Quel che frena l’economia, nel nostro Paese, è la corruzione. L’intreccio fra politica e affari, le cricche degli appalti e dei privilegi, l’assenza di regole e di controlli. La lieta assenza di regole, esibita come un vanto e un esempio.Non c’è chi trovi interesse da investire in un Paese dove la regola è la tangente, il taglieggiamento, il do ut des, dove lievitano i costi e i tempi delle opere pubbliche da realizzare ad esclusivo beneficio di chi lucra sui ritardi. E dove non c’è rischio d’impresa non c’è libertà d’impresa, dove non c’è libertà d’impresa non c’è reale concorrenza, dove non c’è concorrenza non servono i talenti e le qualità delle persone: serve il servilismo, il nepotismo, la corruttibilità. Dunque non c’è speranza per chi è giovane e sa fare le cose, non c’è futuro, non c’è crescita. In tutti i sensi: crescita economica, morale, culturale, non c’è progresso. Chi rimetterà in moto il sistema delle regole e delle responsabilità individuali e collettive rimetterà in moto il Paese.”
- Concita De Gregorio
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