Anaïs Nin
giovedì 10 aprile 2014
Anaïs Nin
"Voglio innamorarmi in modo che la sola vista di un uomo, anche ad un isolato, mi faccia tremare. E' così che voglio innamorarmi, così totalmente che il solo pensiero di lui mi porti all'orgasmo".
Anaïs Nin
Anaïs Nin
Nilde Iotti
E' necessario cogliere negli altri solo quello che di positivo sanno darci e non combattere ciò che è diverso, che è "altro" da noi.
- Nilde Iotti
- Nilde Iotti
Les Mots- Festival della parola
"Rivalutare il valore ed il ruolo della parola nelle varie forme ed espressioni quale elemento concreto di conoscenza e creatività, cercando di rivelare nel contempo come la stessa possa diventare strumento di valorizzazione della diversità culturale e civile, ma anche di discriminanza e di intolleranza. La Rinascita, tema di quest'anno, verrà raccontata e presentata al pubblica attraverso una programmazione artistica di livello nazionale ed internazionale. La tematica sarà anche spunto per mettere in luce il 70° anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia in Valle d'Aosta, con eventi mirati a intersecare il ruolo della parola con la nostra storia di quel periodo".
- Joel Farcoz, Assessore alla Cultura della regione Valle d'Aosta
Dal 17 aprile al 4 maggio 2014 ad Aosta si terrà la quinta edizione del Festival della parola, ribattezzato Les Mots in onore della celebre opera di Jean -Paul Sartre.
- Joel Farcoz, Assessore alla Cultura della regione Valle d'Aosta
Dal 17 aprile al 4 maggio 2014 ad Aosta si terrà la quinta edizione del Festival della parola, ribattezzato Les Mots in onore della celebre opera di Jean -Paul Sartre.
Aldo Braibanti (Fiorenzuola d'Arda, 17 settembre 1922 – Castell'Arquato, 6 aprile 2014)
Si è spento all'età di 92 anni nella sua casa di Castell'Arquato il partigiano, scrittore sceneggiatore e drammaturgo Aldo Braibanti. Intellettuale "a tutto tondo" del Novecento, aveva aderito nel 1940 ai movimenti partigiani di Giustizia e Libertà e poi del Partito Comunista. Arrestato e vittima di torture da parte della Banda Carità, nel 1947 abbandonò la strada della politica fondando a Castell'Arquato una comunità di intellettuali come i fratelli Bussotti, Roberto Salvatori, Giorgi e Marco Bellocchio.
Negli anni 60 divenne il protagonista di uno dei processi più clamorosi dell'epoca: fu condannato per plagio nei riguardi di un giovane. Condannato al carcere, in suo favore insorsero numerosi intellettuali: fra questi, Pasolini Moravia Eco e Bene. La sua condanna a nove anni di reclusione è l'unica nella storia della Repubblica italiana per questo tipo di reato, introdotto nel codice penale fascista e abrogato solo nel 1981.
Negli anni 60 divenne il protagonista di uno dei processi più clamorosi dell'epoca: fu condannato per plagio nei riguardi di un giovane. Condannato al carcere, in suo favore insorsero numerosi intellettuali: fra questi, Pasolini Moravia Eco e Bene. La sua condanna a nove anni di reclusione è l'unica nella storia della Repubblica italiana per questo tipo di reato, introdotto nel codice penale fascista e abrogato solo nel 1981.
Este in fiore 2014
Giunge alla tredicesima edizione "Este in fiore", la rassegna del Vivaismo Nazionale di Qualità e del Florovivaismo Veneto. Da venerdì 11 a domenica 13 aprile a Este, in provincia di Padova, si terrà la storica fiera all'interno del Castello e nelle vie e piazze del centro storico.
Info su: www.esteinfiore.it
Info su: www.esteinfiore.it
mercoledì 9 aprile 2014
Nilde Iotti
Nilde Iotti ( Reggio Emilia il 10 aprile 1920 - Roma il 3 dicembre 1999) insegnante, dirigente comunista, prima donna in Italia nominata Presidente della Camera dei deputati.
Il padre era un sindacalista socialista che faceva il deviatore alle Ferrovie; nel periodo della dittatura, era stato perseguitato dai fascisti e aveva voluto che la figlia Nilde studiasse. La ragazza si era quindi laureata in Lettere e Filosofia, all'Università Cattolica di Milano e per alcuni anni aveva insegnato all'Istituto tecnico industriale di Reggio Emilia. Dopo l'8 settembre 1943, per Nilde Iotti nasce l'impegno che l'avrebbe accompagnata tutta la vita: la giovane insegnante entra nelle file della Resistenza operando nei "Gruppi di difesa della donna" che, anche nella provincia di Reggio, hanno dato un grande contributo alla lotta contro i nazifascisti. Dopo la Liberazione, la Iotti è segretaria dell'UDI a Reggio E., nel '46 viene eletta al Consiglio Comunale come indipendente nelle liste del PCI e, dopo aver maturato la propria iscrizione al partito, il 2 giugno dello stesso anno è eletta all'Assemblea costituente. Nel PCI entra a far parte degli organismi dirigenti nazionali e, nel 1948, è eletta per la prima volta alla Camera dei deputati. È riconfermata per le successive legislature e il 29 giugno 1979 è eletta (al primo scrutinio e prima donna nella storia parlamentare italiana), Presidente della Camera. Per tredici anni Nilde Iotti ha ricoperto con grande prestigio quell'incarico, sino a che, il 18 novembre 1999, già gravemente malata, si era dimessa tra l'applauso unanime e ammirato dell'intero schieramento parlamentare. Sin dalla Resistenza, la Iotti è stata protagonista delle battaglie in difesa delle donne. Nel 1955 era stata la prima firmataria di una proposta di legge per istituire una pensione e un'assicurazione per le casalinghe. Nel 1974 aveva partecipato attivamente alla battaglia referendaria in difesa del divorzio. L'anno dopo promosse la legge sul diritto di famiglia. Nel 1978 contribuì a far approvare la legge sull'aborto. E così sino a che la malattia non la costrinse a dimettersi. Al nome di Nilde Iotti - che per diciotto anni fu la compagna di Palmiro Togliatti - sono intitolati, in molte parti d'Italia asili, organizzazioni giovanili, sedi dei Democratici di sinistra. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della giornata commemorativa organizzata dal Comune di San Quirico d'Orcia (Siena) per ricordare Nilde Iotti ha inviato, il 28 marzo 2009, questo messaggio al Sindaco Marileno Franci: "Nilde Iotti, con la quale ho condiviso una lunga attività parlamentare e intrattenuto un rapporto di feconda amicizia, ha rappresentato un esempio altissimo di rigore morale, di forte passione civile, di intelligente e totale impegno al servizio delle istituzioni del paese. Nella sua vicenda umana e politica si riflette la storia stessa dell'Italia repubblicana, che ella ha accompagnato nel cammino di ricostruzione e di sviluppo dai banchi dell'Assemblea costituente e poi della Camera dei Deputati, di cui per lungo tempo fu presidente unanimemente apprezzata, garanzia di libero confronto per tutti i gruppi politici. La lezione politica di Nilde Iotti, anche nella costante affermazione del principio costituzionale dell'uguaglianza della donna nella società, nel lavoro e nelle professioni, mantiene oggi intatta tutta la sua forza e attualità, e la manifestazione di oggi costituisce un giusto riconoscimento ad una eredità che è patrimonio dell'intero paese".
Il padre era un sindacalista socialista che faceva il deviatore alle Ferrovie; nel periodo della dittatura, era stato perseguitato dai fascisti e aveva voluto che la figlia Nilde studiasse. La ragazza si era quindi laureata in Lettere e Filosofia, all'Università Cattolica di Milano e per alcuni anni aveva insegnato all'Istituto tecnico industriale di Reggio Emilia. Dopo l'8 settembre 1943, per Nilde Iotti nasce l'impegno che l'avrebbe accompagnata tutta la vita: la giovane insegnante entra nelle file della Resistenza operando nei "Gruppi di difesa della donna" che, anche nella provincia di Reggio, hanno dato un grande contributo alla lotta contro i nazifascisti. Dopo la Liberazione, la Iotti è segretaria dell'UDI a Reggio E., nel '46 viene eletta al Consiglio Comunale come indipendente nelle liste del PCI e, dopo aver maturato la propria iscrizione al partito, il 2 giugno dello stesso anno è eletta all'Assemblea costituente. Nel PCI entra a far parte degli organismi dirigenti nazionali e, nel 1948, è eletta per la prima volta alla Camera dei deputati. È riconfermata per le successive legislature e il 29 giugno 1979 è eletta (al primo scrutinio e prima donna nella storia parlamentare italiana), Presidente della Camera. Per tredici anni Nilde Iotti ha ricoperto con grande prestigio quell'incarico, sino a che, il 18 novembre 1999, già gravemente malata, si era dimessa tra l'applauso unanime e ammirato dell'intero schieramento parlamentare. Sin dalla Resistenza, la Iotti è stata protagonista delle battaglie in difesa delle donne. Nel 1955 era stata la prima firmataria di una proposta di legge per istituire una pensione e un'assicurazione per le casalinghe. Nel 1974 aveva partecipato attivamente alla battaglia referendaria in difesa del divorzio. L'anno dopo promosse la legge sul diritto di famiglia. Nel 1978 contribuì a far approvare la legge sull'aborto. E così sino a che la malattia non la costrinse a dimettersi. Al nome di Nilde Iotti - che per diciotto anni fu la compagna di Palmiro Togliatti - sono intitolati, in molte parti d'Italia asili, organizzazioni giovanili, sedi dei Democratici di sinistra. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della giornata commemorativa organizzata dal Comune di San Quirico d'Orcia (Siena) per ricordare Nilde Iotti ha inviato, il 28 marzo 2009, questo messaggio al Sindaco Marileno Franci: "Nilde Iotti, con la quale ho condiviso una lunga attività parlamentare e intrattenuto un rapporto di feconda amicizia, ha rappresentato un esempio altissimo di rigore morale, di forte passione civile, di intelligente e totale impegno al servizio delle istituzioni del paese. Nella sua vicenda umana e politica si riflette la storia stessa dell'Italia repubblicana, che ella ha accompagnato nel cammino di ricostruzione e di sviluppo dai banchi dell'Assemblea costituente e poi della Camera dei Deputati, di cui per lungo tempo fu presidente unanimemente apprezzata, garanzia di libero confronto per tutti i gruppi politici. La lezione politica di Nilde Iotti, anche nella costante affermazione del principio costituzionale dell'uguaglianza della donna nella società, nel lavoro e nelle professioni, mantiene oggi intatta tutta la sua forza e attualità, e la manifestazione di oggi costituisce un giusto riconoscimento ad una eredità che è patrimonio dell'intero paese".
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