"Se mi chiedessero quando smetterò di ballare risponderei quando finirò di vivere".
- Rudolf Nureyev, (Irkutsk, 17 marzo 1938 - Parigi, 6 gennaio 1993)
lunedì 17 marzo 2014
Oriana Fallaci
L’abitudine è la più infame delle malattie
perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia,
qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
Per abitudine si vive accanto a persone odiose,
si impara a portar le catene, a subir ingiustizie,
a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto.
L’abitudine è il più spietato dei veleni
perché entra in noi lentamente, silenziosamente,
cresce a poco a poco
nutrendosi della nostra inconsapevolezza
e quando scopriamo di averla addosso
ogni fibra di noi s’è adeguata,
ogni gesto s’è condizionato,
non esiste più medicina che possa guarirci.
Oriana Fallaci
perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia,
qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
Per abitudine si vive accanto a persone odiose,
si impara a portar le catene, a subir ingiustizie,
a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto.
L’abitudine è il più spietato dei veleni
perché entra in noi lentamente, silenziosamente,
cresce a poco a poco
nutrendosi della nostra inconsapevolezza
e quando scopriamo di averla addosso
ogni fibra di noi s’è adeguata,
ogni gesto s’è condizionato,
non esiste più medicina che possa guarirci.
Oriana Fallaci
Maria Montessori
"Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari".
- Maria Montessori
- Maria Montessori
Accadde oggi
"Quando conosco qualcuno, io penso sempre che si tratti di una persona perbene e continuo a pensarlo finchè non ho la prova contraria. Se ho la prova contraria, poi, non dico che quella persona è cattiva. Dico: è stata cattiva con me".
- Golda Meir
17 marzo 1969: in Israele per la prima volta viene eletta Primo Ministro una donna, Golda Meir.
- Golda Meir
17 marzo 1969: in Israele per la prima volta viene eletta Primo Ministro una donna, Golda Meir.
domenica 16 marzo 2014
Aldo Moro alla moglie Eleonora Chiavarelli
Aldo Moro alla moglie Eleonora Chiavarelli
Mia dolcissima Noretta,
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell’incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l’indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E’ poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall’idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato. Per il futuro c’è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani.
Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile.
Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto.
Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta.
Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo.
Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile.
Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto.
Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta.
Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo.
Marzo ‘78, recapitata il 5 maggio ‘78
Accadde oggi
"Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi".
- Aldo Moro
La mattina del 16 marzo 1978, giorno in cui il nuovo governo guidato da Giulio Andreotti stava per essere presentato in Parlamento per ottenere la fiducia, l'auto che trasportava Aldo Moro dalla sua dimora alla Camera dei Deputati fu intercettata e bloccata in via Mario Fani a Roma da un nucleo armato delle Brigate Rosse. In pochi istanti, sparando con armi automatiche, i brigatisti uccisero i due carabinieri a bordo dell'auto di Moro ( Oreste Leonardi e Domenico Ricci), i tre poliziotti che viaggiavano sull'auto di scorta ( Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana. Dopo una prigionia di 55 giorni, Aldo Moro fu ucciso.
- Aldo Moro
La mattina del 16 marzo 1978, giorno in cui il nuovo governo guidato da Giulio Andreotti stava per essere presentato in Parlamento per ottenere la fiducia, l'auto che trasportava Aldo Moro dalla sua dimora alla Camera dei Deputati fu intercettata e bloccata in via Mario Fani a Roma da un nucleo armato delle Brigate Rosse. In pochi istanti, sparando con armi automatiche, i brigatisti uccisero i due carabinieri a bordo dell'auto di Moro ( Oreste Leonardi e Domenico Ricci), i tre poliziotti che viaggiavano sull'auto di scorta ( Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana. Dopo una prigionia di 55 giorni, Aldo Moro fu ucciso.
"Le voci di dentro" di Eduardo De Filippo
“Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo
Regia: Toni Servillo, scene Lino Fiorito, costumi Ortensia De Francesco, luci Cesare Accetta, suono Daghi Rondanini, aiuto regia Costanza Boccardi. Una produzione Teatri Uniti / Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa / Teatro di Roma. Dop
MODENA Teatro Storchi dal 06 al 09 febbraio 2014
PISA Teatro Verdi 11,12 febbraio 2014
PRATO Teatro Metastasio dal 13 al 16 febbraio 2014
PERUGIA Teatro Morlacchi dal 19 al 23 febbraio 2014
BARI Teatro Petruzzelli dal 25 al 27 febbraio 2014
AVELLINO Teatro Gesualdo dal 28 febbraio al 2 marzo 2014
PADOVA Teatro Verdi dal 4 al 9 marzo 2014
GENOVA Teatro della Corte dall’11 al 16 marzo 2014
TORINO Teatro Carignano dal 18 al 23 marzo 2014
IMOLA Teatro Stignani dall’1 al 6 aprile 2014
CREMONA Teatro Ponchielli 8 e 9 aprile 2014
FERRARA Teatro Comunale dal10 al 13 aprile 2014
RAVENNA Teatro Alighieri dal 14 al 17 aprile 201
VENEZIA Teatro Goldoni dal 23 al 27 aprile 2014
MADRID Teatros del Canal 15,16,17 maggio 2014
TORINO Teatro Carignano dal 27 maggio al 1 giugno 2014
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