"Quando egli fu seduto, i congiurati lo attorniarono come per rendergli omaggio. E subito Tillio Cimbro, che si era assunto il compito di dare il via all'azione, gli si avvicinò come per chiedergli qualcosa, e, quando l'altro fece un cenno di rifiuto rimandando ad altro momento. gli afferrò da entrambe le spalle la toga; poi, mentre Cesare gridava: "ma questa è violenza!", uno dei due Casca lo ferì da dietro un poco sotto la gola. Cesare, afferrato il braccio di Casca, lo trafisse con uno stilo; ma poi, mentre tentava di dare un balzo, fu bloccato da un'altra ferita. Quando si rese conto di essere da ogni parte preso di mira dalle armi impugnate, si avvolse la toga intorno al capo, mentre con la sinistra ne fece scendere le pieghe sino in fondo ai piedi, per cadere più compostamente con la parte inferiore del corpo anch'essa coperta. E così, fu trafitto da ventitrè ferite, emettendo un solo gemito al primo colpo, senza una parola. Alcuni però, hanno raccontato che , a Bruto che gli si avventava contro, egli disse : "καὶ σύ, τέκνον;" . Ormai spirato, mentre tutti fuggivano qua e là, egli rimase lì a giacere per qualche tempo, finchè, caricato su una lettiga, con il braccio che ne pendeva giù, tre giovani schiavi lo riportarono a casa. E fra tante ferite, a parere del medico Antistio, nessuna fu riscontrata veramente letale, tranne la seconda che aveva ricevuto nel petto".
Gaio Svetonio Tranquillo, De vita Caesarum, Liber Primus, Divus Iulius
sabato 15 marzo 2014
Gaio Giulio Cesare
Gli storici hanno discusso a lungo se Cesare intendesse trasformare la sua dittatura in monarchia e se pensasse a se stesso come a un re, con tutti gli elementi divini che la tradizione antica attribuiva alla figura del monarca. Secondo alcuni aneddoti, Cesare aveva in realtà in odio la carica di re: si racconta che una volta fece togliere da una statua un'iscrizione che lo chiamava "semidio", che un'altra volta rispose a chi lo chiamava "re" di essere "solo Cesare" e infine che , poco prima di morire, per tre volte rifiutò , durante una cerimonia, di indossare la corona regale che gli veniva offerta. Altri episodi della vita di Cesare, tuttavia, ci restituiscono un'immagine diversa del celebre generale. Egli amava infatti ricordare la sua presunta origine divina per parte di padre ( da Venere) e regale per parte di madre ( da Anco Marcio). Una volta divenuto dittatore, prese il diritto di sedersi in senato su un seggio dorato, creò dei sacerdoti intitolati al suo nome, autorizzò il conio di monete con la sua immagine, permise le offerte alla sua persona, come si usava per gli dei, e in alcuni templi pose statue che lo rappresentavano accanto a quelle delle divinità. Infine, non si dimentichi che aveva al suo fianco la regina Cleopatra, che lo aveva seguito a Roma e che sembra non mancasse di influenzarlo per fargli accettare quei simboli regali a cui lei era tanto affezionata.
Aristoteles Sokrates Homer Onassis (in greco: Αριστοτέλης Ωνάσης; Smirne, 15 gennaio 1906 – Neuilly-sur-Seine, 15 marzo 1975)
Ci si deve liberare della speranza che il mare possa mai riposare. Dobbiamo imparare a navigare in venti forti.
- Aristotele Onassis
- Aristotele Onassis
Le Idi di marzo
Roma, 15 marzo del 44 a. C
La mattina del 15 marzo ( le Idi di marzo, secondo il calendario romano) del 44 a .C. Giulio Cesare, appena entrato nell'aula del senato, fu improvvisamente circondato da un gruppo di congiurati e assassinato con 23 pugnalate. Si interrompeva così tragicamente la vita di Cesare, alla vigilia di una spedizione contro i Parti che aveva preparato con grande cura, reclutando un esercito imponente. Il complotto era stato animato da due aristocratici: Gaio Cassio e Marco Bruto, nipote di Catone Uticense e figlio adottivo di Cesare.
La mattina del 15 marzo ( le Idi di marzo, secondo il calendario romano) del 44 a .C. Giulio Cesare, appena entrato nell'aula del senato, fu improvvisamente circondato da un gruppo di congiurati e assassinato con 23 pugnalate. Si interrompeva così tragicamente la vita di Cesare, alla vigilia di una spedizione contro i Parti che aveva preparato con grande cura, reclutando un esercito imponente. Il complotto era stato animato da due aristocratici: Gaio Cassio e Marco Bruto, nipote di Catone Uticense e figlio adottivo di Cesare.
Einstein
Ci sono solo due modi di vivere la propria vita: uno come se niente fosse un miracolo; l'altro come se tutto fosse un miracolo.
- Albert Einstein
- Albert Einstein
venerdì 14 marzo 2014
Giangiacomo Feltrinelli
Un editore può cambiare il mondo dei libri? Può pubblicare certi libri che vengono a far parte del mondo dei libri e lo cambiano con la loro presenza. Questa affermazione può sembrare formale e non corrisponde in pieno a quello che penso: il mio miraggio [...] è il libro che mette le mani addosso, il libro che sbatte per aria, il libro che "fa" qualche cosa alle persone che lo leggono, il libro che ha l'"orecchio ricettivo" e raccoglie e trasmette messaggi magari misteriosi ma sacrosanti, il libro che nel guazzabuglio della storia quotidiana ascolta l'ultima nota, quella che dura una volta finiti i rumori inessenziali.
Giangiacomo Feltrinelli
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