« Sono reduce da un mondo di scandalizzati, tu, Moravia, ti scandalizzi o no?»
« No, mai. Assolutamente mai. Potrei dire che mi scandalizza la stupidità, ma poi non è vero neanche. Io penso che bisogna sempre cercare di capire che c'è sempre possibilità concreta di capire le cose, le cose che si capiscono non scandalizzano, tuttalpiù vanno riferite a un giudizio e il giudizio è legittimo, ma non lo scandalo.
Lo scandalo come elemento dell'istinto di conservazione. Tu, cosa diresti Moravia, per concludere?»
« Io direi questo:
una credenza che sia stata conquistata con l'acume della ragione e con un esatto esame della realtà è abbastanza elastica per non scandalizzarsi mai; se invece è una credenza ricevuta, senza un'analisi seria delle ragioni per cui è stata ricevuta, accettata per tradizione, per pigrizia, per educazione passiva, è un conformismo.
Conformismo, insomma, come testarda certezza degli incerti».
(Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini - da "Comizi d'amore" di P.P. Pasolini)
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