martedì 9 settembre 2014

Lev Tolstoj

Ad ogni passo incontrava una delusione rispetto ai suoi antichi sogni ed insieme una inaspettata beatitudine. Era felice, ma ad ogni passo provava quel che proverebbe un uomo che, avendo ammirato lo scorrere facile d’una barca in un lago, si trovasse poi a dover lui stesso condurre quella barca. Vedeva che non bastava star seduti e lasciarsi cullare dalle acque, ma che bisognava anche remare e che il farlo dava sì, piacere, ma era anche difficile e faticoso".
- Lev Tolstoj, Anna Karenina 

Cesare Pavese

“E che centomila abbiano avuto delusioni,diminuisce forse il dolore di chi viene deluso?”
— Cesare Pavese

Feria d'agosto

“Quando ci lasciavamo non ci pareva di separarci, ma di andare ad attenderci altrove.”
— Cesare Pavese, "Feria d'agosto"

Cesare Pavese

Il refrigerio della solitudine.
(Cesare Pavese)


lunedì 8 settembre 2014

Cesare Pavese


“A che serve passare dei giorni se non si ricordano?”

Cesare Pavese



Gabriele D'Annunzio

 Questa spiritualizzazione del gaudio carnale, causata dalla perfetta affinità dei due corpi era forse il più saliente tra i fenomeni della loro passione. Un bacio li prostrava più d’un amplesso.

Gabriele D’Annunzio



Stasera in tv

Alle 21.30 su Rai Storia sara' trasmesso Sostiene Pereira , film del 1995 diretto da Roberto Faenza e tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, l'ultimo di produzione italiana con Marcello Mastroianni.

Jonathan Franzen

La prima cosa che la lettura insegna è come stare da soli.
Jonathan Franzen

Rita Levi Montalcini

Non esistono le razze, il cervello degli uomini è lo stesso. Esistono i razzisti. Bisogna vincerli con le armi della sapienza.
- Rita Levi Montalcini 



Frida

Non si ama qualcuno per come lo si vorrebbe, ma per quello che è. Io ti amo perchè ti stimo. Solo io so quanto vali.

Frida Kahlo



Ludovico Ariosto (Reggio nell'Emilia, 8 settembre 1474 – Ferrara, 6 luglio 1533

Forse era ver, ma non però credibile
a chi del senso suo fosse signore,
ma parve facilmente a lui possibile
ch’era perduto in via più grave errore.
Quel che l’uom vede, amor gli fa invisibile,
e l’invisibil fa vedere amore.
Questo creduto fu, che’l miser suole
dar facile credenza a quel che vuole.

Ludovico Ariosto, Orlando Furioso

Festival di Venezia 2014

Vincitore del Leone d'oro alla 71esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia è "A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence" (Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza” ), film diretto dallo svedese Roy Andersson.La Coppa Volpi come migliore attrice è stata assegnata ad Alba Rohrwacher per la sua interpretazione in Hungry Hearts di Saverio Costanzo , mentre la Coppa Volpi maschile è stata assegnata all’americano Adam Driver,  protagonista dello stesso film.
Tra gli altri premi assegnati, il Leone d’Argento per la migliore regia dato al russo Andrei Konchalovsky per  Le notti bianche del postino e il Gran Premio della Giuria conferito al documentario The Look of Silence del regista americano Oppenheimer.

Biglietti agli amici

Abbiamo, mia cara, grandi similitudini che ci attaccano l’uno all’altra. Forse grandi nevrosi, grandi richieste da fare al mondo, a chi amiamo, a chi vogliamo bene. Abbiamo un’infinità di desideri, di voglie, di slanci, di entusiasmi. Abbiamo una sofferenza in comune che è quella per cui né tu né io amiamo la vita e la guardiamo come una cosa estranea ai nostri percorsi e che non ci interessa più di tanto; benchè questa stessa dolorosa sensibilità sia, paradossalmente, la radice di un nostro tutto particolare attaccamento al mondo.
Pier Vittorio Tondelli, Biglietti agli amici

domenica 7 settembre 2014

Letto inter nos

La mia Africa di Karen Blixen

Karen Blixen

Ah, quando sei lontano e nessuno
più nomina il tuo nome
quando ovunque mi rechi sento
cupo e gelido un vuoto
comincio a credere che tu sia solo un sogno
nato dalle brame della mia mente,
e a questo sogno ho dato vita e nome
e in ultimo il tuo aspetto
ma quando poi ti vedo e posso
sentire ancora le tue forti parole,
e posarti ancora il capo sulla spalla
ascoltare ancora il suono della tua voce
allora so che il resto è solo notte,
malvagi sogni che presto scorderò,
so che tu mi porti nella luce
e che in te dimorano la vita e il giorno.
Karen Blixen


Chiara Gamberale

Sdraiati qui, a letto con me, e raccontami una storia. Non ne sai nessuna? Inventala. L’ importante è che sia qualcosa che non esiste. Qualcosa che non serve. Qualcosa che mi porti lontana, che ci porti lontane, lontanissime, da tutto questo qui. 

Per dieci minuti , Chiara Gamberale

La mia Africa

Chi di notte, dormendo, sogna, conosce un genere di felicità ignota al mondo della veglia: una placida estasi e un riposo del cuore che sono come il miele sulla lingua. Sa anche che la vera bellezza dei sogni è la loro atmosfera di libertà infinita: non la libertà del dittatore che vuole imporre la sua volontà, ma la libertà dell’artista privo di volontà, libero dal volere. Il piacere del vero sognatore non dipende dalla sostanza del sogno, ma da questo: tutto quello che accade nel sogno, non accade solo senza il suo intervento, ma fuori del suo controllo. Si creano spontaneamente paesaggi, vedute splendide e infinite, colori ricchi e delicati, strade, case che non ha mai visto e di cui non ha mai sentito parlare. Compaiono degli sconosciuti che sono amici o nemici, benché chi sta sognando non abbia mai fatto nulla per loro né contro di loro. L’idea della fuga e l’idea dell’inseguimento tornano sempre, nei sogni, entrambe egualmente estasianti. Tutti dicono cose piene d’intelligenza e spiritose. È vero che, cercando di ricordarle durante il giorno, paiono sbiadite e senza senso perché appartengono a un’esistenza diversa; ma appena il sognatore si sdraia, la notte, il circuito si riallaccia e i sogni tornano a sembrargli stupendi.
- Karen Blixen, La mia Africa

sabato 6 settembre 2014

Karen Blixen

La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare.
—  Karen Blixen







La mia Africa

C’è una cosa che ho imparato a fare negli ultimi tempi: quando tutto mi va malissimo e sento che non ce la faccio più, allora provo a peggiorare le cose: mi costringo a pensare al nostro accampamento sul fiume e a Barkley e alla prima volta che mi hai portata con te in volo, è stato tutto così bello. E quando sono assolutamente sicura di non poter più resistere, vado avanti fino a un attimo dopo, lo so che posso sopportare qualsiasi cosa.
- Karen Blixen, La mia Africa

Karen Christentze Dinesen, baronessa von Blixen-Finecke (Rungsted, 17 aprile 1885 – Copenaghen, 7 settembre 1962)

L’uomo e la donna sono come due scrigni chiusi a chiave,
dei quali uno contiene la chiave dell’altro.
Karen Blixen

Daniel Pennac

 "Il sapere è anzitutto carnale. Le nostre orecchie e i nostri occhi lo captano, la nostra bocca lo trasmette. Certo, ci viene dai libri, ma i libri escono da noi. Fa rumore, un pensiero, e il piacere di leggere è un retaggio del bisogno di dire".
Daniel  Pennac, Diario di scuola


Gustavo Zagrebelsky, Fondata sulla cultura

"L’alternativa è chiara. Si può preferire il gregge, cioè il conformismo, la moda, l’indolenza del pensiero. Ma, se si vuole vivere in libertà, non si deve avere paura delle idee. Osa pensarle! Non dire mai: non sono capace d’idee! Tutti ne sono capaci. Se dici così, è perché ti accontenti d’essere conformista. E, non solo osa pensarle, ma osa dirle! Le idee racchiuse in se stesse s’inaridiscono e si spengono. Solo se circolano e si mescolano, vivono, fanno vivere, si alimentano le une con le altre e contribuiscono alla vita comune, cioè alla cultura. Perfino l’eremita, se vuol vivere, deve intessere dialoghi d’idee, con se stesso e col suo dio."
Gustavo Zagrebelsky, Fondata sulla cultura

Pantera, di Stefano Benni


Anaïs Nin

Il fascino che una persona esercita su un’altra
non sta in ciò che mostra della sua personalità
nell’istante preciso dell’incontro,
ma nella sintesi del suo intero essere,
che rilascia questa droga potente
che cattura l’immaginazione
e genera il legame.

Anaïs Nin



I trentatrè nomi di Dio

I trentatré nomi di Dio (Marguerite Yourcenar)

1. Mare al mattino
2. Rumore dalla    
sorgente nelle   
rocce sulle pareti di   
pietra
3. Vento di mare   
a notte   
su un'isola
4. Ape
5. Volo triangolare    
dei cigni
6. Agnello appena nato   
bell'ariete   
pecora.
7. Il tenero muso    
della vacca     
il muso selvaggio   
del toro
8. Il muso   
paziente    
del bue
9. La fiamma rossa   
nel focolare.
10. Il cammello   
zoppo    
che attraversò
la grande città 
affollata    
andando verso la morte.
11. L'erba  
L'odore dell'erba.
12. (disegno suo, come tanti asterischi, stelline)
13. La buona terra   
La sabbia e   
la cenere
14. L'airone che ha    
atteso tutta    
la notte, intirizzito,
e che trova    
di che placare la sua    
fame all'aurora
15. Il piccolo pesce    
che agonizza nella gola dell'   
airone
16. La mano   
che entra in    
contatto    
con le cose
17. La pelle - tutta la superficie del corpo
18. Lo sguardo   
e quello che guarda
19. Le nove porte     
della    
percezione
20. Il torso   
umano
21. Il suono di una viola o di un lauto indigeno
22. Un sorso  
di una bevanda  
fredda  
o calda
23. Il pane
24. I fiori  
che spuntano  
dalla terra 
a primavera
25. Sonno in un letto
26. Un cieco che canta    
e un bambino invalido
27. Cavallo che   
corre   
libero
28. La donna 
-- dei  --
cani
29. I cammelli  
che si abbeverano  
con i loro piccoli
nel difficile wadi
30. Sole nascente  
sopra un lago  
ancora mezzo  
ghiacciato
31. Il lampo  
silenzioso  
Il tuono  
fragoroso
32. Il silenzio   
fra due amici
33. La voce che viene   
da est,  
entra dall'orecchio  
destro
e insegna una canto.

venerdì 5 settembre 2014

Forte è la donna

Quando non si facessero più sogni audaci,
anche le azioni audaci sulla Terra cesserebbero.
I sogni audaci sono il carburante indispensabile
per il motore del Fare.
I sogni audaci sono la miccia d’oro
per la forza vitale dell’Essere.
Ciò che non si può sognare
non si può fare.
Rialzatevi!
Non impeditevi di sognare,
seminate ovunque
i sogni più belli,
i sogni più audaci
sorti dall’Anima con un ruggito.


Clarissa Pinkola Estés,  “Forte è la Donna”

Chiara Gamberale, Le luci nelle case degli altri

Com’è che un amore finisce?
Finisce quando non ce n’è più, quando ce n’è troppo, quando in realtà non c’è mai stato. Un amore finisce perché qualcosa si consuma: allora non bisogna usarlo, forse, l’amore. Ma finisce pure quando non si consuma niente e, anzi: tutto rimane come il primo giorno. Così perfetto che pare finto. E allora forse almeno un po’ bisognerebbe usarlo, l’amore. E se poi finisce perché mentre lo usi ti cade per terra e si rompe? Anche quello può capitare. O magari finisce perché te lo scordi da qualche parte, perché lo vuoi tenere sempre chiuso in tasca per non perderlo, ma così marcisce: va a male. Finisce perché andavi di fretta, finisce perché rimani indietro, finisce perché vuole finire, perché deve finire. Finisce perché non c’è cosa più impossibile da tenere a mente, quando un amore comincia, che potrebbe finire. E trasformarsi, passato il dolore, in qualcosa a cui accennare mentre parli d’altro, l’ennesimo aneddoto da raccontare a una cena, scuotendo la testa divertito da te e dal male assurdo che faceva
.
 Chiara Gamberale, Le luci nelle case degli altri

Comizi d'amore

PASOLINI (fuori campo) Ma davvero agli uomini interessa qualcos'altro che vivere? Tonino e Graziella si sposano. Del loro amore essi sanno soltanto che è amore. [...] Dei loro futuri figli sanno soltanto che saranno figli. È soprattutto quando è lieta e innocente che la vita non ha pietà. 
Due ragazzi italiani si sposano. E in questo loro giorno tutto il male e tutto il bene precedenti ad essi sembrano annullarsi, come il ricordo della tempesta nella pace. 
Ogni diritto è crudele, ed essi, esercitando il proprio diritto ad essere ciò che furono i loro padri e le loro madri, non fanno altro che confermare, cari come sono alla vita, la lietezza e l'innocenza della vita. 
Così la conoscenza del male e del bene - la storia, che non è né lieta né innocente - si trova sempre di fronte a questa spietata smemoratezza di chi vive, alla sua sovrana umiltà. 
Tonino e Graziella si sposano: e chi sa, tace, di fronte alla loro grazia che non vuole sapere. 
E invece il silenzio è colpevole: e l'augurio a Tonino e a Graziella sia: «Al vostro amore si aggiunga la coscienza del vostro amore».
Pier Paolo Pasolini, Comizi d'amore

Ipse dixit

"Trovo la televisione davvero molto istruttiva. Ogni volta che qualcuno mette in funzione l'apparecchio, me ne vado nell'altra stanza a leggere un libro."
 (Groucho Marx)

Erri De Luca, Tre cavalli

...e quando mi piglia di sentire che il mio tempo è poco, penso a quello che sta scorrendo intanto nel molto del mondo e passa accanto al mio: sono alberi che stanno scrollando pollini, donne che aspettano una rottura delle acque, un ragazzo che studia un verso di Dante, mille campanelle delle ricreazioni che stanno suonando in ogni scuola del mondo, un vino che ribolle di travaso e tutto sta avvenendo insieme a  me e così il mio tempo si allea con il loro per diventare molto.
Erri De Luca, Tre cavalli

giovedì 4 settembre 2014

Francis Scott Fitzgerald, Dearly Beloved

"È perché le cose cambiano e diventano così diverse che facciamo fatica a riconoscerle, e sembra che solo i nostri nomi rimangano gli stessi."
Francis Scott Fitzgerald, Dearly Beloved

Inshallah - Oriana Fallaci


E’ la molla della vita, il coraggio.
Accendemmo il fuoco perchè avemmo il coraggio.
Uscimmo dalle caverne e piantammo il primo seme perchè avemmo coraggio.
Ci gettamo in acqua e poi in cielo perchè avemmo coraggio.
Inventammo le parole e i numeri, affrontammo le fatiche del pensiero, perchè avemmo coraggio.
La storia dell’Uomo è anzitutto e soprattutto una storia di coraggio : la prova che senza il coraggio non fai nulla, che se non hai coraggio nemmeno l’intelligenza ti serve.
E il coraggio ha molti volti : il volto della generosità, della vanità, della curiosità, della necessità, dell’orgoglio, dell’innocenza, dell’incoscienza, dell’odio, dell’allegria, della disperazione, della rabbia, e perfino della paura cui rimane spesso legato da un vincolo quasi filiale.
Però esiste un coraggio che non ha niente a che fare con quei tipo di coraggio :
il coraggio cieco e sordo e illimitato, suicida, che nasce dall’amore.
Non ha confini il coraggio che nasce dall’amore e per amore si realizza.
Non tiene conto di alcun pericolo, non ascolta nessuna forma di raziocinio.
Pretende di muovere le montagne e spesso le muove.
Inshallah - Oriana Fallaci

Mario Benedetti

Passiamo tutta la vita a sognare desideri irrealizzati, a ricordare cicatrici, a costruire artificialmente e falsamente ciò che avremmo potuto essere; costantemente ci freniamo, ci conteniamo, costantemente inganniamo e ci inganniamo; siamo sempre meno veri, più ipocriti; abbiamo sempre più vergogna della nostra verità.”
— M. Benedetti - Grazie per il fuoco


Festival dei Borghi più belli d'Italia

 Si terrà dal 4 al 7 settembre 2014 lIX edizione del Festival de “I Borghi più belli d’Italia”, il prestigioso club nato nel 2001 su impulso dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (A.N.C.I.) 
Tutte le informazioni su www.borghitalia.it

mercoledì 3 settembre 2014

Stasera in TV

Alle 21.15 su Rai Movie sarà trasmesso "Quando la notte " film del 2011, diretto da Cristina Comencini.Con Claudia Pandolfi e Filippo Timi. Il film e' tratto dal libro Quando la notte della stessa Comencini ed è stato presentato in concorso alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. È stato girato a Macugnaga, in Piemonte, ai piedi del Monte Rosa.

Alberto Moravia

“Dopo la visita al manicomio, immaginavo che uno di quei pazzi di origini più civili, riacquistasse il senno non già lentamente, ma tutto ad un tratto: per esempio quel professore o quell’avvocato; e tutto ad un tratto si trovasse in uno di quegli stanzoni nudi e sono e si vedesse tra gente con le teste rapate, le facce fisse e stravolte, gli occhi impietriti, vestiti di panni da loro stessi continuamente insudiciati e lacerati, e lui stesso sudicio, rasato a zero, in divisa da pazzo. Immaginavo la sorpresa, l’orrore, la ripugnanza di restare un minuto di più in un luogo simile. Nello stesso tempo immaginavo che anche noi, cosiddetti savii, passassimo ad un tratto dalla nostra condizione normale ad un’altra ben superiore che facesse apparire la nostra vantata saviezza come turpe, nefanda, intollerabile, assurda pazzia; e ci vedessimo improvvisamente con gli occhi di questa nuova saviezza, in questo mondo pieno di gente che ammazza e di gente che incita ad ammazzare, di ministri di imperi che fanno gravi discorsi e di altri ministri che si dimettono, di ricchi che parlano di libertà e di poveri che parlano di rivoluzione, di uomini vestiti in un modo perché uccidono e di altri vestiti in un altro perché non uccidono, di dispute religiose, politiche, nazionali, economiche, razziali, culturali; in questo mondo, insomma, la cui assurdità colpisce non soltanto l’uomo altamente intelligente ma persino il semplice individuo di buon senso; e pensavo che con un moto consimile a quello del pazzo vero risanato, noi vorremmo uscire subito da questo mondo senza aspettare un momento di più, magari con un salto del buio, ossia con un suicidio. E questo non è un paradosso ma un sentimento preciso che chiunque può provare. Basta infatti che noi ci fermiamo ossia ci distacchiamo per un momento dal mondo e lo lasciamo girare o roteare per conto suo fuori di noi, perché la sua pazzia ci appaia chiarissima. In altre parole, la nostra saviezza non è che una questione di partecipazione ad una pazzia qualsiasi.”

(A. Moravia, “Strage e melanconia”)


Bukowski

Mi guardo bene dal tenermi in gola le parole: ho passato gran parte della mia vita a non dire le cose che volevo dire, e me ne sono pentito. La nostra natura ci impone di mandare messaggi subliminali, comunicare con i gesti, perchè abbiamo paura di esporci per come siamo. Anche a noi stessi. Quando tutto sarà finito sono sicuro che mi verrà concesso un minuto per ripensare a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito, e rimpiangerò gli obiettivi che ho abbandonato perchè il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli.

Charles Bukowski

martedì 2 settembre 2014

Massimo Gramellini

Il patrimonio artistico e culturale è l’unico petrolio su cui siamo seduti, nonché la principale e forse unica ragione per cui il mondo si ricorda ancora ogni tanto della nostra esistenza. Una classe dirigente di buon senso taglierebbe ovunque, tranne lì.

Massimo Gramellini - La Stampa, 15 marzo 2011


I Malavoglia

Il cuore si stanca anche lui, vedi; e se ne va a pezzo a pezzo, come le robe vecchie si disfanno nel bucato. Ora mi manca il coraggio, e ogni cosa mi fa paura; mi pare di bevermi il cuore, come quando l’onda vi passa sulla testa, se siete in mare. Tu vattene, se vuoi; ma prima lasciami chiudere gli occhi.”

— I Malavoglia; Giovanni Verga



Festival della letteratura di Mantova

Festival della letteratura
Mantova, dal 3 al 7 settembre 2014
Per informazioni dettagliate sull'evento: http://www.festivaletteratura.it/

Mostra "Frida Kahlo e Diego Rivera"

Frida Kahlo e Diego Rivera


dal 20 settembre 2014 al 8 febbraio 2015

Palazzo Ducale, Appartamento del Doge

www.fridakahlogenova.it

in collaborazione con: Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo

Ente Promotore: Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria

Orario: lunedì 14-19
dal martedì alla domenica: 9-19

Apertura serale: il giovedì, fino alle 22.30.
Dalle ore 19 alle 22.30 per i giovani "under 26" il biglietto è ridotto a € 5.
La biglietteria chiude alle 21.30.

Ingresso:
intero: € 13
ridotto: € 11
ridotto bambini: € 5
ridotto gruppi: € 10

diritti di prenotazione e prevendite
singoli: € 1,50
gruppi: € 1,50 per persona
scuole: € 1 per persona

Infoline e prevendita:
Tel.: +390109280010

Informazioni e prenotazioni scuole
Tel.: +39 010 8171604
biglietteria@palazzoducale.genova.it


Alberto Moravia

L'innamoramento vero si placa nell'amore reciproco, l'infatuazione dura finchè l'altro ci sfugge.
(Alberto Moravia)
Foto E. Boubat