James Joyce nasce a Dublino, in un'Irlanda in cui i fermenti indipendentisti sono sempre più vivi. Primogenito in una famiglia benestante di tradizione cattolica e nazionalista, riceve un'ottima istruzione, arrivando a laurearsi in letteratura straniera e apprendendo il francese e l'italiano.
Fra il 1900 e il 1904 Joyce scrive poesie di stampo romantico, si atteggia a "poeta maledetto" e si trasferisce per breve tempo a Parigi, per continuare gli studi alla Sorbona. A questi anni risalgono molti racconti che entreranno a far parte della raccolta "Dubliners" ( "Gente di Dublino"). Nel 1904 conosce Nora Barnacle e con lei parte per Trieste alla ricerca di un ambiente più stimolante sul piano culturale: una sorta di "volontario esilio" che durerà oltre dieci anni.
Nel 1914 esce la raccolta di quindici racconti "Gente di Dublino", la sua prima opera narrativa. Allo scoppio della Grande Guerra, Joyce si trasferisce a Zurigo con la famiglia e si dedica al romanzo che sarà il suo capolavoro: "Ulysses" (Ulisse).
Al termine del conflitto si trasferisce a Parigi, dove rimane vent'anni. Nel 1917 appare "A Portrait of the Artist as a Young Man" (" Ritratto dell'artista da giovane") breve romanzo noto anche con il titolo Dedalus, dal nome del protagonista, Stephen Dedalus. Nel 1922, a Parigi, viene pubblicato l'Ulisse, il cui successo è in parte determinato anche dallo scandalo suscitato dall'accusa di oscenità , che ne impedisce la pubblicazione in Inghilterra fino al 1936. Lo scrittore lavora intanto a un'opera intitolata "Work in Progress" , pubblicata nel 1939 con il titolo Finnegans Wake ("La veglia di Finnegan").
Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale Joyce si rifugia a Zurigo, dove muore nel 1941.
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