Quello che avevo da dire l'ho detto. La rabbia e l'orgoglio me l'hanno ordinato. La coscienza pulita e l'età me l'hanno consentito. Ma ora devo rimettermi a lavorare, non voglio essere disturbata. Punto e basta.
-Oriana Fallaci, La rabbia e l'orgoglio
venerdì 15 luglio 2016
giovedì 14 luglio 2016
Pablo Neruda
Quando ti diranno che t’ho dimenticata, e anche se sarò io a dirlo, quando io te lo dirò, non credermi.
Pablo Neruda
Natalia Ginzburg
Le donne hanno la cattiva abitudine di cascare ogni tanto in un pozzo, di lasciarsi prendere da una tremenda malinconia e affogarci dentro, e annaspare per tornare a galla: questo è il vero guaio delle donne.
Le donne spesso si vergognano di avere questo guaio, e fingono di non avere guai e di essere energiche e libere, e camminano a passi fermi per le strade con grandi cappelli e bei vestiti e bocche dipinte e un’aria volitiva e sprezzante; ma a me non è mai successo di incontrare una donna senza scoprire dopo un poco in lei qualcosa di dolente e pietoso che non c’è negli uomini, un continuo pericolo di cascare in un gran pozzo oscuro, qualcosa che proviene proprio dal temperamento femminile e forse da una secolare tradizione di soggezione e schiavitù che non sarà tanto facile vincere.
— | Natalia Ginzburg |
Natalia Ginzburg
L'Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi.
È un paese dove tutto funziona male, come si sa.
È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l'incompetenza, la confusione.
E tuttavia, per le strade, si sente circolare l'intelligenza, come un vivido sangue.
È un'intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla.
Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana.
Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d'un ingannevole, e forse insensato, conforto.
È un paese dove tutto funziona male, come si sa.
È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l'incompetenza, la confusione.
E tuttavia, per le strade, si sente circolare l'intelligenza, come un vivido sangue.
È un'intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla.
Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana.
Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d'un ingannevole, e forse insensato, conforto.
- Natalia Ginzburg
Le piccole virtù
Le piccole virtù
Tratto da " I rapporti umani" di Natalia Ginzburg
Un giorno incontriamo la persona giusta.
Restiamo indifferenti, perché non l’abbiamo riconosciuta.
Passeggiamo con la persona giusta per le strade di periferia, prendiamo a poco a poco l'abitudine di passeggiare insieme ogni giorno.
Di tanto in tanto, distratti, ci chiediamo se non stiamo forse passeggiando con la persona giusta: ma crediamo piuttosto di no.
Siamo troppo tranquilli, la terra e il cielo non sono mutati; i minuti e le ore fluiscono quietamente, senza rintocchi profondi nel nostro cuore. Noi ci siamo sbagliati già tante volte: ci siamo trovati in presenza della persona giusta, e non la era. (…)
Per settimane e mesi, passiamo i giorni con la persona giusta, senza sapere: solo a volte, quando rimasti soli ripensiamo a questa persona, la curva delle sue labbra, certi suoi gesti inflessioni della voce, nel ripensarli, ci danno piccolo sussurro al cuore: ma non teniamo conto dun così piccolo, sordo sussulto.
La cosa strana, con questa persona, è che ci sentiamo sempre così bene e in pace, con un largo respiro, con la fronte che era stata così aggrottata, torva per tanti anni, dun tratto distesa; e non siamo mai stanchi di parlare e ascoltare.
Ci rendiamo conto che mai abbiamo avuto un rapporto simile a questo con nessun essere umano; tutti gli esseri umani ci apparivano dopo un po così inoffensivi, così semplici e piccoli; questa persona, mentre cammina accanto a noi col suo passo diverso dal nostro, col suo severo profilo, possiede una infinita facoltà di farci tutto il bene e tutto il male.
Eppure noi siamo infinitamente tranquilli.
Restiamo indifferenti, perché non l’abbiamo riconosciuta.
Passeggiamo con la persona giusta per le strade di periferia, prendiamo a poco a poco l'abitudine di passeggiare insieme ogni giorno.
Di tanto in tanto, distratti, ci chiediamo se non stiamo forse passeggiando con la persona giusta: ma crediamo piuttosto di no.
Siamo troppo tranquilli, la terra e il cielo non sono mutati; i minuti e le ore fluiscono quietamente, senza rintocchi profondi nel nostro cuore. Noi ci siamo sbagliati già tante volte: ci siamo trovati in presenza della persona giusta, e non la era. (…)
Per settimane e mesi, passiamo i giorni con la persona giusta, senza sapere: solo a volte, quando rimasti soli ripensiamo a questa persona, la curva delle sue labbra, certi suoi gesti inflessioni della voce, nel ripensarli, ci danno piccolo sussurro al cuore: ma non teniamo conto dun così piccolo, sordo sussulto.
La cosa strana, con questa persona, è che ci sentiamo sempre così bene e in pace, con un largo respiro, con la fronte che era stata così aggrottata, torva per tanti anni, dun tratto distesa; e non siamo mai stanchi di parlare e ascoltare.
Ci rendiamo conto che mai abbiamo avuto un rapporto simile a questo con nessun essere umano; tutti gli esseri umani ci apparivano dopo un po così inoffensivi, così semplici e piccoli; questa persona, mentre cammina accanto a noi col suo passo diverso dal nostro, col suo severo profilo, possiede una infinita facoltà di farci tutto il bene e tutto il male.
Eppure noi siamo infinitamente tranquilli.
mercoledì 13 luglio 2016
Fabrizio De Andrè
“E ora viaggi, vivi, ridi o sei
perduta col tuo ordine discreto dentro al
cuore?
Ma dove, dov’è il tuo amore?”
Fabrizio De Andrè, Hotel Supramonte
Leaving and Forgetting, Joshua Jensen-Nagle
perduta col tuo ordine discreto dentro al
cuore?
Ma dove, dov’è il tuo amore?”
Fabrizio De Andrè, Hotel Supramonte
Leaving and Forgetting, Joshua Jensen-Nagle
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