecchiare.
Amo…
(Italo Calvino, Saggi)



Italo Calvino

Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti.
(Italo Calvino, Il barone rampante, 1957)

Italo Calvino

Ognuno può coltivare la sua malinconia solo quando è lontano da casa, allora capisce dove stanno le sue radici
– Italo Calvino

Italo Calvino


Italo Calvino

“Non si meravigli se mi vede sempre vagare con gli occhi. In effetti questo è il mio modo di leggere,ed è solo così che la lettura mi riesce fruttuosa. Se un libro mi interessa veramente, non riesco a seguirlo per più di poche righe senza che la mia mente, captato un pensiero che il testo le propone, o un sentimento, o un interrogativo, o un’immagine, non parta per la tangente e rimbalzi di pensiero in pensiero, d’immagine in immagine, in un itinerario di ragionamenti e fantasie che sento il bisogno di percorrere fino in fondo, allontanandomi dal libro fino al perderlo di vista.”
— Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore, 1979
 —

Italo Calvino

“Lettrice, ora sei letta. Il tuo corpo viene sottoposto a una lettura sistematica, attraverso canali d’informazione tattili, visivi, dell’olfatto, e non senza interventi delle papille gustative. Anche l’udito ha la sua parte, attento ai tuoi ansiti e ai tuoi trilli. Non solo il corpo è in te oggetto di lettura: il corpo conta in quanto parte d’un insieme d’elementi complicati, non tutti visibili e non tutti presenti ma che si manifestano in avvenimenti visibili e immediati: l’annuvolarsi dei tuoi occhi, il ridere, le parole che dici, il modo di raccogliere e spargere i capelli, il tuo prendere l’iniziativa e il tuo ritrarti, e tutti i segni che stanno sul confine tra te e gli usi e i costumi e la memoria e la preistoria e la moda, tutti i codici, tutti i poveri alfabeti attraverso i quali un essere umano crede in certi momenti di star leggendo un altro essere umano.”
— Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore


Italo Calvino

“La menzogna non è nel discorso, è nelle cose.”
— Italo Calvino

Italo Calvino

“Ho bisogno che lui sappia che io sto correndo verso di lui, ma nello stesso tempo ho bisogno di sapere che lui sta correndo verso di me.”

Gli amori difficili, Italo Calvino

Italo Calvino

“E poi non sapevo più cosa guardare e guardai il cielo.”
— Italo Calvino - Gli amori difficili (1971)

Italo Calvino

Forse tutto sta a sapere quali parole pronunciare, quali gesti compiere, e in quale ordine e ritmo, oppure basta lo sguardo la risposta il cenno di qualcuno, basta che qualcuno faccia qualcosa per il solo piacere di farlo, e perché il suo piacere diventi piacere altrui: in quel momento tutti gli spazi cambiano, le altezze, le distanze, la città si trasforma, diventa cristallina, trasparente come una libellula. Ma bisogna che tutto capiti come per caso, senza dargli troppa importanza, senza la pretesa di star compiendo una operazione decisiva.

Italo Calvino, Le città invisibili

Italo Calvino

“Ogni scelta ha un rovescio cioè una rinuncia, e così non c’è differenza fra l’atto di scegliere e quello di rinunciare.”
— Calvino - “Storia dell’indeciso” in La taverna dei destini incrociati.

Italo Calvino

“Sei uno che per principio non s’aspetta più niente da niente. Ci sono tanti, più giovani di te o meno giovani, che vivono in attesa d’esperienze straordinarie; dai libri, dalle persone, dai viaggi, dagli avvenimenti, da quello che il domani tiene in serbo. Tu no. Tu sai che il meglio che ci si può aspettare è di evitare il peggio.”
— Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore

Italo Calvino

“A me è successo questo: non sono riuscito a fare finta di niente, non volevo, in fondo. Non potevo far altro che cercare di portarti con me, dal profondo, per egoismo quasi, per farmi stare bene. Anche se sapevo di non potere. Anche se era rischioso. Anche se tu non vuoi, anche se, infine, la tua felicità non dipende da me. E non posso fare a meno di chiedertelo di nuovo. Solo per essere sicuro, verresti?”
— Italo Calvino, Amore lontano da casa

giovedì 17 settembre 2015

Orhan Pamuk

“Possono succedere tante cose nella vita, eppure si perde tempo ad aspettare.” 
(Orhan Pamuk La Casa Del Silenzio)

venerdì 11 settembre 2015

Oriana Fallaci

Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c'è un'intelligenza che chiede d'essere ascoltata.



Oriana Fallaci, Lettera a un bambino mai nato 

Lella Costa

Perché finalmente lo abbiamo imparato che c’è tempo soltanto se c’è un tempo, un tempo per ogni cosa. Un tempo per perdere tempo. C’è un tempo per cambiare e un tempo per tornare gli stessi di sempre, un tempo per gli amori e un tempo per l’amore, un tempo per essere figli e un tempo per farli, i figli. C’è un tempo per raccogliere tutte le sfide, un tempo per combattere tutte le battaglie, un tempo per fare la pace, un tempo per esigerla, la pace. E se c’è un tempo bellissimo per ricordare allora ce ne deve essere anche uno calmo per dimenticare, Perché se c’è un tempo per dormire e uno per morire, forse - forse - se siamo sempre stati bravi e attenti, e continuiamo a tener gli occhi spalancati allora, forse, c’è anche un tempo infinito per sognare. 
Lella Costa

Concita De Gregorio

L'uomo, in quasi la totalità dei casi, si accorge del mutamento di umore in corso nell'altro solo all'evidente vista delle lacrime. Le donne, probabilmente per questo, piangono fino a quattro volte più facilmente.
In qualche modo devono pur farglielo capire.
—  Concita De Gregorio, “Malamore, esercizi di resistenza al dolore"

Nessuno si salva da solo

“Ai primi sintomi bisogna andarsene, abbandonare il campo. Tanto non va meglio, va peggio e peggio. Invece la gente non lo sa.
La gente spera e continua a stare male.”
— M. Mazzantini, Nessuno si salva da solo