lunedì 1 agosto 2022

Roberto Saviano

 L'educazione nel web, anzi l'educazione al web, sta ancora nascendo. Scegliere di usare un linguaggio piuttosto che un altro è fondamentale. Ogni contesto ha il suo linguaggio e quello dei social network per quanto diretto non è affatto colloquiale. Si nutre della finzione di parlare in confidenza a quattro amici,  -  il che giustificherebbe ogni maldicenza, ogni cattiveria  -  ma in realtà tutto quello che si dice è moltiplicato immediatamente all'infinito, ed è quindi il più pubblico dei discorsi. Non si tratta di essere ipocriti o politicamente corretti (espressione insopportabile per esprimere invece un concetto colmo di dignità), ma di comprendere che usare un linguaggio disciplinato, non aggressivo, costruisce un modo di stare al mondo. I linguisti Edward Sapir e Benjamin Whorf hanno teorizzato la relatività linguistica secondo cui le forme del linguaggio modificano, permeano, plasmano le forme del pensiero. Il modo in cui parlo, le cose che dico, e soprattutto come le dico, le parole che uso, renderanno il mondo in cui vivo in tutto simile a quello connesso alle mie parole. Se uso (non se conosco, ma proprio se uso) cento parole, il mio mondo si ridurrà a quelle cento parole. Noi siamo ciò che diciamo. Quindi il turpiloquio, l'insulto o l'aggressività costruiscono non una società più sincera ma una società peggiore. Sicuramente una società più violenta. I commenti biliosi degli utenti di Facebook e Twitter portano solo bile e veleno nelle vite di chi scrive e di chi legge. Purtroppo questa entropia del linguaggio sta contagiando anche la comunicazione politica, sempre all'inseguimento della grande semplificazione, della chiacchiera divertente e leggera, della battuta risolutiva. Spesso parole in libertà, senza riflessione, gaffe continue alle quali bisogna porre rimedio. La verità è che se ripeti in pubblico le fesserie dette in privato non sei onesto e gli altri ipocriti, sei semplicemente maleducato e in molti casi irresponsabile.

Roberto Saviano





Travolti da un insolito destino nell' azzurro mare d' agosto

 Giancarlo Giannini e Mariangela Melato in

“Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto”, film del 1974 diretto da

Lina Wertmüller.



La notte

 "È davvero incredibile come non si ha più voglia di fingere, a un certo momento".


Giovanni Pontano (Marcello Mastroianni) e Lidia (Jeanne Moreau) ne "La notte",film del 1961 diretto da Michelangelo Antonioni


domenica 31 luglio 2022

Buon compleanno a...

 La curiosità è il motore del mondo.

- Giancarlo Giannini


Auguri di buon ottantesimo  compleanno all'attore, doppiatore, regista e sceneggiatore Giancarlo Giannini, nato a La Spezia il 1° agosto 1942.



Sylvia Plath

 "Fammi essere forte, forte di sonno e di intelligenza e forte di ossa e fibra; 

...fammi imparare, attraverso questa disperazione, 

a distribuirmi:

 a sapere dove e a chi dare:

 a riempire i brevi momenti e le chiacchiere casuali di quell’infuso speciale di devozione e amore che sono le nostre epifanie.

A non essere amara.

Risparmiamelo il finale, quel finale acido citrico aspro che scorre nelle vene delle donne in gamba e sole."

(Diari, Sylvia Plath)




sabato 30 luglio 2022

Monica Vitti

 Io cammino a piedi, non so guidare l’automobile, vesto semplicemente, non ho camerieri in livrea e al posto dei gioielli preferisco comprare quadri d’autore. Fuori dal mio lavoro faccio cose normali, anzi banali. Se i miei atteggiamenti possono sembrare sconcertanti non vi sono pose né tanto meno calcoli precisi. Forse sono così perché ho la pressione bassa. A causa della pressione la mattina spesso sono disperata e potrei anche suicidarmi. La sera sono invece in forma effervescente. Diverto e faccio ridere tutti. La gente che non mi conosce resta stupita.

Monica Vitti



Maestri del cinema

 Sergio Leone e Michelangelo Antonioni