"Se è pesante il solo pensare di farlo,- Bukowski
non farlo.
Se stai cercando di farlo come qualcun altro,
lascia perdere.
Se devi aspettare che cresca dentro te
aspetta, pazientemente.
Se non ruggisce dentro te
fai qualcos’altro.
Se devi parlarne con qualcun altro,
non sei pronto.
Quando sarà il tempo giusto
e se sarai stato predestinato
arriverà,
e continuerà a farlo
fin quando morirai
o quando morirà in te.
Non c’è altro modo,
non ce n’è mai stato un altro."
lunedì 24 ottobre 2016
Bukowski
Oriana Fallaci
"Tu che non sai perché rido così forte quando rido, e piango così fitto quando piango, e mi accontento di così poco quando mi accontento, ed esigo tanto quando esigo. Tu che non sai come la vita sia molto più del tempo che passa fra il momento in cui si nasce e il momento in cui si muore, su questo pianeta dove gli uomini fanno miracoli per salvare un moribondo e le creature sane le ammazzano a cento, a mille, un milione per volta.”
Oriana Fallaci, Niente e così sia
domenica 23 ottobre 2016
Scritto sul corpo
Allora, cos’è che uccide l’amore? Soltanto la disattenzione. Non vederti quando mi stai davanti. Non pensare a te nelle piccole cose. Non spianarti la strada, non prepararti la favola. Sceglierti per abitudine e non per desiderio, passare davanti al fioraio senza accorgermene. Lasciare i piatti da lavare, il letto da rifare, ignorarti al mattino. usarti la notte. Desiderare un’altra persona mentre ti bacio sulla guancia. Dire il tuo nome senza ascoltarlo, dare per scontato che sia mio diritto pronunciarlo.
Jeanette Winterson, Scritto sul corpo
Jeanette Winterson, Scritto sul corpo
Frida Kahlo
“Alla fine della giornata, possiamo sopportare molto più di quanto pensiamo di poter sopportare”.
- Frida Kahlo
- Frida Kahlo
Cortàzar
Riprendo a mentire con grazia,
mi chino rispettoso allo specchio
che riflette il mio collo e la cravatta.
Credo d’essere questo signore che esce
tutti i giorni alle nove.
mi chino rispettoso allo specchio
che riflette il mio collo e la cravatta.
Credo d’essere questo signore che esce
tutti i giorni alle nove.
Gli dei sono morti uno a uno in lunghe file
di carta e cartone.
Niente mi manca, neppure tu
mi manchi. Sento un buco, però è facile
un tamburo: pelle ai due lati.
A volte torni la sera, quando leggo
cose che tranquillizzano: bollettini,
il dollaro e la sterlina, i dibattiti
delle Nazioni Unite. Mi sembra
di carta e cartone.
Niente mi manca, neppure tu
mi manchi. Sento un buco, però è facile
un tamburo: pelle ai due lati.
A volte torni la sera, quando leggo
cose che tranquillizzano: bollettini,
il dollaro e la sterlina, i dibattiti
delle Nazioni Unite. Mi sembra
che la tua mano mi pettina. Non sento la tua mancanza!
Solo cose minute all’improvviso mi mancano
e vorrei ricercarle: la contentezza
e il sorriso, questo animaletto furtivo
che ormai non vive più fra le mie labbra.
Solo cose minute all’improvviso mi mancano
e vorrei ricercarle: la contentezza
e il sorriso, questo animaletto furtivo
che ormai non vive più fra le mie labbra.
Julio Cortàzar
Alice Munro
Questo è dolore acuto. Diventerà cronico. Vale a dire che sarà permanente ma forse non costante. Significa anche che non ne morirai. Non potrai liberartene, ma non ne morirai. Non lo sentirai in ogni istante, ma non passerai tanti giorni senza provarlo. Imparerai qualche stratagemma per attenuarlo o bandirlo, cercando di non finire per distruggere ciò che hai scelto e lo ha causato.
…
Eppure, che dolore. Da portarsi appresso e farci l'abitudine fino a quando è solo del passato che si soffre e non di qualsiasi presente possibile.
…
Eppure, che dolore. Da portarsi appresso e farci l'abitudine fino a quando è solo del passato che si soffre e non di qualsiasi presente possibile.
Alice Munro, Mobili di famiglia
Iscriviti a:
Post (Atom)