venerdì 28 febbraio 2014

Siena per Mario Luzi

Essere a Siena, sempre, mi esalta un po’, quasi mi ubriaca. Da dove venga questa specie di squilla interna, questa diana che sveglia memorie, ma sveglia anche il sangue, sveglia qualcosa di inconoscibile che ci attraversa tutti quanti, è difficile a dirsi per me. E’ anche il mistero di questo che mi attrae, l’indicibilità di questo che mi rende così tenace l’affetto e l’aderenza a questa città. Siena è un concentrato di umane  sublimità e di estreme follie; una stratificazione di alti disegni della mente umana e anche visioni; ma è anche il deserto, il misterioso paesaggio che la isola e la circonda, e dall’una o dall’altro - o dall’una e dall’altro insieme, ecco, viene questa strana febbre o febbrilità che investe uno come me che vi ritorna dopo tanti anni. Questo non cessa mai di accadere.
La città è della mia prima adolescenza; ma lusinga anche i miei superstiti sogni di uomo maturo. Avevo dodici anni quando vi venni e mi immersi, spaesato ragazzo, nella solarità abbagliante dei suoi marmi e cotti. Si aprì immediatamente un fermaglio che era chiuso, divenni giorno dopo giorno un adolescente fervido e incantato, smanioso di apprendere. La consapevolezza di esistere, respirare, desiderare all’interno di un chiarore di civiltà unico si faceva strada gradualmente nelle mie giornate di scolaro ginnasiale che arrivava alla scuola avendo lungo il tragitto visto o intravisto meraviglie, ricevuto richiami e tentazioni. In quei mesi e in quegli anni nacque in me e si sviluppò la passione per l’arte. Nella cornice di Siena tutta la grande civiltà pittorica, scultorea, architettonica italiana si esaltava. Vivevo al cospetto di essa, ed essa mi divenne sempre più quotidiana e intrinseca nell’opera dei suoi maestri; tuttavia questo non limitava il mio sentimento che abbracciava altre immagini e altri segni dello splendore che allora mi si apriva e di cui Siena era la preziosissima porta.
Mario Luzi







Da Oliviero Toscani a Paolo Mieli : a Carpi torna la rassegna "I libri di San Rocco"

Torna a Carpi l'evento "I libri di San Rocco" organizzato da Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e San Rocco Arte & Cultura. Quattro gli appuntamenti, tutti gratuiti, che si svolgeranno a partire dalle ore 21.00 nelle date di sabato 1 marzo presso l'Auditorium della Biblioteca Loria ( Michela Marzano), venerdì 21 marzo in Sala dei Mori di Palazzo Pio (Paolo Mieli), martedì 8 aprile in Auditorium Loria ( Valerio Massimo Manfredi) e venerdì 11 aprile in Sala dei Mori di Palazzo Pio ( Oliviero Toscani)






John Turturro e Napoli

Napoli è un luogo misterioso sia per chi non ci abita sia per i suoi stessi abitanti: c'è qualcosa di veramente vibrante e vivo che si percepisce ovunque ed è come qualcosa d' infinito che percepisci anche quando la lasci. Mi ha molto colpito e credo di aver riportato nel film ( Passione ) queste sensazioni. Penso che Napoli sia il più grande juke - box del mondo.
- John Turturro

Buon compleanno a John Turturro


Buon compleanno al regista e attore italoamericano John Turturro, nato a Brooklyn il 28 febbraio 1957. Turturro è figlio   di   un carpentiere pugliese e una cantante jazz di origini siciliane.

Buon compleanno a Oliviero Toscani!

I libri servono per sedercisi sopra. Saranno venti anni che non ne leggo uno.La mia ignoranza è la mia cultura.
- Oliviero Toscani citato in Beniamino Placido, Il vangelo secondo Toscani, 1994





giovedì 27 febbraio 2014

Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005)


Non andartene, 
non lasciare
l'eclisse di te
nella mia stanza.
Chi ti cerca è il sole,
non ha pietà della tua assenza
il  sole, ti trova anche nei luoghi 
casuali
dove sei passata,
nei posti che hai lasciato
e in quelli dove sei
inavvertitamente andata
brucia
ed equipara
al nulla tutta quanta
la tua fervida giornata.
Eppure è stata,
è stata,
nessuna ora
sua è vanificata.
- Mario Luzi, Non andartente




Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005)

L'amore aiuta a vivere, a durare,
l'amore annulla e dà principio.
E quando
chi soffre o langue spera,
se anche spera,
che un soccorso s'annunci da lontano,
è in lui,
un soffio basta a suscitarlo.
- Mario Luzi, Aprile-amore, da Primizie del deserto