Hai risposto bene?
Non mi hanno interrogato.
Dovevi chiederlo tu, farti notare. Questo è il segreto del successo: nella vita bisogna sempre avere iniziativa.
Julien Doinel (Albert Rémy) e Antoine Doinel (Jean-Pierre Léaud) ne "I 400 colpi", 1959
giovedì 6 febbraio 2014
mercoledì 5 febbraio 2014
Vivamente suggerito dal cenacolo
“A passo di tartaruga”, romanzo d’esordio
di Rosario Centorrino, è la storia di
una generazione di giovani che ricerca
l'assoluto, la verità e la coerenza nelle loro vite paradossalmente
per mezzo degli smarrimenti, l'incoerenza, gli sforzi di entrare nel
mondo adulto delle convenzioni sociali e del benessere .
Un'amicizia, dall’adolescenza all’età adulta, lega i tre personaggi del romanzo, Bea, Marco e Ale, la narratrice. Un’amicizia che nel corso del racconto si rivela essere più forte dell'amore, più forte delle passioni, del denaro e della realizzazione personale. Un legame profondo nonostante le apparenti distanze, il non detto, i fraintendimenti. Amicizia vera e al contempo amore contrastato caratterizzano il rapporto tra i tre, che si allontanano in più situazioni senza tuttavia perdersi mai. Il disprezzo per l’ipocrisia della società, l’avversione per la dura legge di mercato e l’anticonformismo di giovani idealisti sono alcune delle tematiche di cui lo scrittore tratta con grande abilità e maestria.
Un'amicizia, dall’adolescenza all’età adulta, lega i tre personaggi del romanzo, Bea, Marco e Ale, la narratrice. Un’amicizia che nel corso del racconto si rivela essere più forte dell'amore, più forte delle passioni, del denaro e della realizzazione personale. Un legame profondo nonostante le apparenti distanze, il non detto, i fraintendimenti. Amicizia vera e al contempo amore contrastato caratterizzano il rapporto tra i tre, che si allontanano in più situazioni senza tuttavia perdersi mai. Il disprezzo per l’ipocrisia della società, l’avversione per la dura legge di mercato e l’anticonformismo di giovani idealisti sono alcune delle tematiche di cui lo scrittore tratta con grande abilità e maestria.
"A passo di tartaruga" è un libro che consiglio vivamente di leggere a coloro i quali amano le storie coinvolgenti, le emozioni forti, i frequenti colpi di scena, le storie imprevedibili, mai noiose e banali.
Gruppo '63
Foto di Gruppo '63 .
Giuseppe Ungaretti (al centro) attorniato (da sinistra) da Elio Pagliarani, Furio Colombo, Antonio Porta, Fausto Curi, Carla Vasio, Nanni Balestrini, Enrico Filippini, Inge Feltrinelli.
Giuseppe Ungaretti (al centro) attorniato (da sinistra) da Elio Pagliarani, Furio Colombo, Antonio Porta, Fausto Curi, Carla Vasio, Nanni Balestrini, Enrico Filippini, Inge Feltrinelli.
E se non puoi la vita che desideri...
E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.
(Constantinos Kavafis)
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.
(Constantinos Kavafis)
Saturno contro
Il problema non è accettare, è condividere.
- Sergio (Ennio Fantastichini) in "Saturno contro" di Ferzan Özpetek
- Sergio (Ennio Fantastichini) in "Saturno contro" di Ferzan Özpetek
Viviamo in una rete di arabeschi - Flaiano
Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L’età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità.
Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi.
Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell’arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia. In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l’arabesco.
Viviamo in una rete d’arabeschi.
Ennio Flaiano
Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi.
Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell’arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia. In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l’arabesco.
Viviamo in una rete d’arabeschi.
Ennio Flaiano
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