lunedì 31 luglio 2023

Buon compleanno a...

 《Allora perché parlare dei benefici del fallimento? Semplicemente perché fallire ha voluto dire spogliarsi dell’inessenziale. Ho smesso di fingere di essere qualcos’altro se non me stessa e ho iniziato a indirizzare tutte le mie energie verso la conclusione dell’unico lavoro che per me aveva importanza. Non mi occupavo davvero di nient’altro, se non trovare la determinazione nel riuscire in un campo a cui credevo di appartenere veramente. Ero finalmente libera perché la mia più grande paura si era davvero avverata, ed ero ancora viva, e avevo già una figlia che ho adorato, e avevo una vecchia macchina da scrivere e una grande idea. E così concrete basi divennero solide fondamenta su cui ricostruire la mia vita.


Non potreste mai fallire su tutta la linea come feci io, una certa dose di fallimento nella vita è inevitabile. È impossibile vivere senza fallire in qualcosa, a meno che non viviate in modo così prudente da non vivere del tutto – in quel caso, avrete fallito in partenza.

Fallire mi ha dato una sicurezza interiore che mai avevo raggiunto superando gli esami. Fallendo ho imparato cose su me stessa che non avrei mai imparato in un altro modo. Ho scoperto che ho una volontà forte, e più disciplina di quanto avessi pensato; ho anche scoperto che avevo amici veramente inestimabili.


Il sapere che vi rialzate più saggi e più forti dalle cadute significa che sarete, da allora in poi, sicuri nella vostra capacità di sopravvivere. Non conoscerete mai voi stessi, e la forza dei vostri legami, fino a quando entrambi non saranno provati dalle avversità. Una tale conoscenza è un vero dono, per tutto ciò che avrete vinto nella sofferenza, e per me ha più valore di ogni altra qualifica abbia mai guadagnato.


Avendo una macchina del tempo o un Giratempo, direi alla me stessa di 21 anni che la felicità personale si trova nel sapere che la vita non è una lista di cose da raggiungere o in cui avere successo. Le vostre qualifiche, il vostro CV, non sono la vostra vita, sebbene possiate incontrare molte persone della mia età e oltre che confondono le due cose. La vita è difficile, è complicata, è oltre la possibilità di essere totalmente sotto controllo, è l’umiltà di sapere che sarete capaci di sopravvivere alle sue sfide》.


Tratto dal discorso di J. K. Rowling ai neolaureati  di Harvard durante la cerimonia di consegna dei diplomi nel 2021.



Primo Levi

 《Abbiamo una responsabilità, finché viviamo: dobbiamo rispondere di quanto scriviamo, parola per parola, e far sì che ogni parola vada a segno.

Del resto, parlare al prossimo in una lingua che egli non può capire è [..] un antico artificio repressivo, noto a tutte le chiese, vizio tipico della nostra classe politica, fondamento di tutti gli imperi coloniali. È un modo sottile di imporre il proprio rango [...]. Neppure è vero che solo attraverso l' oscurità verbale si possa esprimere quell' altra oscurità che giace nel nostro profondo. Non è vero che il disordine sia necessario per dipingere il disordine.[ ...] Chi non sa comunicare o comunica male, in un codice che è solo suo o di pochi, è infelice, e spande infelicità intorno a sé. Se comunica male deliberatamente, è un malvagio, o almeno una persona scortese, perché obbliga i suoi fruitori alla fatica, all' angoscia o alla noia.

Beninteso, perché il messaggio sia valido, essere chiari è condizione necessaria ma non sufficiente: si può essere chiaro e noiosi, chiari e inutili, chiari e bugiardi, chiari e volgari, ma questi sono altri discorsi》.

Primo Levi, Dello scrivere oscuro (1976) in "L' altrui mestiere", Einaudi, Torino 1985





Primo Levi

 A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che "ogni straniero è nemico". Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo.


Primo Levi - Se questo è un uomo



Primo Levi

 Abbi pazienza, mia donna affaticata,

Abbi pazienza per le cose del mondo,

Per i tuoi compagni di viaggio, me compreso,

Dal momento che ti sono toccato in sorte.

Accetta, dopo tanti anni, pochi versi scorbutici

Per questo tuo compleanno rotondo.

Abbi pazienza, mia donna impaziente,

Tu macinata, macerata, scorticata,

Che tu stessa ti scortichi un poco ogni giorno

Perchè la carne nuda ti faccia più male.

Non è più tempo di vivere soli.

Accetta, per favore, questi 14 versi,

Sono il mio modo ispido di dirti cara,

E che non starei al mondo senza te.

Primo Levi



Primo Levi

 “Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.”

Primo Levi



Primo Levi

 “Ho letto da qualche parte che nella vita importa non già di essere forti, ma di sentirsi forti. Di essersi misurati almeno una volta, di essersi trovati almeno una volta nella condizione umana più antica, soli davanti alla pietra cieca e sorda, senza altri aiuti che le proprie mani, e la propria testa.”


- Primo Levi



Primo Levi

  "Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono.”

— Primo Levi



Primo Levi

 La storia è fatta dei passi dell'uomo. Ricordarne le cadute serve a rimanere in piedi.

Primo Levi



domenica 30 luglio 2023

Emily Brontë

 “Solo gli inquieti sanno com’è difficile sopravvivere alla tempesta e non poter vivere senza.”

Emily Brontë, Cime tempestose



Emily Brontë

 “Io non gli espressi mai il mio amore a parole; ma se gli sguardi hanno un linguaggio, il più grande idiota avrebbe capito che avevo perso la testa.”

— Emily Brontë, ”Cime Tempestose”



Anna Marchesini

 《Per vedere i tesori, ci vogliono occhi che li sappiano guardare, che li vogliano cercare e che si aspettino di trovarli》.


-  Anna Marchesini (Orvieto, 19 novembre 1953 – Orvieto, 30 luglio 2016)




sabato 29 luglio 2023

Vincent Van Gogh

 Dall'epistolario di Vincent Van Gogh, contenente lettere indirizzate al fratello Theo tra il 1881 e il 1885


L'Aia, fine agosto 1882.

 Ieri, verso sera, nei boschi, ero intento a dipingere un terreno leggermente digradante, coperto di foglie di faggio secche, quasi polverizzate. Il terreno era di un colore rosso bruno, in alcuni tratti più chiaro e più scuro in altri, e queste sfumature erano maggiormente accentuate dalle ombre degli alberi che le striavano di strisce più o meno cupe, a volte nitide, a volte semisfocate. Il problema consisteva — e l'ho trovato molto difficile — nell'ottenere la giusta intensità di colore, nel rendere la forza, l'enorme compattezza, di quel terreno; e solo dipingendo mi sono accorto, per la prima volta, di quanta luce c'è ancora nel crepuscolo. Io dovevo cercare di conservarla, quella luce, rendendo al tempo stesso lo scintillio e la profondità di tutta quella gamma di colori.... Ti descrivo la natura, e non saprei dire nemmeno io sino a che punto sono riuscito a coglierne un riflesso, nel mio schizzo; tuttavia, so perfettamente che sono stato colpito da quell'armonia di verde, di rosso, di nero, di giallo, di turchino, di bruno e di grigio. Però, per dipingere questo, ho dovuto rompermi la schiena. Per il terreno sono stato costretto a consumare un tubetto e mezzo di bianco - benché il terreno fosse molto scuro — e, inoltre, del rosso, del giallo, dell'ocra scura, del nero, della terra di Siena, del bistro: e il risultato è un bruno rossastro che va tuttavia dal bistro a un rosso vino cupo, e perfino al livido, al biondo e al rossastro. Inoltre c'è ancora il fondo del terreno e una striscia sottile di erba fresca che imprigiona la luce e scintilla radiosamente: era difficilissimo a rendersi. Ecco, comunque, un abbozzo, a proposito del quale posso affermare, checché se ne dica, che ha un certo valore e che esprime qualcosa. Mi sono detto, mentre lo dipingevo: non mi muoverò di qui prima di essere riuscito a mettervi un riflesso dell'autunno, qualcosa di misterioso, una certa sincerità. Ma poiché l'effetto è di breve durata, ho dovuto lavorare in fretta e ho subito reso le figure con pochi colpi energici di pennello.Avevo notato che i tronchi giovani erano solidamente radicati nel terreno, e ho incominciato a dipingerli con il pennello; ma poiché i tocchi si confondevano a mano a mano con l'impasto del suolo, ho premuto allora direttamente il tubetto di colore sulla tela, per indicare le radici e i tronchi, e poi li ho rimodellati con l'aiuto del pennello. Sì, eccoli piantati, ora, diritti nella terra: ne spuntano fuori, ma sono saldamente radicati a essa. In un certo senso sono felice di non aver imparato a dipingere: forse avrei imparato a trascurare un effetto del genere. Adesso dico: no, ecco esattamente ciò che Voglio; se questo non va, pazienza, non va; ma voglio cercare di dipingerlo lo stesso, pur ignorando come superare l'osta

colo. Non saprei dirti come me la cavo. Mi sono sistemato con un foglio bianco davanti al punto che colpisce la mia attenzione, guardo quello che ho dinanzi agli occhi, e mi dico: questo foglio bianco deve diventare qualcosa; torno a casa insoddisfatto, lo metto da parte, e quando mi sono un po' riposato vado a guardarlo in preda a un'angoscia indefinibile. Sono sempre insoddisfatto, perché ho ancora troppo nitido nella mente il ricordo di quello stupendo angolo di natura per essere contento, ma questo non m'impedisce di ritrovare nella mia opera un'eco di ciò che mi aveva colpito, e mi accorgo che la natura mi ha detto qualcosa, mi ha parlato, e io ho trascritto in stenografia le sue parole. Benché alcune parole della mia stenografia siano indecifrabili, benché possano esservi errori o lacune, resta nondimeno qualcosa di ciò che la foresta, la spiaggia e le figure mi hanno detto; e non è il linguaggio addomesticato, convenzionale, derivato da una maniera studiata o da un sistema, ma è ispirato dalla natura stessa. Ecco un altro scarabocchio delle dune. C'erano laggiù piccoli arbusti le cui foglie, bianche da una parte e verde scuro dall'altra, stormiscono e brillano continuamente. Nello sfondo, cupi boschi cedui. Come vedi, consacro tutte le mie energie alla pittura e scavo il problema dei colori: finora me n'ero astenuto, e non lo rimpiango. Se non mi fossi dedicato al disegno, non sarei attratto da una figura che mi appare come una terracotta incompiuta, e non ne sarei colpito. In questo momento ho l'impressione di trovarmi in alto mare: devo consacrare alla pittura tutte le forze di cui posso disporre. Se vorrò dipingere su tavola o su tela, ci saranno spese: tutto costa caro, anche i colori sono cari, e la mia riserva si esaurisce presto. Ma pazienza, sono le difficoltà nelle quali incorrono tutti i pittori, e perciò dobbiamo soppesare i nostri mezzi. So tuttavia con certezza di possedere il senso dei colori e che questo senso si svilupperà sempre più, perché ho la pittura l'ho nel sangue. Non so dirti quanto ti sono grato del tuo aiuto così generoso e disinteressato. Ti penso spesso e faccio voti perché la mia opera diventi buona, interessante, virile, in modo che essa possa darti al più presto qualche soddisfazione.



Carl Gustav Jung

 La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno, ma dalla incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inamissibili. 

Quando un uomo sa più degli altri diventa solitario. 

Ma la solitudine non è necessariamente nemica dell’amicizia, perché nessuno è più sensibile alle relazioni che il solitario, e l’amicizia fiorisce soltanto quando un individuo è memore della propria individualità e non si identifica negli altri.

- Carl Gustav Jung



venerdì 28 luglio 2023

Vincent Van Gogh

 《Cos'è disegnare? Come ci si arriva? E' l'atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può》.


- Vincent Van Gogh




Vincent Van Gogh

 《Se varrò qualcosa più in là. la valgo anche adesso, perchè il grano è grano, anche se i cittadini all'inizio lo scambiavano per erba》.


Vincent Van Gogh



Marcel Duchamp

 "Non c'è soluzione perché non c'è alcun problema".

Marcel Duchamp (Blainville-Crevon, 28 luglio 1887 – Neuilly-sur-Seine, 2 ottobre 1968)



Marcel Duchamp

 "Mi sono costretto a contraddirmi per evitare di conformarmi ai miei stessi gusti.”


— Marcel Duchamp





Tiziano Terzani

 “La storia di questo viaggio non è la riprova che non c'è medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercarla non è servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo. E’ così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo. Non ci sono scorciatoie che posso indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L'ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto dal quale si vede il mondo sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell'ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.”


— Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra



Tiziano Terzani

 “I migliori compagni di viaggio sono i libri: 

parlano quando si ha bisogno,

tacciono quando si vuole silenzio.

Fanno compagnia senza essere invadenti. 

Danno moltissimo, senza chiedere nulla.


Tiziano Terzani,  Un indovino mi disse



Tiziano Terzani

 Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c’è più.”

— Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio



Tiziano Terzani

 Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare. Darsi tempo, stare seduti in una casa da tè a osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l'amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro d'umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più il bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare.


Tratto da "Un indovino mi disse" , di Tiziano Terzani



giovedì 27 luglio 2023

Tiziano Terzani

 La natura è una grande maestra, Oriana, e bisogna ogni tanto tornarci a prendere lezione. Tornaci anche tu. Chiusa nella scatola di un appartamento dentro la scatola di un grattacielo, con dinanzi altri grattacieli pieni di gente inscatolata, finirai per sentirti sola davvero; sentirai la tua esistenza come un accidente e non come parte di un tutto molto, molto più grande di tutte le torri che hai davanti e di quelle che non ci sono più. Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui. Ti passerà anche la rabbia.


 Ti saluto, Oriana e ti auguro di tutto cuore di trovare la pace. Perché se quella non è dentro di noi non sarà mai da nessuna parte".

— Tiziano Terzani, Lettere contro la guerra




Tiziano Terzani

 In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma non sono due. Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell’amore diventano Uno.

— Tiziano Terzani




Tiziano Terzani

 “E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.”


— Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio



Tiziano Terzani

 L’amore? Una cosa che ormai è diventata così poco di moda. Chi di voi ha i capelli bianchi come me, si ricorderà che la nostra generazione, diceva «fare all’amore» e non «fare sesso». Io trovo, che se insegnassimo ai nostri figli già queste espressioni, avremmo fatto qualcosa di interessante. Avremmo riportato nella vita quella cosa stupenda e meravigliosa che è l’amore. Qualcosa che è più grande della materia.


Tiziano Terzani



Tiziano Terzani

 “Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui. Ti passerà anche la rabbia. ”

Tiziano Terzani



Tiziano Terzani

 “Il caso? Difficile dire che non esiste, ma in qualche modo mi andavo convincendo che gran parte di quel che sembra succedere appunto “per caso”, siamo noi che lo facciamo accadere; siamo noi che, una volta cambiati gli occhiali con cui guardiamo il mondo, vediamo ciò che prima ci sfuggiva e per questo credevamo non esistesse. Il caso, insomma, siamo noi.” 

— Tiziano Terzani - Un indovino mi disse




Tiziano Terzani

 Il mondo non è più quello che conoscevamo, le nostre vite sono definitivamente cambiate. Forse questa è l'occasione per pensare diversamente da come abbiamo fatto finora, l'occasione per reinventarci il futuro e non rifare il cammino che ci ha portato all'oggi e potrebbe domani portarci al nulla. Mai come ora la sopravvivenza dell'umanità è stata in gioco.


Tiziano Terzani



Tiziano Terzani

 Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle. 


Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra



Letture del giorno

 


domenica 23 luglio 2023

Banana Yoshimoto

 “La separazione e la morte sono atroci.

Però un amore che non sembri l’ultimo della vita, per una donna non è che un inutile passatempo.”


— Banana Yoshimoto, Kitchen




Banana Yoshimoto

 La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose, come lo studio, l’amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile, che l’anima respira e grazie alla quale vive...


Banana Yoshimoto, Un viaggio chiamato vita




Banana Yoshimoto

 “Le persone non vogliono soffrire né tantomeno vivere nel terrore, desiderano soltanto essere felici. Siamo tutti fatti così, per cui se ti rendi conto che un tuo comportamento potrebbe ferire qualcuno, devi modificarlo".


— Banana Yoshimoto, Il coperchio del mare



sabato 22 luglio 2023

Buon compleanno a...

 Tantissimi auguri di buon compleanno al magistrato e Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, nato a Gerace il 22 luglio 1958!




venerdì 21 luglio 2023

Nicola Gratteri

 "Per questo dico che bisogna essere sempre seri. Non c’è né “se” e né “ma” nella lotta alla mafia, da qualsiasi angolazione la vediamo, chiunque noi siamo, qualsiasi cosa facciamo nella vita di mestiere. Bisogna essere intransingenti, senza accettare nessun accomodamento. Dovete essere feroci voi giornalisti, stanare, anche voi, con i vostri articoli; dovete stare attenti prima di adulare e di elogiare queste campagne antimafia. Se uno vuole fare antimafia non ha bisogno di sovvenzioni pubbliche. L’antimafia si fa anche andando a fare doposcuola gratuitamente nelle scuole, l’antimafia si fa facendo volontariato andando negli ospedali ad aiutare gli anziani abbandonati dalle famiglie, andando a donare il sangue, si fa indignandosi contro la pubblica amministrazione che non fa il proprio dovere. Non c’è bisogno di chiedere soldi."


Nicola Gratteri




Nicola Gratteri

 《La paura va addomesticata. Bisogna allenarsi a non lasciarsi andare. Bisogna ragionare con la morte, capire se quello che stiamo facendo vale la pena di farlo. Non ha senso vivere da vigliacchi, io sono perfettamente cosciente del rischio e della sovraesposizione soprattutto in certi momenti, specialmente come quello di ora. Epperò io non riuscirei a vivere in un altro posto sapendo che sono andato via per codardia. La paura ce l’hai quando noti un movimento strano, una macchina che non dovrebbe trovarsi lì… Ecco ci sono momenti in cui sento forte il timore e la lingua, per reazione, mi diventa amara. Ma non mollo, penso a tutto quello che bisogna fare e vado avanti.

Sono rimasto in Calabria perché ho sempre pensato e sognato, con il sostegno di tutte le persone perbene, di poter cambiare il destino di questa terra. Nel mio piccolo ho sempre sognato di poter contribuire a fare il possibile perché un giorno si possa finalmente dire che la priorità in Calabria non è la ‘ndrangheta che toglie la libertà, controlla il battito cardiaco e soffoca la regione》.


Nicola Gratteri, Procuratore distrettuale di Catanzaro



John Keating (Robin Williams) ne "L'attimo fuggente"

  "Cogli l'attimo, cogli la rosa quand'è il momento". Perché il poeta usa questi versi? [...] Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Perché, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare: diventerà freddo e morirà. Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato: li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli... pieni di ormoni come voi... e invincibili, come vi sentite voi... Il mondo è la loro ostrica, pensano di esser destinati a grandi cose come molti di voi. I loro occhi sono pieni di speranza: proprio come i vostri. Avranno atteso finché non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché vedete, questi ragazzi ora sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi! Ascoltate! Sentite? "Carpe", "Carpe diem", "Cogliete l'attimo, ragazzi", "Rendete straordinaria la vostra vita"!


John Keating (Robin Williams) ne "L'attimo fuggente"



Robin Williams

 Sono le persone più tristi a fare del loro meglio per rendere felici le altre persone. Perché sanno cosa significa stare male, e non vogliono che nessun altro si senta in quel modo.


Robin Williams (Chicago, 21 luglio 1951 – Paradise Cay, 11 agosto 2014)




giovedì 20 luglio 2023

Francesco Petrarca

 "Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità.

E’ proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. 

In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: “Ti odierò, se posso; se no, t’amerò contro voglia.”


Francesco Petrarca - Ascesa al Monte Ventoso, Familiares (IV,1)




Francesco Petrarca

 Francesco Petrarca, De rebus memorandis



mercoledì 19 luglio 2023

Stasera su La7 ultima puntata di Atlantide

 Questa sera su La7 andrà in onda l'ultima puntata stagionale di Atlantide, in omaggio al suo conduttore Andrea Purgatori.


"Una puntata a cui Andrea aveva lavorato con tutte le sue forze e la sua tenacia in condizioni già non facili".

- Andrea Salerno, direttore di La7




Agnese Borsellino

 Perché la vita è bella, me l'ha insegnato il mio Paolo, me lo ripeteva canticchiando le canzoni della nostra giovinezza.

Gli sarebbe piaciuto il film di Roberto Benigni, che si intitola proprio cosi.. La vita è bella.

Racconta che può emergere tanta speranza anche dove sembra non esserci.

Quel film l'avremmo guardato tutti quanti insieme, figli e nipoti, seduti allegramente in soggiorno.


(Agnese Borsellino)



Paolo Borsellino

 Il sospetto dovrebbe quantomeno indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati.

(Paolo Borsellino)



Paolo Borsellino

 A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato.

[...]

Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell’aldilà. Ma l’importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento… Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno.

- Paolo Borsellino (Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992)



Manfredi Borsellino

 Caro papà, ogni sera prima di addormentarci, ti ringraziamo per il dono più grande. Il modo in cui ci hai insegnato a vivere.


Manfredi Borsellino



Paolo Borsellino

"Giovanni, ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: "Ci sono tante teste di minchia: teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello... quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero... ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c'è il più testa di minchia di tutti... Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge"

- Paolo Borsellino, durante un discorso con Giovanni Falcone




Paolo Borsellino

 “La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”

Paolo Borsellino



Franca Rame (Parabiago, 18 luglio 1929 – Milano, 29 maggio 2013)

 “Fine maggio. Ricevo la prima busta paga da onorevole. Guardo e riguardo i “cedolini” e non capisco niente. Scopro che il mio stipendio mensile è di 15.000 euro e che ho 150 euro di rimborso spese per il parrucchiere. Troppi soldi.

Accenno a qualche senatore e pure a qualche deputato l'idea di proporre una decurtazione del nostro stipendio a favore delle situazioni tragiche che si stanno moltiplicando nel nostro Paese. Ma è come se stessi giocando a squash, lo sport in cui si lancia la pallina contro il muro e lei torna indietro a gran velocità. Se non sei un vero campione non riesci neanche a sfiorarla: ti passa via da sotto la racchetta, invisibile… Ecco, le mie parole slittano oltre le orecchie dei senatori come proiettili di gomma. Loro guardano altrove, cambiano discorso.

Sul momento non capisco. Me ne renderò conto solo in seguito, nel 2013, quando a Palermo un gruppo di giovani eletti alle regionali nel Movimento 5 stelle tratterrà dallo stipendio solo 2500 euro a testa degli oltre 12.000 previsti dalla paga mensile; tutto il resto lo verserà in una cassa per sovvenzionare le piccole e medie imprese. Su quattro o cinque eletti di altri partiti presenti all'operazione, due crolleranno a terra svenuti. 

Penso a quante persone che conosco sbarcano il lunario con 800, 900 euro al mese… penso ai pensionati a 400, 600 euro al mese… immaginatevi i miei pensieri e il mio sincero imbarazzo davanti al mare di soldi della mia paga… ormai ho capito che solo l'allusione a certi atti di generosità e di senso umanitario può provocare un infarto ai miei colleghi. Quindi silenzio e monologhi a gesti sui buoni sentimenti! (…) Qui è davvero tutto assurdo. Al ristorante non devi pagare il conto: ti viene detratto dallo stipendio, sembra uno scherzo. Sapete quanto spendo? io, che sono vegeteriana e astemia, pago intorno ai 3 euro, meno che all'Osteria degli spiantati sui Navigli. Alla buvette invece il conto lo paghi, ma dopo aver consumato perchè pagare prima non è elegante.A qualcuno però capita, distratto, di uscire dimenticandosi di pagare il conto, ma è ovvio che è una svista innocente. Andiamo, siamo senatori, a chi mai fra noi verrebbe in mente di fare il furbo e rubare?! 

Ah..ah…mi esce una risata a tutta gola!”


—  Franca Rame




Il testo inedito scritto da Franca Rame e recitato da Dario Fo

 Siamo nel Paradiso terrestre. Dio ha creato alberi, fiori, foreste, animali, anche l’uomo. O meglio, il primo essere umano ad essere forgiato non è Adamo, ma Eva, la femmina, che viene al mondo non tratta dalla costola di Adamo, ma modellata dal Creatore con un’argilla fine e delicata: un pezzo unico. Poi le dà la vita e la parola e tutto prima di creare Adamo. Tant’è che, girando qua e là nel Paradiso, Eva si lamenta che della sua razza si trova ad essere l’unica, mentre tutti gli altri animali si trovano già accoppiati o addirittura in branco. Ma poi eccola incontrare finalmente il suo maschio, Adamo, che la guarda preoccupato, sospettoso. Eva vuole provocarlo. E inizia intorno a lui una strana danza, fatta di salti, capriole, grida, da selvatica: «Aaah ! ahausibf!!». Quasi un gioco, che però Adamo (non era molto di spirito appena nato) non apprezza, anzi prova timore per come agisce quella creatura al punto che fugge nella foresta e sparisce. Ma viene in momento in cui il Creatore vuole parlare ad entrambe le sue creature umane. Manda un Arcangelo a cercarli. Li ritrova e poi li accompagna dinnanzi a Dio, tutti e due, in persona. L’Eterno li osserva e poi si compiace: «Ehi, mica male eh! Mi siete riusciti proprio mica male.. E dire che non ero neanche in giornata. Voi non lo sapete perché io ancora non ve l’ho detto, ma entrambi siete i proprietari assoluti di questo Eden, e sta a voi decidere che cosa farne e come viverci. Ecco la chiave!» e gliela getta. Adamo la prende e la passa ad Eva. «Vedete -guardatemi, guardatemi! Ecco, qui ci sono due alberi magnifici. Questo di sinistra dà frutti copiosi e dal sapore cangiante. Questi frutti, se li mangiate, faranno di voi due esseri eterni. Sì, mi rendo conto che ho pronunciato una parola che per voi non ha nessun significato. Eterno, eternità, significa che avrete la stessa proprietà che hanno gli angeli e gli arcangeli: vivrete per sempre, appunto, in eterno. A differenza degli altri animali, non avrete prole, perché, essendo eterni, che interesse avreste di riprodurvi e generare uomini e donne come voi, della vostra razza? L’altro albero, invece, produce semplici mele, nutrienti e di buon sapore. Ma attenti a voi, non vi consiglio di cibarvene. E sapete perché? Non creano l’eternità, ma in compenso, devo essere sincero, grazie a loro scoprirete la conoscenza, la sapienza e anche il dubbio. Ancora, vi indurranno a creare a vostra volta strumenti di lavoro, perfino macchine, come la ruota, il mulino a vento, il mulino ad acqua.. No, no, non ho tempo di spiegarvi come si faccia: arrangiatevi da voi! E ancora, queste mele, mangiandole, vi produrranno il desiderio di abbracciarvi l’un l’altro e di amarvi. E non solo: grazie a quell’amplesso vi riuscirà di far nascere nuove creature come voi e popolare questo mondo! Però, attenti, alla fine, ognuno di voi morirà e tornerà ad essere polvere e fango, gli stessi da cui siete nati. Pensateci con calma, mi darete la risposta tra qualche giorno. Addio!» «No, no, non c’è bisogno di attendere! Padre nostro -grida subito Eva- per quanto mi riguarda, Padre, io ho già deciso: io seguo il secondo albero, quello delle mele. Se devo essere sincera, io, Dio non offenderti, ma a me dell’eternità non me ne frega più di tanto. Invece l’idea di conoscere, sapere, avere dubbi, mi gusta assai. Non parliamo poi del fatto di potermi abbracciare a questo maschio che mi hai regalato. Mi piace! Da subito ho sentito il suo richiamo e mi è venuto un gran desiderio di cingermi.. Cingermi, che bella parola che ho scoperto..! Cingermi con lui e farci, come si dice?, ah sì, l’amore, farci l’amore. So già che questo amplesso sarà la fine del mondo! E, ti dirò, appresso il fatto che mi toccherà morire,

davanti a tutto quello che ci offri in cambio, la possibilità di scoprire, conoscere e via dicendo, beh, mi va bene anche quello, pur di avere coscienza, conoscenza, dubbi e provare amore, ben venga anche la morte!» Il Padreterno è deluso e irato, quindi si rivolge ad Adamo e gli chiede con durezza: «E tu, che decisione avresti preso? Oh parlo con te, Adamo, sveglia! Preferisci l’eterno o l’amore col principio e poi la fine?» E Adamo, quasi sottovoce, risponde: «Ho qualche dubbio, ma sono molto curioso di scoprire questo mistero dell’Amore, anche se poi c’è la fine».


Il testo inedito scritto da Franca Rame e

 recitato da Dario Fo nel giorno dei funerali dell’attrice scomparsa





Lutto nel mondo del giornalismo italiano

 Addio al  grande giornalista d'inchiesta, sceneggiatore e saggista Andrea Purgatori: aveva 70 anni e si è spento dopo una breve e fulminante malattia.