mercoledì 21 maggio 2014

Franz Kafka

Conosco abbastanza gli orrori della solitudine,non tanto della solitudine solitaria quanto della solitudine tra la gente.
Franz Kafka

Tenera è la notte

"Non si sa mai esattamente quanto spazio si occupi nella vita della gente."
Tenera è la notte - Francis Scott Fitzgerald

Dal "De vita beata" -VII dei Dialoghi di Lucio Anneo Seneca

Tutti aspiriamo alla felicità, ma, quanto a conoscerne la via, brancoliamo nel buio. E' infatti così difficile raggiungerla che più ci affanniamo a cercarla, più ce ne allontaniamo, se prendiamo una strada sbagliata e se questa, poi, conduce addirittura in una direzione contraria (...)
(...) Perciò dobbiamo avere innanzitutto ben chiaro ciò che vogliamo, dopodiché cercheremo la via per arrivarci, e lungo il viaggio stesso, se sarà quello giusto, dovremo misurare giorno per giorno la strada che ci lasciamo indietro e quanto si fa più vicino quel traguardo a cui il nostro impulso naturale ci porta. (...) Non c'è nulla di peggio che seguire, come fanno le pecore, il gregge di coloro che ci precedono, perché essi ci portano non dove dobbiamo arrivare, ma dove vanno tutti. Questa è la prima cosa da evitare. Niente c'invischia di più in mali peggiori che l'adeguarci al costume del volgo, ritenendo ottimo ciò che approva la maggioranza, e il copiare l'esempio dei molti, vivendo non secondo ragione ma secondo la corrente. 
Di fronte alla felicità non possiamo comportarci come nelle votazioni, accodandoci alla maggioranza, perché questa proprio per il fatto di essere la maggioranza è peggiore. I nostri rapporti con le vicende umane non sono infatti così buoni da poterci indurre a ritenere che il meglio stia dalla parte dei più, perché la folla testimonia esattamente il contrario, che cioè il peggio, per l'appunto, sta lì. Sforziamoci dunque di vedere e di seguire non i comportamenti più comuni ma cosa sia meglio fare, non ciò che è approvato dal volgo, pessimo interprete della verità, ma ciò che possa condurci alla conquista e al possesso di una durevole felicità.

Dal "De vita beata" -VII dei Dialoghi di Lucio Anneo Seneca



Tommaso Campanella, al secolo Giovan Domenico Campanella (Stilo, 5 settembre 1568 – Parigi, 21 maggio 1639)

Delle radici de’ gran mali del mondo 
Io nacqui a debellar tre mali estremi; 
tirannide, sofismi, ipocrisia; 
ond’or m’accorgo con quanta armonia 
Possanza, Senno, Amor m’insegno’ Temi. 
Questi principi son veri e sopremi 
della scoverta gran filosofia, 
rimedio contro la trina bugia, 
sotto cui tu piangendo, o mondo, fremi. 
Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno, 
ingiustizia, lussuria, accidia, segno, 
tutti a que’ tre gran mali sottostanno, 
che nel cieco amor proprio, figlio degno 
d’ignoranza, radice e fomento hanno. 
Dunque a diveller l’ignoranza io vegno.
— Tommaso Campanella

Carlo Emilio Gadda

Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare
— Carlo Emilio Gadda, 1974 

Henri Julien Félix Rousseau (Laval, 21 maggio 1844 – Parigi, 2 settembre 1910)







Carlo Emilio Gadda (Milano, 14 novembre 1893 – Roma, 21 maggio 1973)

“Non tutti sono condannati ad essere intelligenti”
— Carlo Emilio Gadda