sabato 24 maggio 2014

Eduardo De Filippo

A vita è tosta e nisciuno ti aiuta, o meglio ce sta chi t'aiuta, ma una vota sola, pe' pure dì: " T'aggio aiutato".
- Eduardo De Filippo in "Questi fantasmi"





Il Pontormo (Pontorme, 24 maggio 1494 – Firenze, 2 gennaio 1557)




Bob Dylan

"Credo che le donne reggano il mondo e non credo ci sia un uomo che ha mai fatto qualcosa senza che una donna glielo abbia concesso o lo abbia incoraggiato a farlo".
Bob Dylan

Eduardo De Filippo - E' cos'è nient'


"Che vuoi fare: è cos’e nient", "Pure questa è cos’e nient. È sempre cos’e nient. Tutte le situazioni le abbiamo sempre così risolte. È cos’e nient. Non teniamo che mangiare: è cos’e nient. Ci manca il necessario: è cos’e nient. Il padrone muore e io perdo il posto: è cos’e nient. Ci negano il diritto della vita: è cos’e nient’. Ci tolgono l’aria: è cos’è nient, che vvuò fa. Sempre cos’e nient. Quanto sei bella. Quanto eri bella. E guarda a me, guarda cosa sono diventato. A furia di dire è cos’e nient siamo diventati cos’e nient io e te. Chi ruba lavoro è come se rubasse danaro. Ma se onestamente non si può vivere, dimmi, dimmi "vabbuò è cos’e nient. Non piangere è cos’e niente. Se io esco e uccido a qualcuno è cos’e nient. E se io impazzisco e finisco al manicomio e ti chiedono perché vostro marito è impazzito tu devi dire: è impazzito per niente. È cos’e nient. È niente".
Eduardo De Filippo

Come eravamo

<3


Eduardo De Filippo

Il pensare stanca più dell'agire stesso.
- Eduardo De Filippo, Le voci dentro





Eduardo De Filippo (Napoli, 24 maggio 1900 – Roma, 31 ottobre 1984)

Io ti dico che l’uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che è venuto il momento di fare marcia indietro, e la fa. Quando riconosce un errore commesso se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze, e non cerca scuse. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura.
Eduardo De Filippo , Il Sindaco del Rione Sanità 



venerdì 23 maggio 2014

Eduardo De Filippo (Napoli, 24 maggio 1900 – Roma, 31 ottobre 1984)

Le verità sono come le medicine: hanno il sapore cattivo e nessuno le vuole prendere, però fanno bene.
Eduardo De Filippo







Auguri, Bob!

Tanti auguri di buon settantatreesimo compleanno al cantautore statunitense Bob Dylan, nato a Duluth, nel Minnesota, il 24 maggio 1941

Andrea Pazienza

È assurdo pensare di ritrovarsi un giorno colti, quando non si è letto un libro, o rispettati, se ci si è sempre comportati ingiustamente. Questi sono miracoli che non possono succedere, così come dal giallo con l’azzurro nascerà sempre il verde, non il rosa o il marrone: è verde. Verde matematico.
— Andrea Pazienza

Giovanni Falcone

"La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione."
Giovanni Falcone

Non ci resta che piangere - la lettera al Savonarola

La lettera di Benigni e Troisi al Savonarola
T: M'arraccumando, Saverio!
B: Stai tranquillo.
T: Con educazione, non ci dobbiamo far riconoscere…cerchiamo di  farla un po' anonima.
B: Allora dettala te! Vai!
T: Caro Savonarola.
B: Prima la data; quanto sarà?
T: Quasi il 1500.
B: Quasi il 1500?
T: Lo sai tu quanto ne avimmo?
B: (pensando alla loro vita "normale") Che scrivi? Ti arriva una lettera, Roma quasi 2000?
T: Metti, estate quasi 1500.
B: Mi informo io della data.
T: Allora leva la data.
B: Caro…? Non è nostro amico…
T: Aspetta un attimo, non scrivere subito. Santissimo Savonarola...
B: Santissimo …

T: Come sei bello!
B: Santissimo Savonarola! Quanto ci piaci a noi due! L'esclamativo ce l'avrà?
T: Allora, se non si sa se ci sta l'esclamativo, "scusa la volgarità!".
B: Scusa la volgarità? E perché?
T: Quello ogni cosa è peccato! E' capace, vede il punto esclamativo … cos'è 'sta cosa;  l'uomo con il puntino sotto, è peccato, noi ci mettiamo con le spalle al sicuro. Scusa le volgarità…
B: Allora  mettiamo una freccia, questo è un esclamativo, non una volgarità! 
T: No, no; scusa le volgarità… eventuali.
B: Eventuali?
T: Eventuali! La vuoi scrivere come dico io, o no? Allora quello dice, perché hanno scritto le volgarità se non ci sono volgarità? Allora vuol dire che volevano essere volgari e non ci sono riusciti. Volgarità eventuali!
B: Lascia vivere Vitellozzo.
T: Potresti lasciar vivere Vitellozzo, se puoi?
B: Savonarola!
T: Savonarola! Mò dobbiamo cercare di spiegare per bene…
B: Savonarola!
T: Savonarola!
B: Che c'è?
T: Savonarola, e che è?
B: Diamoci una calmata!
T. E che è? Qua pare che ogni cosa uno non si può muovere, e questo e quello, pure per te, oh!
B: Oh!
T: Due persone, due personcine, noi siamo due personcine per bene che non farebbero male nemmeno a una mosca…
B: Figuriamoci!
T: Figuriamoci a un santo come te!
B: Un santone!
T: Un santone come te! Anzi…
B: Varrai più di una mosca.
T: Lascia perdere, pare che lo mettiamo in competizione. Anzi, anzi spiega ogni cosa, varrai più di una mosca.
B: Ciao.
T: No, no, qua ci vuole un saluto per bene, da peccatore umile. Noi ti salutiamo con, proprio, non sappiamo nemmeno… scrivi, ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, proprio il massimo, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti!
B: Cioè, che vuol dire?
T: La faccia sotto i piedi e può camminare; quello pensa siamo proprio due umili.
B: Una bellissima immagine, la nostra faccia sotto i tuoi piedi e puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto.
T: Scusa il paragone di prima tra la mosca e il frate, non volevamo minimamente offenderti,  i tuoi peccatori di prima con la faccia dove sappiamo.
B: Gli si è detto …
T: Con la faccia dove sappiamo.
B: Sempre zitti.
T: Sempre zitti. 


Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452 – Firenze, 23 maggio 1498)

Tiranno è nome di uomo di mala vita, e pessimo tra tutti gli altri uomini, che per forza sopra tutti vuole regnare, massime quello che di cittadino è fatto tiranno. Perché, prima, è necessario dire che sia superbo, volendo esaltarsi sopra li suoi equali, anzi sopra li migliori di sé e quelli a' quali più tosto meriteria di essere subietto: e però è invidioso, e sempre si contrista della gloria delli altri uomini, e massime delli cittadini della sua città; e non può patire di udire laudare altri, benché molte volte dissimuli e oda con cruciato di core; e si allegra delle ignominie del prossimo per tal modo, che vorria che ogni uomo fussi vituperato, acciò che lui solo restassi glorioso.
Girolamo Savonarola

Andrea Pazienza

Prima di fare fumetti dipingevo quadri di denuncia. Erano tempi nei quali non potevo prescindere dal fare questo. Ma i miei quadri venivano comprati da farmacisti che se li mettevano in camera da letto. Il fatto che il quadro continuasse a pulsare in quell'ambiente mi sembrava, oltre che una contraddizione, anche un limite enorme. Da qui il mio desiderio di fare fumetti.
(Andrea Pazienza)

Andrea Pazienza (San Benedetto del Tronto, 23 maggio 1956 – Montepulciano, 16 giugno 1988

« Il mio primo disegnino riconoscibile l’ho fatto a 18 mesi, era un orso, questo testimonia quanto era forte in me il bisogno di disegnare »
(Andrea Pazienza, Il segno di una resa invincibile)
Il 23 maggio 1956 nasceva il fumettista e pittore Andrea Pazienza

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

"Chi ha paura muore ogni giorno, chi invece non ha paura muore una volta sola"
Paolo Borsellino 


Rosaria Schifani

Avete perduto, uomini senza onore. State perdendo pure i figli che guardano le vostre mani sporche di sangue. Il disprezzo vi sommergerà. 
Forse siete in tempo per non farvi odiare dai vostri stessi figli. Io vi perdono ma inginocchiatevi
[...] 
Dico a voi, donne della mafia, madri snaturate che vendete a Satana le coscienze dei vostri figli in cambio di effimere comodità, di macchine 
veloci, di una cucina nuova, di vestiti e gioielli, frutto di malaffari. Ma non vi resterà niente dentro. Così, morirete anche voi. Ogni giorno di più. Aiutate piuttosto i vostri uomini a salvarsi, a chiedere perdono, ad inginocchiarsi su questa terra umiliata da pochi malvagi che oscurano la grandezza di scrittori, artisti, religiosi, brava gente, tutti siciliani costretti 
a misurarsi con questa parola troppo usata, la mafia.
Rosaria Schifani

Accadde oggi

A Capaci, il 23 maggio 1992, 500 kg di tritolo uccidono Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco di Cillo

giovedì 22 maggio 2014

Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924)

Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai.
- Giacomo Matteotti


Don Andrea Gallo

A me non interessa chiedervi se siete o non siete credenti, vi chiedo però se siete credibili. È questo che un giorno Dio chiederà a ciascuno di noi
— Don Andrea Gallo

Don Andrea Gallo

I miei vangeli non sono quattro… Noi seguiamo da anni e anni il vangelo secondo De Andrè, un cammino cioè in direzione ostinata e contraria. E possiamo confermarlo, constatarlo: dai diamanti non nasce niente, dal letame sbocciano i fiori. 

Don Andrea Gallo

Don Andrea Gallo (Genova, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)

“Ripartiamo da qui ricordandoci che non è immorale il sesso ma la mancanza d’amore.”
(Don Andrea Gallo - "Se non ora, adesso")

Victor Hugo

Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui, si chiama disperazione.”
— Victor Hugo

I miserabili

Leggeva ad alta voce, parendole così di capir meglio. Leggere ad alta voce significa affermare a se stessi la propria lettura. Ci sono persone che leggono a voce altissima e sembrano dare a se stessi la parola d'onore di quel che leggono.
(Victor Hugo - I miserabili)

Buon compleanno, Aznavour!

Auguri di buon novantesimo compleanno a Charles Aznavour, cantautore, attore e diplomatico francese di origine armena, nato il 22 maggio 1924 a Parigi <3

I miserabili

Amare o aver amato basta: non chiedete altro, non c'è altra perla da scoprire nelle pieghe tenebrose della vita, amare è un compimento.
- Victor Hugo, I miserabili



Victor-Marie Hugo (Besançon, 26 febbraio 1802 – Parigi, 22 maggio 1885)

Quando due anime infine si sono trovate, si sono scoperte compatibili e complementari, hanno compreso di essere fatte l'una per l'altra, di essere, dunque, simili, si stabilisce tra loro per sempre un legame, ardente e puro, proprio come loro, un legame che inizia sulla terra e continua per sempre nei cieli. É questo l'amore che tu ispiri in me.
(Victor Hugo ad Adèle Foucher , 1821)

Victor-Marie Hugo ( (Besançon, 26 febbraio 1802 – Parigi, 22 maggio 1885)

Ci sono uomini che pagherebbero per farsi corrompere.
- Victor Hugo


mercoledì 21 maggio 2014

Stasera in tv

Stasera alle 21.30 su LaEffe andra' in onda la terza puntata di  ZeroZeroZero.TV

In esclusiva per LaEffe, Roberto Saviano introduce e racconta, in quattro appuntamenti, film provenienti dalla documentaristica internazionale sul mondo della droga.

Franz Kafka

Conosco abbastanza gli orrori della solitudine,non tanto della solitudine solitaria quanto della solitudine tra la gente.
Franz Kafka

Tenera è la notte

"Non si sa mai esattamente quanto spazio si occupi nella vita della gente."
Tenera è la notte - Francis Scott Fitzgerald

Dal "De vita beata" -VII dei Dialoghi di Lucio Anneo Seneca

Tutti aspiriamo alla felicità, ma, quanto a conoscerne la via, brancoliamo nel buio. E' infatti così difficile raggiungerla che più ci affanniamo a cercarla, più ce ne allontaniamo, se prendiamo una strada sbagliata e se questa, poi, conduce addirittura in una direzione contraria (...)
(...) Perciò dobbiamo avere innanzitutto ben chiaro ciò che vogliamo, dopodiché cercheremo la via per arrivarci, e lungo il viaggio stesso, se sarà quello giusto, dovremo misurare giorno per giorno la strada che ci lasciamo indietro e quanto si fa più vicino quel traguardo a cui il nostro impulso naturale ci porta. (...) Non c'è nulla di peggio che seguire, come fanno le pecore, il gregge di coloro che ci precedono, perché essi ci portano non dove dobbiamo arrivare, ma dove vanno tutti. Questa è la prima cosa da evitare. Niente c'invischia di più in mali peggiori che l'adeguarci al costume del volgo, ritenendo ottimo ciò che approva la maggioranza, e il copiare l'esempio dei molti, vivendo non secondo ragione ma secondo la corrente. 
Di fronte alla felicità non possiamo comportarci come nelle votazioni, accodandoci alla maggioranza, perché questa proprio per il fatto di essere la maggioranza è peggiore. I nostri rapporti con le vicende umane non sono infatti così buoni da poterci indurre a ritenere che il meglio stia dalla parte dei più, perché la folla testimonia esattamente il contrario, che cioè il peggio, per l'appunto, sta lì. Sforziamoci dunque di vedere e di seguire non i comportamenti più comuni ma cosa sia meglio fare, non ciò che è approvato dal volgo, pessimo interprete della verità, ma ciò che possa condurci alla conquista e al possesso di una durevole felicità.

Dal "De vita beata" -VII dei Dialoghi di Lucio Anneo Seneca



Tommaso Campanella, al secolo Giovan Domenico Campanella (Stilo, 5 settembre 1568 – Parigi, 21 maggio 1639)

Delle radici de’ gran mali del mondo 
Io nacqui a debellar tre mali estremi; 
tirannide, sofismi, ipocrisia; 
ond’or m’accorgo con quanta armonia 
Possanza, Senno, Amor m’insegno’ Temi. 
Questi principi son veri e sopremi 
della scoverta gran filosofia, 
rimedio contro la trina bugia, 
sotto cui tu piangendo, o mondo, fremi. 
Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno, 
ingiustizia, lussuria, accidia, segno, 
tutti a que’ tre gran mali sottostanno, 
che nel cieco amor proprio, figlio degno 
d’ignoranza, radice e fomento hanno. 
Dunque a diveller l’ignoranza io vegno.
— Tommaso Campanella

Carlo Emilio Gadda

Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare
— Carlo Emilio Gadda, 1974 

Henri Julien Félix Rousseau (Laval, 21 maggio 1844 – Parigi, 2 settembre 1910)







Carlo Emilio Gadda (Milano, 14 novembre 1893 – Roma, 21 maggio 1973)

“Non tutti sono condannati ad essere intelligenti”
— Carlo Emilio Gadda


Tu, mio

”Papà, se io non voglio stare in attesa e voglio stare senza attesa, posso?”
Allora interruppe di radersi, aprì del tutto la porta e, come se avesse capito una cosa, non so quale, disse solo così:
”Se tu sarai capace di stare senza attesa, vedrai cose che gli altri non vedono”.
Poi aggiunse ancora: ”Quello a cui tieni, quello che ti capiterà, non verrà con un’attesa."

Erri De Luca - Tu, mio
 


Carlo Emilio Gadda (Milano, 14 novembre 1893 – Roma, 21 maggio 1973)

Ma sognare è un fiume profondo, che precipita a una lontana sorgiva, ripullula nel mattino di verità.
(Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore)



Carlo Emilio Gadda (Milano, 14 novembre 1893 – Roma, 21 maggio 1973)

“Chi è certo d’aver ragione a forza, nemmeno dubita di poter aver torto in diritto. Chi si riconosce genio, e faro alle genti, non sospetta d’essere moccolo male moribondo, o quadrupede ciuco. D’un depositario, o d’un commissario, della rinnovata verità non è pensabile ch’egli debba mingere nuove asinerie a ogni nuovo risveglio: in bocca a chi lo sta ad ascoltare a bocca aperta. Be’. La cascatella delle telefonate gerarchesche, come ogni cascatella che si rispetti, era ed è irreversibile in un determinato campo di forze, qual è il campo gravidico, o il campo ossequienziale-scaricabarilistico.”
— Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana



martedì 20 maggio 2014

I pesci non chiudono gli occhi

"Ti piace l'amore?
Non lo so.
Ora ce l'hai?
Sì, mi sono accorto di avercelo. E' cominciato dalla mano, la prima volta che me l'hai tenuta. Mantenere è il mio verbo preferito.
Sei innamorato di me?
Ho cominciato dalla mano che si è innamorata della tua quando me l'hai tenuta. Poi si sono innamorate le ferite che si sono messe a guarire alla svelta.
Allora, ti piace l'amore?
E' pericoloso. Ci scappano le ferite. Non è una serenata al balcone, somiglia a una mareggiata di libeccio, strapazza il mare sopra, lo rimescola sotto.
Non lo so se mi piace"......


Erri De Luca [I pesci non chiudono gli occhi]


Erri De Luca

“ Fai bene a dire tenere invece di avere. Avere è presuntuoso, invece tenere lo sa che oggi tiene e domani chi sa se tiene ancora.”
Erri De Luca, Montedidio


I pesci non chiudono gli occhi

Si amavano, quei due, si regalavano libri.
- Erri De Luca, I pesci non chiudono gli occhi


Il giorno prima della felicità

Mi divertiva il latino, lingua escogitata da qualche enigmista. Tradurlo era cercare la soluzione. Non mi piaceva il caso accusativo, aveva un brutto nome. Bello il dativo, teatrale il vocativo, essenziale l’ablativo. Era pigro l’italiano che rinunciava ai casi.
Erri De Luca, Il giorno prima della felicità


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