Cammina piano. I suoi tacchi colpiscono il marciapiede scandendo un ritmo rassicurante. Cammina come una donna che è appena scesa da una macchina lucida con cui si può arrivare ovunque. Come una donna con tanti capelli lunghi e un cappotto blu notte che le sta da Dio. Una donna che a casa ha una poltrona comoda in cui si metterà seduta per togliersi le scarpe. Accenderà una sigaretta e prenderà un drink dal tavolino accanto. Cammina come una donna che dopo essersi sfilata le calze appoggerà i piedi sul tappeto morbido e, piegando l’alluce, stenderà il collo del piede sinistro. Come una volta, quando si esercitava per poter salire sulle punte. Le prime vere punte. Il primo vero dolore a cui bisognava resistere.
Blu notte
Dragana Nikolic
Serbia
Primo Premio
Mia nonna
1929, partenza dal porto di Trieste.
La traversata è stata divertente. L’imbarco un po’ meno. Con tutti quei poveri diavoli che venivano rimandati indietro perché non superavano la visita medica. Faceva pena vederli. E poi sarebbe potuto capitare a chiunque di noi. Ma io per fortuna mi sono imbarcata. Ora ho messo piede a terra e finalmente sono qua, dall’altra parte dell’Oceano. Lontana da tutta quella miseria e con qualche speranza in più, forse. Purché qualcuno venga a prendermi, come mi è stato promesso, perché non capisco una sola parola e non saprei proprio dove andare. No, non ho paura. Ho diciannove anni e non so che cosa mi aspetta in questo paese, ma non ho paura.
VIAVAI
Betina Lilián Prenz
Argentina
Secondo Premio
Vorrei avere più sangue, più carne, più fegato.
Vorrei stringere i pugni e farmi forza, alzarmi da questo letto, venirti incontro e portarti su un altro pianeta. Vorrei andare in bagno con le mie gambe, sollevare un bicchiere con le mie dita, masticare un pezzo di carne, lentamente, gustandone il sapore come non ho più potuto fare. Vorrei vedere te e tua madre vivere i giorni felici che la mia esistenza vi ha impedito di gustare. Vorrei non essere un peso. Vorrei, vorrei, vorrei.
CI SARANNO GIORNI COME QUESTO
Sumaia Shek Yussuf Abdirashid
Somalia
Terzo Premi
Sono gli incipit dei racconti delle prime tre classificate della IX edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre, progetto permanente della Regione Piemonte e del Salone Internazionale del Libro di Torino, diretto a tutte le donne – italiane e straniere – che vivono in Italia.
I loro testi, insieme a quelli delle altre selezionate, saranno pubblicati integralmente nell’antologia Lingua Madre Duemilaquattordici (Ed. SEb27), edita nel corso del prossimo autunno.
Sabato 31 maggio, alle ore 11.30, le tre autrici – ospiti del Festival di Letteratura e Musica di Cremona “Le Corde dell’Anima” – condivideranno con il pubblico la loro esperienza di scrittura e partecipazione al Concorso e racconteranno le loro esistenze divise a metà con l’accompagnamento musicale dei Floogie Strings.
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