Quando uno si informa, è molto più difficile prenderlo per il sedere.
- Marco Travaglio
lunedì 23 giugno 2014
Natalia Aspesi
“C’è una misteriosa, segreta abitudine italiana di considerare le donne come gran brave persone certo, con gli stessi diritti certo, ma diverse, nel senso di un po’ ambigue, e sempre un po’ colpevoli: dall’aver lasciato scuocere la pasta a volersene andare, sfuggendo, meglio tentando di sfuggire a un ordine, a una consuetudine, a una sudditanza, in qualche modo disubbidendo a un uomo che, proprio perché sempre più fragile e insicuro, spaventato da quella persona che lo giudica e gli si oppone o addirittura non ne vuole più sapere, sente il bisogno di prevaricare, di essere riconosciuto come maschio, quindi come padrone"
Natalia Aspesi
Natalia Aspesi
domenica 22 giugno 2014
Simone De Beauvoir
“Scrivere, pertanto, è un’attività complessa: è, insieme, preferire l’immaginario e voler comunicare; in queste due scelte si manifestano tendenze assai diverse e a prima vista contrastanti. Per pretendere di sostituire un universo inventato al mondo esistente, bisogna rifiutare aggressivamente quest’ultimo: chiunque vi stia dentro come un pesce nell’acqua e pensi che tutto va bene, non si metterà certo a scrivere. Ma il desiderio di comunicazione presuppone che ci si interessi agli altri; anche se nel rapporto dello scrittore con l’umanità entra dell’inimicizia e del disprezzo.”
— | Simone De Beauvoir |
Memorie di una ragazza perbene
“Mi regalavano dei librettini che si animavano facendone scorrere rapidamente le pagine tra le dita: la bambina si metteva a saltare, il boxer a tirar pugni. Giochi d’ombre, proiezioni luminose si componevano e ricomponevano sotto i miei occhi. In complesso, le magre ricchezze della mia esistenza di cittadina non potevano rivaleggiare con quelle contenute nei libri.”
— | Simone De Beauvoir, Memorie di una ragazza perbene |
Wall of dolls
Wall of dolls: un muro di bambole contro la violenza sulle donne - Centro Culturale di Milano (via De Amicis, 2)
Le donne che leggono
“Le donne che leggono sono pericolose perchè non si annoiano mai, qualunque cosa accada hanno sempre una via di fuga.
Le donne che leggono sono pericolose perchè nutrono i loro sogni e non c’è nulla di più rivoluzionario di una donna che sogna di cambiare la propria vita, se lo fa, farà la rivoluzione, se non la fa seminerà il terrore.
Le donne che leggono sono pericolose soprattutto per se stesse. Ci sarà un motivo se la storia dell’umanità ha ritardato la lettura alle donne, la natura sapeva che avrebbe complicato loro la vita.
Comunque sia, pazienza, LEGGERE è MERAVIGLIOSO.”
Le donne che leggono sono pericolose perchè nutrono i loro sogni e non c’è nulla di più rivoluzionario di una donna che sogna di cambiare la propria vita, se lo fa, farà la rivoluzione, se non la fa seminerà il terrore.
Le donne che leggono sono pericolose soprattutto per se stesse. Ci sarà un motivo se la storia dell’umanità ha ritardato la lettura alle donne, la natura sapeva che avrebbe complicato loro la vita.
Comunque sia, pazienza, LEGGERE è MERAVIGLIOSO.”
— | Daria Bignardi |
Stasera in tv
Stasera, alle 21.25 su Rai Uno andrà in onda lo spettacolo di Dario Fo, "Francesco lu santo jullare", il memorabile lavoro sulla vita del Santo d'Assisi, realizzato dal premio Nobel per la letteratura 15 anni fa e ora riscritto in una nuova versione.
Sartre
“Ho voglia d’andarmene, d’andarmene in qualche posto dove sia veramente al mio posto, dove m’ingrani… Ma il mio posto non è in nessun luogo: io sono di troppo.”
La nausea, J.P. Sartre
La nausea, J.P. Sartre
Sartre
“Ecco che cosa ho pensato: affinché l’avvenimento più comune diventi un’avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo. È questo che trae in inganno la gente: un uomo è sempre un narratore di storie, vive circondato delle sue storie e delle storie altrui, tutto quello che gli capita lo vede attraverso di esse, e cerca di vivere la sua vita come se la raccontasse. Ma bisogna scegliere: o vivere o raccontare.”
— | La Nausea, Jean-Paul Sartre |
Sartre
Alle tre del pomeriggio è sempre troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa tu voglia fare.
Jean Paul Sartre, La nausea
Jean Paul Sartre, La nausea
Le emozioni...
“Esistono procedimenti magici che aboliscono le distanze di spazio e tempo: le emozioni.”
(Simone de Beauvoir, L'età forte)
sabato 21 giugno 2014
Benazir Bhutto(Karachi, 21 giugno 1953 – Rawalpindi, 27 dicembre 2007)
Una nave in porto è al sicuro, ma non è per questo che le navi sono state costruite.
- Benazir Bhutto
- Benazir Bhutto
L'età della ragione
"Che strana, la giovinezza” pensò Matteo, “di fuori luccica e dentro non c’è niente.” Ivic sentiva la sua giovinezza, e anche Boris, ma erano eccezioni. Martiri della giovinezza. “Io non sapevo di essere giovane, e non lo sapevano né Brunet, né Daniele. Ce ne siamo resi conto dopo”.
-L’età della Ragione, J-P Sartre
21 giugno 1905: nasce Jean Paul Sartre
21 giugno 1945: nasce a Parigi Jean Paul Sartre, filosofo scrittore drammaturgo e critico letterario francese, fra massimi esponenti dell'esistenzialismo. Nel 1964 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura, che però rifiutò, motivando il rifiuto col fatto che solo a posteriori, dopo la morte, sia possibile esprimere un giudizio sull'effettivo valore di un letterato
Jean-Paul Charles Aymard Sartre (Parigi, 21 giugno 1905 – Parigi, 15 aprile 1980)
È la corrente che ti trascina, è la vita; non si può giudicare, né capire, non c'è che lasciarsi andare.
Jean-Paul Sartre
Jean-Paul Sartre
venerdì 20 giugno 2014
Buongiorno
Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre. Quando uno ride, vedi un po’ la sua anima. E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote, come un albero, e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere. Gli avari e coloro che non hanno niente da offrire, infatti, non ridono.”
Roberto Saviano
“Conservo rispetto. Rispetto per chi legge. Per chi strappa un tempo importante della sua vita per costruire nuova vita. Nulla è più potente della lettura, nessuno è più bugiardo di chi afferma che leggere un libro è un gesto passivo. Leggere, sentire, studiare, capire è l’unico modo di costruire vita oltre la vita, vita a fianco della vita. Leggere è un atto pericoloso perché dà forma e dimensione alle parole, le incarna e le disperde in ogni direzione. Capovolge tutto. (…) Conoscere è iniziare a cambiare.”
- Roberto Saviano
Elias Canetti, La lingua salvata
«Ogni cosa che ho imparato dalla viva voce dei miei insegnanti ha conservato la fisionomia di colui che me l’ha spiegata e nel ricordo è rimasta legata alla sua immagine. È questa la prima vera scuola di conoscenza dell’uomo».
Elias Canetti, La lingua salvata
Elias Canetti, La lingua salvata
Accadde oggi
20 giugno 1979: Nilde Iotti viene nominata presidente della Camera dei Deputati. E' la prima donna nella storia repubblicana italiana a ricoprire questa carica.
Piccola favola, di Franz Kafka
“Ahi!” disse il topo, “il mondo diventa ogni giorno più angusto. Prima era così ampio che avevo paura, continuavo a correre ed ero felice di vedere finalmente a sinistra e a destra in lontananza delle pareti, ma queste lunghe pareti si corrono incontro l’un l’altra così rapidamente che io sono già nell’ultima stanza, e lì, nell’angolo, c’è la trappola nella quale cadrò”. - “Devi solo cambiare la direzione della corsa”, disse il gatto e lo mangiò.”— Franz Kafka, Piccola favola
giovedì 19 giugno 2014
Saramago
“Non si può mai sapere in anticipo di cosa siano capaci le persone, bisogna aspettare, dar tempo al tempo, è il tempo che comanda, il tempo è il compagno che sta giocando di fronte a noi, e ha in mano tutte le carte del mazzo, a noi ci tocca inventarci le briscole con la vita, la nostra.”
(Josè Saramago, Cecità)
(Josè Saramago, Cecità)
Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623 – Parigi, 19 agosto 1662)
L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante. Non occorre che l’universo intero si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d’acqua è sufficiente per ucciderlo. Ma quand’anche l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe pur sempre più nobile di chi lo uccide, dal momento che egli sa di morire e il vantaggio che l’universo ha su di lui; l’universo non sa nulla. Tutta la nostra dignità sta dunque nel pensiero.
(Blaise Pascal)
(Blaise Pascal)
Aung San Suu Kyi
L'autentica rivoluzione è quella dello spirito, nata dalla convinzione intellettuale della necessità di cambiamento degli atteggiamenti mentali e dei valori che modellano il corso dello sviluppo di una nazione. Una rivoluzione finalizzata semplicemente a trasformare le politiche e le istituzioni ufficiali per migliorare le condizioni materiali ha poche probabilità di successo.
(Aung San Suu Kyi)
(Aung San Suu Kyi)
Mario Soldati (Torino, 17 novembre 1906 – Tellaro, 19 giugno 1999)
“Il miglior souvenir di viaggio è un biglietto tranviario che una mattina, rivestendo un vecchio abito, troviamo in fondo al taschino del gilet, dove l’avevamo messo mesi prima, in una lontana città e poi avevamo dimenticato la sua esistenza. All’improvvisa scoperta, balza il cuore, quel pezzetto di carta è una metafora concisa e straziante.”
— | Mario Soldati, da “America primo amore”. |
mercoledì 18 giugno 2014
Saramago
Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono.”
— | José Saramago - Cecità |
martedì 17 giugno 2014
Stasera in tv
« Dopo Lo squalo un altro gigante del cinema. » |
(Tagline del film ) |
Alle 21.15 su Rai Movie sara' trasmesso "Boris - Il film" , film del 2011, diretto e co-sceneggiato da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo. È tratto dalla serie televisiva Boris, e interpretato dallo stesso cast.
Mauro Corona
“Ma non vi è denaro al mondo che compri l’amore. Quello c’è o non c’è, è come il vento, viene e va. Spesso quando c’è si scioglie in breve e scappa come neve a primavera. A quel punto, se uno risulta eroinomane d’affetto si mette a far casini. Quando scopre che l’amore si disfa, da neve diventa acqua, l’abbandonato si sente perso, finito, azzerato. Se non è allenato alla sconfitta, educato a perdere, corazzato dal dolore, in pratica se non ha pelle, cominciano i guai. Fa danni. Danni che si riversano su di lui e quelli che gli stanno vicini: genitori, parenti, amici. Non vi è cura nè rimedio per gli alcolisti d’amore, non si recuperano, sono perduti. Gelosia, insicurezza e possesso devastano il loro fegato più di quello che può fare l’alcool. Se non reggono l’intossicazione, si scagliano sugli amanti che dovrebbero adorarli alla follia e invece li hanno piantati.”
- Mauro Corona
lunedì 16 giugno 2014
Bambini vittime dell’orrore di certe famigliole - di Massimo Gramellini
L’assassino corteggia una collega di lavoro, ne viene respinto e si convince che la ragione del rifiuto sia la sua condizione di uomo impegnato, con moglie e figli a carico. Potrebbe divorziare o anche solo fermarsi un attimo. Ma la vita gli sembra una prigione e le responsabilità le sbarre di una gabbia. Il divorzio costa troppo, in termini economici e sociali. Così mette a letto i bambini, fa l’amore con la moglie, per sfogarsi o per calmarsi, ma non si sfoga e non si calma. Si alza, invece, e va in cucina a prendere un coltello. I bimbi cadono nel sonno, sacrificati come agnellini, La moglie muore da sveglia e fa ancora in tempo a chiedergli «perché». Bella domanda. Ma lui non risponde. Si lava le mani e va al bar a vedere la partita.
L’avvertenza è d’obbligo: non è che tutte le famiglie siano come quelle che la cronaca nera spinge in avanti come sentinelle del nostro smarrimento. Non siamo diventati all’improvviso un popolo di assassini di ragazzine e sgozzatori di parenti prossimi. Chi varca i confini del delitto è sempre un estremista, però si muove in un contesto sociale che non ci è estraneo. La famiglia: luogo di convivenza forzata, culla e tomba di passioni, ma anche fabbrica di interessi e produttrice inesausta di misteri. Come autore di un romanzo a sfondo familiare mi è capitato di ritrovarmi depositario delle confidenze intime di lettrici e lettori che mi hanno fornito un catalogo impressionante di tutte le meraviglie e gli orrori che la cellula della società umana riesce a produrre: complessi, rancori, scoperte tardive, agnizioni, invidie, gelosie e bugie, tantissime bugie. A fin di bene, a fin di male, a fin di niente. Si vive dentro una bolla di non detti, si accumulano tensioni e illusioni e poi si esplode, per fortuna non sempre con gesti da codice penale, ma in modi comunque feroci che fanno vacillare le certezze. Ad esempio che ci si possa fidare almeno delle persone con cui si condividono le mura di casa.
Lascio volentieri a sociologi e psicologi il compito di scandagliare gli abissi della comunità e della psiche umana. Il mio pensiero adesso va solo ai bambini: a quelli uccisi dal padre impazzito e ai figli del presunto assassino di Yara, segnati a vita da qualcosa di troppo grande e orribile per loro. Che i sopravvissuti non perdano mai la fiducia nel prossimo, perché gli angeli spuntano dove meno te lo aspetti e una vita passata a guardarsi le spalle è una condanna immeritata per chiunque, figuriamoci per degli innocenti.
Massimo Gramellini, La Stampa Editoriali, 17/06/2014
Diario del seduttore
“Legge eterna nell’amore è che due esseri debbano sentirsi come venuti al mondo l’uno per l’altro solo nel primo istante in cui hanno cominciato ad amarsi.”
— Diario del seduttore, Søren Kierkegaard
— Diario del seduttore, Søren Kierkegaard
Michelangelo e il Novecento
Firenze, Casa Buonarroti, 18 giugno-20 ottobre 2014
Modena, Galleria civica, 20 giugno-19 ottobre 2014
“Michelangelo e il Novecento”
evento dedicato alla fortuna della figura e dell’opera dell’artista nel corso del secolo scorso che apre al pubblico a Firenze a partire dal 18 giugno e a Modena dal 20 giugno, per chiudersi, in entrambe le sedi, il prossimo mese di ottobre.
Orari e costi
Firenze Casa Buonarroti
ingresso (comprendente la visita del Museo della Casa Buonarroti)
€ 6.50 intero; € 8.50 cumulativo con il Complesso Monumentale di Santa Croce
€ 4.50 gruppi e scuole secondarie di secondo grado
€ 3.00 scuole primarie e secondarie di primo grado
ingresso (comprendente la visita del Museo della Casa Buonarroti)
€ 6.50 intero; € 8.50 cumulativo con il Complesso Monumentale di Santa Croce
€ 4.50 gruppi e scuole secondarie di secondo grado
€ 3.00 scuole primarie e secondarie di primo grado
orario: 10.00-17.00; chiuso il martedì
su prenotazione, aperture straordinarie fuori orario per gruppi
su prenotazione, aperture straordinarie fuori orario per gruppi
Modena, Galleria civica
ingresso gratuito
ingresso gratuito
orari: dal 20 giugno all’11 settembre 2014 dal giovedì alla domenica dalle 19.00 alle 23.00
aperture straordinarie sabato e domenica 21 e 22, 28 e 29 giugno dalle 17.00 alle 23.00
dal 17 settembre al 19 ottobre 2014 dal mercoledì al venerdì dalle 10.30 alle 13.00
e dalle 16.00 alle 19.30
sabato e domenica dalle 10.30 alle 19.30
in occasione del Festivalfilosofia, venerdì 12 settembre apertura dalle 9.00 alle 23.00
sabato 13 dalle 9.00 all’1.00, domenica 14 dalle 9.00 alle 21.00
aperture straordinarie sabato e domenica 21 e 22, 28 e 29 giugno dalle 17.00 alle 23.00
dal 17 settembre al 19 ottobre 2014 dal mercoledì al venerdì dalle 10.30 alle 13.00
e dalle 16.00 alle 19.30
sabato e domenica dalle 10.30 alle 19.30
in occasione del Festivalfilosofia, venerdì 12 settembre apertura dalle 9.00 alle 23.00
sabato 13 dalle 9.00 all’1.00, domenica 14 dalle 9.00 alle 21.00
Gesualdo Bufalino
“L’amore fra noi lo inventammo come in una prigione due detenuti inventano un telegrafo di segni mediante battimenti sul muro, strofette canticchiate da una finestra all’altra, messaggi sibillini scritti su rotolini di carta. Così cercammo, così trovammo l’alfabeto e la grammatica di una lingua che non c’era.”
— | Gesualdo Bufalino, Il malpensante |
Gesualdo Bufalino
“Il solito dubbio: se ricordare o dimenticare, rompere i ponti col passato o scaldarselo in cuore come una serpe.”
Gesualdo Bufalino
— |
Andrea Pazienza
“Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare un’intera via crucis con una semplice stretta di mano o una visita ad un museo e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi e miliardi di parole d’amore.”
- Andrea Pazienza, Pompeo
Salvatore Quasimodo
« Per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi » |
(Motivazione del Premio Nobel per la Letteratura conferito a Salvatore Quasimodo nel 1959) |
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