giovedì 20 febbraio 2014

Renato Dulbecco (Catanzaro, 22 febbraio 1914 – La Jolla, 20 febbraio 2012)

Il Progetto Genoma è stato una grande avventura. È cominciato come il sogno di pochi visionari, è poi stato abbracciato dall'intera comunità scientifica, e ha raggiunto i suoi obbiettivi con la cooperazione di istituzioni pubbliche e private. Questo è il vero tragitto di una grande conquista scientifica nel tempo attuale. Il segreto del suo successo comprende molti fattori. Il principale è stata la dedizione assoluta di molti scienziati, che avevano fede di poter raggiungere lo scopo malgrado la scarsezza di mezzi tecnici a disposizione. Rapidamente questi mezzi sono stati sviluppati, come tecnologie nuove e tutte automatizzate, per determinare l'organizzazione del DNA, rintracciarvi i geni, leggere i messaggi che essi contengono e i loro significati. Sono stati usati nuovi indirizzi per determinare l'attività dei geni, esplorando in un atto solo tutto il genoma. Straordinario in questo progresso è stato il contributo dell'informatica. 
- Renato Dulbecco, Premio Nobel per la medicina nel 1975


Accadde oggi: 105 anni fa, su "Le Figaro" veniva pubblicato il Manifesto del Futurismo

Manifesto del Futurismo
Le Figaro - 20 febbraio 1909
1.    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.
2.    Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3.    La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
4.    Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.
5.    Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
6.    Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.
7.    Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo.
8.    Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.
9.    Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.
11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.
È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.
Filippo Tommaso Marinetti



Massimo Troisi

La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli, quella dei ricchi dai loro genitori.
- Massimo Troisi







mercoledì 19 febbraio 2014

Una poesia di Roberto Benigni a Massimo Troisi

Una poesia di Roberto Benigni.
A Massimo Troisi
Non so cosa teneva "dint'a capa",
intelligente, generoso, scaltro,
per lui non vale il detto che è del Papa,
morto un Troisi non se ne fa un altro.
Morto Troisi muore la segreta
arte di quella dolce tarantella,
ciò che Moravia disse del Poeta
io lo ridico per un Pulcinella.
La gioia di bagnarsi in quel diluvio
di "jamm, o' saccio, ‘naggia, oilloc, azz!"
era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz.
"Non si capisce", urlavano sicuri,
"questo Troisi se ne resti al Sud!"
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Holliwood!
Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino, 
e non m'ha mai parlato della pizza,
e non m'ha mai suonato il mandolino.
O Massimino io ti tengo in serbo
fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbo
di quello dell'amato San Gennaro


Massimo Troisi & Enzo De Caro

Grazie, grazie a te
Cui non ho detto mai ti amo
Grazie, grazie a te
Che hai scoperto i miei segreti
Di cui non parlavo mai
Neppure con me stesso...

Grazie, grazie a te
che non hai sgranato gli occhi
Se ti ho detto che per soldi
Ho scambiato l'amore
col sesso.

A te che non pretendi di volare
Grazie, grazie di cuore...

Alle volte che ti neghi
E poi fai leggermi negli occhi
La fatica che ti costa...
Grazie a te che t'inventi
Discorsi dai miei silenzi,
Alla tua volonta' di regalarmi un giorno nuovo...

A te che non pretendi di volare
Grazie, grazie di cuore...

Grazie, grazie a te
Ed alle tue bugie 
A te che scrivi poesie
Dove io sono io e non un eroe
Grazie di cuore...

"Poeta Massimo" : le canzoni di Massimo Troisi & Enzo Decaro 

Pensavo fosse amore e invece era un calesse

« Perché calesse? ...per spiegare al meglio la delusione di un qualcosa le cui aspettative non sono state mantenute, poteva essere usato un qualsiasi altro oggetto , una sedia o un tavolo, che si contrappone come oggetto materiale all'amore spirituale che non c'è più. Mi piaceva e poi si possono trovare tante cose con il calesse: si va piano, si va in uno, si va in due, ci sta pure il cavallo...Quando non è più amore ma <<calesse>>, bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male...ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell'inizio. Le storie d'amore non mancano mai nei film, quindi farne un'altra mi sembrava una cosa né stupida, né eccezionale ma raccontata in questi termini mi incuriosiva. »
Massimo Troisi sul film "Pensavo fosse Amore invece era un Calesse"


Niccolò Copernico ( Toruń, 19 febbraio 1473 – Frombork, 24 maggio 1543)


La prima e suprema di tutte le sfere è quella delle stelle fisse, contenente se stessa e tutte le cose, e perciò immobile. Essa è infatti il luogo dell'universo al quale si riferiscono il moto e la posizione di tutte le altre stelle. Dappoiché alcuni stimano che in qualche modo pur essa muti: noi segneremo nella deduzione del moto della terra un'altra causa a tale sua apparenza. Prima fra le stelle mobili viene Saturno, che compie la propria orbita in trent'anni. Dopo questo Giove, che si muove con un periodo di dodici anni. Indi Marte, che gira in un biennio. Il quarto posto nell'ordine tiene la rivoluzione annua, nella quale abbiam detto la terra essere contenuta, con l'orbe lunare come epiciclo. Nel quinto posto si muove in nove mesi Venere. Mercurio infine occupa il sesto, che in ottanta dì conchiude il suo giro nello spazio. Ma in mezzo a tutti sta il sole. Chi infatti, in tale bellissimo tempio, metterebbe codesta lampada in un luogo diverso o migliore di quello, donde possa tutto insieme illuminare? Perciò non a torto alcuni lo chiamano lampada del mondo, altri mente, altri reggitore. Trismegisto lo chiama Dio visibile, Elettra, nella tragedia di Sofocle, colui che tutto vede. Così, per certo, come assiso su un trono regale, il sole governa la famiglia degli astri che gli ruotano intorno.

Al Vittoriano di Roma la mostra "Musée d'Orsay. Capolavori"

Sarà inaugurata sabato 22 febbraio e proseguirà fino all' 8 giugno 2014 al Complesso del Vittoriano la mostra  "Musée d'Orsay. Capolavori": per la prima volta a Roma saranno esposti oltre 60 capolavori realizzati tra il 1848 e il 1914 dai maestri francesi Gauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, Van Gogh, Manet, Corot .
Mostra "Musée d'Orsay. Capolavori"
Complesso del Vittoriano, Via di San Pietro in Carcere
Rione Campitelli ( Foro Romano - Campidoglio- P. Venezia)
Orario: da lunedì a giovedi ore 9.30 - 19.30
Venerdì e sabato ore 9.30 - 23.30
Domenica ore 9.30 - 20.30
Biglietti
Intero: euro 12.00
Ridotto: euro 9.00
La biglietteria chiude un'ora prima


   

André Gide

Non si avverte la propria catena quando si segue spontaneamente colui che trascina; ma quando si comincia a resistere e a camminare allontanandosi, si soffre molto.
André Gide, La porta stretta


André Gide (Parigi, 22 novembre 1869 – Parigi, 19 febbraio 1951)

Bisogna lasciare la ragione agli altri perché questo li consola del non avere altro.
- André Gide

Massimo Troisi

Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell'inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c'è stato: ci vuole amore per chiudere una storia.
 -Massimo Troisi






Roger Waters cittadino onorario di Anzio

"In memoria di Eric Fletcher Waters, sbarcato ad Anzio e disperso nelle paludi della guerra, ritrovato nei nostri cuori e nel nostro desiderio di pace e libertà attraverso l'intensa Poesia di suo figlio Roger, Ambasciatore di Pace, al quale la città di Anzio con profonda gratitudine conferisce la cittadinanza onoraria".

Roger Waters, co - fondatore e anima dei Pink Floyd, ha ricevuto la cittadinanza onoraria  di Anzio.Ieri il celebre musicista è giunto in visita lungo le coste del basso Lazio per commemorare suo padre, sottotenente Eric Fletcher Water, fuciliere britannico morto il 18 febbraio 1944  durante lo sbarco degli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale

Roma, Parco Appia Antica: crolla sperone della Villa dei Sette Bassi

E' crollato, a causa del maltempo, uno sperone della Villa dei Sette Bassi nel Parco dell'Appia Antica di Roma.
La Villa dei Sette Bassi è un sito archeologico ubicato in via Tuscolana 1700, nella zona di Capannelle, all'interno del parco regionale dell'Appia antica. Si tratta della villa più grande nel suburbio romano dopo quella dei Quintili, tanto da essere ritenuta una città a sé stante. Il toponimo, conosciuto fin dall'Alto Medioevo, deriva da Settimio Basso, prefetto sotto l'imperatore Settimio Severo (193-211) e possibile proprietario della villa. Il sito tuttavia risale all'epoca di Antonino Pio (138-161) e fu abitato fino all'inizio del IV secolo, e mantenuto con altri restauri per altri due secoli.

martedì 18 febbraio 2014

Massimo Troisi

Da ragazzo i miei continui e disinteressati slanci di altruismo mi diedero la fama di buono. Da grande quella di fesso.
- Massimo Troisi

Massimo Troisi

E' meglio un giorno da leone o cento da pecora? 
Facciamo cinquanta da orsacchiotto e non ne parliamo più!
- Massimo Troisi







Massimo Troisi

" -Papà, ma perché muoiono sempre le persone migliori?
- Se tu vai in un giardino, quali fiori strappi, quelli belli o quelli brutti?"
(Citazione attribuita a Massimo Troisi)







Massimo Troisi (San Giorgio a Cremano, 19 febbraio 1953 – Roma, 4 giugno 1994)

" - Quando c'è l'amore c'è tutto.
- No, chell'è a salute!"
(Fiorenza Marchegiani e Massimo Troisi in "Ricomincio da tre", 1981)

Auguri, John!

Buon sessantesimo compleanno a John Travolta :)

Un chimico

"Da chimico un giorno avevo il potere di sposare gli elementi e di farli reagire ma gli uomini mai mi riuscì di capire perchè si combinassero attraverso l'amore, affidando ad un gioco la gioia e il dolore".
( Fabrizio De Andrè - Un chimico, in "Non al denaro non all'amore né al cielo", 1971)

Jiddu Krishnamurti ( Madanapalle, 12 maggio 1895 – Ojai, 18 febbraio 1986)

C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente. La rivoluzione interiore va fatta da sé per sé, nessun maestro o guru può insegnarti come fare.
-Jiddu Krishnamurti

Augusto Daolio (Novellara, 18 febbraio 1947 – Novellara, 7 ottobre 1992)


Sono nato il 18 febbraio 1947 a Novellara di Reggio Emilia, nel cuore della notte mentre freddo e brina duellavano con rami secchi di pioppi e tigli. Sono nato al caldo e mi hanno chiamato Augusto come un nonno che non ho mai conosciuto. Il cognome Daolio mi è stato dato da un uomo semplice e a suo modo dolce e complice. Dall'età di sedici anni canto in un gruppo che si chiama Nomadi, scrivo canzoni e giro il mondo.C'è un altro mondo dentro di me che racconto con il disegno e la pittura, lo faccio da parecchi anni e alberi, rocce, cieli, lune, ombre e altro popolano questi miei racconti. Ho esposto in giro per l'Italia, ho illustrato dischi libri, cartoline. Manifesti. Non disegno per riempire un vuoto,ma per vuotare un pieno che è dentro di me e preme.
- Augusto Daolio



Il partigiano Johnny

E pensò che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull'ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l'importante: che ne restasse sempre uno. Scattò il capo e acuì lo sguardo come a vedere più lontano e più profondo, la brama della città e la repugnanza delle colline l'afferrarono insieme e insieme lo squassarono, ma era come radicato per ipiedi alle colline. - I'll go on to the end. I'll never give up.
- Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny

Una questione privata

Tu ora non devi saper niente, solo che io ti amo. Invece debbo sapere, solo se io ho la tua anima. Ti sto pensando, anche ora, anche in queste condizioni sto pensando a te. Lo sai che se cesso di pensarti, tu muori, istantaneamente? Ma non temere, io non cesserò mai di pensarti.
-Beppe Fenoglio, Una questione privata



Primavera di Bellezza

"Sotto un cielo neutro e turgido, il primo mare era pallidissimo eppure follemente cangiante ed effervescente; più al largo era di un azzurro fisso, con minima maretta, le crestine bianche come spasmi agonici di gabbiani abbattuti.
" What do you see? (Che vedi?) " domandò Lorusso.
Gli rispose come a re Artù sir Bedivere:
" I see nothing but waves and winds (Null'altro che onde e venti)".
- Beppe Fenoglio, Primavera di Bellezza (1959)





Giuseppe Fenoglio detto Beppe (Alba, 1º marzo 1922 – Torino, 18 febbraio 1963)

"Scrivo per un'infinità di motivi. Per vocazione, anche per continuare un rapporto che un avvenimento e le convenzioni della vita hanno reso altrimenti  impossibile, anche per giustificare i miei sedici anni di studi non coronati da laurea, anche per spirito agonistico, anche per restituirmi sensazioni passate; per un'infinità di ragioni, insomma. Non certo per divertimento. Ci faccio una fatica nera. La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti".
- Beppe Fenoglio


Michelangelo Buonarroti

"L'amore è l'ala che Dio ha dato all'anima per salire sino a lui".
- Michelangelo Buonarroti

Accadde oggi

Roma, 18 febbraio 1564: muore all'età di 89 anni Michelangelo Buonarroti, il grandissimo genio dell'arte rinascimentale italiana.

lunedì 17 febbraio 2014

Dolcenera

Oltre il muro dei vetri si risveglia la vita, che si prende per mano a battaglia finita
come fa questo amore che dall'ansia di perdersi ,ha avuto in un giorno la certezza di aversi ...
(Fabrizio De Andrè, Dolcenera - in "Anime Salve", 1996)
 


Quello che non ho

Quello che non ho è una camicia bianca 
quello che non ho è un segreto in banca 
quello che non ho sono le tue pistole 
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole. 

Quello che non ho è di farla franca
quello che non ho è quel che non mi manca
quello che non ho sono le tue parole
per guadagnarmi il cielo per conquistarmi il sole.

Quello che non ho è un orologio avanti
per correre più in fretta e avervi più distanti
quello che non ho è un treno arrugginito
che mi riporti indietro da dove sono partito.

Quello che non ho sono i tuoi denti d'oro
quello che non ho è un pranzo di lavoro
quello che non ho è questa prateria
per correre più forte della malinconia.

Quello che non ho sono le mani in pasta
quello che non ho è un indirizzo in tasca
quello che non ho sei tu dalla mia parte
quello che non ho è di fregarti a carte.

Quello che non ho è una camicia bianca
quello che non ho è di farla franca
quello che non ho sono le sue pistole
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.

Quello che non ho...
(Quello che non ho - in Fabrizio De Andrè (1981), meglio conosciuto come "L'indiano")


"La Buona Novella"

"Quando scrissi "La Buona Novella" era il 1969. Si era, quindi, in piena lotta studentesca e le persone meno attente considerarono quel disco come anacronistico. E non avevano capito che la Buona Novella voleva essere un'allegoria: un paragone fra le istanze della rivolta del '68 e le istanze, spiritualmente più elevate ma simili da un punto di vista etico - sociale, innalzate da un signore, ben millenovecentosessantanove anni prima, contro gli abusi del potere, contro i soprusi delle autorità in nome di un egualitarismo e di una fratellanza universale. Quel signore si chiamava Gesù di Nazareth. E secondo me è stato, ed è rimasto, il più grande rivoluzionario di tutti i tempi"-
- Fabrizio De Andrè, 13 febbraio 1998, Teatro Brancaccio, Roma

Faber

"Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti?"
- Fabrizio De André in un' intervista a Senzapatria, 14 agosto 1991



Canzone del Maggio - Fabrizio De André

Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato 
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.

E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
(Canzone del Maggio, in Storia di un impiegato)

Homo Faber

"Io, tutte le sere, quando finisco un concerto, desidererei rivolgermi alla gente e dire loro: tutto quello che avete ascoltato fino adesso è assolutamente falso, come sono assolutamente veri gli ideali e i sentimenti che mi hanno portato a scrivere e cantare queste canzoni. Ma con gli ideali e i sentimenti si costruiscono delle realtà sognate. La realtà, quella vera, è quella che ci aspetta fuori dalla porta del teatro per modificarla, se vogliamo modificarla, c'è bisogno di gesti concreti, reali".
- Fabrizio De Andrè

De Andrè fotografato da Guido Harari

"Era da tempo che volevo fotografare Fabrizio nell'intimità della sua camera da letto, fin quando l'avevo scorto nella sua stanza in Sardegna,  in una penombra dannunziana, avvolto in un caffetano e circondato da montagne di libri. Così nell'estate '97 si presentò l'occasione di un nuovo servizio fotografico per la promozione di "Anime salve". Gli chiesi immediatamente di farsi ritrarre nella sua stanza da letto. Rimase perplesso, ma non rifiutò. Si sdraiò fingendo di leggere il giornale, ma non toccammo nulla: il disordine che vedete è reale. Lo seccava che alla chitarra mancassero alcune corde e quello strappo nel broccato della poltrona proprio non gli andava giù. Volle solo mettere maggiormente in risalto il ritratto del padre sul comodino. Solo allora lasciò che fotografassi la scena".
- Guido Harari








Homo Faber

"Quello che mi fa paura, oggi come ieri, è che la vostra libertà, come la mia, non sia più neppure dignità. Io misuro la mia distanza dal Potere, quello vero, quello che siede in Parlamento, con quello che il Potere fa per se stesso. Ho ancora la forza di indignarmi per chi davanti a un sopruso alza la voce e poi la mano. E va da sé che non posso certo stare con chi fa e farà dei privilegi un fortino da riempire. Non posso e mai potrò parteggiare con chi per riempirsi le tasche deve svuotarle a chi le ha bucate. Con chi, per tutelare i suoi privilegi, quando non lavora per accumularli, fa scempio di chi diritti e felicità non ne ha. E neppure può conquistarseli. Ho deciso di smettere di preoccuparmi di piacere alla gente".
- Fabrizio De André






La grande bellezza

"Sono belli i trenini che facciamo alle feste, vero? Sono i più belli del mondo...perchè non vanno da nessuna parte".
 Toni  Servillo - Jep Gambardella ne "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino



Grande teatro in onda il lunedì su Rai5

Stasera 17 febbraio alle 21.15 su Rai5  andrà in onda "L'uomo dal fiore in bocca" di Luigi Pirandello, con Vittorio Gassman, Gennaro Di Napoli e la regia di Maurizio Scaparro. A seguire, sempre su Rai5, sarà trasmesso "Cecè", atto unico di Luigi Pirandello con Carlo Giuffrè, Franco Scandurra e Olga Karlatos e la regia di  Andrea Camilleri.


Stasera in tv

Stasera alle 21.00 su Cielo sarà trasmesso "Angeli e demoni (Angels & Demons) ", thriller del 2009, diretto da Ron Howard e basato sull'omonimo best-seller di Dan Brown.
La pellicola è stata girata soprattutto in Italia, tra Roma e la Reggia di Caserta. La ricostruzione parziale di Piazza San Pietro si è rivelata una delle più grandi in scala reale mai realizzate per un'opera di finzione, così come quella della Cappella Sistina.

110 anni fa esordiva Madame Butterfly di Puccini

« Alle due siamo andati a letto e non posso chiudere occhio; e dire che tutti eravamo tanto sicuri! Giacomo, poverino, non l'abbiamo mai veduto perché non si poteva andare sul palcoscenico. Siamo arrivati in fondo non so come. Il secondo atto non l'ho sentito affatto e, prima che l'opera finisse, siamo scappati dal teatro. »
(una delle sorelle di Puccini, Ramelde, in una lettera al marito)

17 febbraio 1904: 110 anni fa avvenne il clamoroso Fiasco alla Scala di Milano per la prima dell'opera in tre atti di Giacomo Puccini, Madame Butterfly.

"La grande bellezza" vince ancora

"La Grande Bellezza", film del 2013 diretto da Paolo Sorrentino, è stato premiato ieri a Londra come miglior film straniero ai BAFTA (British Academy of Film and Television Arts).





Heinrich Heine

"Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini".
Heinrich Heine




Christian Johann Heinrich Heine (Düsseldorf, 13 dicembre 1797 – Parigi, 17 febbraio 1856)

"L'esperienza è una buona scuola. Ma le sue rette sono più alte".
- Heinrich Heine








Raf Vallone

17 febbraio 1916: nasce a Tropea Raffaele Vallone, più noto come Raf Vallone, attore, giornalista, calciatore  e partigiano italiano.




Giordano Bruno, nato Filippo Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600)


“Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo. L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui, in questo mondo.”
— Giordano Bruno


domenica 16 febbraio 2014

La storia degli Impressionisti raccontata su Rai 5

Stasera alle 21.15 su Rai 5 sarà trasmessa la prima puntata de "Gli impressionisti", nuova serie condotta dal giornalista esperto d'arte Waldemar Januszczak  che racconta la storia del movimento artistico degli Impressionisti.




Lutto nel mondo della storia dell'arte

E' morto ieri a Napoli all'età di 74 anni  il Professore emerito dell'Università Federico II di Napoli Vincenzo Pacelli, storico dell'arte tra i più celebri studiosi di Caravaggio. Nel 2012 aveva sollevato una querelle pubblicando un saggio che smontava certezze secolari sul luogo e le cause della morte di Caravaggio, affermando che sarebbe stato assassinato a Palo di Ladispoli.


"Black coal thin ice", Orso d'oro al Festival di Berlino

"Black coal thin ice",  thriller cinese scritto e diretto dal regista 93enne Diao Ynan, ha vinto l'Orso d'Oro al Festival del cinema di Berlino 2014.

"La bella e la bestia", film del 2014 scritto e diretto da Christophe Gans

"La Bella e la Bestia per me è un film per bambini. Ma con un suo valore d'esempio educativo verso le ragazzine. Da ragazzina faceva parte dei miei precetti, l'idea del coraggio per superare il momento di passaggio da ragazzina a donna. La favola antica serviva antica serviva ad insegnare alle ragazze cosa l'aspettava con il matrimonio. La versione di Cocteau è del '45, il personaggio di Belle è più marginale rispetto alla Bestia. Ma invece stavolta è lei la protagonista. La nostra è una versione più moderna e Belle è un esempio di coraggio, di donna che prende la vita nelle proprie mani e lotta per i propri diritti".
- Léa Seydoux




"Fuori quadro", oggi in onda alle 13.25 su Rai 3

"L'arte intercetta la vita. E per tutto questo, è la domenica della vita".
Achille Bonito Oliva

 Alle 13.25 su Rai3 andrà in onda la prima puntata di "Fuori quadro", un nuovo programma dedicato al mondo dell'arte, ideato e condotto dal critico d'arte e accademico curatore Achille Bonito Oliva.






Giosuè Carducci (Valdicastello di Pietrasanta, 27 luglio 1835 – Bologna, 16 febbraio 1907)

San Martino

La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.