giovedì 2 aprile 2015

VIII Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo


La facciata di Montecitorio illuminata in blu in occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione sull'autismo.

sabato 28 marzo 2015

Marc Chagall

"Se ogni vita va inevitabilmente verso la fine, dobbiamo, durante la nostra, colorarla, con i nostri colori di amore e di speranza...Forse in questa Casa verranno i giovani e i meno giovani a cercare un'ideale di fraternità e d'amore, così come i miei colori e le mie linee l'hanno sognato...Forse non ci saranno più nemici...E tutti, qualsiasi religione abbiano, potranno venirvi e parlarvi di questo sogno, lontano dalle malvagità e dall'eccitazione...E' possibile questo sogno? Ma nell'arte come nella vita, tutto è possibile se, alla base , c'è l'Amore"
(Dal discorso inaugurale del Museo pronunciato da Marc Chagall il 7 luglio 1973, giorno del suo compleanno)


venerdì 20 marzo 2015

Wislawa

Osservo il cielo.
Non finisco mai di stupirmi,
tanti punti di vista ci sono lassù.

— W. Szymbosrka


mercoledì 18 marzo 2015

Giornata Mondiale della Poesia

La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace.




mercoledì 4 marzo 2015

James Ellroy

Non esiste altro Dio che la meraviglia."

(James Ellroy)



Ippolito Nievo

L’amore è una legge universale che ha tanti diversi corollari, quante sono le anime che soggiacciono a lui. Per dettarne praticamente un trattato completo converrebbe formare una biblioteca nella quale ogni uomo e ogni donna depositasse un volume delle proprie osservazioni.”

— Ippolito Nievo - Le confessioni di un italiano



domenica 1 marzo 2015

Gabriele D'Annunzio

"Camminare con te per mondi e spiagge.
Vorrei che questa fosse la mia sorte.”
— Gabriele D’Annunzio


sabato 21 febbraio 2015

Combattere un dolore...

Combattere un dolore, una perdita, un insulto, una delusione, un tradimento reali, è infinitamente meno difficile che passare una notte insonne a lottare coi fantasmi. L'immaginazione sa meglio della vita inventare torture, perchè l'immaginazione è un demone dentro di noi e sa dove colpire, dove ferire. Conosce il punto vulnerabile, mentre la vita no, i nostri amici e amanti no, perchè raramente la loro immaginazione è pari al compito.
[Anais Nin]




lunedì 9 febbraio 2015

Pasternak

« L'arte è nell'erba e bisogna avere l'umiltà di chinarsi a raccoglierla »
(Boris Pasternak)

Boris Pasternak

Boris Pasternak, Lilya Brik, Sergei Eisenstein, and Vladimir Mayakovsky, ca. 1920s.
"Anche se con Majakovskij ci davamo del lei e con Esenin del tu, i nostri incontri furono ancora più rari. Si potrebbero contare sulla punta delle dita, ed andavano immancabilmente a finir male. O ci giuravamo eterna fedeltà inondandoci di lacrime a vicenda, o ci picchiavamo di santa ragione e dovevano dividerci"
(Boris Pasternak)

venerdì 6 febbraio 2015

Mille splendidi soli

Distesa sul divano, con le mani tra le ginocchia, Mariam fissava i mulinelli di neve che turbinavano fuori dalla finestra.
Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice da qualche parte del mondo.
Che tutti i sospiri che si elevavano al cielo si raccoglievano a formare le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi,
cadendo silenziosamente sulla gente.
" A ricordo di come soffrono le donne come noi" aveva detto. "Di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso".


mercoledì 4 febbraio 2015

Monica Scattini (Roma, 1º febbraio 1956 – Roma, 4 febbraio 2015)

Monica Scattini (Roma, 1º febbraio 1956 – Roma, 4 febbraio 2015) 
Filmografia
Cinema
Fatti di gente perbene, regia di Mauro Bolognini (1974)
Blue Nude, regia di Luigi Scattini (1977)
Affare Concorde, regia di Ruggero Deodato (1979)
Un sogno lungo un giorno, regia di Francis Ford Coppola (1982)
Dancing Paradise, regia di Pupi Avati (1982)
Malamore, regia di Eriprando Visconti (1982)
Lontano da dove, regia di Stefania Casini e Francesca Marciano (1983)
Ballando ballando, regia di Ettore Scola (1983)
Un ragazzo e una ragazza, regia di Marco Risi (1984)
Il mistero del panino assassino, regia di Giancarlo Soldi (1987)
La famiglia, regia di Ettore Scola (1987)
Rimini Rimini, regia di Sergio Corbucci (1987)
Incidente di percorso, regia di Donatello Alunni Pierucci (1988)
Love Dream, regia di Charles Finch (1988)
Provvisorio quasi d'amore, episodio Blue Valentine, regia di Roberta Mazzoni (1989)
La bocca, regia di Luca Verdone (1990)
Tolgo il disturbo, regia di Dino Risi (1990)
Parenti serpenti, regia di Mario Monicelli (1992)
Il richiamo della notte, regia di Carlo Mazzacurati (1992)
Un'altra vita, regia di Carlo Mazzacurati (1992)
La vera vita di Antonio H., regia di Enzo Monteleone (1994)
Anime fiammeggianti, regia di Davide Ferrario (1994)
Maniaci sentimentali, regia di Simona Izzo (1994)
Il cielo è sempre più blu, regia di Antonello Grimaldi (1995)
Selvaggi, regia di Carlo Vanzina (1995)
Uomini uomini uomini, regia di Christian De Sica (1995)
Un paradiso di bugie, regia di Stefania Casini (1996)
Bruno aspetta in macchina, regia di Duccio Camerini (1996)
Stressati, regia di Mauro Cappelloni (1997)
Simpatici e antipatici, regia di Christian De Sica (1998)
In principio erano le mutande, regia di Anna Negri (1999)
Vacanze di Natale 2000, regia di Carlo Vanzina (1999)
Nora, regia di Pat Murphy (2000)
Film, regia di Laura Belli (2000)
Come si fa un Martini, regia di Kiko Stella (2001)
Scacco pazzo, regia di Alessandro Haber (2003)
Lezioni di cioccolato, regia di Claudio Cupellini (2007)
Nine, regia di Rob Marshall (2009)
Feisbum! Il film, episodio L'arte di arrangiarsi, regia di Alessandro Capone (2009)
Due vite per caso, regia di Alessandro Aronadio (2010)
Tutto l'amore del mondo, regia di Riccardo Grandi (2010)
Baci salati, regia di Antonio Zeta (2011)
Cloclo, regia di Florent Emilio Siri (2012)
Una donna per amica, regia di Giovanni Veronesi (2014)
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
Facciaffittasi (1987) Miniserie TV
Zanzibar (sit-com, Italia 1), regia di Marco Mattolini (1988) - Episodio 27: Telefono caldo - Ruolo: Lola
La TV delle ragazze (1988-89) trasmissione televisiva comico-satirica andata in onda su Rai 3
Marie Curie, une femme honorable (1991) Miniserie TV
Da cosa nasce cosa (1998) Film TV
I giudici - vittime eccellenti (1999) Film TV
Titolo (1998) sketch con Enzo Iacchetti
Lo zio d'America (2002) Serie TV
Un papà quasi perfetto (2003) Miniserie TV
La signora delle camelie (2005) Film TV
Elisa di Rivombrosa (2005) Serie TV
Un ciclone in famiglia (2005-2008) Miniserie TV
VIP (2008) Film TV
I delitti del cuoco (2010) Serie TV
Notte prima degli esami '82 (2011) Miniserie TV
Premi[modifica | modifica wikitesto]
Nastro d'Argento alla migliore attrice non protagonista 1984, per il film Lontano da dove
David di Donatello per la migliore attrice non protagonista 1994, per il film Maniaci sentimentali

martedì 3 febbraio 2015

Ozpetek


“Ho ancora bisogno di una tua parola, Davide, di un tuo sguardo, di un tuo gesto. Ma poi all’improvviso sento i tuoi gesti nei miei, ti riconosco nelle mie parole. Tutti quelli che se ne vanno, ti lasciano sempre addosso un po’ di sé. È questo il segreto della memoria? Se è così allora mi sento più sicura, perché so che non sarò mai sola.”

— Ferzan Özpetek, La finestra di fronte



giovedì 29 gennaio 2015

Stasera in tv

Stasera alle 21.05 su Rai 3 sarà trasmesso "Hannah Arendt",film del 2012 diretto da Margarethe von Trotta.
Prodotto in Germania, Lussemburgo e Francia, tratta la vita della filosofa e teorica politica ebraico-tedesca Hannah Arendt, interpretata da Barbara Sukowa.
È uscito nelle sale italiane il 27 gennaio 2014, distribuito dalla Nexo Digital in occasione della Giornata della Memoria.

Carlo Cassola

Bisognerebbe non conoscerlo mai, l'amore. Continuare a sperarci... Ma che non venisse mai.
(Carlo Cassola, Un cuore arido,1961)


lunedì 26 gennaio 2015

Buonanotte..

"Buonanotte a chi ha l’altra metà del cuore a chilometri di distanza. E complimenti, complimenti davvero perché ci vuole un gran bel coraggio ad abbracciarsi da soli la notte.
Buonanotte, perché è una faccenda da duri amare chi c’è ma non c’è."

Siham Jadir





Oceano mare

Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta. Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo.
Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna.
Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei?
Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle –Ti aspettavo.
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni –i giorni, gli istanti– che quell’uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo –
“Tu sei matto”.
E per sempre lo amerà.
(Da Oceano mare)




Daniele Luttazzi

Buon compleanno, Daniele Luttazzi  <3
“La satira è contro il potere. Contro ogni potere, anche quello della satira. La logica del potere è il numero. Uno smette di fare satira quando si fa forte del numero di chi lo segue.”
— Daniele Luttazzi



sabato 24 gennaio 2015

Gaber


“M’indigno molto meno di un tempo. Mi sono assuefatto allo sfascio e al ridicolo. Quando si sorride per le cose che non vanno, non c’è più spazio per la rabbia, che invece sarebbe ancora tanto utile. Io tifo di più per l’autoironia, il guardare se stessi da un’altra angolazione, cercando di capire qualcosa in più di ciò che siamo. L’ironia ci deve coinvolgere, altrimenti si trasforma in sarcasmo, che è un modo ingeneroso di avvicinarsi agli altri.”
— Giorgio Gaber, 1992


venerdì 23 gennaio 2015

Dali'

Sono in uno stato di erezione intellettuale permanente!
Salvador Dalí



Antonio Gramsci

Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano. Perché hanno tripudiato i nonni dei nostri nonni ecc., dovremmo anche noi sentire il bisogno del tripudio. Tutto ciò stomaca.

(Antonio Gramsci, 1° Gennaio 1916 su l’Avanti!, edizione torinese, rubrica “Sotto la Mole”)


martedì 20 gennaio 2015

Fellini

“Di solito la notte la passo a dormire accanto a me che sto sveglio.”
— Federico Fellini

Fellini

Lo vedi? Niente è impossibile. Arriva sempre il momento giusto per tutto: basta aspettare. Anche la luna, quando è bella piena, matura, può cascarti fra le braccia.

- "La voce della luna" di Federico Fellini, 1990

Fellini

"La vita è una combinazione di magia e pasta.”
Federico Fellini


Fellini

Andare al cinema è come rientrare nel grembo materno. Si sta seduti lì, immobili e assorti nel buio, in attesa che la vita faccia la sua apparizione sullo schermo.
(Federico Fellini)

Fellini

"La televisione è lo specchio dove si riflette la sconfitta di tutto il nostro sistema culturale".
(Federico Fellini)

Federico Fellini

Mie care, la felicità consiste nel poter dire la verità senza far mai soffrire nessuno.
(Guido Anselmi - Marcello Mastroianni ne "8½")

Federico Fellini

Spesso le cose più interessanti sono le più folli.
Federico Fellini

Federico Fellini

Claudia: Della storia che mi hai raccontato non ho capito quasi niente. Ma scusa, un tipo così, come tu l'hai descritto, che non vuol bene a nessuno, non fa mica tanta pena sai? In fondo è colpa sua. Che cosa pretende dagli altri?
Guido: Perché? Credi che io non lo sappia? Come sei noiosina, anche tu.
Claudia: Ah ma non ti si può dire proprio niente! Quanto sei buffo con quel cappellaccio truccato da vecchio! Io non capisco, incontra una ragazza che lo può far rinascere, che gli ridà vita e lui la rifiuta?
Guido: Perché non ci crede più.
Claudia: Perché non sa voler bene.
Guido: Perché non è vero che una donna possa cambiare un uomo.
Claudia: Perché non sa voler bene.
Guido: E perché soprattutto non mi va di raccontare un'altra storia bugiarda.
Claudia: Perché non sa voler bene.
(Dal film "8½")


domenica 18 gennaio 2015

Le parole hanno cessato di comunicare

Perché le parole hanno cessato di comunicare. Ogni parola è detta perché non se ne oda un’altra. La parola, anche quando non afferma, si afferma. La parola non risponde, né domanda: accumula. La parola è l’erba fresca e verde che copre la superficie dello stagno. La parola è polvere negli occhi e occhi bucati. La parola non mostra. La parola dissimula.

Per questo urge mondare le parole perché la semina si muti in raccolto. Perché le parole siano strumento di morte - o di salvezza. Perché la parola valga solo ciò che vale il silenzio dell’atto.

C’è anche il silenzio. Il silenzio, per definizione, è ciò che non si ode. Il silenzio ascolta, esamina, osserva, pesa e analizza. Il silenzio è fecondo. Il silenzio è terra nera e fertile, l’humus dell’essere, la tacita melodia sotto la luce solare. Cadono su di esso le parole. Tutte le parole. Quelle buone e quelle cattive. Il grano e il loglio. Ma solo il grano dà il pane.

José Saramago - Di questo mondo e degli altri




venerdì 16 gennaio 2015

Vincenzo Cerami

Vorrei tornare analfabeta
per non scrivere condanne
a cosa serve essere profeta
tra quattro povere capanne.
Vincenzo Cerami


mercoledì 14 gennaio 2015

Combattere un dolore, una perdita, un insulto...

Combattere un dolore, una perdita, un insulto, una delusione, un tradimento reali, è infinitamente meno difficile che passare una notte insonne a lottare coi fantasmi. L'immaginazione sa meglio della vita inventare torture, perchè l'immaginazione è un demone dentro di noi e sa dove colpire, dove ferire. Conosce il punto vulnerabile, mentre la vita no, i nostri amici e amanti no, perchè raramente la loro immaginazione è pari al compito.
[Anais Nin]

domenica 11 gennaio 2015

Fabrizio De Andrè

La curiosità nei confronti dell'altro è una profondissima forma d'amore.
Fabrizio De Andrè

Faber

“La solitudine (il silenzio, suo stretto parente, bisogna imparare ad ascoltarlo. Il silenzio non esiste) non esiste; nel senso che la solitudine non consiste nello stare soli, ma piuttosto nel non sapersi tenere compagnia. Chi non sa tenersi compagnia difficilmente la sa tenere ad altri. Ecco perché si può essere soli in mezzo a mille persone, ecco anche perché ci si può trovare in compagnia di se stessi ed essere felici (per esempio ascoltando il silenzio, stretto parente della solitudine). Ma il silenzio vero non esiste, come non esiste la vera solitudine. Basta abbandonarsi alle voci dell'Universo".
(Fabrizio De Andrè)
 

Faber

E adesso aspetterò domani 
per avere nostalgia 
signora libertà signorina fantasia 
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza 
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

Fabrizio De Andrè, Se ti tagliassero a pezzetti

Homo Faber

Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore.

Fabrizio De Andrè
 

martedì 6 gennaio 2015

Pippo Fava

“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?”

-Pippo Fava (15 settembre 1925 – 5 gennaio 1984)







domenica 4 gennaio 2015

Thomas Stearns Eliot

La vera poesia può comunicare anche prima di essere capita.
(Thomas Stearns Eliot, Dante, 1929)



giovedì 1 gennaio 2015

L'equazione - G. Gaber


L'equazione - G. Gaber
E quando fuori dalla tua finestra il cielo si fa più grigio.
E quando dentro ai tuoi pensieri si insinua un senso di amarezza.
E quando avverti una crescente mancanza di energia.
E quando ti senti profondamente solo…
Ecco, quello è il giorno dell’appuntamento col bilancio della tua vita.
Generalmente non è un bel giorno… E non tanto perchè il cielo si fa un pò più grigio… quanto perchè tu ti fai un pò più schifo.
Dunque il lavoro… il lavoro… non manca. Voglio dire; c’è anche chi ce l’ha. Ma in genere non gode. L’impegno civile, morale e sociale… meglio lasciar perdere.
La salute: finchè uno ce l’ha non ci pensa. Non resta che l’amore, la sfera dei sentimenti, degli affetti; che forse è la cosa che dentro conta di più. E poi almeno quella ce la scegliamo da noi. Un disastro!
Ma se si fallisce sempre, ci sarà un motivo! Dov’è che si sbaglia? Colpa mia… colpa tua… No, io a queste cose non ci credo. L’errore deve essere prima. Non una cosa recente. Probabilmente da bambino: un errore che ha influenzato tutta la mia vita affettiva: forse il famoso Edipo, forse ‘mamma ce n’è una sola’. Anche troppa. Oppure nonni, fratelli, zii… insomma figure, fotografie dell’infanzia che rimangono dentro di noi per tutta la vita.
Sì, un errore innocente, impercettibile,che poi col tempo si è ripetuto, ingigantito, fino a diventare gravissimo, irreparabile.
Già, ma perchè l’errore si ingigantisce? Dev’essere un pò come quando a scuola facevamo le equazioni algebriche. Cioè, tu fai uno sbaglietto, una svista, un più o un meno, chi lo sa.. E’ che poi te lo porti dietro e nella riga sotto cominci già a vedere degli strani numeri. Va be’, dici, tanto poi si semplifica. E poi numeri sempre più grossi, brutti, sgraziati anche. E poi addirittura enormi, incontenibili, schifosi.

E alla fine: x = 472.827.324 fratto, radice quadrata di 87.225.035 + c

E ora prova un pò a semplificare.
Non c’è niente da fare. La matematica deve avere una sua estetica: x=2.
Bello, la semplicità.
Forse, per fare bene un’equazione è sufficiente avere delle buone basi. Ma per fare una storia d’amore vera e duratura è necessario essere capaci di scrostare quella vernice indelebile con cui abbiamo dipinto i nostri sentimenti.



Rita Levi Montalcini

"Il messaggio che invio, e credo anche più importante di quello scientifico, è di affrontare la vita con totale disinteresse alla propria persona, e con la massima attenzione verso il mondo che ci circonda, sia quello inanimato che quello dei viventi. Questo, ritengo, è stato il mio unico merito. Io dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona."

Rita Levi Montalcini

Giorgio Gaber


“Quando sarò capace d’amare mi piacerebbe un amore che non avesse alcun appuntamento col dovere. Un amore senza sensi di colpa, senza alcun rimorso, egoista e naturale come un fiume che fa il suo corso. Senza cattive o buone azioni, senza altre strane deviazioni che se anche il fiume le potesse avere, andrebbe sempre al mare.”
— Giorgio Gaber



mercoledì 31 dicembre 2014

Felice 2015!

“Primo proposito, rinnovabile 365 giorni all’anno: commettere errori di felicità.”

— Massimo Bisotti


Letto inter nos

 Da qualche parte nell'Universo esiste un mondo non visibile agli occhi in cui si aggirano sagome vibranti di luce. Sono le anime degli Innamorati Eterni e palpitano a coppie, trovando l'una nell'altra le ragioni del proprio splendore.

- Chiara Gamberale e Massimo Gramellini, Avrò cura di te

venerdì 26 dicembre 2014

Storie d'amore

Anaïs, sei stata tu a dare il via allo scorrere della linfa. Non sono più responsabile di ciò che dico e che faccio. Ascolta, riceverai la lettera e forse ne resterai delusa. È un così piccolo frammento di quello che avrei da dirti, e ancora mi manca il coraggio che dovrei avere. Perché, accidenti, perché? Tu mi hai dato il permesso. Ma te l’aspetti tutto quello che ho da dirti? Mi hai letto tutti i tuoi appunti – sì, sì c’è differenza fra ciò che dico e ciò che faccio, diciamo che c’era. Anaïs, vengo di continuo interrotto. Cercherò di continuare a casa. La gente intorno si incuriosisce del fatto che molto spesso io sia qui intento a scrivere. Pensano che io sia uno che va in cerca di punizioni. Mi chiedono perché non me ne vado a casa. Anaïs, potrei restare qui tutta la notte a scriverti. Ti ho continuamente davanti agli occhi, il capo chino, le lunghe ciglia abbassate. E mi sento umilissimo. Non capisco perché tu abbia dovuto scegliere me, non riesco a venirne a capo. Ma non ho voglia di andare troppo a fondo. Mi hai messo il fuoco dentro e adesso non potrò più essere quello che ero, semplicemente tuo amico. Ma sono mai stato soltanto tale? Ho l’impressione che fin dal primissimo inizio, da quando ho aperto l’uscio e mi hai porto sorridendo la mano, io sono rimasto preso, ero tuo. Anche June l’ha avvertito. Ha detto subito che eri innamorata di me o che io lo ero di te. Ma per quanto mi riguardava non ignoravo che fosse amore. Parlavo di te con calore, senza riserve. Henry
Henry Miller a Anaïs Nin


Renato Guttuso


"La pittura è il mio mestiere. Cioè è il mio mestiere ed il mio modo di avere rapporto con il mondo. Vorrei essere appassionato e semplice, audace e non esagerato. Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che, come nella vita, consiste nella verità".
Renato Guttuso


mercoledì 24 dicembre 2014

Natale - Erri De Luca

Natale - Erri De Luca

Nascerà in una stiva tra viaggiatori clandestini.
Lo scalderà il vapore della sala macchine.
Lo cullerà il rollio del mare di traverso.
Sua madre imbarcata per tentare uno scampo o una
fortuna,
suo padre l’angelo di un’ora, 
molte paternità bastano a questo. 
In terraferma l’avrebbero deposto 
nel cassonetto di nettezza urbana. 
Staccheranno coi denti la corda d’ombelico. 
Lo getteranno al mare, alla misericordia.

Possiamo dargli solo i mesi di grembo, dicono le madri.
Lo possiamo aspettare, abbracciare no.
Nascere è solo un fiato d’aria guasta. Non c’è mondo
per lui.
Niente della sua vita è una parabola. 
Nessun martello di falegname gli batterà le ore dell’infanzia, 
poi i chiodi nella carne. 
Io non mi chiamo Maria, ma questi figli miei 
che non hanno portato manco un vestito e un nome 
i marinai li chiamano Gesù. 
Perché nascono in viaggio, senza arrivo.

Nasce nelle stive dei clandestini,
resta meno di un’ora di dicembre.
Dura di più il percorso dei Magi e dei contrabbandieri.
Nasce in mezzo a una strage di bambini.
Nasce per tradizione, per necessità,
con la stessa pazienza anniversaria.
Però non sopravvive più, non vuole.
Perché vivere ha già vissuto, e dire ha detto.
Non può togliere o aggiungere una spina ai rovi delle
tempie.
Sta con quelli che vivono il tempo di nascere. 
Va con quelli che durano un’ora.
Erri De Luca - Opera sull’acqua - Einaud

Natale degli spalatori di neve, Jacques Prevert

Quando cade a Natale)
I nostri camini sono vuoti
le nostre tasche rivoltate
ohè ohè ohè
i nostri camini sono vuoti
le nostre scarpe bucate
ohè ohè ohè
e i nostri figli lividi
sono a pancia vuota
ohè ohè ohè
Eppure è Natale
Natale che bisogna festeggiare
Festeggiamo festeggiamo il Natale
lo si fa ogni anno
Ohè la vita è bella
Ohè felice Natale
Ma ecco la neve che cade
che cade così dall'alto
Si farà certo male
cadendo così dall'alto
ohè ohè èho
Povera neve novella
corriamo corriamo verso quella
corriamo con le nostre pale
corriamo a raccoglierla
perchè questo è il nostro mestiere
ohè ohè ohè
Graziosa neve novella
tu che arrivi dal cielo
dicci dicci o bella
ohè ohè ohè
Quando a Natale 
cadranno di lassù
i tacchini di Natale
con i loro piccoli
ohè ohè èho!

Una lettera- racconto di Elsa Morante

Roma 21 dicembre 1971

Caro Goffredo

con questa mia lettera ti mando i miei auguri di Natale e Anno Nuovo, e ti racconto, per l’occasione, un fatto vero (vero almeno in parte, e fino a un certo punto).

Avvenne più di 50 anni fa, nel periodo delle feste (credo che fossero proprio le feste natalizie). In un  collegio di preti (o frati) una diecina di ragazzetti erano costretti, per motivi di famiglia, a passare le feste dentro. Il pranzo della festa principale (giorno di Natale) fu – relativamente – lauto. la lista era: Fettuccine – Abbacchio con patate – 1 pera. Alla fine viene però portasta a tavola una magnifica torta (zuppa inglese) del diametro di almeno 45 cm.
Si alza il Priore e dice: “Figlioli, in questo santo giorno vi invito a pensare a tanti poveri bambini che non hanno nemmeno il pane: e nel pensiero di questi poverelli vi invito a offrire un fioretto a Gesù. A ciascuno dei presenti qui raccolti a questa tavola tocca, o toccherebbe, una fetta della torta che qui vedete. Ebbene, ecco la mia proposta: rinunciare alla propria fetta di torta, offrendola come fioretto a Gesù. Tutti i bambini buoni che sono d’accordo su questo fioretto, adesso si alzeranno da tavola. Va bene?”.

Tutti rispondono compunti: "Sì, padre". E si alzano. Tutti meno uno, un certo Egidio che non risponde e non si alza. A trattenerlo sulla sedia è una sensazione strana: gli sembra che quel fioretto puzzi.

“Egidio! Non hai sentito? E perché tu non ti alzi? Tutti i bambini buoni si sono alzati. E tu?”.

Egidio si fa rosso, e non trova altra risposta: “Io sono cattivo”.

“Ah”, fa il Priore amareggiatissimo. E sia pure controvoglia, è costretto a tagliare una fetta di torta e metterla nel piatto di Egidio. Il quale rimane solo a tavola con la sua fetta di zuppa inglese.
Il peggio è che, tra tutti i dolci, proprio la zuppa inglese non gli piace. Ne mangia un pezzetto, ma non gli va. In quel momento vede, dietro la vetrata del refettorio, un cagnaccio di nessuno che fissa il suo piatto con ingordigia. Tanto per finirla, gli dà il resto della sua torta. Il cane l’ha divorata in un lampo.

Exit Egidio. Rientra il Priore. E guarda quella torta non più intera, cioè mancante di una fetta, che gli urta doppiamente i nervi. Primo motivo: perché è simbolo materiale che nel suo gregge c’è una pecorella smarrita, un individualista anzi un aristocratico e, diciamolo pure, un reazionario: EGIDIO! E secondo motivo: per ragioni politiche, giacché, come spesso succede, dietro a quel fioretto collettivo si nascondeva anche una politica; cioè il Priore si riprometteva di offrire quella torta, rinunciata dai ragazzi, alla potentissima, grassissima e ghiottissima badessa di un convento del circondario, la quale giustamente gliene avrebbe reso merito…
Ma adesso che la torta non è più intera, mancando di uno spicchio, decentemente non può offrirgliela più. E quanto a lui stesso, per colmo di rabbia, lui soffre di diabete… anzi, alle altre sue rabbie, si aggiungeva un po’ di invidia per Egidio che col suo stomacuccio fresco, ha gustato il sapore dello zucchero… In poche parole: quella torta gli è divenuta odiosa al punto che quasi quasi la butterebbe nel cesso!
In quel momento il caso vuole che passi di là il piccolo spazzacamino del convento (1), che viene in questo giorno a riscuotere i propri crediti (il Priore è di solito un tardo pagatore) i quali ammontano in tutto (lavoro di tutto l’inverno) a L.2,45 (si tratta di 50 anni fa). Seccato, il Priore gli molla, all’uso solito, un acconto di L.0,50 dicendo: "Ripassa quest’altr’anno per il resto". In quel momento gli ricasca sotto gli occhi la maledetta torta, e per liberarsene, la mette tra le braccia del piccolo spazzacamino: “To’, portatela via e togliti subito dai piedi”. Lo spazzacamino scappa via, e se la va a mangiare con i suoi compagnucci spazzacamini. Fine.

MORALE:

Le vie del signore sono infinite

oppure

Tutte le strade portano a Roma.

Non so. La storia, a ogni modo è (fino ad un certo punto) vera. Non ti ho raccontato una balla. Avvenne più di 50 anni fa (esattamente, se non mi sbaglio, 53 o 54 anni fa).


(1)  N.B. (al posto dello spazzacamino, forse c’era il garzone del lattaio – o altro sotto-proletario minorenne)

Elsa