"Era da tempo che volevo fotografare Fabrizio nell'intimità della sua camera da letto, fin quando l'avevo scorto nella sua stanza in Sardegna, in una penombra dannunziana, avvolto in un caffetano e circondato da montagne di libri. Così nell'estate '97 si presentò l'occasione di un nuovo servizio fotografico per la promozione di "Anime salve". Gli chiesi immediatamente di farsi ritrarre nella sua stanza da letto. Rimase perplesso, ma non rifiutò. Si sdraiò fingendo di leggere il giornale, ma non toccammo nulla: il disordine che vedete è reale. Lo seccava che alla chitarra mancassero alcune corde e quello strappo nel broccato della poltrona proprio non gli andava giù. Volle solo mettere maggiormente in risalto il ritratto del padre sul comodino. Solo allora lasciò che fotografassi la scena".
- Guido Harari
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