sabato 8 febbraio 2014

E t'amo, t'amo, ed è continuo schianto!

“Nessuno, mamma, ha mai sofferto tanto …”
E il volto già scomparso
Ma gli occhi ancora vivi
Dal guanciale volgeva alla finestra,
E riempivano passeri la stanza
Verso le briciole dal babbo sparse
Per distrarre il suo bimbo …
Ora potrò baciare solo in sogno
Le fiduciose mani …
E discorro, lavoro,
Sono appena mutato, temo, fumo …
Come si può ch’io regga a tanta notte? …
Mi porteranno gli anni
Chissà quali altri orrori,
Ma ti sentivo accanto,
M’avresti consolato …
Mai, non saprete mai come m’illumina
L’ombra che mi si pone a lato, timida,
Quando non spero più …
Ora dov’è, dov’è l’ingenua voce
Che in corsa risuonando per le stanze
Sollevava dai crucci un uomo stanco?
La terra l’ha disfatta, la protegge
Un passato di favola …
Ogni altra voce è un’eco che si spegne
Ora che una mi chiama
Dalle vette immortali.
In cielo cerco il tuo felice volto,
Ed i miei occhi in me null’altro vedano
Quando anch’essi vorrà chiudere Iddio …
E t’amo, t’amo, ed è continuo schianto! …
Sono tornato ai colli, ai pini amati
E del ritmo dell’aria il patrio accento
Che non riudrò con te,
Mi spezza ad ogni soffio …
Non più furori reca a me l’estate,
Né primavera i suoi presentimenti;
Puoi declinare, autunno,
Con le tue stolte glorie:
Per uno spoglio desiderio, inverno
Distende la stagione più clemente! 
Giuseppe Ungaretti, Giorno per giorno





Giuseppe Ungaretti, La tua luce

“Scompare a poco a poco, amore, il sole
ora che sopraggiunge lunga sera.
Con uguale lentezza dello strazio
farsi lontana vidi la tua luce
per un non breve nostro separarci.”
Giuseppe Ungaretti,  La tua luce(1968)



Il vero amore è una quiete accesa


Il vero amore è come una finestra illuminata in una notte buia. Il vero amore è una quiete accesa.
Giuseppe Ungaretti, Silenzio in Liguria, in "Sentimento del tempo"





Da "Un grido e Paesaggi", Giuseppe Ungaretti

“Ci si accorge dell’azzurro - è verità - quando l’amore non può essere che malinconia, quando ogni luogo pare non ospitare più se non malinconia.”
— Giuseppe Ungaretti, Un grido e Paesaggi



venerdì 7 febbraio 2014

Come eravamo....

«Riceviamo dal compagno Pietro Nenni la somma di lire 350.000 quale rimborso del prestito che gli era stato fatto dall’amministrazione del Giornale Avanti! in occasione dell’acquisto da lui fatto della macchina Lancia, cedutagli a prezzo speciale dai compagni di Torino».
(Lettera-ricevuta , datata 31 dicembre 1945 scritta su carta intestata dell’Avanti!)

Pietro Nenni (Faenza, 9 febbraio 1891 – Roma, 1º gennaio 1980)

"Cara Amica, la vita va vista col pessimismo dell’intelligenza, col senso critico del dubbio, ma anche con l’ottimismo della volontà.
Con la volontà niente è fatale, niente è ineluttabile, niente è immodificabile.
Io credo nell’uomo, l’uomo creatore del proprio destino."
— (Pietro Nenni)

La crisi delle librerie in Italia

Crisi nera nel mondo delle librerie: 500 sono state chiuse nell'ultimo periodo solo nel Sud Italia; inoltre quasi il 60% degli italiani  non legge 1 solo libro l'anno , ed è un dato in continua crescita. Le case editrici, alla stregua di librerie ed edicole sono in affanno, spesso costrette alla chiusura.