venerdì 15 gennaio 2021

Anaïs Nin

 "Odio gli uomini che temono la forza delle donne".

Anaïs Nin



giovedì 14 gennaio 2021

Martin Luther King

 Martin Luther King (Atlanta, 15 gennaio 1929 – Memphis, 4 aprile 1968)



Anaïs Nin

 "Non vediamo le cose come sono, ma vediamo le cose come siamo".

 

Anaïs Nin




Epistulae

 "Starti sopra è una cosa, 

starti vicino è un'altra".


Henry Miller ad Anaïs Nin, Svizzera;

 3 Febbraio 1932, da Storia di una Passione.



Anaïs Nin

 Tra il credere e il non credere c’è uno spazio intermedio,

una specie di intercapedine in cui vivono gli sguardi inquieti.
Ero colta da una grande estraneità.
La dimensione in cui mi muovevo era mia e di nessun altro.
C’era la realtà e c’erano i pensieri.
Tra questi due spazi l’intercapedine della poesia.
Era lì che vivevo, distante e vicinissima,
né sopra, né sotto, ma accanto alle cose.

Anaïs Nin


Cambiare l' acqua ai fiori

 "Imparate a dare assenza a chi non ha

capito l’importanza della vostra presenza".

Valérie Perrin, Cambiare l' acqua ai fiori



mercoledì 30 dicembre 2020

Donne Illustri

 «La ricerca rimane fondamentale. Vediamo pazienti che vengono da tante parti. Ma siamo interessatissimi al dna della popolazione calabrese, che è particolare e variegato. Un esempio recente: c’è un gene coinvolto nell’Alzheimer di tipo genetico, l’App (proteina precursore della beta amiloide), di cui abbiamo identificato una mutazione che nel mondo stiamo descrivendo solo noi, e che si è originata proprio in Calabria. Questi studi non hanno un sapore localistico ma diventano scienza, patrimonio di tutti».

«Sono malattie complesse, ognuna nella sua specificità, con quadri clinici molti diversi e patogenesi che non sono state ancora comprese del tutto. Diciamo che nella ricerca c’è stata una semplificazione eccessiva a fronte di una complessità della malattia che non è stata studiata a sufficienza,però la ricerca è senza ombra di dubbio l’unico strumento che dà la speranza di un futuro. È sbagliato ridurre la malattia di Alzheimer al suo aspetto sociale. Perché è più che giusto che noi diamo a pazienti e famiglie l’afflato di una collettività intera che li sostiene. È necessario combattere lo stigma, cercare di “normalizzare” il più possibile la vita delle persone affette. Ma dobbiamo sempre pensare che siamo di fronte a una malattia».


Amalia Bruni, la scienziata calabrese che ha scoperto la  presenilina-1 , il "gene" più diffuso dell’Alzheimer.