giovedì 13 aprile 2017

Giorgio Bassani

 Lo intuiva benissimo: per me, non meno che per lei, più del presente contava il passato, più del possesso il ricordarsene. Di fronte alla memoria, ogni possesso non può apparire che delusivo, banale insufficiente… Come mi capiva! La mia ansia che il presente diventasse «subito» passato perché potessi amarlo e vagheggiarlo a mio agio era anche sua, tale e quale. Era il «nostro» vizio, questo: d'andare avanti con le teste sempre voltate all'indietro. 
Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi - Contini

Giorgio Bassani

Metterci a far l'amore noi due! Mi pareva davvero possibile?
Domandai perché le sembrasse tanto impossibile.
Per infinite ragioni - rispose - ma soprattutto perché il pensiero di far l'amore con me la sconcertava, l'imbarazzava: tale e quale come se avesse immaginato di farlo con un fratello, toh, con Alberto. Era vero, da bambina lei aveva avuto per me un piccolo «striscio»: e chissà, forse era proprio questo che adesso la bloccava talmente nei miei riguardi. Io… io le stavo «di fianco», capivo?, non già «di fronte», mentre l'amore (così almeno se lo figurava lei) era roba per gente decisa a sopraffarsi a vicenda, uno sport crudele, feroce, ben più crudele e feroce del tennis!, da praticarsi senza esclusione di colpi e senza mai scomodare, per mitigarlo, bontà d'animo e onestà di propositi.
Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi - Contini

lunedì 10 aprile 2017

Mario Benedetti

Come farti capire che c'è sempre tempo?
Che uno deve solo cercarlo e darselo,
Che nessuno stabilisce norme salvo la vita,
Che la vita senza certe norme perde forma,
Che la forma non si perde con l'aprirci,
Che aprirci non è amare indiscriminatamente,
Che non è proibito amare,
Che si può anche odiare,
Che l'odio e l'amore sono affetti,
Che l'aggressione è perché si ferisce molto,
Che le ferite si rimarginano,
Che le porte non devono chiudersi,
Che la maggiore porta è l'affetto,
Che gli affetti ci definiscono,
Che definirsi non è remare contro corrente,
Che non quanto più forte si fa il segno più lo si scorge,
Che cercare un equilibrio non implica essere tiepido,
Che negare parole implica aprire distanze,
Che trovarsi è molto bello,
Che il sesso fa parte del bello della vita,
Che la vita parte dal sesso,
Che il “perché” dei bambini ha un perché,
Che voler sapere di qualcuno non è solo curiosità,
Che volere sapere tutto di tutti è curiosità malsana,
Che non c'è nulla di meglio che ringraziare,
Che l'autodeterminazione non è fare le cose da solo,
Che nessuno vuole essere solo,
Che per non essere solo devi dare,
Che per dare dovemmo prima ricevere,
Che affinché ci dìano bisogna sapere anche come chiedere,
Che sapere chiedere non è regalarsi,
Che regalarsi è, in definitiva, non amarsi,
Che affinché ci vogliano dobbiamo dimostrare che cosa siamo,
Che affinché qualcuno “sia” bisogna aiutarlo,
Che aiutare è potere incoraggiare ed appoggiare,
Che adulare non è aiutare,
Che adulare è tanto pernicioso come girare la faccia,
Che faccia a faccia le cose sono oneste,
Che nessuno è onesto perché non ruba,
Che quello che ruba non è ladro per suo piacere,
Che quando non c'è piacere nelle cose non si sta vivendo,
Che non ci si deve dimenticare che esiste la morte,
Che si può essere morto in vita,
Che si sente col corpo e la mente,
Che si ascolta con le orecchie,
Che costa essere sensibile e non ferirsi,
Che ferirsi non è dissanguarsi,
Che alziamo muri per non essere feriti,
Che chi semina muri non raccoglie niente,
Che quasi tutti siamo muratori di muri,
Che sarebbe meglio costruire ponti,
Che su di essi si va all'altro lato e si torna anche,
Che ritornare non implica retrocedere,
Che retrocedere può essere anche avanzare,
Che per il molto avanzare  non sorge prima  il sole,
Come farti sapere che nessuno stabilisce norme salvo la vita?
Come farti sapere che c'è sempre tempo? 
Mario Benedetti


domenica 2 aprile 2017

Pablo Neruda

Lasciate tranquilli quelli che nascono! Fate posto perché vivano! Non gli fate trovare tutto pensato, non gli leggete lo stesso libro, lasciate che scoprano l’aurora e che diano un nome ai loro baci.”
Pablo Neruda

Fabrizio De Andrè

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.
Fabrizio De Andrè

Fernando Pessoa

"È domenica e sto scrivendo, il mattino ormai alto, in una giornata piena di luce soave, in cui, sui tetti della città interrotta, l’azzurro del cielo sempre inedito racchiude nell’oblio la misteriosa esistenza degli astri… È domenica anche dentro di me… Anche il mio cuore va in una chiesa che non sa dov’è, e ci va con un completo di velluto da bambino, con il viso che arrossisce alle prime impressioni mentre sorride senza occhi tristi da sopra il colletto troppo grande."
— Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine

lunedì 20 marzo 2017

Emily Dickinson

Ad ogni incontro con la primavera
non so star quieta - sorge il desiderio
antico, un'ansia mista ad un'attesa,
una promessa di bellezza
ed una gara di tutto il mio essere
con qualcosa che in essa si nasconde.
Quando la primavera svanisce, v'è il rimorso
di non averla vista abbastanza.
Emily Dickinson

Sandro Penna

Mi adagio nel mattino
di primavera. Sento
nascere in me scomposte
aurore. Io non so più
se muoio oppure nasco.
Sandro Penna 

Fernando Pessoa

Non è nei vasti campi o nei grandi giardini che vedo giungere la primavera. È nei rari alberi di una piccola piazza della città. Lì il verde spicca come un dono ed è allegro come una dolce tristezza.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine


Wislawa

Non ce l’ho con la primavera
perché è tornata.
Non la incolpo
perché adempie come ogni anno
ai suoi doveri.
Capisco che la mia tristezza
non fermerà il verde.
Il filo d’erba, se oscilla,
è solo al vento.
Non mi fa soffrire
che gli isolotti di ontani sulle acque
abbiano di nuovo con che stormire.
Prendo atto
che la riva di un certo lago
è rimasta – come se tu vivessi ancora -
bella come era.
Non ho rancore
contro la vista per la vista
sulla baia abbacinata dal sole.
Riesco perfino ad immaginare
che degli altri, non noi
siedano in questo momento
sul tronco rovesciato d’una betulla.
Rispetto il loro diritto
a sussurrare, ridere
e a tacere felici.
Suppongo perfino
che li unisca l’amore
e che lui la stringa
con il suo braccio vivo.
Qualche giovane ala
fruscia nei giuncheti.
Auguro loro sinceramente
di sentirla.
Non pretendo alcun cambiamento
dalle onde vicine alla riva,
ora leste, ora pigre
e non a me obbedienti.
Non pretendo nulla
dalle acque fonde accanto al bosco,
ora color smeraldo,
ora color zaffiro,
ora nere.
Una cosa non accetto.
Il mio ritorno là.
Il privilegio della presenza -
ci rinuncio.
Ti sono sopravvissuta solo
e soltanto quanto basta
per pensare da lontano.
Wisława Szymborska

José Saramago

La primavera prima o poi deve venire,
ha tardato ma forse serve. 
José Saramago, L'anno della morte di Ricardo Reis


Oriana Fallaci

Nessuno di noi è preparato. Né lo saremo mai. Ma questo è ugualmente il nostro destino: cambiare. Si cambia con lentezza, la stessa lentezza che muta la primavera in estate, l’estate in autunno, l’autunno in inverno. Non ci si accorge mai in quale momento la primavera diventa estate: una mattina ci alziamo e fa caldo; l’estate è giunta mentre dormivamo.


Oriana Fallaci , Se il sole muore

martedì 14 marzo 2017

Dino Basili

"Per il corteggiamento vale il consiglio che Robert Schumann dava ai pianisti: “Andare lento e correre sono errori di pari gravità”."


— Dino Basili, L'amore è tutto, 1996


domenica 12 marzo 2017

Marguerite Duras

È troppo tardi anche per i ricordi. Adesso non li amo più. Non so più se li ho mai amati. Me ne sono andata. Non ho più nella testa il profumo della sua pelle, negli occhi il colore dei suoi occhi. Non mi ricordo più la voce, se non a volte quel tono dolce, di sera, quand’era stanca. La sua risata non la sento più: né la risata, né le grida. È finita, non me ne ricordo più. Per questo è facile scrivere di lei adesso, a lungo, estesamente, è diventata scrittura corrente.


Marguerite Duras, “L’amante”

Gabriele D'Annunzio

"Gli giungeva il profumo di lei, una emanazione indefinibile, fresca ma pur vertiginosa come un vapore d'aròmati. Tutto il suo essere insorgeva e tendeva con ismisurata veemenza verso la stupenda creatura. Egli avrebbe voluto involgerla, attrarla entro di sé, suggerla, beverla, possederla in un qualche modo sovrumano."
— Gabriele D’Annunzio, Il Piacere

Julio Cortàzar

"Il mattino è la lavagna nella quale t’invento e ti disegno,
pronto a cancellarti"
— Julio Cortázar, versi tratti da "Ti amo"


lunedì 6 marzo 2017

Storie della buonanotte per bambine ribelli

"C'era una volta... una principessa? Macché! C'era una volta una bambina che voleva andare su Marte. Ce n'era un'altra che diventò la più forte tennista al mondo e un'altra ancora che scoprì la metamorfosi delle farfalle. Da Serena Williams a Malala Yousafzai, da Rita Levi Montalcini a Frida Kahlo, da Margherita Hack a Michelle Obama, sono 100 le donne raccontate in queste pagine e ritratte da 60 illustratrici provenienti da tutto il mondo. Scienziate, pittrici, astronaute, sollevatrici di pesi, musiciste, giudici, chef... esempi di coraggio, determinazione e generosità per chiunque voglia realizzare i propri sogni".

sabato 4 marzo 2017

Lucio Dalla

"Un amore è amore anche se non ha domani."
— Lucio Dalla, Rispondimi (”Henna”, 1993)
Photo Luigi Ghirri

Morandi, Dalla e Guccini

Morandi, Dalla e Guccini

Lucio Dalla

Telefonami tra vent'anni, 
io adesso non so cosa dirti,
non so risponderti,
e non ho voglia di capirti.
—  Lucio Dalla

Giorgio Bassani

L'affetto e la stima, specie in tempi come questi, sono gli unici valori su cui si possa contare veramente. Che cosa c'è di più disinteressato dell'amicizia?


— Il giardino dei Finzi-Contini, Giorgio Bassani