lunedì 26 settembre 2016

Elsa Morante

“A. mi vuole bene, ma ogni tanto scappa via verso i più lontani paesi. Poi dice che bisogna finirla e poi mi prega di non finirla per carità. Ecc. Ora poi ho scoperto che io non sto stare al mondo e da quel momento siamo diventati una specie di favola perché in qualunque luogo e in mezzo a qualunque consesso rispettabile non finisce mai di farmi delle prediche e di arrabbiarsi a vuoto perché io al mondo non ci saprò mai stare. Vorrei, non so come dirti, fargli sentire delle parole bellissime, una musica tanto potente da riuscire a spiegargli che cosa è la vera bellezza della vita e del mondo. Lo vedo aggirarsi in quella sua specie di sotterraneo, agitarsi, dare schiaffi, annoiarsi e per quanto mi sforzi non riesco a portarlo via di là”. 
(Elsa Morante a proposito di Alberto Moravia in una lettera all'amica Elisa Fantini, 1938)

Alberto Moravia

Non sono mai stato innamorato di Elsa. L’ho amata, questo sì, ma non sono mai riuscito a perdere la testa, cioè appunto non sono stato mai innamorato. Lei l’ha sempre saputo, e questo è stato forse anche il motivo principale della difficoltà del nostro rapporto. Non ero innamorato, ma affascinato da qualcosa di estremo, di straziante e di passionale che c’era nel suo carattere. Così in un’atmosfera di passionalità aggressiva in lei e di affetto difensivo in me, siamo vissuti venticinque anni. Elsa cercava di annullarmi e al tempo stesso, per troppa passione, annullava se stessa.
— Alberto Moravia

Alberto Moravia

Le grandi esperienze della vita sono quelle che non vorremmo fare mai.
- Alberto Moravia

domenica 25 settembre 2016

Zafòn

Era sua abitudine come quella di molti altri, sorridere per lo più quando voleva trattenere le lacrime.
— C.R Zafòn “Il Prigioniero del Cielo”

Colazione da Tiffany

Io vado pazza per Tiffany: specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie.
Vuoi dire quando è triste?
No… Uno è triste perché si accorge che sta ingrassando, o perché piove. Ma è diverso. No, le paturnie sono orribili: è come un'improvvisa paura di non si sa che. È mai capitato a Lei?
- Colazione da Tiffany

Colazione da Tiffany

La gioielleria Tiffany aprì di domenica per la prima volta nella sua storia, per permettere le riprese del film "Colazione da Tiffany"la mattina del 2 ottobre del 1960, per non creare problemi a causa del corteo di Nikita Sergeevič Chruščёv che sarebbe passato poco dopo le riprese. Audrey Hepburn odiava i danesi, dolcetti che il suo personaggio mangia a colazione, il che rese le riprese della scena iniziale piuttosto ardue per lei, visto che avrebbe preferito un gelato ma il regista rispose negativamente.

Colazione da Tiffany

“Non lo so chi sono. Io e il mio gatto siamo due randagi senza nome, che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene: ecco qual è la verità.”
-Colazione da Tiffany