Inutile dire che ero sempre promossa, sicché non avevo il problema degli esami a settembre, come si diceva allora. Ma un anno..
Un anno dopo che la mia famiglia si era trasferita a Torino, quando andai al Liceo d'Azeglio a vedere il "cartellone" che precedeva la maturità classica vidi, senza credere ai miei occhi, che mi avevano dato tre alla prova scritta d'italiano, il che significava allora ridare a settembre gli esami di tutte le materie. Uno dei miei compagni di classe era Primo Levi e anche lui guardò sbalordito il cartellone che gli assegnava lo stesso responso.
Era davvero un'avventura. Nostro professore d'italiano era Cesare Pavese che ci giudicava quasi sempre con voti molto lusinghieri e aveva molta fiducia, fino a imbarazzarci, nei nostri componimenti.
Levi e io ci guardammo senza parole. Poi gli chiesi: "Ma cosa è successo?Hai fatto un tema antifascista?".
- Fernanda Pivano, "Viaggio Americano"
martedì 18 luglio 2017
domenica 16 luglio 2017
Frida
Sto male e starò peggio,
ma sto imparando
a stare sola e questo è già un vantaggio,
ed un piccolo trionfo.
— Frida Kahlo
ma sto imparando
a stare sola e questo è già un vantaggio,
ed un piccolo trionfo.
— Frida Kahlo
Saramago
In effetti non è facile oggi invitare la gente ad essere buona. Ma per quel che mi riguarda, la bontà viene addirittura prima dell’intelligenza, o meglio è la forma più alta dell’intelligenza.
E’ una bontà che si manifesta nella pratica quotidiana; che non è animata da nessun pensiero salvifico sull’intera umanità; che si accontenta di far “lavorare” il proprio minuscolo granello di sabbia.
Nel tentativo di recuperare una relazione umana che sia effettivamente tale.
Aggiungerei una piccola postilla. Sono sufficientemente vecchio e sufficientemente scettico per rendermi conto che la “bontà attiva”, come io la chiamo, ha ben poche possibilità di trasformarsi in un orizzonte sociale condiviso. Può però diventare la molla individuale del singolo, il miglior contravveleno di cui può dotarsi quell’ “animale malato” che è l’uomo.
José Saramago
E’ una bontà che si manifesta nella pratica quotidiana; che non è animata da nessun pensiero salvifico sull’intera umanità; che si accontenta di far “lavorare” il proprio minuscolo granello di sabbia.
Nel tentativo di recuperare una relazione umana che sia effettivamente tale.
Aggiungerei una piccola postilla. Sono sufficientemente vecchio e sufficientemente scettico per rendermi conto che la “bontà attiva”, come io la chiamo, ha ben poche possibilità di trasformarsi in un orizzonte sociale condiviso. Può però diventare la molla individuale del singolo, il miglior contravveleno di cui può dotarsi quell’ “animale malato” che è l’uomo.
José Saramago
Monica Vitti
“Sono una donna bionda, ho gli occhi verdi, alta 1.73, presbite, miope, astigmatica, ipermetrope e ipersensibile.
Amo il mare, ma non posso stare al sole. Amo l'avventura ma ho paura di entrarci. Amo le novità e i paesaggi nuovi, ma preferisco ‘un viaggio intorno alla mia stanza’. Amo i dolci ma mi viene mal di pancia. Amo gli amici, la gente, le parole, le voci, i colori, le contraddizioni, scrivere, camminare.
Guardare, capire, cambiare idea.
Credo di avere molti occhi, molti capelli, molti dubbi, molte paure, molti desideri. Mi piace recitare, è un riposo dalla vita; insegnare per imparare. Scrivere per capire. Amare e giocare il più possibile. Ma non dormire, perché mi sembra rinunciare a un po’ di vita”.
Dal volume 'La Dolce Vitti’, a cura di Stefano Stefanutto Rosa
Amo il mare, ma non posso stare al sole. Amo l'avventura ma ho paura di entrarci. Amo le novità e i paesaggi nuovi, ma preferisco ‘un viaggio intorno alla mia stanza’. Amo i dolci ma mi viene mal di pancia. Amo gli amici, la gente, le parole, le voci, i colori, le contraddizioni, scrivere, camminare.
Guardare, capire, cambiare idea.
Credo di avere molti occhi, molti capelli, molti dubbi, molte paure, molti desideri. Mi piace recitare, è un riposo dalla vita; insegnare per imparare. Scrivere per capire. Amare e giocare il più possibile. Ma non dormire, perché mi sembra rinunciare a un po’ di vita”.
Dal volume 'La Dolce Vitti’, a cura di Stefano Stefanutto Rosa
Monica Vitti
A un certo punto della vita, a mia insaputa, devo aver deciso di dimenticare. Non dimenticare i dolori o gli errori, ma dimenticare fatti, persone, o forse solo confondere tutto.
- Monica Vitti
- Monica Vitti
George Carlin
Il paradosso del nostro tempo nella storia è che abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità sempre più basse, autostrade sempre più larghe, ma orizzonti sempre più ristretti.Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno. Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno tempo. Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso, più conoscenza, ma meno giudizio, più esperti, e ancor più problemi, più medicine, ma meno benessere. Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco, guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo, facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi, vediamo troppa tv, e preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotti i nostri valori. Parliamo troppo, amiamo troppo poco, e odiamo troppo spesso. Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere. Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino di casa. Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno. Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima. Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi.Scriviamo di più, ma impariamo meno. Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno. Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno. Questi sono i tempi del fast-food e della digestione lenta grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni. Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte. Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto,dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti. E' un tempo in cui ci sono tante cose in cucina e niente in magazzino. Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera, e in cui puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri, o di cancellarle. Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè non saranno con te per sempre. Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno, che ti guarda dal basso in soggezione,perchè quella piccola persona presto crescerà e lascerà il tuo fianco. Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco, perchè è l'unico tesoro che puoi dare con il cuore e non costa nulla. Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo. Un bacio e un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell'anima. Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti, perchè un giorno quella persona non sarà più lì. Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione, e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
(George Carlin)
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotti i nostri valori. Parliamo troppo, amiamo troppo poco, e odiamo troppo spesso. Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere. Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino di casa. Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno. Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima. Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi.Scriviamo di più, ma impariamo meno. Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno. Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno. Questi sono i tempi del fast-food e della digestione lenta grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni. Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte. Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto,dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti. E' un tempo in cui ci sono tante cose in cucina e niente in magazzino. Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera, e in cui puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri, o di cancellarle. Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè non saranno con te per sempre. Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno, che ti guarda dal basso in soggezione,perchè quella piccola persona presto crescerà e lascerà il tuo fianco. Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco, perchè è l'unico tesoro che puoi dare con il cuore e non costa nulla. Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo. Un bacio e un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell'anima. Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti, perchè un giorno quella persona non sarà più lì. Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione, e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
(George Carlin)
Marc Chagall
" Nonostante lo sconvolgimento del mondo, io ho conservato l'amore per quella vita interiore a cui sono stato allevato, e per la speranza dell'uomo nell'amore. Vi è nella nostra vita un singolo colore, come nella tavolozza del pittore, che dà significato alla vita e all'arte. E' il colore dell'amore.Vedo in questo colore d'amore tutte le qualità che permettono di conseguire risultati in ogni campo.Ho spesso usato la parola chimica in arte. La chimica può esistere anche nella vita stessa.Mi chiedo sovente perché in questa natura grandiosa l'uomo talvolta appare così crudele.Mi chiedo come può avvenire questo quando contemporaneamente esistono i Mozart, i Beethoven, gli Shakespeare, i Giotto, i Rembrandt e tanti altri, e anche umili e onesti lavoratori che hanno costruito cattedrali, monumenti e opere d'arte, nonché tutti coloro che hanno inventato tutto quanto migliora e facilita la nostra vita.E' mai possibile che con tutti questi nuovi mezzi di dominio l'uomo sia incapace di dominare se stesso?E' per me un fatto inconcepibile.In se stessi e non fuori dalla natura si devono cercare le chiavi dell'armonia e della felicità.Sono nelle nostre stesse mani.Tutto quello che ho cercato di fare non è che una debole risposta a questa sfida.L'arte che ho praticato fin dall'infanzia mi ha insegnato che l'uomo è capace di amore e che l'amore può salvarlo.E' quello per me il vero colore, la vera sostanza dell'arte.E' un fatto naturale come un albero o una pietra".
Marc Chagall
Marc Chagall
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