« Quando scatta in me l'idea di un nuovo film ne vengo totalmente assorbito e vivo maniacalmente per quell'idea. Mangio e penso al film, cammino e penso al film, vado al cinema e non vedo il film ma vedo il mio.....Non ho mai visto De Niro sul set ma sempre il mio Noodles. Sono certo di aver fatto con lui "C'era una volta il mio cinema", più che "C'era una volta in America" »
(Sergio Leone)
mercoledì 30 aprile 2014
martedì 29 aprile 2014
Stasera in tv
Alle 21.15 su Rai 5 sarà trasmesso "Risorse umane"film del 1999 scritto e diretto da Laurent Cantet.
Premi e riconoscimenti
Premio Louis-Delluc per l'opera prima
Premi César 2001: miglior opera prima e migliore promessa maschile(Jalil Lespert)
Premi Lumière 2001: miglior promessa maschile (Jalil Lespert)European Film Awards 2000: Prix Fassbinder (Laurent Cantet)
Premi e riconoscimenti
Premio Louis-Delluc per l'opera prima
Premi César 2001: miglior opera prima e migliore promessa maschile(Jalil Lespert)
Premi Lumière 2001: miglior promessa maschile (Jalil Lespert)European Film Awards 2000: Prix Fassbinder (Laurent Cantet)
Melania Mazzucco in merito alla vicenda del liceo romano
"Apprendo con sbigottimento e dispiacere la notizia dell'esposto presentato contro i docenti del liceo che hanno fatto leggere e discutere 'Sei come sei' ai loro studenti . Trovo del tutto pretestuosa l'accusa di oscenità a un romanzo che parla, semplicemente, di famiglia e d'amore, e ridicola l'accusa rivolta agli insegnanti. Leggere romanzi che parlano di cose reali e di temi anche complessi della nostra vita non ha mai corrotto nessuno. Il compito di un romanzo è anche quello di far riflettere sul mondo che ci circonda. A meno che non si voglia mettere in discussione il diritto di considerare i ragazzi delle persone capaci di intendere e di volere, e di formarsi delle opinioni. Dare loro gli strumenti per capire il mondo e se stessi - anche con un libro: è proprio questo che significa svolgere correttamente il proprio mestiere di insegnanti''.
Melania Mazzucco
Melania Mazzucco
Princìpi necessari per l'arte di tacere, di Joseph Dinouart
Princìpi necessari per l'arte di tacere, di Joseph Dinouart
1. È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.
2. Vi è un tempo per tacere, come vi è un momento per parlare.
3. Nell'ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente.
4. Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza e imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe tacere, è segno di leggerezza e scarsa discrezione.
5. In generale è sicuramente meno rischioso tacere che parlare.
6. Mai l'uomo è padrone di sé come quando tace: quando parla sembra, per così dire, effondersi e dissolversi nel discorso, così che sembra appartenere meno a se stesso che agli altri.
7. Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stare particolarmente attenti: è buona precauzione dirla prima a sé stessi, e poi ancora ripetersela, per non doversi pentire quando non si potrà più impedire che si propaghi.
8. Quando si deve tenere un segreto non si tace mai troppo: in questi casi l'ultima cosa da temere è saper conservare il silenzio.
9. Il riserbo necessario per saper mantenere il silenzio nelle situazioni consuete della vita, non è virtù minore dell'abilità e della cura richieste per parlare bene; e non si acquisisce maggior merito spiegando ciò che si fa piuttosto che tacendo ciò che si ignora. Talvolta il silenzio del saggio vale più del ragionamento del filosofo: è una lezione per gli impertinenti e una punizione per i colpevoli.
10. Il silenzio può talvolta far le veci della saggezza per il povero di spirito e della sapienza per l'ignorante.
11. Si è naturalmente portati a pensare che chi parla poco non sia un genio e chi parla troppo, uno stolto o un pazzo: allora è meglio lasciar credere di non essere geni di prim'ordine rimanendo spesso in silenzio, che passare per pazzi, travolti dalla voglia di parlare.
12. È proprio dell'uomo coraggioso parlare poco e compiere grandi imprese; è proprio dell'uomo di buon senso parlare poco e dire sempre cose ragionevoli.
13. Qualunque sia la disposizione che si può avere al silenzio, è bene essere sempre molto prudenti; desiderare fortemente di dire una cosa, è spesso motivo sufficiente per decidere di tacerla.
14. Il silenzio è necessario in molte occasioni; la sincerità lo è sempre: si può qualche volta tacere un pensiero, mai lo si deve camuffare. Vi è un modo di restare in silenzio senza chiudere il proprio cuore, di essere discreti senza apparire tristi e taciturni, di non rivelare certe verità senza mascherarle con la menzogna.
1. È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.
2. Vi è un tempo per tacere, come vi è un momento per parlare.
3. Nell'ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente.
4. Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza e imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe tacere, è segno di leggerezza e scarsa discrezione.
5. In generale è sicuramente meno rischioso tacere che parlare.
6. Mai l'uomo è padrone di sé come quando tace: quando parla sembra, per così dire, effondersi e dissolversi nel discorso, così che sembra appartenere meno a se stesso che agli altri.
7. Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stare particolarmente attenti: è buona precauzione dirla prima a sé stessi, e poi ancora ripetersela, per non doversi pentire quando non si potrà più impedire che si propaghi.
8. Quando si deve tenere un segreto non si tace mai troppo: in questi casi l'ultima cosa da temere è saper conservare il silenzio.
9. Il riserbo necessario per saper mantenere il silenzio nelle situazioni consuete della vita, non è virtù minore dell'abilità e della cura richieste per parlare bene; e non si acquisisce maggior merito spiegando ciò che si fa piuttosto che tacendo ciò che si ignora. Talvolta il silenzio del saggio vale più del ragionamento del filosofo: è una lezione per gli impertinenti e una punizione per i colpevoli.
10. Il silenzio può talvolta far le veci della saggezza per il povero di spirito e della sapienza per l'ignorante.
11. Si è naturalmente portati a pensare che chi parla poco non sia un genio e chi parla troppo, uno stolto o un pazzo: allora è meglio lasciar credere di non essere geni di prim'ordine rimanendo spesso in silenzio, che passare per pazzi, travolti dalla voglia di parlare.
12. È proprio dell'uomo coraggioso parlare poco e compiere grandi imprese; è proprio dell'uomo di buon senso parlare poco e dire sempre cose ragionevoli.
13. Qualunque sia la disposizione che si può avere al silenzio, è bene essere sempre molto prudenti; desiderare fortemente di dire una cosa, è spesso motivo sufficiente per decidere di tacerla.
Gabriel Garcìa Marquez
Se vuoi diventare ricco scrivendo, scrivi di cose che sono lette da persone che muovono le labbra quando leggono a se stessi.
Gabriel García Marquez
Gabriel García Marquez
Hermann Hesse
Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità,
però in segreto ti rinviano a te stesso.
Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno, sole stelle luna.
Perché la luce che cercavi vive dentro di te.
La saggezza che hai cercato a lungo in biblioteca
ora brilla in ogni foglio, perché adesso è tua.
Hermann Hesse
però in segreto ti rinviano a te stesso.
Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno, sole stelle luna.
Perché la luce che cercavi vive dentro di te.
La saggezza che hai cercato a lungo in biblioteca
ora brilla in ogni foglio, perché adesso è tua.
Hermann Hesse
Cent'anni di solitudine
Quasi sempre, tra amore e amore, mangiavano nudi a letto, nel calore allucinante e sotto le stelle diurne che la ruggine andava facendo spuntare nel tetto di zinco.
( Gabriel Garcia Marquez ,Cent'anni di solitudine)
( Gabriel Garcia Marquez ,Cent'anni di solitudine)
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