martedì 10 gennaio 2023

Leonardo Sciascia

 Il fatto è che se ne era andata: e soltanto i fatti contano, soltanto i fatti debbono contare.  Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario.


Leonardo Sciascia, da Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia



lunedì 9 gennaio 2023

Leonardo Sciascia nello scatto di Ferdinando Scianna

 Leonardo Sciascia, Racalmuto, 1964.


 Photo @Ferdinando Scianna.



Leonardo Sciascia

 «Io» proseguì don Mariano «ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi... E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito... E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre.


Leonardo Sciascia - Il giorno della civetta




Manuela Toto

 


domenica 8 gennaio 2023

Galileo Galilei

 《Parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi》.

Galileo Galilei,  " Considerazioni al Tasso"



Galileo Galilei

 Galileo Galilei (1564-1642)

Disegni della Luna, novembre-dicembre 1609

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Ms. Gal. 48, c. 28r



sabato 7 gennaio 2023

Paolo Conte

 《Dopo ben nove anni di battaglie processuali, una causa viene finalmente assegnata a sentenza. Qualche giorno prima che scadessero i termini, mi viene lo scrupolo difensivo di stendere una breve memoria di replica. Mi era venuta in mente una concisa osservazione di diritto che per tutta la durata della lite non era mai stata sollevata. Per riempire la paginetta incastono quel rilevo giuridico tra due svolazzi “poetici” del tipo “…il sole tramonta sulle terre del Sig…abusivamente occupate…” oppure “…e quella luce rossastra piove come sabbia del Sahara sulle fertili coltivazioni…” ecc. ecc. roba così. Era sera, la batto a macchina, me ne vado a dormire. La mattina dopo la deposito in cancelleria. Passato qualche giorno, mi trovo a salire le scale del palazzo del tribunale affiancato dal giudice relatore di quella causa, magistrato di grande maestria tecnica e dal temperamento signorilmente “freddo”. Il quale mi fa: “È sempre un piacere leggere le Sue comparse, avvocato”. Lo ringrazio sentitamente, ci salutiamo e ci separiamo. Comincio a pensare: mi vuole prendere in giro? Oppure vedi mai che i miei svolazzi “poetici” hanno fatto breccia? Mistero. Dopo qualche tempo avrei letto nella motivazione della sentenza “…come acutamente osserva la difesa del convenuto…”. Aveva vinto il Diritto. La Letteratura non c’entrava per niente》.


- Paolo Conte,  un aneddoto della sua vita da avvocato