martedì 4 marzo 2014

Khaled Hosseini

Era solo un sorriso, niente di più. Una piccola cosa. Una fogliolina in un bosco che trema al battito d'ali di un uccello spaventato.
- Khaled Hosseini, Il cacciatore di aquiloni




Giorgio Bassani

La vita sa confondere le sue tracce, e tutto del passato, può diventare materia di sogno, argomento di leggenda.
- Giorgio Bassani, Cinque storie ferraresi (1956)



Giorgio Bassani (Bologna, 4 marzo 1916 – Roma, 13 aprile 2000)

La verità è che a furia di far collezioni, di cose, di piante, di tutto, si finisce a poco a poco col voler farle anche con le persone.
- Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi - Contini


Giorgio Bassani (Bologna, 4 marzo 1916 – Roma, 13 aprile 2000)

Siamo dilettanti in tutto, ma non nel campo della vita morale. In questo campo sentiamo di non essere inferiori a nessuno, rivendichiamo la nostra competenza. Qui siamo altamente competenti.
- Giorgio Bassani, Italia da salvare






Paolo Virzì

E' una strana... è laureata!
- Da "Tutta la vita davanti", di Paolo Virzì - 2008


Buon compleanno a Paolo Virzì

Buon compleanno al regista, produttore e sceneggiatore Paolo Virzì, nato a Livorno il 4 marzo 1964 


Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1º marzo 2012)

"L'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale".
Lucio Dalla

"Il giardino dei Finzi - Contini", diretto da Vittorio De Sica

"Il giardino dei Finzi - Contini", diretto da Vittorio De Sica (1970)
RICONOSCIMENTI
- 1972 Premio Oscar 
Miglior film straniero (Italia)
Nomination Migliore sceneggiatura a Ugo Pirro e Vittorio Bonicelli
- 1971 Festival di Berlino
Orso d'Oro a Vittorio De Sica
- 1971 David di Donatello
Miglior Film
David Speciale a Lino Capolicchio
- 1971 Nastro d'argento
Migliore attore non protagonista a Romolo Valli
Migliore scenografia a Giancarlo Bartolini Salimbeni
- 1971 Globo d'oro
Miglior attore rivelazione a Fabio Testi

"Il giardino dei Finzi Contini ", regia di Vittorio De Sica (1970)

"Il giardino dei Finzi - Contini", film del 1970 diretto da Vittorio De Sica, tratto dall'omonimo romanzo di Giorgio Bassani. 
Per il giardino è stato utilizzato quello di una villa presso Roma, la Villa Finzi - Contini  invece è la villa Litta Bologini di Vedano al Lambro, comune della Brianza, adiacente al Parco di Monza.
L'ingresso del giardino nel film è veramente a Ferrara, in Corso Ercole I d'Este, vicino a dove l'aveva immaginato Bassani, ma in realtà si tratta dell'ingresso del Parco Pubblico Massari. 
Gli altri esterni sono stati girati a Ferrara; da notare sono il Castello Estense e le mura cittadine, il Palazzo dei Diamanti, la Cattedrale di San Giorgio e anche alcune celebri vie.
(Direttore della fotografia: Ennio Guarnieri)








Il giardino dei Finzi - Contini, Giorgio Bassani

"Potevo contare su Micòl, fuori: ci avrebbe pensato lei a rifornirmi di cibo e di tutto quanto avessi bisogno. E sarebbe venuta da me ogni giorno, scavalcando il muro di cinta del suo giardino, d'estate come d'inverno. E ogni giorno ci saremmo baciati, al buio: perchè io ero il suo uomo, e lei la mia donna".
- Il giardino dei Finzi - Contini, Giorgio Bassani

Marguerite Duras

Lei dice che sono come se fossero imprigionati insieme in un libro e che, con la fine del libro, torneranno a dissolversi nella città, di nuovo separati.
- Marguerite Duras, Occhi blu capelli neri

Giorgio Bassani - Il giardino dei Finzi - Contini

"Chissà come nasce e perchè una vocazione alla solitudine".
- Il giardino dei Finzi - Contini, Giorgio Bassani

lunedì 3 marzo 2014

Accadde oggi

3 marzo 1875:  debutta all'Opéra - Comique di Parigi la "Carmen" di George Bizet. Inizialmente l'opera non ebbe grande successo così che Bizet, morto tre mesi dopo la rappresentazione, non potè vederne la fortuna.



Un selfie da Oscar:)


Buon compleanno a Tomàs Miliàn!

Buon compleanno all'attore Tomàs Miliàn, nome d'arte di Tomàs Quintìn Rodrìguez Varona y Milian, nato a L'Avana il 3 marzo 1933.


Marguerite Duras

"Si mettono a piangere. I singhiozzi escono dai loro corpi. Come se avessero bevuto. Lei è vicino a lui, quasi pelle contro pelle. E' una felicità che non conoscevano ancora. Quella di essere insieme davanti alla tempesta immobile. E ridere e piangere, anche. Vorrebbe che lei piangesse come piange lui. Che i singhiozzi uscissero dai loro corpi ed essi non ne sapessero il perchè. E piange mentre glielo chiede. Come avesse bevuto. Lei piange a sua volta e ride con lui della richiesta. Lui scopre che in vita sua, fino a quel momento, non ha pianto abbastanza. E' stato necessario che s'incontrassero perchè questo fosse possibile". 
-Marguerite Duras, Occhi blu, capelli neri



Marguerite Duras

E' troppo tardi anche per i ricordi. Adesso non li amo più. Non so più se li ho mai amati. Me ne sono andata. Non ho più nella testa il profumo della sua pelle, negli occhi il colore dei suoi occhi. Non mi ricordo più la sua voce, se non a volte quel tono dolce, di sera, quand'era stanca. La sua risata non la sento più: né la risata, né le grida. E' finita, non me ne ricordo più.
- Marguerite Duras, "L'amante"

Marguerite Duras

Lui chiede ancora com'era quell'amore, com'era vissuto. Lei dice: "Come un amore che ha un inizio e una fine, indimenticabile anche quando lo si è dimenticato...."
- Marguerite Duras, Occhi blu capelli neri







Marguerite Duras, pseudonimo di Marguerite Germaine Marie Donnadieu (Saigon, 4 aprile 1914 – Parigi, 3 marzo 1996)

Marguerite Duras e Yann Andrea " amante, servitore e primo lettore" della  grande scrittrice.  Yann aveva solo 27 anni ed era studente di filosofia quando la incontrò, nell'agosto del 1980. Lei aveva già 66 anni, essendo nata a Saigon nel 1914. I due decisero di vivere insieme e da allora non si separarono più. 
Lui le dedicò un libro intitolato " M.D.", tradotto in Italia da Feltrinelli. Lei si è ispirata a lui per il suo "Yann Andrea Steiner".


Marguerite Duras, pseudonimo di Marguerite Germaine Marie Donnadieu (Saigon, 4 aprile 1914 – Parigi, 3 marzo 1996)

Scrivevo tutte le mattine, ma senza un orario, mai, se non per cucinare. Sapevo quando dovevo intervenire perché il cibo bollisse o perché non si bruciasse. E anche per i libri lo sapevo. Lo giuro. Tutto, lo giuro, non ho mai mentito in un libro. E neppure nella vita. Eccetto agli uomini. Mai.
- Marguerite Duras , "Scrivere"

Elsa Morante

La frase d'amore più vera, l' unica è : "Hai mangiato"?
- Elsa Morante

Marguerite Duras, pseudonimo di Marguerite Germaine Marie Donnadieu (Saigon, 4 aprile 1914 – Parigi, 3 marzo 1996)

Si crede che, quando una cosa finisce, un'altra ricominci immediatamente.
No. Tra le due cose, c'è lo scompiglio.
- Marguerite Duras


"A passo di tartaruga", di Rosario Centorrino

"La festa era veramente travolgente, la gente era in estasi. In quella parte del mondo, il Carnevale era "veramente sentito, non era una festa diventata banale e quasi dimenticata come avveniva da noi. Le maschere erano diverse da quelle che popolavano il nostro Carnevale. Né Pulcinella né Arlecchino sfilavano per le strade, ma solo tetre rappresentazioni di folletti e gnomi, di spiriti della foresta e streghe, creature mistiche che nascevano dal folclore gotico, che richiamavano tempi in cui riti edonistici popolavano le Foreste Nere. Cerimonie che avevano caratterizzato la vita dell'antica storia della Renania, un modo di fondersi con la natura più selvaggia".
- Tratto da "A passo di tartaruga", di Rosario Centorrino


Dalla puntata del 18/05/2013 di "Che tempo che fa" - Ospiti Paolo Sorrentino e Carlo Verdone


Luca Bigazzi, direttore della fotografia




·     RICONOSCIMENTI
   David di Donatello per il miglior direttore della fotografia
·        1995Lamerica di Gianni Amelio
·        2000Pane e tulipani di Silvio Soldini
·        2005Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino
·        2006Romanzo criminale di Michele Placido
·        2009Il Divo di Paolo Sorrentino
·        2012This Must Be the Place di Paolo Sorrentino
·        Nastro d'argento alla migliore fotografia
·        1995Lamerica di Gianni Amelio
·        2002Brucio nel vento di Silvio Soldini
·        2005Le chiavi di casa di Gianni AmelioLe conseguenze dell'amore di Paolo SorrentinoOvunque sei di Michele Placido
·        2012This Must Be the Place di Paolo Sorrentino
·        2013La grande bellezza di Paolo Sorrentino
·        Premio Giuseppe Rotunno (Bif&st) per il miglior direttore della fotografia
·        2009Il Divo di Paolo Sorrentino
·        2010Lo spazio bianco di Francesca Comencini
·        2012Io sono Li di Andrea SegreThis Must Be the Place di Paolo Sorrentino e Il gioiellino di Andrea Molaioli
·        Ciak d'oro alla migliore fotografia
·        1996L'amore molesto di Mario MartoneLo zio di Brooklyn di Daniele Ciprì e Franco Maresco
·        1999Così ridevano di Gianni AmelioFuori dal mondo di Giuseppe Piccioni
·        2007L'amico di famiglia di Paolo SorrentinoLa stella che non c'è di Gianni Amelio
·        2012This Must Be the Place di Paolo SorrentinoIo sono Li di Andrea SegreLa kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo
·        Globo d'oro alla miglior fotografia
·        1993Morte di un matematico napoletano di Mario Martone
·        2002Brucio nel vento di Silvio Soldini
·        2013La grande bellezza di Paolo Sorrentino


La grande bellezza



Santa:"Conosco i nomi di battesimo di ognuno di questi uccelli. 
  Perchè non ha mai più scritto un libro?"
Jep: "Cercavo la grande bellezza, ma non l'ho trovata".

- Da "La grande bellezza" di Sorrentino





domenica 2 marzo 2014

And the Oscar goes to.....


The Great Beauty!

"Ok...Thank you to the Academy, thank you to Toni  and Nicola and all the actors,  producers and the crew,   thank you to my sources of ispiration Federico Fellini, Talking Heads Martin Scorsese  and Diego Armando Maradona, thank you to Roma to Napoli and my personal great beauty Daniela, Anna and Carlo to my brother Marco, my sister Daniela and this is for my parents Sasà and Tina ...thank you very much!
Paolo Sorrentino

Scilla (RC)




 



Paolo Sorrentino, "Hanno tutti ragione"

"La distrazione.
La massima invenzione dell'essere umano per continuare a tirare avanti. Per fingere di essere quello che non siamo. Adatti al mondo".
- Paolo Sorrentino, "Hanno tutti ragione"


Le conseguenze dell'amore

I timidi notano tutto, ma sono molto bravi a non farsene accorgere.
- Titta di Girolamo ( Toni Servillo) ne "Le conseguenze dell'amore", di Paolo Sorrentino

Le conseguenze dell'amore

Esiste nel mondo una specie di setta della quale fanno parte uomini e donne di tutte le estrazioni sociali, di tutte le età, razze e religioni: è la setta degli insonni, io ne faccio parte da dieci anni. Gli uomini non aderenti alla setta a volte dicono a quelli che ne fanno parte: " se non riesci a dormire puoi sempre leggere, guardare la tv, studiare o fare qualsiasi altra cosa". Questo genere di frasi irrita profondamente i componenti della setta degli insonni. Il motivo è molto semplice; chi soffre d'insonnia ha un'unica ossessione: addormentarsi.
- Titta di Girolamo ( Toni Servillo) ne "Le conseguenze dell'amore", film del 2004 diretto da Paolo Sorrentino



Buon compleanno a Stefano Accorsi

Tanti auguri di buon compleanno  all'attore Stefano Vincenzo Accorsi, nato a Bologna il 2 marzo 1971! 


Hiroshima mon amour

E' come l'intelligenza, la follia. Lo sai? Non si può spiegarla, proprio come l'intelligenza: ti viene addosso, ti riempie di sé, e allora la capisci. Ma quando t'abbandona, non la capisci più.
- Dal film "Hiroshima mon amour", di Alain Resnais (1959)

Hiroshima mon amour

Come te anch'io ho cercato di lottare con tutte le mie forze contro la smemoratezza. E come te ho dimenticato. Come te ho desiderato avere un'inconsolabile memoria, una memoria fatta d'ombra e di pietra. Ho lottato da sola con violenza, ogni giorno, contro l'orrore di non poter più comprendere il perchè di questo ricordo. Come te, ho dimenticato.
- Da "Hiroshima mon amour", film del 1959 diretto da Alain Resnais




Serge Gainsbourg, all'anagrafe Lucien Ginsburg (Parigi, 2 aprile 1928 – Parigi, 2 marzo 1991)

L'amore è come le foto, si sviluppa nel buio.
- Serge Gainsbourg

Alain Resnais (Vannes, 3 giugno 1922 – Parigi, 1° marzo 2014)

Lutto nel mondo del cinema: si è spento ieri sera a Parigi -  all'età di novantuno anni  - Alain Resnais, il padre della Nouvelle Vague.

sabato 1 marzo 2014

Beppe Fenoglio

Beppe Fenoglio nasce nel 1922 ad Alba, dove frequenta il liceo, esperienza decisiva per la sua formazione. A questi anni, infatti, si può far risalire il suo incontro con la lingua e la letteratura inglese, ma grande importanza riveste anche la formazione classicista. Nel 1941 - 1942 Fenoglio frequenta l'università, e nel 1943 è arruolato nell'esercito e mandato a Roma. Tornato ad Alba, dopo l'8 settembre, entra nelle fila dei partigiani, dapprima nelle Brigate Garibaldi, poi tra i badogliani. Nel dopoguerra si occupa della corrispondenza e delle esportazioni in un'azienda vinicola e nel tempo libero si dedica alla letteratura. Muore nel 1963
La produzione narrativa di Fenoglio ha carattere autobiografico: non si tratta però di una rappresentazione diaristica e soggettiva, ma di una trasfigurazione in senso mitico dell'esperienza personale, che assume un significato esemplare e assoluto. Per Fenoglio la letteratura è un impegno morale arduo a scavare nel nucleo fondamentale dell'esistenza. Per questo si può riscontrare una certa ripetitività di temi nelle sue opere: la vita contadina nelle Langhe, la famiglia, la Resistenza ( che assurge a simbolo dell'eterna lotta fra Bene e Male). 
La paga del sabato ( 1969) è la prima opera destinata alla pubblicazione, ma in realtà viene edita solo dopo la morte dello scrittore. Il libro, che narra il malessere di un reduce della guerra partigiana che fatica a reinserirsi nella società civile e che finisce preda della malavita, risente del clima neorealistico.
I ventitrè giorni della città di Alba ( 1952) è una raccolta di dodici racconti, sei di argomento partigiano e sei di ambientazioni langarola. Soprattutto nel racconto che dà il titolo alla raccolta, vi è una forte tensione epica e agonistica.
La malora ( 1954) è un romanzo breve o racconto lungo che narra le vicende di Agostino Braida. Venduto dal padre, in grave difficoltà economica, a un mezzadro, Agostino conduce una vita di stenti e di fatiche lontano dalla famiglia. Ma alla morte del padre sarà lui a tornare a casa per cercare di recuperare i beni  perduti. Al tema della violenza e della privazione si affiancano quelli dell'accettazione del proprio destino e dell'appartenenza ai luoghi e alle radici familiari.
Primavera di bellezza (1959) è l'ultima opera pubblicata  in vita da Fenoglio. Di tema bellico, narra le vicende di Johnny, che dopo l'armistizio dell'8 settembre torna ad Alba, si arruola in una formazione partigiana e muore in un'imboscata tesa dai tedeschi. Significativo è lo stile, in cui convergono anglicismi, arcaismi, neologismi e tecnicismi.
Il partigiano Johnny, pubblicato nel 1968 da Lorenzo Mondo, è la storia, in parte autobiografica, del giovane Johnny, che durante la Resistenza entra nelle bande partigiane. Dopo una prima fase di militanza fra i "rossi" delle Brigate Garibaldi, passa agli "azzurri" badogliani, a lui più affini. Dopo la conquista e la rapida ricaduta di Alba, i partigiani cercano di resistere alla controffensiva nemica e ai rigori dell'inverno sulle colline delle Langhe. La caratteristica più originale dell'opera è costituita dallo stile, che cerca di innalzare i fatti a una dimensione epica. La prosa è ricca di aggettivi, avverbi, metafore e iperboli; la lingua è composita : parole inglesi reali e anglismi fittizi si mescolano a francesismi, latinismi, arcaismi e neologismi.
Una questione privata ( 1963) è un romanzo breve incompiuto. Per la prima volta la tematica resistenziale è associata a quella sentimentale: durante uno spostamento il partigiano Milton va a vedere la villa in cui viveva Fulvia prima del ritorno a Torino e rievoca i giorni felici della loro frequentazione. Parlando con la custode, però, si insinua in lui il sospetto che Fulvia abbia avuto una relazione con Giorgio, suo amico e anche lui partigiano, che nel frattempo è stato catturato dai fascisti. Milton fa di tutto per appurare la verità, ma è ucciso da una pattuglia di repubblichini nei dintorni della villa.

Beppe Fenoglio

Cominciò a pensarla, da quello stesso giorno, e tutti i giorni aggiungeva un pezzo alla figura di lei: non poteva pensare più a nient'altro, e questo nuovo motivo gli faceva più ricca e curiosa la vita, lo faceva svegliar più presto e addormentarsi più tardi.
- Beppe Fenoglio, Un giorno di fuoco


Il partigiano Johnny

"Vedi, l'angoscia è la categoria del possibile. Quindi è infuturamento, si compone di miriadi di possibilità, di aperture sul futuro. Da una parte l'angoscia, è vero, ti ributta sul tuo essere, e te ne viene amarezza, ma d'altra parte essa è il necessario "sprung", cioè salto verso il futuro..."
- Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny

Sandro Botticelli, vero nome Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi (Firenze, 1º marzo 1445 – Firenze, 17 maggio 1510)

"Non si sdegni Apelle di essere eguagliato a Sandro:
già il suo nome è noto ovunque".
(Ugolino di Vieri, Epigrammata II, 23)

Oggi ricorre l'anniversario della nascita di Sandro Botticelli.  Per l'occasione, rileggerò questa meravigliosa monografia  <3


Gabriele D'Annunzio

"Fresche le mie parole ne la sera
ti sien come il fruscìo che fan le foglie
del gelso ne la man di chi le coglie."
- Gabriele D'Annunzio, da "La sera fiesolana" - Laudi, Alcyone

"Il fuoco", di Gabriele D'Annunzio

Tu esalti la mia forza e la mia speranza, ogni giorno. Il mio sangue aumenta, quando ti sono vicino, e tu taci. 
Allora nascono in me le cose che col tempo ti meraviglieranno. Tu mi sei necessaria.
- Gabriele D'Annunzio, "Il fuoco"

La pioggia nel pineto - Gabriele D'Annunzio

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell’aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L’accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s’allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s’ode voce del mare.
Or s’ode su tutta la fronda
crosciare
l’argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l’erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,
o Ermione.


Gabriele D’Annunzio (Pescara, 12 Marzo 1863 – Gardone Riviera, 1° Marzo 1938)

"Ci sono certi sguardi di donna che l'uomo amante non iscambierebbe con l'intero possesso del corpo di lei. Chi non ha veduto accendersi in un occhio limpido il fulgore della prima tenerezza non sa la più alta delle felicità umane. Dopo, nessun attimo di gioia eguaglierà quell'attimo.
Gabriele D'Annunzio, Il piacere






Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1º marzo 2012)

"Ma si, è la vita che finisce,
ma lui non ci pensò poi tanto,
anzi si sentiva felice,
 e ricominciò il suo canto".
- Lucio Dalla, Caruso


Accadde oggi

Roma, 1 marzo 1968 - Facoltà di Architettura di Valle Giulia: gli studenti affrontano i poliziotti inviati a "rimettere ordine". E'  "la prima" del Sessantotto romano. Al termini dei disordini, la questura calcolerà 148 feriti, 47 dimostranti " medicati in ospedale", quattro arresti, 200 denunce


Glenn Miller

Alton Glenn Miller ( Clarinda, 1° marzo 1904 - Canale della Manica, 15 dicembre 1944)  musicista jazz, direttore d'orchestra swing e compositore statunitense. 

Una questione privata, Beppe Fenoglio

"Sei tutto lo splendore".
"Tu, tu, tu, - fece lei - tu hai una maniera di metter fuori le parole...Ad esempio, è stato come se sentissi pronunciare splendore per la prima volta".
"Non è strano. Non c' era splendore prima di te".
- Beppe Fenoglio, Una questione privata