martedì 29 aprile 2014

I giusti di Borges

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

(I giusti, di Jorge Luis Borges)


Andy Warhol in mostra a Roma

Andy Warhol 
18 Aprile / 28 settembre 2014
Fondazione Roma Museo Palazzo Cipolla Via Del Corso, 320, Roma

ORARIO 
Lunedì dalle 14.00 alle 20.00
Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica dalle 10.00 alle 20.00
Sabato dalle 10.00 alle 22.00
la biglietteria chiude un'ora prima della chiusura della mostra

Aperture straordinarie
20 aprile 10.00 – 20.00
21 aprile 10.00 – 20.00
25 aprile 10.00 – 20.00
1 maggio 10.00 – 22.00
2 maggio 10.00 – 22.00
2 giugno 10.00 – 20.00
29 giugno 12.00 – 20.00
15 agosto 10.00 – 20.00


Sir Alfred Joseph Hitchcock (Londra, 13 agosto 1899 – Bel Air, 29 aprile 1980)

La durata di un film dovrebbe essere direttamente commisurata alla capacità di resistenza della vescica umana.
- Alfred Hitchcock

Buongiorno


lunedì 28 aprile 2014

Antonio Gramsci

“Ogni movimento rivoluzionario è romantico, per definizione.”
— Antonio Gramsci

Frida Kahlo

Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per sé stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all'intelligenza.
Frida Kahlo, Diario

Cent'anni di solitudine

«La casa si riempì di amore. Aureliano lo espresse in versi senza principio e senza fine. Li scriveva sulle ruvide pergamene che gli regalava Melquíades, sui muri del bagno, sulla pelle delle braccia, e in tutti i versi Remedios appariva trasfigurata: Remedios nell’atmosfera soporifera delle due del pomeriggio, Remedios nella taciturna respirazione delle rose, Remedios nella clessidra segreta dei tarli, Remedios nel vapore del pane all’alba, Remedios dappertutto e Remedios per sempre».
— Gabriel García Márquez, Cent’anni di solitudine