Fosse ciascun amante assorto solo nel proprio amore, dolcemente incurante dei sentimenti dell’altro e insieme, proprio per questo, dimentico di sé, immerso come un pesce gioioso nella realtà dell’altro. Nessun amore avrebbe fine mai. «Che io non voglia mai chiederti amore» dovrebb’essere il voto reciproco degli amanti, la formula sacramentale delle nozze.
È un equilibrio impossibile, ma di che altro l’amore vorrà vivere? «Finché non siate in grado di udire l’applauso di una sola mano…».
Cristina Campo, Gli imperdonabili