martedì 10 luglio 2018

Frammenti di un discorso amoroso

Nella mia vita, io incontro milioni di corpi; di questi miloni io posso desiderarne delle centinaia; ma di queste centinaia, io ne amo uno solo. L'altro di cui io sono innamorato mi designa la specialità del mio desiderio. Per trovare l'Immagine che, tra migliaia, si confà al mio desiderio, ci sono volute molte combinazioni, molte sorprendenti coincidenze (e forse molte ricerche). E' un enigma che io non riuscirò mai a risolvere: perchè mai desidero il Tale? Perchè lo desidero persistentemente, languidamente? E' tutto lui che desidero (una sagoma, una forma, un'aria)? O è solamente una parte di quel corpo? E, in tal caso, che cos'è che, in quel corpo amato, ha per me il valore del feticcio? Quale porzione, per quanto esigua sia, quale sua caratteristica? Il taglio di un'unghia, un dente leggermente rotto di sbieco, una ciocca di capelli, un certo modo di muovere le dita mentre parla, mentre fuma? Di tutte queste caratteristiche del corpo, ho voglia di dire che sono adorabili. Adorabile vuol dire: questo è il mio desiderio, in quanto esso è unico: "E' questo! E' esattamente questo (che io amo)!". Tuttavia più provo la specialità del mio desiderio, meno sono in grado di precisarla; alla precisione di ciò che voglio dire corrisponde uno sfocamento del nome; il proprio del desiderio non può che produrre un improprio dell'enunciato. Di questo fallimento linguistico, resta soltanto una traccia: la parola adorabile (la buona traduzione di adorabile sarebbe l'ipse latino: proprio lui in persona).

Roland Barthes, "Frammenti di un Discorso Amoroso"


lunedì 2 luglio 2018

Ernest Hemingway

Il mondo è pieno di vittime delle passioni non sincronizzate.
- Ernest Hemingway

Ernest Hemingway

Non lo disse ad alta voce, perché sapeva che a dirle, le cose belle non succedono.
— Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare

venerdì 29 giugno 2018

Margherita Hack

“Come sempre nel nostro Paese quando si deve tagliare, si tagliano la cultura e la ricerca, ritenute evidentemente un inutile lusso.”
Margherita Hack

giovedì 28 giugno 2018

Vinicio Capossela

Andare in libreria è come andare a pregare, si ritrova la coscienza di se stessi. Si ritrovano le persone care, gli amici, le frasi, l’ispirazione.
È come sedersi in riva all'oceano, ci si sente piccoli, perché come diceva Troisi, loro sono tanti e io sono uno solo… ma si allarga l'anima, prende il grande respiro…
Ci si mette nell'animo del viaggio, che è sempre, per citare un libro, veliero di gran velatura, “dall'altra parte della vita”.
La libreria è un porto sospeso sulle partenze, un luogo solitario gravido d'incontri.”
—  Vinicio Capossela


mercoledì 27 giugno 2018

Salvador Dalì

“Cio’ che importa è moltiplicare la confusione, non eliminarla.”

– Salvador Dalì

Vladimir Majakovskij

“Attrazione inesorabile: non c’è stupore, né paura, ma la sola consapevolezza di vivere una sensazione inevitabile… benefica. Necessaria. Frugare e godere di quanto ci appartiene. Ritrovare chi si vuole e sentirsi nel posto più intimo e protetto, la propria casa. E sapersi avvinti, stretti, allacciati, senza esserne mai paghi, senza chiedersene il motivo, senza pensare se sia giusto o meno, abbandonandosi, vivendo quel richiamo come la più naturale delle condizioni umane… Non è forse questo l’Amore?”

– Vladimir Majakovskij