mercoledì 13 maggio 2020

Carlos Drummond de Andrade

Parlare è molto facile quando si hanno parole in mente
che esprimono la nostra opinione.
Difficile è esprimere con atteggiamenti e gesti
quello che realmente desideriamo dire,
o quanto desideriamo dire
prima che la persona vada via.
Facile è giudicare persone che sono esposte
a causa delle circostanze.
Difficile è trovare e riflettere sui propri errori,
o tentare di fare in maniera diversa qualcosa fatta in modo errato.
Facile è essere collega, far compagnia a chiunque, dire quello che desidera ascoltare.
Diffícile è essere amico a tutte le ore e dire sempre la verità, quando fosse necessario.
E con fiducia in quel che dici.
Facile è analizzare la situazione estranea e poter dare consigli sulla questione.
Diffícile è vivere questa situazione e sapere cosa fare.
O avere il coraggio per fare.
Facile è mostrare rabbia e impazienza quando qualcuno ci irrita.
Difficile è esprimere il proprio amore a chi realmente ti conosce, ti rispetta e ti capisce.
Ed è per questo che perdiamo persone speciali.
Facile è mentire ai quattro venti su ciò che cerchiamo di nascondere.
Diffícile è mentire al nostro cuore.
Facile è vedere quello che desideriamo scorgere.
Difficile è sapere che ci illudiamo con quello crediamo di aver scorto.
Ammettere che ci lasciamo condurre,
più di una volta, questo é difficile.
Facile è dire ” Ciao ” o ” come va? ”
Difficile è dire “addio”.
Principalmente quando siamo colpevoli
della scomparsa di qualcuno dalla nostra vita…
Facile è abbracciare, stringere le mani, baciare a occhi chiusi.
Difficile è sentire l’energia che è trasmessa.
Quella che attraversa il nostro corpo come una corrente elettrica
quando tocchiamo la persona giusta.
Facile è desiderare essere amato.
Difficile è amare completamente.
Amare veramente, senza avere paura di vivere, senza avere paura del dopo.
Amare e abbandonarsi.
E imparare a dare valore solamente a ciò che si ama.
Facile è sentire la musica che tocca.
Difficile è sentire la coscienza,
che segna il tempo, mostrandoci le scelte sbagliate.
Facile è dettare regole.
Difficile è seguirle.
Avere la nozione esatta delle nostre proprie vite,
invece di avere la nozione delle vite altrui.
Facile è chiedere di ciò che si desidera sapere.
Difficile è essere preparati ad ascoltare la risposta.
O desiderare di capire la risposta.
Facile è piangere o sorridere quando ne abbiamo la voglia.
Difficile è sorridere con la voglia di piangere
o piangere con la voglia di ridere, di allegria.
Facile è dare un bacio.
Difficile è affidare l’anima.
Sinceramente, interamente.
Facile è allontanare varie persone dalla nostra vita.
Difficile è capire che solamente una ti accetterà per quello che sei
e ti farà completamente felice.
Facile è occupare un posto nell’agenda telefonica.
Diffícile è occupare il cuore di qualcuno.
Sapere che si è realmente amati.
Facile è sognare tutte le notti.
Diffícile è lottare per un sogno.
Eterno, è tutto quello che dura una frazione di secondo,
ma con così grande intensità, che si pietrifica,
e nessuna forza mai più lo cancellerà.

Carlos Drummond de Andrade

Andrea Camilleri

Stiamo educando una gioventù all’odio.
Stiamo perdendo la misura, il senso delle parole.
Le parole sono pietre, possono trasformarsi in pallottole e bisogna fa pesare ogni parola per far cessare questo vento dell' odio.
Da quando non vedo piu, tutto mi è più chiaro, in questo momento storico è una fortuna esser ciechi. Voglio morire con la speranza che si possa vivere in un mondo di pace. Il futuro è nelle mani dei giovani, non disilludetemi!
Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 6 settembre 1925 – Roma, 17 luglio 2019)

Bauman

Non è detto che la felicità significhi una vita senza problemi. La vita felice viene dal superamento dei problemi, dalla lotta contro i problemi, dal risolvere le difficoltà, le sfide. Bisogna affrontare le sfide, fare del proprio meglio, sforzarsi. Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal fato.
Zygmunt Bauman

Umberto Eco


lunedì 11 maggio 2020

Salvador Dalì

La pittura, come l’amore, entra dagli occhi e se ne va dalla punta del pennello.
(Salvador Dalì)

Salvador Dalí

Gli errori hanno quasi sempre un carattere sacro. Non cercare di correggerli. Al contrario, razionalizzali, comprendili integralmente. Dopodiché ti sarà possibile sublimarli.
(Salvador Dalì)

sabato 9 maggio 2020

Marco Tullio Giordana

Questo non è un film sulla mafia, non appartiene al genere. È piuttosto un film sull’energia, sulla voglia di costruire, sull’immaginazione e la felicità di un gruppo di ragazzi che hanno osato guardare il cielo e sfidare il mondo nell'illusione di cambiarlo. È un film sul conflitto famigliare, sull’amore e la disillusione, sulla vergogna di appartenere allo stesso sangue. È un film su ciò che di buono i ragazzi del ’68 sono riusciti a fare, sulle loro utopie, sul loro coraggio. Se oggi la Sicilia è cambiata e nessuno può fingere che la mafia non esista, ma questo non riguarda solo i siciliani, molto si deve all’esempio di persone come Peppino, alla loro fantasia, al loro dolore, alla loro allegra disobbedienza. »
 (Marco Tullio Giordana, regista de "I cento passi", dedicato alla vita e all'omicidio di Peppino Impastato, impegnato nella lotta alla mafia nella sua terra, la Sicilia).